Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SilverKiria    05/10/2012    2 recensioni
Questa storia narra di una mia visione di ciò che accadde prima della morte di James e Lily Potter, spero vi piaccia ;)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una fredda giornata d’autunno, le foglie cadeva dagli alberi marroni quasi spogli, il vento sferzava potente contro le finestre.
Lily Evans riuscì finalmente a far addormentare il piccolo fagotto che teneva in braccio.
<< Ecco, dormi, amore mio. >>
Ripose con cura il bambino di poco più di un anno, i capelli neri arruffati, gli occhi verdi, i suoi occhi, celati dalle palpebre.
Il respiro era regolare, probabilmente stava già sognando.
Lo guardò, incantata da tanta sfacciata bellezza.
Si, per lui avrebbe combattuto, per lui avrebbe fatto tutto.
Si sedette stanca sulla sedia dello studio, erano le undici passate e James era andato da Sirius.
Harry quella sera aveva accennato un po’ di raffreddore, quindi Lily aveva preferito tenerlo a casa, per sicurezza.
Lasciò ricadere lo sguardo sul lettino davanti a lei, di legno bianco, dove il suo tesoro più prezioso dormiva indisturbato.
Quando…
CRASH!
Lily balzò immediatamente su, bacchetta in mano, scrutando la stanza.
Era caduto qualcosa, in camera da letto.
<< Protego >> sussurrò puntando la bacchetta su Harry. Non l’avrebbe di certo fermato, lo sapeva, ma almeno le avrebbe dato il tempo di accorrere, se necessario.
Lo fissò per un secondo e, bacchetta in mano, si diresse verso la porta della stanza sua e di James, al lato opposto del corridoio.
La porta era socchiusa.
La spinse delicatamente e questa si aprì lentamente, senza produrre alcun rumore.
Stava per entrare, quando…
<< MIAO! >>
Kitty, la loro gattona rosso fuoco le si strusciò in mezzo alle gambe.
<< Oh Kitty! Vuoi farmi venire un infarto? >>
Aprì più rassicurata la porta, scoprendo che il rumore di prima era stato prodotto da uno scrigno, caduto dal mobile davanti al letto.
Kitty era andata, come suo solito, a rovistare tra le loro cose.
Bacchetta nei jeans, Lily si chinò per poter raccogliere il contenuto caduto.
Vecchie foto, un boccino vinto da James, il primo berretto di Harry.
Con sua enorme sorpresa, sul fondo del contenitore, si era aperta una crepa.
Lo prese e tolse quello che si era rivelato un doppio fondo.
Dentro vi trovò una trentina di fogli, dalle dimensioni più disparate, piegati perfettamente ma consunti, alcuni dovevano essere vecchi di anni.
Non capendo, li prese tutti e si diresse verso la stanza dove Harry dormiva tranquillo.
Arrivata, diede una rapida occhiata al suo bambino, per assicurarsi che stesse bene e si sedette sulla scrivania.
Accese la luce e iniziò a leggere:

Cara Lily,
so che non mi hai ancora perdonato quell’episodio orrendo e non pretendo che tu lo faccia.
Spero solo che tu sappia quanto io tengo a te, sei sempre stata la mia migliore amica.
Nonostante io non approvi la tua relazione con quel Potter, non posso impedirlo, spero tu sia felice.
Con tutto l’affetto,
Severus Piton


Lily non capiva, continuava a guardare la lettera, come aspettandosi che scomparisse nel nulla.
Ma quella restò.
Controllò la data: era di otto anni fa.
Ne prese un’altra, di sette anni fa e iniziò a leggere.

Lily,
Ti prego, perdonami. Non riesco ad avvicinarmi a te abbastanza per potertelo dire di persona, dato che tuo marito me lo impedisce, ma spero tu possa capire.
Continuo a scrivere queste lettere, nella speranza che tu un giorno le legga.
Eppure, anche se continuo a credere che tu non le stia leggendo, non ti do torto se non volessi rispondermi di tua iniziativa.
Spero solo tu comprenda tutto l’amore che provo per te, sei sempre e rimarrai per sempre la mia migliore amica.
Con tanto affetto,
Severus


Lily era più stordita che mai.
Ne lesse un’altra e un’altra, un’altra ancora.
Erano tutte  corte, con lo stesso tema: l’amore di Severus e l’augurio che lo perdonasse.
Ben presto le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
Poi, eccola, l’ultima lettera.
Era in effetti poco più di un foglietto, ma probabilmente la più triste che avesse mai letto.
Era datata di un anno fa esatto.

Lily,
sono stanco di scriverti, stanco di deluderti.
So che hai avuto un bambino e, nonostante io sia distrutto dal pensiero che sia di James, non posso che essere felice per quel bambino, poiché avrà come madre la strega migliore del mondo, o almeno la migliore che io abbia mai conosciuto.
Mi unisco a Tu-sai-chi, non ci rivedremo mai più, se non sul campo di battaglia anche se spero non accada mai.
Sappi che ti ho sempre amato.
Sev.


Lily era ormai in lacrime.
Le goccioline cadevano sulla carta, formando dei perfetti ovali.
Severus..lei che credeva che lui l’avesse abbandonata..lei che…
<< Lily, sono a casa! >>
<< Fai piano James, magari Harry dorme! >>
<< Accidenti, hai ragione! Che padrino esemplare! >>
<< Meglio che vada, Lily sarà stanca. Alla prossima settimana! >>
<< Non mancherò!>>
Sentì un crac e immaginò Sirius che si smaterializzava.
Passi sulle scale e poco dopo una voce.
<< Oh, sei ancora sveglia? Pensavo stessi dormendo da molto. Ehi! >>
James Potter le diede un bacio sulla guancia, lei non si girò, poi andò dal lettino e ammirò suo figlio dormire.
<< Beh dai, non mi sembra stia così male! E tu che…Lily?! >>
James l’aveva vista, aveva visto sua moglie, le lacrime agli occhi, gonfi e arrossati.
Si precipitò da lei, cercando di vedere se fosse ferita.
<< Lily, che cosa…? >>
SCIAF!
Lily lo colpì con un potente schiaffo, sulla guancia.
Poi si alzò e si fece per andarsene.
James la bloccò, tenendola per il braccio e costringendola a voltarsi. Stava ancora piangendo.
<< TU OSI CHIEDERMI CHE COS’HO?! >>
<< Lily, che…io non…>>  James era senza parole, fissava la moglie, esterrefatto.
<< Io non…>> iniziò James.
<< CAPISCI?! BEH, GUARDA COS’HO TROVATO! >>
Si lanciò come una furia verso la scrivania e indicò le lettere di Severus.
James fissò prima lei poi le lettere.
<< Tu… come… Oh Lily mi…>>
SCIAF!
<< NON OSARE DIRE CHE TI DISPIACE! TU…COME HAI POTUTO! E IO CHE…>> la voce le si spezzò e le lacrime iniziarono a caderle di nuovo dagli occhi.
James fece per abbracciarla, ma lei lo evitò.
Prese le lettere, diede un bacio ad Harry che dormiva ancora e si diresse a passo di marcia verso camera loro.
Non si guardò indietro, ma non ne ebbe bisogno, sapeva che James aveva ricevuto il messaggio e non l’aveva seguita.
Si chiuse la porta alle spalle, si diresse a passo di marcia verso lo scrittoio, nonostante le lacrime che continuavano a rigarle il viso, e prese pergamena, piuma e inchiostro.
Ora che era lì però non riusciva a riordinare i suoi pensieri, non sapeva che dire.
Respirò a fondo e iniziò, scrivendo ciò che le diceva il cuore:

Caro Severus,
mi dispiace immensamente, credimi.
Non ho ricevuto, per tutti questi anni, le tue lettere, ma sappi che se le avessi ricevute ti avrei risposto subito. Perdonami, se puoi.
Sei e rimarrai per sempre il mio migliore amico. Nonostante ciò che è accaduto in passato, io ti ricordo ancora come il ragazzino che mi spiegò cosa fosse Hogwarts.
Harry cresce bene, è un bambino meraviglioso.
Se riuscirai a leggere queste parole, spero tu possa leggerle come sostenitore del bene, non come Mangiamorte.
Ti prego Sev, non farlo, non rovinarti la vita!
Domenica daremo una festa, sarà il primo Halloween di Harry e vogliamo festeggiarlo al meglio, sebbene in ritardo, dato che oggi è Halloween!  Spero tu possa venire.
Dove abito te lo dirà Silente, fidati di lui, passa dalla parte giusta.
Sappi e ricordati che ti voglio bene e te ne vorrò sempre.
La Tua
                 Lily


Lily rilesse più volte la lettera.
Non c’erano tutte le scuse che voleva, ma lui avrebbe capito, lo sapeva.
James entrò di soppiatto e Lily non se ne accorse, presa com’era dai suoi pensieri.
Lesse la lettera da sopra la spalla della moglie e appena finito si allontanò, urlando
<< SEI IMPAZZITA?! VUOI LUI QUI, QUI DOVE ABITA TUO FIGLIO?! >>
Lily parve sorpresa non tanto dalla reazione quanto dalla presenza di James.
<< Si James. Voglio Sev qui. >>
Sembrava che lo avesse preso a pugni in faccia, non solo per l’uso di “Sev” ma per l’aria gelida e ostinata con qui parlava.
<< E’ un Mangiamorte Lily! Non possiamo fidarci! Sicuramente andrà a spifferare dove ci nascondiamo a Tu-sai-chi! Non pensi a noi?! >>
<< Tu non lo conosci James! Lui non è così, lui l’ha fatto solo perché costretto. Sono sicura che se gli dessi una possibilità lui…>>
<< A MOCCIUSUS?! >>
<< NON CHIAMARLO COSI! >>
James fece finta di non sentire e continuò:
<< Come fai a fidarti di lui?! >>
<< Lo conosco e mi fido. >>
<< Non dovresti fidarti di tutti. >>
<< Silente si fida di tutti, tutti hanno un’altra possibilità!>>
<< NON LUI! >>
<< PERCHE’ NO?! MI HAI DELUSO MOLTO DI PIU’ TU NASCONDENDOMI TUTTE QUESTE LETTERE CHE LUI CHIAMANDOMI SCHIFOSA MEZZOSANGUE! LUI ERA GIOVANE, HA SBAGLIATO UNA VOLTA E NON HA MAI SMESSO DI CHIEDERMI SCUSA! TU INVECE MI HAI MENTITO PER QUANTO…DIECI ANNI?! >>
James aprì la bocca ma subito la richiuse.
Harry si era messo a piangere.
Lily e James si avviarono entrambi, in silenzio, verso lo studio.
Lily  prese Harry in braccio e scese nel salotto, dove lo lasciò a James.
<< Vado a preparare il latte. >> disse, non guardandolo nemmeno negli occhi.
Andò in cucina e, bacchetta alla mano, si mise a scaldare un po’ di latte.
Sentiva James che, con la magia, faceva ridere Harry.
Il solito trucco delle scintille di tutti i colori? Lily si mise a ridere.
Pronto il latte, tornò in salotto.
Harry si era tranquillizzato e un’ombra più che evidente di sonno gli faceva chiudere gli occhi.
<< Passamelo, lo metto a nanna. >> disse Lily, biberon nella mano destra, tendendo le braccia.
James ubbidì ma prima che lei potesse andarsene la fermò e la baciò in bocca.
<< Scusa. Hai ragione, sono stato un’idiota. Se tu ti fidi di >> parve scegliere le parole con attenzione  <<…lui, mi fido anche io. Invitalo. >>
Lily lo baciò a sua volta e, con un sorriso sulle labbra, andò di sopra.
Quando fu al piano superiore si sedette sulla sedia a dondolo nella camera di Harry e iniziò a cullarlo, dandogli il latte.
In poco tempo si addormentò tra le sue braccia e lei, dopo averlo baciato in fronte, lo depose nella culla.
<< Harry, mamma ti vuoi bene, papà ti vuole bene. Tutti ti vogliono bene. >>
Stava per andarsene quando sentì dei rumori al piano di sotto. Non erano normali.
<< LILY E’ LUI! PROTEGGI HARRY! >>
NO! Non poteva, non…
Prese a sistemare scatoloni alla rinfusa davanti alla porta, si toccò i jeans per prendere la bacchetta, ma…
NO! L’HO LASCIATA GIU’!
Stava arrivando, lo sentiva.
Si mise davanti ad Harry, le braccia aperte.
Silenzio, poi…
CRASH!
Gli scatoloni caddero dappertutto, la porta distrutta.
Era lui, il viso serpentesco, bianco come un cadavere, il vestito lungo e nero come la notte, gli occhi rossi come il sangue.
<< Ti prego, non Harry! >>
<< Spostati! >>
<< No no! Prendi me, ti prego, non Harry! >>
<< Spostati ragazza! Non ti farò del male ma togliti! >>
<< Ti scongiuro, non Harry, prendi me! >>
<< AVADA KEDAVRA! >>
L’ultima cosa che vide furono quegli occhi iniettati di cattiveria, rossi come l’inferno.
<< Harry…sii forte. >> si ripeté dentro di sé, mentre cadeva nel buio.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SilverKiria