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Autore: koopafreak    05/10/2012    5 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I Kong si azzuffavano allegramente senza alcuna preoccupazione del proprio decoro e di dove si trovassero al momento, sghignazzando e blaterando nel loro primitivo linguaggio mentre si rotolavano beatamente nella polvere. Bowser si chiese quale improbabile ragione avesse dovuto esserci dietro per estendere l'invito anche ad uno di loro e godere così di tale irrinunciabile presenza con tutta la rumorosa comitiva. Senza preavviso Funky mollò un poderoso gancio destro in faccia a Donkey e lo scimmione più grande, spiazzando di nuovo il re, non solo non si scompose di una virgola, ma si mise addirittura a ridere rinvigorendo poi la loro amichevole baruffa che si stava facendo deliberatamente più violenta. Eppure nessuno dei due Kong sembrava farci caso, persi nel loro infantile divertimento con Diddy saldamente attaccato alla schiena di Donkey incitandoli ed agitando la coda. Stupefacente che fossero addirittura in grado di pilotare una moto, ma Bowser aveva appreso con l'esperienza che i Kong non erano così sempliciotti come potevano far credere e non andavano presi sottogamba. Li osservò un momento scambiarsi altri pugni affettuosi e preferì spostare la sua attenzione da un'altra parte, ignorando le urla euforiche dietro di lui. In pista si sarebbe premurato di mantenersi a debita distanza, scommettendo qualsiasi cifra che si erano portati una scorta di bucce di banana da casa.

Poco lontano alla sua destra scorse Yoshi e Strutzi indaffarati in una inintelligibile conversazione da parte del dinosauro mentre l'altra, o l'altro, gli rispondeva amabile muovendo vezzosamente il muso e le spalle. Non gli era ancora chiara la natura del rapporto che correva tra i due, o quale fosse precisamente quella di Strutzi d'altronde, ma non aveva voglia di soffermarsi a riflettere né sull'una né sull'altra cosa. Inoltre conservava ancora vivido in testa il ricordo del terribile episodio che gli era capitato durante la premiazione al termine del campionato di tennis, avuta l'accortezza di schiudere un occhio un secondo prima che fosse troppo tardi e trovarsi quello strano, inquietante muso a imbuto a scarsi millimetri dal toccare la sua regale guancia. Un brivido risalì la spina dorsale del koopa mentre la sua faccia non poteva esprimere più repulsione. L'effetto che gli faceva Strutzi sommato alla lunga carriera di Yoshi nel collaborare attivamente a rovinargli i piani era una pericolosa miscela che non gli andava per niente a genio e covava il serio sospetto che quei due si sarebbero alleati per ridurre la concorrenza: ciò avrebbe potuto essere una bella complicazione tra lui e la linea della vittoria. Strutzi si accorse che stava guardando nella loro direzione ed ammiccò battendo le lunghe ciglia e inclinando la testa di lato. Il re dovette voltarsi avvertendo il principio di un altro tremito freddo sotto il guscio chiedendosi se il suo fascino avesse fatto presa sul soggetto più sbagliato.

Cosa c'era invece di quasi più irritante di un idraulico in salopette con un odioso accento italiano, l'altezza sotto la media ed i baffi? La sua brutta copia obesa e con le orecchie a punta. Wario era intento a sbranare con la costumatezza di un orso i resti della sua seconda colazione, piegato sopra la sua preda come se avesse potuto spuntare all'improvviso un altro cavernicolo pronto a sottrargliela. Il suo compare invece stava in piedi accanto a lui a studiare gli altri concorrenti col suo ghigno affilato, muovendo lentamente lo sguardo rapace dall'uno all'altro e già selezionando i primi bersagli di cui sbarazzarsi tra i più deboli in pista. Si chinò ridacchiando e bisbigliò qualcosa al grassone che venne contagiato a sua volta da quell'ilarità, strappando un altro morso dal panino e rispondendo a bocca piena mentre gli occhi si illuminavano di una luce diabolica. Bowser era certo che qualcuno sarebbe finito all'ospedale entro la fine del primo circuito e non ne sarebbe stato il solo responsabile. Wario era pesante ma la sua moto mangiava asfalto con la stessa voracità ed il koopa sapeva bene di dover costantemente rammentarsi di quei due durante l'intera gara, pause comprese, se non voleva che gli avrebbero giocato un brutto scherzo al più breve attimo di svista. Spostò la sua attenzione su un'altra coppia di gareggianti. Ma com'era che ovunque si girasse c'era questo stomachevole spirito di cameratismo?

Tò, proprio quello che serviva per ravvivare questa già allegra combriccola: quel piagnucoloso di Toad e la sua sorellina. Entrambi intenti a salutare con un sorriso ingenuo un gruppetto di funghetti in particolare tra il pubblico. Si tenevano anche per mano, che carini. Erano spacciati. Bowser preferì non soffermarsi un secondo di più su di loro.

I suoi occhi si posarono su altri due rivali ed un ringhio sommesso gli rombò lugubre in gola mentre le pupille si assottigliavano come aghi al centro dell'iride luminosa che ardeva di furia repressa. Il suo arcinemico a pochi metri da lui rideva e scherzava insieme al fratello senza un problema al mondo, comportandosi come se quella fosse stata una giornata uguale a tutte le altre, imperturbato ed ignaro di ciò che lo aspettava appena avrebbero dato loro il segnale di partenza. L'obiettivo del Gran Premio per Bowser non era tanto vincere e far abbuffare tutti gli altri sfidanti della sua polvere, quanto piuttosto abbattere un idraulico o due alla prima occasione. E vederli lì a ridere spensierati gli faceva ribollire il sangue e venir voglia di spostare la seconda priorità in cima alla lista, stringendo le manopole della sua Flame Runner mentre si sforzava di dominare la smania feroce di pareggiare subito qualche conto in sospeso. Tuttavia, se non voleva tradirsi e finire squalificato per atteggiamento antisportivo ancora prima dell'inizio della gara, avrebbe fatto bene a contenersi ed aspettare il momento giusto. I nervi...

« Tutti i concorrenti in pista prendano il proprio posto, prego. La prima prova del campionato della classe 100cc sta per avere inizio! » annunciò la voce nasale di Toadoberto con grande emozione al pubblico che rispose alla notizia con un fervido boato di letizia, agitando le braccia al cielo, tifando a pieni polmoni per i propri gareggianti e sincronizzandosi in una ola che attraversò tutta la fascia dei tifosi intorno al circuito. Bowser storse la bocca mordendosi la guancia: tra le migliaia di vocine lagnose e stridule dei toad che aveva sentito nella sua intera esistenza, quella del fungo quattrocchi era in assoluto la più irritante e gli andava dritta al cervello come il ronzio di una zanzara. Voleva proprio sapere chi diavolo ce lo aveva potuto piazzare un elemento del genere, sicuramente mai salito nemmeno su un triciclo in vita sua, a fare il telecronista in una competizione motociclistica di alto livello. Vide il suddetto toad alzare un braccino striminzito e fare un cenno d'omaggio rivolto a Mastro Toad tra le fila privilegiate del pubblico: eccolo lì, il colpevole.

« Mario! »

Bowser si girò di scatto, riconoscendo ovunque il suono angelico di quella voce. Si pietrificò.

Daisy e Peach, sfoggiando i loro completini da centauri della strada, corsero a salutare i propri beniamini ed augurare loro buona fortuna, la principessa di Sarasaland saltando al collo al suo fidanzato e quasi ribaltandolo tra risa imbarazzate. Qualche fangirl mimetizzata fra i tifosi notò il dolce approccio e si levarono squittii deliziati qua e là. Comunque il re non stava prestando attenzione alla scena smielata, né teneva più il mirino omicida puntato verso un certo inconsapevole idraulico. Tutta la sua considerazione era concentrata sulla sublime figurina bianca di fronte a quest'ultimo, intenta a rivolgergli parole che Bowser non poté carpire perché i suoi sensi sembravano essere conversi unicamente sulla vista. E non aveva mai ammirato la sua principessa così prima d'ora, le cui delicate fattezze erano avvolte nel tessuto aderente ma robusto della tuta che ne risaltava con disinvoltura tutta la sua femminilità. Ad ammorbidire quel tocco sportivo stavano il suo gioiello cucito sul fronte del completo e la sciarpina rosa legata intorno al collo altrimenti indifeso contro le correnti fredde, coi capelli tirati su in una morbida coda di cavallo. Immediatamente una terza idea si inserì di prepotenza nel preciso programma mentale del koopa, facendo a spintoni con la prima voce per reclamarne la precedenza: non staccare gli occhi di dosso da Peach per un solo secondo dall'inizio alla fine del campionato. Ovviamente ciò non gli avrebbe impedito di far saltare in aria qualche idraulico qualora la possibilità si fosse presentata e si ripromise che avrebbe al più presto inaugurato il proprio Koopa Kart , riservando il primo invito esclusivamente a lei.

Quando venne dato il segnale di allinearsi ed il cupo rombo dei motori riempì l'aria insieme alle grida giubilose del pubblico, Bowser, avendo già ringraziato qualsiasi entità ultraterrena che lo avesse preso sotto la sua buona stella per quella speratissima fortuna, sbirciò furtivamente la principessa proprio una postazione accanto sulla sua Moto Mach in impeccabile pendant con la tuta ed i loro sguardi per un momento si incontrarono. Poi il countdown scattò.


Nota d'autrice:

Questa in teoria avrebbe dovuto essere la mia prima one shot perché l'avevo iniziata già da un po' e non mi ero mai decisa a finirla fino ad oggi. Avrei voluto inserire anche altri personaggi di Mario Kart Wii ma me ne servivano al massimo dodici per simulare la competizione nel gioco e poi sarebbe venuta troppo lunga. Con alcuni invece sarebbe stato complicato riferendomi a tutti i baby: non avevo idea di come spiegare la loro partecipazione nella gara e ho preferito lasciar perdere...
Il Circuito di Luigi era la pista in cui stava per svolgersi la prima sfida del Gran Premio e ho regalato un ruolo a Toadoberto solo per menzionarlo una volta tanto nelle mie fiction.
Per vedere il traumatico scherzetto tra Strutzi e Bowser vi lascio qui il link (http://www.youtube.com/watch?v=70xFTWguDOc, a 3:04). Poverino, mai una soddisfazione^^

Grazie di aver letto questa one shot :]


Koopafreak

  
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