Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
Segui la storia  |       
Autore: fers94    06/10/2012    1 recensioni
"Come si può coltivare un sentimento figlio di due mondi differenti che il destino condanna in qualsiasi circostanza? Come si può?" [Cornelia&Caleb]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb, Cornelia Hale
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4. L'errore più bello

Arrivo al lago. Sono più o meno le nove di sera. Non ho cenato, avevo un nodo allo stomaco per l'ansia. Mi siedo sul prato inumidito dalla brina ed aspetto Caleb. So che è qui da qualche parte ad aspettarmi, questa radura è da subito diventata il nostro punto di incontro. Ed infatti, Caleb spunta dal retro di una quercia e si siede al mio fianco. Ci scambiamo un solo sguardo, dopodiché guardiamo entrambi verso l'orizzonte; fissiamo lo stesso punto e ci perdiamo nell'ammirare il panorama.

"Come stai?" mi chiede.
"Non lo so neppure io." rispondo abbastanza fredda.
"Will e le altre ti hanno riferito del nostro incontro, immagino."
"Sì, certo. Caleb, sai già come la penso. Tutto questo è assurdo, te ne rendi conto?"
"A me non interessa. Io voglio solo stare con te."
"Come si può coltivare un sentimento figlio di due mondi differenti che il destino condanna in qualsiasi circostanza? Come si può?"
"Un sentimento? Cornelia, il nostro non è un semplice sentimento. Il nostro è un amore che non ha confini, lo sai meglio di me. E nella mia vita ho imparato che non c'è niente più forte dell'amore. Come pensi che Phobos e Nerissa siano stati sconfitti, eh? Li avete sconfitti voi, con la vostra unità. Con il vostro essere squadra. Con l'amore. Eppure, nessuno pensava fosse possibile liberare i mondi da simili tirannie. Lo stesso vale per noi. Il destino ci da per spacciati? Bene, allora remiamogli contro, con l'amore. Sempre e solo con l'amore. Io non posso andarmene senza averci provato."
"Caleb, io sto con un'altra persona. Tu fai parte del mio passato, capisci?"
"Che io faccia parte del tuo passato non esclude che possa fare parte anche del tuo futuro."
"Se non ti dispiace, questo vorrei deciderlo io."
Caleb si fa dunque una risata.
"Si può sapere cosa c'è da ridere?" chiedo di getto.
"Scusami, è che avevo dimenticato quanto fossi permalosa!" risponde, guardandomi sorridendo.
Ed io non riesco a fare a meno di contraccambiare quel dolce sguardo e quel bellissimo sorriso, pieno di complicità come in un buffo bisticcio tra moglie e marito.
"Piuttosto dimmi come sei sistemato qui. Hai del cibo? Dove dormi?" chiedo per uscire da quel vicolo di forte imbarazzo.
"Me la cavo. Poco più in là c'è una piccola caverna, di notte vado lì a dormire. Ho anche il cibo, ogni mattina colgo le more da questi cespugli e quando sono più fortunato trovo anche dei fichi. Ricordati che sono stato il capo dei ribelli di Meridian, sono abituato ad arrangiarmi in qualsiasi situazione!" risponde lui.
"Già." rispondo senza sapere cos'altro dire.
"Sei felice con il tuo ragazzo?" domanda lui dopo svariati attimi di silenzio, spiazzandomi.
Io gli lancio un'occhiata fulminea.
"È una semplice domanda." riprende lui.
"Lui ama me ed io amo lui." rispondo io, senza però guardarlo.
"Io ti ho chiesto un'altra cosa: sei felice con lui?" rilancia lui.
Io sospiro e guardo il lago, senza dire una sola parola. A Caleb basta questo. Si alza e si mette a braccia conserte, guardando anche lui la veduta.
"Il tuo silenzio parla da solo. Ami Peter perché non ti è possibile amare me, ma non sei felice con lui perché lui non è me. Sbaglio forse?" riprende senza guardarmi.
Io continuo a tacere, non so mentirgli. Ormai Caleb mi ha spogliato da ogni corazza, mi ha letto dentro. Non posso nascondergli nulla. D'improvviso si volta e si china a pochi centimetri dal mio viso, occhi dentro occhi.
"Cornelia, prova a non pensare a tutto quello che c'è contro di noi. Provaci, per favore. Io e te vogliamo la stessa cosa, e non è giusto rinunciarci perché il destino non vuole." mi dice senza spostare gli occhi dai miei.
"Non è solo il destino il problema. Io e te siamo troppo diversi. Diamine, ci siamo lasciati per questo, prima che l'Oracolo ci facesse conoscere l'entità dei nostri destini. Tu sei un mormorante, io sono un'umana. Tu hai avuto un'esistenza totalmente differente dalla mia, vieni da altre tradizioni, altre culture. Non potremo mai avere futuro anche per questo, capisci?" ribatto io, persa nel suo sguardo.
"Le nostre differenze sono state le motivazioni che ci hanno da subito avvicinato. Perché ora vuoi rivendicarle? Perché un tempo il fatto che fossi un mormorante non ti disturbava ed ora ne fai un problema? Cornelia, tu mi hai tenuto accanto a te anche quando ero stato trasformato in un insignificante fiore, a te non interessava che forma avessi o che lingua parlassi, o magari anche se parlassi. Tu mi amavi sempre. E naturalmente anch'io. Siamo andati oltre le nostre differenze così tante volte, proprio perché ci amavamo. Alla fine è andata male perché avevamo tante cose a cui pensare a quel tempo, dovevamo salvare molteplici dimensioni da molteplici tirannie, il nostro amore veniva involontariamente trascurato, e poi ci si è messa in mezzo la dannata previsione dell'Oracolo, ma... Cosa ti costa provare ad andare oltre un'altra volta? Un'ultima volta? Io metterei in gioco tutto quello che ho per riaverti. E so che vuoi farlo anche tu. E allora, ti prego, dimenticati dei limiti che hai inculcati nella testa da più di un anno. Dimenticati tutto, ricominciamo da qui. Io e te. Al diavolo il destino, al diavolo le diversità. Solo io e te, Cornelia. Io e te." mi dice lui, tra diverse pause.
Io non so dire nulla nemmeno stavolta, ma non so nemmeno staccare i miei occhi dai suoi. Caleb mi sorride ed io ricambio, Caleb mi stringe la mano ed io ricambio, Caleb mi bacia sulle labbra ed io ricambio. Le sue mani fredde e grandi si poggiano sul mio volto e lo accarezzano come per guidarlo. Io gli poggio le mie sul petto, sentendo sotto la pelle il suo cuore a mille. Le nostre labbra si schiudono e il sapore di Caleb mi riempie la bocca. Mi sento bene e, anche se so che quello che sto facendo forse non è giusto, assaporo la felicità. I nostri volti si separano un momento, io guardo Caleb perplessa.
"Stiamo facendo un errore." mormoro insicura.
"Se questo vuol dire fare un errore, allora voglio sbagliare per il resto della mia vita, fino all'ultimo giorno che avrò da vivere." risponde lui, scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Quelle parole mi toccano nel profondo, tanto che mi commuovo davanti a lui, che allora mi abbraccia forte. Mi prende poi per mano e, tra un bacio e l'altro, mi conduce nella caverna dove suppongo che si sia sistemato. Mi prende in braccio e mi adagia su una specie di amaca costituita da foglie e ceppi secchi. Mi spoglia delicatamente, ed io non provo alcun imbarazzo. Davanti a lui mi sento libera, mi sento me stessa. Con lui sono sempre nuda, ma nuda nell'anima, sono sempre e limpidamente me stessa. Per questo non riesco a mentirgli. Si spoglia anche lui, e quando lo vedo nudo non penso a nient'altro che al fatto che è bellissimo, la perfezione. Caleb ed io non eravamo mai arrivati ad avere un rapporto intimo fino ad ora; questa è la nostra prima volta insieme. Il suo corpo sul mio, il suo battito col mio, i suoi respiri confusi con i miei. Mi bacia ogni centimetro del corpo, ed io mi sento viva come mai mi ero sentita prima. Sono felice mentre sento arrivare uno strano e piacevole calore dentro di me, in una scossa di piacere impareggiabile. Sono felice mentre guardo i suoi occhi che cercano i miei, le sue mani scivolare tra il mio seno fino ai miei fianchi. Mi sorride mentre viaggia dentro di me ed io so solo che sto bene. Mi sento però davvero felice e viva quando sento il cuore battere non più nel petto, ma nel punto in cui io e Caleb siamo uniti, dove in quel momento batte anche il suo. Reclino la testa all'indietro e Caleb mi da un tenero bacio sulla fronte.

Caleb è al mio fianco e mi accarezza, mentre io guardo in alto per interrogarmi su quello che ho fatto. Sono stata felice, mi sono sentita viva, ho percepito emozioni assurde, ma mi sono pentita. Amo Caleb, ma non è giusto tutto questo; avevo promesso a Taranee rispetto per Peter e temo di aver commesso un errore grave nei confronti di quello che è il mio fidanzato. Non so chiamarlo 'tradimento', perché per me Caleb è l'eccezione, qualcosa che va sempre al di là di promesse, fidanzamenti, avvenimenti. Ma forse non oltre diversità e destino.
"Ti amo." mi sussurra lui, mentre io sono impegnata ad autocondannarmi per aver ceduto al sentimento.
"Non dovevamo, Caleb. Non è giusto." gli rispondo negandogli i miei occhi.
"Per chi non è giusto, eh? Per Peter forse? Ma non capisci che qui non c'entra la giustizia? Qui parliamo di amore, Cornelia. Amore."
"Io parlo di rispetto. L'ho appena negato ad una persona che mi ama moltissimo. Mi faccio schifo da sola."
"Abbiamo appena fatto l'amore e tu sai dirti solo che ti fai schifo? Puoi scappare quanto vuoi dai tuoi sentimenti, tanto vinceranno sempre loro, ricordalo. Cornelia, questo non è stato un errore. È stata la cosa più bella che potesse succedere. E tu lo sai."
"Elyon ti ha avuto?"
"Davvero conta saperlo per te?"
"Rispondi."
"Ha forse avuto il mio corpo, ma non ha mai avuto me."
La gelosia mi pervade anima e corpo, completamente, a quelle parole.
"Ed anche in quei momenti cercavi qualcosa di me in lei?" chiedo di getto.
"Ma cosa pretendi, Cornelia? Mi hai lasciato, sei tornata sulla terra senza darmi un briciolo di speranza e ti sei anche trovata un ragazzo... Ed io avrei dovuto starmene lì dove stavo a farmi massacrare dal pensiero di non poterti avere più senza fare niente? Scusa se anch'io a provato a guardare avanti esattamente come te, scusa se ho cercato di dimenticarti, scusa se ho cercato di dare dell'amore alla regina del mio popolo... Comunque, non ci sono riuscito. Ricordati che sono stato io a venire qui per te, per noi. E tu mi dici anche che devo riandarmene. Sai qual'è il fatto? Elyon è meravigliosa, ha un cuore grande e mi dispiace di non esserle rimasto accanto, ma che ci devo fare se io voglio te? Sì, voglio te, proprio come tu vuoi me. Non puoi però rimproverarmi di aver cercato un'altra via di fuga, quando l'hai fatto anche tu. Ma che senso ha adesso parlarne se io sono qui a chiederti di riprovarci?" mi risponde lui, deciso.
Non so cosa dire. Mi alzo da quella sorta di amaca e mi rivesto velocemente.
"Dove vai?" mi chiede Caleb.
"Torno a casa. I miei saranno preoccupati, è mezzanotte passata." rispondo con freddezza.
"Voglio che tu sappia una cosa, però. Io non voglio stare qui ad aspettarti per vederti venire correre da me solo per fare l'amore in modo fugace una volta ogni tanto. Non voglio essere il tuo amante. Io non mi accontento di fare sesso qualche volta, io sono innamorato e voglio viverti a trecentosessanta gradi. Sono tornato per essere il tuo uomo, non un modo piacevole per permetterti di scappare da una realtà che non ti soddisfa perché ti manca qualcosa. Proprio perché so che questo qualcosa sono io. Spero che questo ti sia chiaro." mi dice lui in tutta calma e serietà.
Io mi volto e lo guardo negli occhi. Quello che ha appena detto è bellissimo. Il fatto che lui mi ami moltissimo non va messo in discussione. Tuttavia, non riesco a credere nella nostra possibilità così come ci crede lui.
"Non succederà più niente, non c'è bisogno che ti preoccupi. Dimenticati questa sera, Caleb. Come ti ho già detto, è stato un errore. Non devi rimanere qui, sai bene come la penso. È stato solo un momento di debolezza, tutto qua." rispondo io, mostrandomi convinta anche se non lo sono affatto.
"Non mi arrendo, Cornelia. E poi, sai già quando davvero avrò una ragione per arrendermi e dunque andarmene. È tutto nelle tue mani." ribatte lui, riferendosi al momento in cui mi deciderò -se mi deciderò- a dirgli che non provo niente per lui.
Esco allora dalla caverna, mentre Caleb mi dice "Ciao" senza ottenere risposta.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h. / Vai alla pagina dell'autore: fers94