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Autore: JunoEFP    06/10/2012    2 recensioni
Bene, questa è la prima storia che scrivo su Naruto, è tremendamente OOC, quindi se il genere non vi piace non vi consiglio di leggerla.
Ma adesso vi lascio alla trama:
Sakura Haruno, alunna del terzo anno delle superiori è una ragazza timida, e con una sola amica: Karin.
Innamorata da tempo di Sasuke Uchiha, un ragazzo simpaticissimo, allegro e solare, che una volta la difese da Naruto Uzumaki, un ragazzo chiuso e scorbutico.
La sua vita scolastica è sempre stata ostacolata da Hinata, la ragazza più popolare della scuola. Strafottente e bellissima.
Vedrete una serie di amori non corrisposti, amicizie distrutte e rivalità.
Il tutto, in una confusione terribile che giusto una mente idiota come la mia poteva inventarsi.
Premetto che detesto Sakura ed adoro Hinata, ma in questa fic ho deciso di far avere ad entrambe un ruolo pieno di sofferenza per motivi completamente diversi, ma allo stesso tempo piena di colpi di scena, e la serenità di un finale felice.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Sei speciale




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Erano ormai le 23.00 passate, i tre ragazzi stavano facendo ritorno a casa, ormai era tardi, Hinata e Karin avevano deciso di fare la strada insieme. Sostenevano di divertirsi a litigare, ma secondo Sakura, era solo un pretesto per provare a conoscersi, visto che avevano scoperto di avere molto cose in comune.

-Allora ci vediamo Sakura, arrivederci signora Haruno! – Sakura le salutò con un cenno della mano, e la madre chiuse la porta.
Tornarono in cucina, e videro Sasuke prendere il giacchetto dalla sedia, e prepararsi per andare via. Stavano per salutarlo, quando la madre di Sakura, si ricordò inaspettatamente di qualcosa. –Sakura! Santo cielo, ci siamo dimenticate di tirare fuori i biscotti!-
La ragazza si portò una mano alla bocca, per fortuna che aveva spento il forno, altrimenti avrebbe mandato a fuoco la casa se li avesse lasciati per tutto quel tempo. Li prese dal forno, poggiandoli sul tavolo.
-Ormai si saranno tutti freddati…- Sakura sospirò sconsolata, chiuse gli occhi ed abbassò il capo.
-Ehi, ma sono buonissimi! Signora Haruno, questa volta si è davvero superata!- La ragazza rialzò il capo, fissando Sasuke che mangiava uno dei biscotti da lei preparati. Sasuke aveva davvero fatto dei complimenti ai suoi biscotti? Erano davvero così buoni? Sentiva la felicità crescere dentro di lei, ed un sorriso a trentadue denti si fece largo sul suo volto.
-Oh, no. Quelli li ha fatti Sakura!-  Il ragazzo si fermò un attimo, ed osservò per alcuni secondi l’amica davanti a lui. Poi sorrise compiaciuto –Meglio ancora, desideravo tanto assaggiare la tua cucina Sakura! Complimenti, sei stata bravissima a cucinare questi biscotti, davvero.-
Lei arrossì, -N-non è niente, s-sono facili da preparare…- Sasuke sorrise ancora, ed afferrando un altro biscotto, si diresse velocemente verso la porta. Loro lo seguirono, aprendo la porta e facendolo uscire.
Si fermò sulla soglia, girandosi e sorridendo. –E’ stata una magnifica serata, vi ringrazio! Ancora complimenti per i biscotti, sono buonissimi! Ci vediamo domani, Sakura! Arrivederci signora Haruno!- Si voltò lentamente, e se ne andò.
Tornarono in cucina, adesso che non c’era nessuno sembrava così grande e vuota, che a Sakura mise una certa tristezza. Sorrise al pensiero della bella serata trascorsa, e si sedette. Dopo pochi minuti, la madre richiamò la sua attenzione.
-Sakura tesoro, mi faresti un favore? Andresti a buttare l’immondizia? Lo so che è tardi, ma…- La ragazza annuì, prese il sacchetto della spazzatura, ed uscì, portandosi le chiavi di casa.
Cominciò a camminare lentamente, i secchioni erano piuttosto lontani, e preferiva non correre troppo, altrimenti si sarebbe stancata. Si guardava in torno, mentre la busta oscillava avanti ed indietro, avanti ed indietro.
Passò davanti ad una panchina, e la figura che vi era sopra la incuriosì, e la spaventò allo stesso tempo. Osservò bene il ragazzo accasciato su di essa, alcuni capelli biondi uscivano fuori dal cappuccio che gli copriva il volto, e le mani unite sulle ginocchia.
Allungò il collo verso di lui, per vedere meglio, ma quest’ultimo alzò il capo, e la fulminò con lo sguardo. Sakura spalancò gli occhi –N-naruto?- La fissò ancora per un po’, assottigliò lo sguardo, e quando una macchina passò illuminando il volto della ragazza con i fari, anche lui si sorprese
-Ehi, Sakura! Cosa ci fai qui?-  Non rispose subito, scrutando i suoi occhi azzurri, cercandovi qualcosa all’interno. Non vide  niente, solo una strana luce che non le apparteneva.
-Vado a buttare la spazzatura. V-vuoi accompagnarmi?- Lui annuì sorridendo, un po’ stranito per la richiesta, ma ugualmente volenteroso di accompagnarla. Gli piaceva stare insieme a lei, lo faceva sentire bene, sereno.
-Come stai, tutto a posto?- La ragazza non rispose, ma sorrise guardandolo. Forse questo bastava come risposta. Anche Naruto sorrise, contento per la risposta affermativa. Chissà perché, si sentiva sollevato nel sentire che stava bene. Quella ragazza suscitava in lui strane emozioni, che mai nessuna era mai riuscita a fargli provare, a parte lei e…
Camminarono a lungo, fin quando Sakura non gettò nel secchione la busta dell’immondizia, e si pulì le mani strofinandole l’una contro l’altra assumendo strane espressioni. Lui rise, era veramente buffa.
Anche Sakura si unì alla risata, e dopo un po’, quando smisero di ridere, s’incamminarono nuovamente verso la casa della ragazza. –Non ti dispiace se ti accompagno, vero? Non è prudente percorrere queste strade da soli, la notte.- Sakura  guardò con un’espressione confusa il ragazzo.
-Come sarebbe a dire, anche tu lo fai!- Naruto la fissò, sorridendo divertito, e poi assumendo un’espressione alquanto seria e preoccupata. –Beh, ma io sono un ragazzo, e poi, quelle carine come te rischiano molto di più!- Lei arrossì, stringendosi le mani unite dietro la schiena. –Perché stai sempre a preoccuparti per me?- Naruto la fissò per alcuni secondi, poi sorrise –Potrei farti la stessa domanda. Non sono mica io quello che pedina le persone semplicemente per sapere del loro passato.-
Sakura sbiancò. Perché glielo rinfacciava in continuazione? Non se ne era vergognata abbastanza? Si divertiva forse a metterla in imbarazzo?
Si abbandonò ad una risatina isterica, grattandosi con le unghie dietro la nuca. Il nervosismo era troppo, così Naruto decise di chiudere lì la discussione, e di metterla più a suo agio. Era consapevole del peso che aveva quella storia su di lei, poteva immaginare quanto fosse imbarazzante, così cambiò argomento.
-Adesso capisco…- Sakura smise di ridere, e si fece seria, scrutando il ragazzo curiosa. –Che cosa hai capito?- Lui alzò lo sguardo al cielo, osservando le poche stelle che si vedevano quella sera. La Luna era assente, ed il cielo era scuro ed impenetrabile. Immenso.
-Ho capito perché piaci così tanto ai tuoi amici. Sei speciale.- Lei era sempre più confusa, non aveva niente di speciale, cosa c’era da capire? Semmai, era lui quello speciale, talmente strano, anche, da creare interesse in chiunque lo incontrasse.
Riabbassò lo sguardo su di lei, sorridendo. Un sorriso strano, diverso da tutti gli altri, non era dolce, non era triste, non poteva essere descritto. Era come un padre quando guarda la propria figlia, ma Sakura dubitava fortemente che Naruto la ritenesse simile ad una bambina.
Stette ad osservarlo mentre camminavano, lui con le mani in tasca, e lo sguardo dritto davanti a sé, sembrava così sicuro, così coraggioso. Era… bello.
Sakura non avrebbe mai pensato di usare quell’aggettivo su un altro ragazzo a parte Sasuke, e non avrebbe nemmeno lontanamente immaginato di attribuirlo proprio a lui. Insomma, si parlava di Naruto, era carino, certo, ma bello? Si, lo era.
La luce dei lampioni gli illuminava metà del volto, ed i capelli sembravano così morbidi, che avrebbe voluto toccarli. Si immaginò come potesse essere accarezzare un ragazzo, poterlo guardare negli occhi all’infinito, senza vergogna. Stringerlo a sé, baciarlo e sussurrargli un “Ti amo” all’orecchio.
Mentre lo faceva, però, non pensava a Naruto. Nei suoi pensieri, mentre si immaginava un ragazzo da amare, vicino a lei c’era Sasuke, sorridente e protettivo. Si immaginò di perdersi nei suoi occhi scuri, di nuotarci all’interno, e di uscirne solamente quando le loro labbra si sarebbero incontrate.
-Siamo arrivati, Sakura.- La ragazza si risvegliò improvvisamente, scuotendo violentemente il capo. –Eh? Oh, si… certo. G-grazie per avermi accompagnata, Naruto. Sei stato veramente gentile. Ci vediamo.- Si girò, apprestandosi a prendere le chiavi. Le infilò nella toppa della porta, e quando stava per girarla…
-Un momento, devo dirti una cosa!- Si girò di scatto,spaventata.  Non si aspettava di certo di trovarlo ancora lì dietro, era convinta che se ne fosse già andato. Lo fissò, aspettando che continuasse, impaziente.
Faceva freddo, e Sakura non vedeva l’ora di infilarsi sotto le coperte, al caldo. –Senti, ti andrebbe di…- La ragazza aggrottò le sopracciglia, non capendo il perché di tanta esitazione. Vide il suo sguardo che vagava sul vialetto, in attesa di un suggerimento sulle parole da usare.
-Mi andrebbe…?- Naruto alzò lo sguardo, fissandolo su quello della ragazza. Ok, adesso stava diventando davvero strano, il suo sguardo poteva fare quasi paura. Era così intenso, profondo… Sakura si incantò davanti a lui, e non si accorse nemmeno che si era avvicinato. Troppo.
-Ti andrebbe di diventare… la mia ragazza?- Sakura spalancò gli occhi.
Cosa?
 
Sakura si gettò sul letto, affondando la testa nel cuscino.
Gli aveva detto…di si?
 

* * *

 
Tenten camminava calpestando perfettamente ogni mattonella del marciapiede. La divisa ballava sulle sue gambe, e la frangetta faceva su e giù sulla fronte. Quella mattina il sole splendeva, nemmeno una nuvole minacciava di coprirlo, e faceva talmente caldo, che era stata costretta ad indossare la divisa estiva.
Strano, erano ormai in pieno Novembre, come mai faceva così caldo?
Fece dondolare lo zaino da una mano all’altra, ma si fermò di colpo, rischiando di colpire in pieno la testa di una stranissima vecchietta apparsa misteriosamente davanti a lei. Era sicura che fino a pochi secondi prima non ci fosse…
-Mi scusi, l’avevo quasi presa, non si è fatta nulla, vero?!- La scrutò per un attimo, lo chignon sulla testa, il Kimono d’orato, ricamato con fiorellini rossi e foglioline verdi le era famigliare, ed inaspettatamente, sotto di lei c’era il maialino della responsabile della biblioteca, Shizune.
-Ehi, ma tu sei Tonton, come mai oggi non sei con Shizune? Devi accompagnare questa signora da qualche parte?- Si mise a parlare amichevolmente con il maialino, accucciandosi davanti ad esso, fino a quando la vecchietta non richiamò la sua attenzione schiarendosi la voce.
La ragazza alzò la testa, osservando sconcertato la buffa signora. Osservò gli occhi chiusi, ed attese. Sperava si sbrigasse, doveva andare a scuola lei, e non aveva tempo da perdere ad aspettare di sentire le parole di una vecchia.
-Quello che fai è buono…- Rimase in silenzio, sperava veramente che si sbrigasse, perché oltre ad essere una perdita di tempo, aveva anche scoperto della sua poca sanità mentale. –…ma ricordati, che non sempre quello che è buono è anche giusto…-
Seccata sbuffò, ricevendo un’occhiataccia dalla signora. Poi sorrise dolcemente, superandola a passo spedito. Non aveva capito nulla di quello che le aveva detto, ma era buffa, e si mise a ridere, cominciando a correre verso l’edificio scolastico. Forse però…
Si fermò di scatto, e si voltò. La cercò spaventata con lo sguardo, ma invano. Lei non c’era più, e come un velo estremamente pesante, la confusione e l’incertezza le si posarono addosso, violente.
Possibile che si stesse riferendo…?
Si riavviò con gli occhi spalancati verso la scuola, poi li chiuse, e corse veloce, sperando di dimenticare tutto vedendo Hinata e tutti gli altri. Quella vecchia aveva un non so ché di inquietante, e Tenten voleva dimenticarla, oppure rincontrarla. Voleva chiarire i suoi dubbi, l’avrebbe cercata ovunque, ma prima doveva andare a scuola, e provare a capire da sola.
Dopo la scuola l’avrebbe trovata, ne era certa.
 

* * *

 
Karin si buttò sulla sedia esausta. Sebbene si fosse appena svegliata, Sakura sapeva bene che era molto pigra, e il solo sapere che l’aspettava una giornata di lezione, la stressava. –Ciao Sakura, come ti andato il fine settimana?- Rispose con un banalissimo “bene” ed abbassò lo sguardo, forse era stanca?
-Che c’è, è successo qualcosa?- Scosse la testa, e sorrise. Evidentemente stava bene, ma a Karin non la raccontava giusta. Decise che sarebbe stato meglio riparlarne più tardi, e si concentrò sulle lezioni.
Naruto entrò dalla porta, e si avvicinò al loro banco, sorridendo. –Ehilà, Sakura! Come stai? Oh, ciao anche a te…- La ragazza dai capelli rossi gli tese la mano, aspettando che lui la stringesse. Lo fece. –Karin. Mi chiamo Karin.-
-Piacere, Karin!- Sorrise ancora, e lei lo fisso incredula. Naruto sorrideva? Era allegro? Felice? No, non poteva non essere successo qualcosa, era sicuramente accaduto, doveva essere avvenuto un qualche evento a lei ancora sconosciuto, ma che avrebbe scoperto molto presto.
-Ciao, N-naruto…- Sorrise anche Sakura, lanciando occhiate preoccupate all’amica. Quest’ultima, le concesse solamente un’occhiataccia arrabbiata e confusa, che fece, per un momento, tremare la ragazza.
Karin continuava a guardarli ininterrottamente, Naruto, Sakura, Sakura, Naruto. I suoi occhi erano come impazziti, a vagavano tra i due ragazzi come cercando qualche indizio, che chiaramente, non trovò.
-Perché vi parlate? Che è successo?- Sakura cominciò a sudare freddo, mentre Naruto, se prima sorrideva, adesso sorrideva ancora di più. –Ma come, non glielo hai detto, Sakura? Ascolta Karin, io e Sakura ci siamo messi insieme!- Lei rimase di sasso, mentre Naruto salutava Sakura e se ne andava a sedere al suo posto.
Karin guardava fisso nel vuoto, Sakura guardava Karin. Non poteva, anzi, non voleva nemmeno immaginare la reazione che avrebbe avuto, aveva una paura immensa di quello che le avrebbe potuto dire.
-Sakura… che cosa Diavolo significa?- Quasi urlò, ma si trattenne, e quando Sakura le fece cenno di tacere, abbassò tanto la voce che per sentirla, si dovette avvicinare. –Ma a te non piaceva Sasuke? Cos’è questa storia? Ti prego, non dirmi che non hai saputo dirgli di no, perché davvero devi essere uscita di testa.-
Sakura abbassò lo sguardo, tremava, e si torturava le dita –No, non so per quale motivo, ma quando me l’ha chiesto… si insomma, non so, non è che non ho saputo dirgli di no, semplicemente in quel momento mi sono sentita come una spinta. Volevo dirgli di si, e l’ho fatto. Chissà, forse Sasuke non era il ragazzo giusto per me…-
Karin la scosse per la spalle –Ma che dici, Sakura! Ti sei forse bevuta il cervello? Sasuke é  il ragazzo giusto per te! Si vede lontano un miglio che sei innamorata di lui, e scommetto che anche a lui tu piaci!- Si tolse le mani dell’amica dalle spalle, e la guardò come mai aveva fatto prima.
-Karin, adesso basta. Non sai cosa voglio, né cosa provo, quindi sei pregata di smetterla di dire idiozie! Ho finalmente trovato un ragazzo che mi ama, qualcuno con cui posso stare bene, senza fare stupidi piani o scoprire il passato delle persone. Sasuke non mi ha mai vista come una fidanzata, per lui sono soltanto un’amica, e non voglio sprecare la mia giovinezza a corrergli dietro! Ho imparato che nella vita bisogna sapersi accontentare di quello che si ha, e non correre dietro a sogni irraggiungibili. Naruto mi piace, e voglio stare con lui. L’argomento  è chiuso.-
Karin era allibita. Da quando Sakura sapeva così bene come funzionava il mondo? E l’amore? Per carità, non sapeva assolutamente cosa voleva, ma non era affar suo. Se voleva fare di testa sua, era liberissima di farlo, per cui, decise di mettersi da parte. –E va bene, ma ricordati anche, che se non hai un sogno da raggiungere, la tua vita è comunque sprecata.- Si girò, e tirando fuori un libro di storia, cominciò a leggere.
Sakura si girò verso Naruto, e gli sorrise. Forse era lui il ragazzo che aspettava da tempo? Era lui il famoso Principe Azzurro? Forse, come poteva benissimo essersi sbagliata. Sakura aveva deciso, non le importava se tutto questo sarebbe finito presto, voleva vivere quella storia al meglio, non farsi scappare nulla, e dimenticarsi di Sasuke.
Con lui non avrebbe mai funzionato, ma doveva comunque ringraziarlo. Se le cose erano andate in quel modo, era tutto merito suo.
 
 




Note dell’autrice:

Oh, ehm… ma che buoni i biscotti! *Finge indifferenza*
Sapete, a me la vecchietta sta sempre più simpatica, a voi no? *Continua a fingere indifferenza, battendo nervosamente le mani sulla tastiera*
Ok, adesso basta… ebbene si cari lettori, Naruto e Sakura si sono messi insieme! (Forse l’ho detto con un po’ troppa enfasi…) ma chissà come andranno le cose… (Oddio, non una NaruSaku, non una NaruSaku!! Ok, probabilmente non lo sarà, ma chi può dirlo? Ahahahahahah! No, non fa ridere, decisamente.)
Comunque, Karin sembra non essere d’accordo, chissà come la prenderà  Sasuke! Non siate troppo impazienti però, e non smettete di leggere la storia, perché ci sono ancora molte sorprese per voi cari lettori, davvero tante! u.u
Beh, non ho altro da aggiungere, o finirei per spiattellarvi tutto il resto della storia in faccia, per cui… al prossimo capitolo gente, spero che questo vi sia piaciuto!
Un bacione! Kiss <3
   
 
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