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Autore: Margareth    18/04/2007    1 recensioni
Ecco la seconda parte della mia ff su Draco/Ginny...I due stanno finalmente insieme ma devono trovare il modo di dirlo a Harry e Ron..cosa abbastanza difficile..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il treno si fermò con un rumoroso fischio

Il treno si fermò con un rumoroso fischio. Ginny prese il suo baule dal portabagagli e uscì dallo scompartimento, fermandosi per aspettare Hermione che la seguì in corridoio.

Harry e Ron se n’erano andati circa una mezz’oretta prima, per andare a cambiarsi e questo aveva dato l’opportunità ad Hermione di stare un po’ da sola con la sua migliore amica.

Avevano parlato del più e del meno e la brunetta aveva preferito non nominare il Serpeverde.

Ora comunque Ginny sembrava molto più tranquilla, rideva felice e non vedeva l’ora di raggiungere la Sala Comune

 

“Secondo te dove si sono cacciati quei due?”

 

La Weasley si guardava intorno, una mano poggiata sulla fronte a mo’ di visiera e la fronte corrucciata

 

“Io non li vedo da nessuna parte”

 

Hermione le si avvicinò,scrutando anche lei la folla che si accalcava vicino al binario.

Finalmente scorse poco lontano da loro i due ragazzi che aspettavano vicino ad una colonna con i bauli accanto.

 

“Eccoli lì” Esclamò sorridendo e facendo cenno a Ginny di seguirla.

 

Si fecero largo tra la folla e dopo qualche gomitata e qualche spinta raggiunsero finalmente Ron e Harry che le aiutarono a portare i bagagli sulla carrozza.

 

“Allora, siamo di nuovo qui”

Ron si sedette accanto a Hermione che aveva già un libro tra le mani e lo sfogliava incuriosita

Sentendo Ron si girò verso di lui

 

“So che avresti preferito restare a casa per tutta la tua vita a non fare niente ma vedi di impegnarti quest’anno. Anche se sei il mio ragazzo non intendo farti copiar tutti i compiti”

 

Ron la guardò imbronciato “Sei sempre più gentile. E poi io non ho mai detto di non essere felice di tornare a Hogwarts”

 

Hermione lo osservò stupita “Anche se è una scuola?”

 

“Bè, è una scuola ma è pur sempre un po’ come casa mia. E poi..comunque…è il posto dove ti ho conosciuta”

 

Dopo aver pronunciato queste parole il viso e soprattutto le orecchie di Ron si tinsero di un adorabile colore rosso che esprimeva tutto l’imbarazzo per aver pronunciato quella frase di fronte al suo migliore amico e a sua sorella minore.

Harry si girò verso Ginny esattamente nel momento in cui Hermione, con un’espresseione molto più dolce e gentile di pochi istanti prima, si voltava nuovamente verso Ron

Poi senza dire una parola lo abbracciò. “E’ la cosa più carina che tu mi abbia detto Ron” disse felice mentre lui, molto più  rilassato, le accarezzava la schiena.

 

“Perché lo penso” le sussurrò nell’orecchio procurandole un brivido lungo la schiena

 

Ginny guardò Harry sorridendo.

Lui ricambiò con un ghigno

Poco dopo la carrozza si fermò e i quattro amici scesero, dirigendosi subito al dormitorio.

Avevano solo un’ora prima della cena e non volevano sprecarla.

Raggiunsero la torre di Grifondoro abbastanza velocemente e una volta n Sala Comune i ragazzi decisero di trovarsi lì mezz’ora dopo per andare insieme a cena.

Ginny salì in fretta le scale che portavano al dormitorio femminile chiudendosi la porta alle spalle appena fu entrata.

La stanza era ancora vuota, segno che era la prima ad arrivare.

Per la prima volta da quando studiava a Hogwarts poteva scegliere il letto che preferiva.

Scelse quello al centro e vi si sedette, cominciando a svuotare il baule.

Quando Hermione bussò alla sua camera le sembrava fosse passato solo qualche minuto.

Le disse che sarebbe arrivata un po’ più tardi perché doveva finire di raccontare una cosa a Lara, che era arrivata poco prima. Intanto però loro potevano andare avanti, li avrebbe raggiunti direttamente in Sala Grande.

Hermione la guardò sconcertata ma annuì e uscì dalla stanza.

Lara si girò verso Ginny.

Era una ragazza molto carina, alta, magra e di carnagione molto chiara. I capelli biondi, che spesso teneva legati in una coda alta o raccolti sulla nuca, oggi le ricadevano sulle spalle con eleganza e gli occhi azzurri, più chiari di quelli della Weasley la osservavano con curiosità.

Si era trasferita l’anno prima a Hogwarts e aveva subito legato molto con Ginny, fin dal primo giorno.

Pur conoscendola da un solo anno, riusciva a capire cosa le passava per la testa semplicemente osservando i suoi comportamenti.

 

“Mi stavi raccontando qualcosa?” le domandò guardandola con un sopracciglio alzato

“Perché in questo caso, scusa, ma penso mi sia sfuggito qualcosa”

 

Ginny arrossì “No…è che non volevo che mi aspettassero”

 

“Questo credo di averlo capito.” Sorrise la biondina “quello che non mi è chiaro è perché”

 

La Weasley si morse il labbro.Non poteva certo dirle quello che aveva in mente, l’avrebbe di certo presa per matta. Però le di spiaceva mentirle perché il loro rapporto si era sempre basato sulla sincerità e la fiducia reciproca e non voleva che questo cambiasse.

 

“Non posso dirti niente per ora. Mi spiace. Ma ti prometto che appena sarò sicura di quello che sto facendo te ne parlerò” osservò l’amica in attesa di una risposta, che però non arrivò

“Sei arrabbiata?”

 

“Oh, no. Assolutamente, non ti preoccupare” sorrise finalmente lei “Stavo solo pensando che con te non si può mai sapere se ti metterai nei guai o tornerai sana e salva in dormitorio”

 

“Oh, stai tranquilla. Non è niente di pericoloso…Spero”

 

“Ecco, vedi?Vai, allora. Prima che te lo impedisca”

Ginny non se lo fece ripetere due volte.

Si fiondò verso il bagno per darsi una controllatina veloce ai capelli, poi prese la bacchetta dal baule, la mise in tasca e uscì.

La Sala Comune era affollatissima.

Tutti si abbracciavano e si salutavano, raccontandosi ciò che avevano fatto d’estate e quello che invece non avevano potuto fare.

Ginny si fece largo tra la folla per arrivare al passaggio.

Mentre passava alcuni si giravano a guardarla mormorando qualcosa sottovoce, altri le davano affettuose pacche sulle spalle, altri semplicemente la ignoravano.

Lei in ogni caso rispose a tutti con largo sorriso,felice di essere di nuovo  a Hogwarts.

Finalmente riuscì a raggiungere l’uscita e sbucò nel corridoio freddo e umido.

Si guardò intorno. Era deserto.

Cominciò a correre. Voleva raggiungerlo il più presto possibile, per sistemare la situazione.

Quando arrivò nei sotterranei però, davanti alla casa dei Serpeverde, non seppe cosa fare.

Non poteva certo stare lì aspettando che uscisse, cosa avrebbero pensato i suoi compagni vedendo una Grifondoro fuori dalla loro casa?

L’avrebbero derisa, presa in giro pesantemente come lui stesso aveva fatto per molto tempo, avrebbero persino potuto picchiarla. Senza tenere conto del fatto che in ogni caso non potevano certo farsi vedere insieme come due normali amici, e lei lo sapeva fin troppo bene.

Stava pensando a dove potersi nascondere per aspettarlo tranquilla quando sentì il quadro aprirsi alle sue spalle. In preda al panico si guardò in giro in cerca di un qualsiasi oggetto dietro al quale nascondersi ma non trovò niente. Né una statua, né un gargoyle, nemmeno una colonna.

Assolutamente niente.

Decise quindi di scappare e ricominciò a correre, per la terza volta in quella giornata.

 

“Ehi, che diavolo ci fai qui?”

 

Ginny si fermò, girandosi lentamente e riconoscendo con enorme sollievo il viso di Draco. Del suo Draco.

Lui in compenso non era per niente sollevato e la guardava preoccupato. Le si avvicinò prendendola per un braccio e la trascinò dentro a un minuscolo stanzino delle scope che Ginny poco prima non aveva notato, spaventata com’era.

Il ragazzo chiuse la porta con un incantesimo in modo che nessuno da fuori potesse aprire e insonorizzò l’ambiente per essere sicuro che non si sentissero le loro voci.

Poi si girò verso la rossa che lo guardava senza però proferire parola

“Cosa ci fai qui???Sei impazzita?Mi sembrava di averti detto di stare il più lontano possibile dai miei compagni!!Non voglio mai più che tu faccia una cosa del genere, ok? Piuttosto vengo io da te. E’ pericoloso, mi hai capito? Pensa se fosse uscito qualcun altro o se insieme a me ci fossero stati anche gli altri”

Effettivamente a questa eventualità non aveva nemmeno pensato. Non l’aveva neanche sfiorata l’idea che potessero esserci anche Tiger, Goyle e l’oca giuliva. Il solo pensare a lei le faceva venire un gran nervoso

“Scusami, hai ragione. E’ che avevo assolutamente bisogno di parlarti.” Gli disse. Poi abbassò lo sguardo “E anche di vederti”

 

Draco sorrise.

 

“Ascoltami.”riprese lei guardandolo, questa volta, negli occhi “Mi sono comportata male oggi, e mi dispiace. Volevo dirti che in questi giorni mi sei mancato da morire e che non ho intenzione di rovinare tutto litigando..potremo già vederci pochissimo e dovrò sopportare di vederti con tutte quelle ragazzine che ti ronzano intorno perché sei uno dei ragazzi più belli e attraenti della scuola. E sì, sarò gelosa da morire perché ti potranno abbracciare e baciare senza nascondersi. Non voglio più litigare con te. Voglio che i rari momenti che passeremo insieme siano sempre belli”

 

 Il viso di Ginny quando finì di parlare era di un allegro coloro rosso. Draco la osservava, sempre sorridendo.


”Scuse accettate.” Le disse e lei immediatamente si rilassò. Erano vicinissimi, ciò nonostante si trattenne dal desiderio di baciarla. Voleva parlare ancora un po’, sentire la sua voce.

 

“E così sono uno dei ragazzi più belli e attraenti della scuola eh?”

La Weasley arrossì ancora di più “E’ quello che dicono tutte le ragazze. E non far finta di non saperlo”

 

“No, infatti io lo so. Ma voglio sentirlo dire da te”

 

“E va bene. Certo che sei bello. I tuoi capelli biondi sono stupendi, e i tuoi occhi farebbero girare la testa a chiunque. E sei anche molto attraente. Non so per quanto ancora riuscirò a resisterti” sospirò lei. Anche se aveva cercato di pronunciare l’ultima frase con ironia non sapeva se era riuscita a ingannare il Serpeverde che la guardava soddisfatto

“Sicuramente non ora” Draco le si avvicinò, spingendola dolcemente verso il muro. Posò la sua bocca su quella di lei, dolcemente. Le era mancata. Le era mancata tantissimo. Dieci giorni senza averla intorno, senza il suo profumo, senza accarezzarla, abbracciarla, baciarla, gli erano sembrati un’infinità.

Quando si staccarono si allontanò di lei, pur senza averne voglia.

Aveva bisogno di sapere.

Il suo viso si fece più serio e Ginny lo osservò incuriosita

“Che c’è?”

 

“Stamattina hai detto una cosa. Hai detto che stai fingendo con la persona che più ami al mondo. Stavi parlando di Potter, vero?”

 

Ginny sobbalzò. Sperava che non avesse notato quelle parole perché le aveva pronunciate in un momento di rabbia e non le pensava.

Era sicura di non provare per Harry più niente oltre all’amicizia che la legava anche a Hermione.

 

“Draco, io non lo penso. Davvero. Non amo più Harry, da molto tempo.”

 

“Ne sei sicura? Se me lo dici io ti credo. Però sappi che io ti amo e preferisco saperlo se tu sei innamorata di lui.”

 

Il cuore di Ginny accelerò. Distolse lo sguardo da quello di ghiaccio del Serpeverde. Non riusciva a sopportarlo, le metteva troppa agitazione. Ma quello che aveva detto poco prima lo pensava davvero e non voleva che lui credesse che fosse insicura.

Così si girò nuovamente verso di lui e rispose decisa

 

“Non lo amo. E non amo nessun altro. Puoi esserne certo”

 

 Poi si sporse verso di lui e lo baciò di nuovo. Portò le mani sul suo torace e lui la abbracciò.

Era felice e anche lei lo era.

“Ti amo Draco”

 

 

  
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