Ad
un certo punto senti un gran rumore, che quasi ci fece spaventare.
Vidi subito una mano uscire da dietro un cespuglio e mi
avvicinaì
spaventata.
Soltanto
quando mi affacciaì li dietro realizzaì che il
mio ragazzo non si
fidava di me.
«Non
ci posso credere! Venirmi a controllare?»
Risposi infuriata,indicandolo con un dito.
«Non
è come sembra, te lo giuro Ashley.»
disse Niall cercando di scusarsi dal grande errore che aveva fatto.
«Non
voglio sentirti! Credevo che tu ti fidassi di me, e pensare che te
l'ho pure detto!» gridaì
io con lo sguardo quasi sconvolto, con gli occhi pieni di rabbia e
vedevo solo il suo viso dispiaciuto.
Mi
allontanai a passo veloce, sfuggendo dal suo sguardo intimorito, ma
lui mi tirò a se facendomi voltare, e mi guardò
come per chiedermi
scusa, ma lasciaì la sua presa e mi allontanaì,
senza girarmi, ma
sentivo il suo sguardo pesante, e so che quando sarei tornata a casa
sarebbe stato ancora peggio.
Appoggiaì
la borsa sul divano e sentì un buon odore provenire dalla
cucina.
Era il solito pranzo irresistibile di mamma quando voleva farsi
perdonare. Purtroppo questi viaggi capitavano spesso e potevano
durare anche più di una settimana.
Mia
madre, si accorse della mia presenza e mi venne ad abbracciare,
facendomi poi sedere. Riempi il tavolo delle sue prelibatezze, e poi
si sedetti anche lei.
Non
parlammo. Mi era mancata ma io ero troppo a terra per pensare ad
altro.
«C'è
qualcosa che non va, tesoro?» tutto
mamma, tutto.
«No,
niente, davvero.» le
risposi, lei mi sorrise ma si vedeva troppo bene che non mi credeva.
Un mese dopo
Io
e Niall oggi avremo fatto 7 mesi insieme. Avremo, sì,
perché era
passato un mese dopo il nostro ''litigio''. Lui aveva cercato di
riavvicinarsi, ma non mi sentivo di riverderlo, e lo vedevo sempre
più triste. Era passato un mese, non uscivo, non vedevo
nessuno,
perfino mary era preoccupata per me.
Ero
dimagrita di 7 kg non mangiavo o mangiavo davvero poco.
E
quella mattina dovevo andare per forza andare a scuola, avevo saltato
troppi giorni di scuola e non volevo perdere l'anno.
Mi
feci una doccia fredda, congelata. Mi preparaì ed
uscì, senza
neanche far colazione.
Alla
prima ora avevo educazione fisica,davvero fantastico direi.
Il
professore ci divise nelle squadre di pallavolo, mi ero messa nella
riserva e me ne stavo in disparte a terra.
Ragazzi,
manca la prof di italiano di quinta, quindi i ragazzi staranno
qui»
dimmi
che sta scherzando. Payne,Styles,Tomlinson,Malik e Niall. Il mio
Niall.
Notò
che lo stavo guardando, alzò la mano timidamente per
salutarmi ma
giraì il viso. E proprio in quel momento il prof mi
chiamò per
giocare. Lo stavo odiando.
Mi
alzaì con malavoglia posizionandomi nella zona di battuta,
lanciaì
la palla e feci un bel tiro, poi la palla fu lanciata dall'altra
squadra, feci un salto per prenderla ma non vidì
più nulla, vidi
solo grigio. Mi sentì mancare il terreno sotto i piedi e
cadì
all'indietro svenendo.
Aprì lo sguardo a poco e ritrovaì tutti in cerchio a me. Niall mi era vicinissimo e mi teneva la testa,accarezzandomi la guancia.
«Allontanatevi!
Non la fate respirare così!»
gridò
niall guardando tutti con ferocia per poi tirare un sospiro di
sollievo vedendomi cosciente.
«Cosa
mi è successo?» lo
guardaì confusa, ed iniziando ad alzarmi.
«Calo
di zuccheri. Devi fare colazione la mattina,ash.»
ash,ash,ash, solo lui poteva dirlo così bene, e dalla sua
bocca il
mio nome sembrava così melodioso. Mi sorrise teneramente ed
io mi
sciolsì, come un cioccolatino esposto al sole. Mi prese la
schiena
aiutandomi a sollevarmi.il
suo tocco mi fece rabbrividire.
Io
ero arrabbiata con lui, ma avrei voluto abbracciarlo, non potevo
intenerirmi così. Mi alzaì ed andaì a
sedermi, lontano da niall.
Zayn
si avvicinò a me ed iniziò a parlarmi.
«Mary
è molto preoccupata per te, sai?»
mì sentì uno schifo.
«Lo
so» gli
dissi semplicemente,con tono rammaricato.
«Niall
è innamorato cotto di te, mi dice che ti ama tanto»
entrambi
ci girammo a guardarlo seduto a parlare con liam.
«Sono
una cretina» mi alzaì
da lì e corsì in bagno. Non mi piaceva piangere
sotto gli occhi di
tutti.
Ero
distesa sul divano cercando un canale accettabile da guardare.
Guardaì il tavolino di fronte a me e vidi il mio telefono.
Non lo
accendevo da due settimane.
Mi
ritrovai 17 messaggi non letti da mary, iniziaì a leggerli e
dopo mi
misi a piangere, mi sentivo davvero una merda.
Questa
volta fui io a cercarla, la chiamaì ma aveva il telefono
spento, non
era da lei. Le lasciaì molti messaggi vocali, forse anche
troppi.
Le
dissi che mi sentivo uno schifo che le volevo bene e che piangevo da
giorni ormai. Avevo la voce rotta dal pianto.
Mia
madre doveva uscire con il suo fidanzato, e anche quella sera ero
sola, ancora.
Mi
sentì sola. La mia migliore amica probabilmente mi odiava,
mi ero
allontanata da niall e mia madre mi lasciava sola quasi sempre. Mi
chiedevo cosa avessi fatto di cosi cattivo per rimanere sola.
Ero
nel letto della mia camera da ormai due ore. Le luci erano spente,
c'era soltanto la luce del comodino a dare un po' di
'luminosità'
alla stanza. Mi rigiravo nelle coperte e sentivo il ticchettio
dell'orologio, alquanto fastidio. Ma intanto fissavo la sveglia.
Segnava le 23:50, esattamente 10 minuti al mio compleanno. Proprio
così, stavo per compiere 17 anni, ma ero triste, stavo
piangendo in
una stanza praticamente buia, ero spiazzata perché non avrei
potuto
festeggiare con le persone più importanti che avevo.
Non
mi piaceva stare sola.
E
fu così che la sveglia segnò le 00:00, avevo
definitivamente 17
anni.
Mi
arruffai sotto le coperte, chiudendo gli occhi. Sentì un
gran tonfo
e mi spaventaì. Davvero fantastico, il mio 17°
compleanno e sarei
stata squarciata da un killer. Mi nascosì sotto le coperte
iniziando
a piangere e convincermi:'non succede nulla, no,no,no.'
Qualcuno
continuava a ripetere il mio nome, così, mi alzaì
con timore e mi
affacciaì al balconcino. Vidi un ragazzo salire verso il mio
balcone, verso di me,lui.
Lo
fecì entrare, sfregaì le mani sulle sue braccia
per riscaldarlo.
«Buon
compleanno ashley» disse
il biondo, con un po' di fiatone.
Non
gli risposi e mi fiondaì nelle sue braccia, mi diede un
bacio sulla
fronte e mi strinse forte, tanto da sentirmi protetta.
Mi
diede un regalo, fu un gesto molto carino da parte sua. Gli sorrisi,
lo presi e lo appoggiaì sul comodino, lui mi
guardò stranito e
forse con un po' di dispiacere.
Mi
avvinghiai sul suo collo, lasciando le gambe intorno alla sua vita,
gli sussuraì all'orecchio:'ho bisogno di te', e lo
necessitavo in
tutti i sensi.
Mi
sorrise per poi iniziarmi a baciare in bocca, e le sue labbra mi
erano mancate.
Mi
appoggiò delicatamente al letto, ed iniziò a
lasciarmi dei baci sul
collo.
Gli
sbottonai la camicia che aveva addosso, lui fece lo stesso con il mio
pigiama.
I
nostri vestiti volarono a terra come d'altronde il nostro intimo. Mi
lasciò baci per tutto il corpo, baci lievi e dolci,
dolcissimi.
«Sei
sicura amore?» chiese.
Feci
cenno con il capo e lui entrò in me.
Quella
notte mi sentì davvero amata, non ero più sola.
Ed
i nostri corpi combaciavano, uno nell'altro.
Mi
era mancato il suo sapore.
Spazio autrice babesss
Salve
ragazze c: come va a scuola? Io ho iniziato il liceo, o my godness :o
questo
è il capitolo che mi piace di più in assoluto, lol
comunque,
scusate ma quella scena, (si avete capito) è stata proprio
striminzita, cioè , magarì vi dava fastidio :o
okay la smetto :)
grazie
per le sei persone che hanno recensito lo scorso capitolo, avete un
cuore d'oro, grazie infinite ancora xx orapiango
uu (?)
continuerò
a 6 recensioni, troppe? :o
ciao
dolcezze, al prossimo capitolo.