La mattina seguente, ancora assonnato per il sonno tormentato della notte, notai che Nicole non era nel suo letto. Mi vestii e scesi di corsa. Era lì, a servire ai tavoli la colazioni agli ospiti dell’hotel. Notai che anche lei aveva delle leggere occhiaie sotto gli occhi. Mentre era girata di spalle, le cinsi i fianchi e le schioccai un bacio sulla guancia. “Buongiorno” le dissi.

Nicole –

I brividi percorsero il mio corpo, fin sopra la punta dell’ultimo capelli. Il calore del suo corpo mi rassicurò, come se lo conoscessi da anni. Rimasi stupita, quasi imbarazzata dal suo comportamento. Era troppo presto per un’intimità del genere. Forse mi sbagliavo, anzi sicuramente mi sbagliavo. Se una cosa senti di farla la fai, senza pensare a quali siano le circostanze. Ripensandoci bene, è questo che ho sempre sbagliato nella mia vita. Ero sempre troppo razionale; dosavo ogni mia piccola parola, ogni mio piccolo gesto, circondando il mio cuore da pareti d’acciaio invalicabili.
“Buongiorno a te” dissi ricambiando il bacio.
“Vado a fare le prove, vorrei che venissi anche tu ma, capisco che sei impegnata. Vabè, spero ci sia comunque una possibilità che tu possa prendere un permesso questa settimana.”
“Non so, è che questa settimana devo anche andare al college, per sistemare le ultime pratiche.” Abbassai lo sguardo e ripensai allo sbaglio che continuavo a commettere. “Ma sì, vedrai che non mancherà occasione che io ti veda saltellare sul palco” risi, e lui con me.
“Ci vediamo stasera!” disse a passo veloce, mentre si avviava verso l’uscita, dove una macchina scura lo aspettava con lo sportello già aperto.
Il resto della giornata passò lentamente. Morivo dalla voglia di vederlo, ma cercavo di non ammetterlo a me stessa. Qualcuno potrà pensare che sia ridicola, perché insomma, non puoi essere dipendente da una persona, soltanto dopo un giorno che l’hai conosciuta, ma vi assicuro che, chi lo dice è perché non ha mai incontrato uno come lui. Quando hai vissuto momenti così intensi, va a finire che ne diventi drogata.
Finito il turno salii in camera e mi preparai per la sera. In realtà cercai di essere più carina per l’arrivo di Justin, ma anche questa era una cosa che cercavo di non ammettere. Quando sentii infilare la chiave nella serratura, io ero già pronta, seduta sul letto a far finta di controllare il telefono. Ovviamente io aspettavo un invito a cena, ma non dovevo farglielo capire. Mi sentivo così ridicola. Justin entrò lentamente e mi guardò da capo a piedi. Sorrise. “A cosa devo tutta questa bellezza?” mi disse. Io risi imbarazzata. “Non posso indossare la divisa da cameriera tutto il giorno!” I nostri sguardi erano profondi, ammiccanti ma anche amichevoli. “Vado a farmi la doccia piccola.”
Come mi aveva chiamato? Fortunatamente pronunciò quella parola mentre si avviava verso il bagno, altrimenti avrebbe notato le mie guance avvampare.
Cavolo, non avevo queste reazioni da.. Ma cosa dico? Non le ho mai avute.
Con lui per la prima volta mi sentivo viva. Sentivo il sangue nelle vene scorrere più velocemente quando mi passava accanto o quando mi dava attenzioni. Non credevo fosse possibile, pensavo succedesse solo nei film di Nicolas Sparks.
Lo desideravo, ma allo stesso tempo lo temevo.

GRAZIE GRAZIE MILLE A TUTTE QUELLE CHE HANNO RECENSITO, E NONOSTANTE SIANO POCHE NON MI LAMENTO PERCHE' SONO BELLE E VERE. SPERO CHE CONTINUIATE A SEGUIRE QUESTA STORIA. BACIO TESORI :)