Fanfic su attori > Cast Il Signore degli Anelli
Segui la storia  |       
Autore: frodina178    15/06/2004    3 recensioni
Ampiamente ispirato al libro e al film "I Diari della Motocicletta"di Che Guevara.Due amici,un continente,una motocicletta e tanto tempo per pensare.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Elijah Wood, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota: volevo innanzitutto ringraziare tutte voi che state leggendo e lasciando un parere sulla fic, Moon, Roy, Mandy, Chu e Kaori; poi desidero chiarire che, sebbene cerchi di essere il più precisa possibile, il numero dei chilometri sono stati segnati un po' ad "occhio",prendendo certo le misure sulla cartina, ma sono comunque molto azzardati (e anche i tempi, però dai…se uno ci da dentro riesce anche a farli…mha…o____O).

Per anti-bloom2: oh, ma mi credi davvero cosi deficiente Marty?Cioè…se è così dimmelo….l'ho sempre detto….parenti(o mezzi tali)=serpenti…..(scherzo, ti voglio bene, lo sai, torna presto...ma non troppo!!! :-) ).

Nota2: nella mia stesura originale questo doveva essere il penultimo capitolo, che precedeva un gran colpo di scena finale. Purtroppo non ne ho avuto il coraggio, e ho deciso di cambiare ciò che avevo scritto….

Mozambico - da Kilimane a Tete - Km. 5980 - day 11

Dominic venne svegliato da un fastidioso rumore squillante.
-Orlando -lo scosse violentemente -Apri gli occhi ghiro! Ti suona il cellulare!-.
-Chi…cosa…Oh sì!- dopo qualche secondo per realizzare il mondo attorno a se, l'inglese si lanciò fulmineo verso il telefono, rispondendo senza nemmeno guardare chi lo stesse chiamando.
-Pronto?-.
-Ciao….- la voce di Samantha replicò titubante.
Il ragazzo rimase interdetto qualche istante, non si aspettava questa chiamata, non così presto almeno. Dominic capì immediatamente, fece un segno con la mano all'amico e si chiuse in bagno, fingendo di lavarsi; in realtà aveva poggiato l'orecchio alla porta, cercando di sentire la conversazione.
-Come stai?- domandò la ragazza, cercando volutamente di sviare il vero motivo per cui lo aveva contattato, con l'intenzione di rimandarlo il più possibile.
-Abbastanza bene, siamo in Mozambico ora, ma lì da te non è notte? Dove sei?- la sua voce era carica di un'apprensione che non riusciva a celare.
-Secondo te dove sono? Orlando dimmi, sei idiota o cosa? Ma credi che possa dormire in una situazione simile?-.
Il suo tono era stato molto duro e nervoso, ma non infastidì il fratello, che riusciva a capire benissimo il suo stato d'animo.
-Scusami Samy….davvero, è che sono molto imbarazzato e ancora non riesco a….-.
-Okay, va bene -la sua voce adesso era rotta dal pianto- Allora te lo dico chiaro e tondo, senza mezzi termini o giri di parole. Voglio che torni, Orlando, voglio che torni da me e mamma -la frase s'interruppe nei singhiozzi -Non ce la faccio…non ce la faccio a superarla senza di te….voglio averti vicino…ho bisogno di te….merda! MERDA! Come puoi solo pensare di startene lì quando tua madre, NOSTRA madre sta crepando??! Come pensi che riesca a sopportare tutto questo da sola??!-.
Orlando schiacciò immediatamente il bottone di fine chiamata, ancora mentre sua sorella stava urlando in preda alla disperazione. Mai come in quel momento si era sentito sporco, meschino ed egoista. Non era riuscito a sopportare oltre quelle accuse, che sapeva vere e giuste.
Senza alcun freno o vergogna scoppiò a piangere, un pianto di confusione e demoralizzazione tale da fargli pulsare con prepotenza le tempie. Dominic uscì immantinente dal bagno, non sapeva cosa gli avesse detto per ridurlo in quello stato, ma sicuro era che doveva fare qualcosa. Lo abbracciò fortissimo. Orlando non lo respinse, anzi, sembrò sollevato da quel calore umano. Gli gettò le braccia al collo, nascondendo nell'incavo il volto e bagnandolo di lacrime continue.
-Adesso basta Orli….ADESSO BASTA!!- il tedesco lo scostò bruscamente da se, afferrandolo per le braccia. L'amico ciondolava la testa tremando, in preda ad una reale crisi incontrollata, evitando di guardarlo negli occhi.
-Ora la smettiamo immediatamente, non me ne frega niente delle tue proteste o dei tuoi giri di parole per convincermi! Facciamo immediatamente i bagagli e torniamo!-.
Sorprendendolo, il ragazzo annuì tra i singhiozzi.
-Va bene…. -Dominic lo riportò a se, stringendolo- Adesso sfogati…. -prese ad accarezzargli la schiena cercando di confortarlo -Piangi…piangi se ti fa sentire meglio….domani sei a casa…domani sei a casa…sssh…va tutto bene….-.

Orlando aveva risposto affermativamente solo perché sconvolto, e in quel momento desiderava realmente tornare a casa, da sua madre, sua sorella e l'ineguagliabile nonna(quando ho saputo che ai primi oscar c'era andato con sua nonna mi ha fatto veramente sorridere,nda). Passato l'enorme sconforto, aveva ritrattato nuovamente le sue parole, cercando, in tutti i modi, di convincere Dominic che stava bene.
-Uno che sta bene -aveva replicato l'amico- Non piange un giorno sì e l'altro pure!-.
L'inglese aveva continuato imperterrito nella sua opera di convincimento, fino ad ottenere il risultato voluto.

-Secondo me, te lo dico chiaramente, stai facendo una gran cazzata. So che non sei una brutta persona, ma ti stai comportando da tale, da vigliacco e menefreghista. Se io fossi Samantha non so se riuscirei a perdonarti. Purtroppo però la scelta è solamente tua, io non sono nella tua mente, non posso far altro che assecondarti fino a quando non ti renderai conto dell'enorme cazzata che stai facendo. Non ho nessun motivo io, per voler smettere questo viaggio, ma tu sì, e sai benissimo che non te ne farei una colpa, che ti capirei e verrei con te. Ma forse sei troppo ottuso per capire, o sconvolto. Provo una pena immensa per te, e non perché tua madre sta morendo, no, non per questo, ma perché tu non sarai con lei, e Dio solo sa quanto ti pentirai di aver fatto questa stupida scelta….- queste sono le parole che Dominic avrebbe voluto dire ad Orlando, invece si limitò ad arrendersi e a stare zitto.

-Ora però facciamo un patto -disse l'inglese porgendogli una mano -Non ne voglio più parlare, facciamo finta non sia successo niente e proseguiamo come all'inizio…d'accordo?-.
In quel momento Dominic desiderò con tutto se stesso sputargli in faccia, urlargli quanto fosse cretino e stordito, ma non lo fece, e rispose al gesto, sigillando così quell'accordo del quale, però, dentro di se non condivideva una sola parola.

Sandrina filava che era una meraviglia, il motore non dava segni d'intoppi o stanchezza. Nel pomeriggio giunsero finalmente sulla sponda del fiume Zambesi, che avrebbero costeggiato per un lungo tratto, ed infine attraversato. Sull'acqua scivolavano discrete e silenziose alcune barche e canoe, nella direzione opposta dei due motociclisti. Ogni tanto, questi si fermavano per osservare un'imbarcazione particolarmente stravagante o eccentrica, scattando fotografie e ridendo sotto i baffi. Una in particolare accese la loro ilarità: si trattava di una semplice chiatta, formata da tronchi e un tettuccio di tela leggera, bucata in alcuni punti. Sopra stavano seduti due uomini e tre vecchie, gli uni intenti a pescate, le altre a pulire il pesce gettato sulla piatta. Ma la cosa particolare era la bandierina che sventolava da un lato, raffigurante un uomo nudo morso su una chiappa da un coccodrillo(vi giuro che l'ho vista io una barca così, solo in circostanze un po' diverse…ero ad una fiera medievale un po' particolare…nda). I passeggeri, accortesi della loro reazione, li salutarono agitando le mani, gesto a cui i due ragazzi non tardarono a rispondere con il medesimo entusiasmo.
Rimontati in sella si mise Dominic alla guida, questa volta evitando di indossare gli occhiali, per potersi godere quel paesaggio che pareva un connubio di colori e profumi.

-Ti prego! -urlò il tedesco all'amico, che in quel momento era dietro un albero per ottemperare ad un premente bisogno fisiologico.
-Non se ne parla nemmeno!- la faccia d'Orlando spuntò da dietro il tronco- Lo sai che sono contrario a queste cose! E poi non possiamo fermarci al lungo!-.
-Ma lo faccio io, tu stai a guardare! Solamente una mezz'oretta!-.
-Non hai nemmeno l'attrezzatura! Come conti di farlo? Con un ramo e un pezzo di spago?-. urlò in rimando riallacciandosi i calzoni.
-Oh sì che ce l'ho…- sorrise furbetto Dominic, staccando il suo zaino dalla moto e prendendo a frugarci dentro -E' un kit portatile! -disse orgoglioso estraendo un bastone d'acciaio -Vedi? Si sfila così, è già tutto pronto, anche le esche sintetiche!-.
Orlando non poté che arrendersi, si sedette su un masso a pochi metri dalla riva ad osservare il compagno pescare.
-Come fai ad uccidere così gratuitamente un essere vivente?- gli gridò alzando la testa, mentre giocava con il cellulare.
-Macché gratuitamente! Se prendo qualcosa, poi ce lo mangiamo!-.
-Hai sbagliato la persona del verbo, caro mio…TE lo mangi…-.
-Sì, sì, come vuoi! Basta che ora stai zitto altrimenti mi spaventi i pesci!-.
L'inglese sbuffò riportando gli occhi su quel magnifico gioco di formula uno, prodotto della più moderna tecnologia statunitense.

-Dominic! Siamo qui da due ore e non hai ancora preso un cavolo di niente, potremmo andarcene ora?-.
-E' la tua presenza che porta sfiga…- ribatté soffiando, alzandosi.
-Non posso dire d'essere scontento…-.
-Sì, sì, la so la solfa! -alzò le braccia al cielo disperato- Abbiamo risparmiato una vita innocente, bla bla bla…tu non dovevi fare l'attore, caro mio, dovevi…-.
-Grazie, non m'interessa la cazzata che stai per sparare, muoviti, grazie a te arriveremo questa notte!-.

Dominic, mentre conduceva Sandrina, si guardava a sinistra, alla ricerca di quel ponte che, secondo Orlando, doveva essere vicino.
-Sicuro di non esserti sbagliato?- domandò fermandosi, puntando un piede a terra.
L'inglese, non senza fatica giacché era stretto tra il corpo dell'amico e le loro borse, estrasse dalla tasca una cartina, aprendola e seguendo il percorso, fino a quel momento transitato, con l'indice.
-Secondi questa qui, dovremmo esserci!- proclamò poco convinto.
Nella mente di Dominic balenò un dubbio.
-Dammi un attimo quella cartina, Orlando. -.
La scrutò qualche istante, scoprendo che la sua perplessità era fondata.
-Dove l'hai presa?- roteo il busto, fissando con rimprovero negli occhi l'amico.
-Era di mio padre, gliela aveva regalata un…-.
-Lo immaginavo, è vecchia come mio nonno!-.
Orlando lo guardò un po' stralunato, poi si grattò il mento con aria innocente.
-Dobbiamo procurarcene una recente al più presto, siamo stati fortunati che fino ad ora non sia cambiato poi molto…-.
-Se siamo arrivati qua è stato anche grazie alla mia cartina…- replicò indispettito, piegandola alla meno peggio e ficcandosela in tasca.
Dominic riaccese il motore, sperando che, proseguendo diritti, avrebbero trovato un ponte. Purtroppo le sue aspettative rimasero tali, perché sembrava proprio che non c'era modo di passare all'altra riva, se non, secondo le gentili parole di un passante, molti chilometri più avanti, quasi al confine del Mozambico.
-E adesso che facciamo?- sospirò Dominic, scendendo da Sandrina e stiracchiandosi le braccia anchilosate.
-Non abbiamo portato abbastanza benzina per andare al ponte e poi tornare indietro!-.
-Magari troviamo un distributore lungo la strada!- disse speranzoso il compagno, appoggiandosi con i gomiti alla moto.
-Ne dubito molto…abbiamo incontrato sì e no tre case da quando siamo partiti da Kilimane…-.
Effettivamente non avevano molte alternative, o proseguire sapendo che poi avrebbero dovuto continuare a piedi, spingendo il motociclo, o trovare il modo di oltrepassare presto il fiume. Purtroppo il tempo passava, e loro non riuscivano a decidersi. Avevano bivaccato lungo la riva, mangiando e bevendo panini e cola. Dominic aveva chiamato casa, quindi qualche amico e poi sua sorella, che in quel momento si trovava in Germania per motivi di studio(qualcuno mi sa dire quanti anni ha, please? Mi sarebbe molto utile per il proseguimento della storia. Nda). Orlando, invece, si era premunito di spedire un messaggio a Kate, visto che il suo cellulare non prendeva e non aveva voglia di sforzarsi troppo.
-Avevamo fatto una promessa a Viggo…- disse il tedesco finite le telefonate.
-E' meglio aspettare che sia lui a chiamare, credo, non sappiamo dov'è, non vorrei svegliarlo o disturbarlo!-.
-Tu ti fai troppi problemi, Orli…-.
-Cosa vuoi farci? -allargo le braccia stringendo ironico le labbra- Sono inglese!-.
-No, sei semplicemente stronzo!- replicò divertito addentando un pezzo di pane unto d'olio.
-Dovresti curare di più la tua alimentazione.- pronunciò l'inglese, guardando disgustato la sostanza untuosa che scivolava lungo le dita dell'amico.
Dominic, con la bocca piena, roteo gli occhi congiungendo le mani al cielo.
-Chiedere aiuti al signore non ti abbasserà il colesterolo…- bofonchiò, tra il serio e il satirico.

Erano passate più di due ore da quando si erano fermati, ma ancora nessuno dei due aveva preso un'iniziativa. Avevano considerato l'idea di guadare il fiume a nuoto, subito scartata per via di Sandrina; allora avevano ingenuamente pensato di costruire una zattera, ma, non avendo trovato legni, ci rinunciarono immediatamente. La corrente del fiume non era esagerata, con un'imbarcazione si poteva tranquillamente percorrere in diagonale il flusso d'acqua.

-Ferma! Ferma!- con la sua solita faccia tosta Dominic si stava sbracciando, mentre Orlando si teneva nascosto il volto, paonazzo dalla vergogna, tra le mani.
L'uomo che conduceva la chiatta lo guardò un po' stralunato, poi, forse spinto più dalla curiosità che dallo spirito di buona fede, virò fino ad ormeggiare lungo la riva, poco lontano dai due.
-Muoviti…- il tedesco spronò l'amico, correndo in direzione del barcaiolo.
-Parla inglese?- domandò arrivando trafelato.
-Sono inglese!- rispose lui, con tono stizzito.
-Senta…. -gli mostrò sorridendo un mucchio di soldi, che giacevano alla rinfusa nella sua tasca -Io e il mio compagno… -indicò Orlando, sempre più imbarazzato- Dobbiamo assolutamente attraversare il fiume! Non è che lei potrebbe aiutarci?-.
L'uomo fisso prima lui, quindi i soldi, con aria severa e scettica.
-Aiutarvi mi costerebbe un cospicuo ritardo, quelli non ti basteranno!- tirò su con il naso.
-Non c'è problema, aspetti!- corse alle borse, cercando il suo portafoglio in una delle tasche esterne. Concordato un prezzo evidentemente esagerato, furono fatti salire, assieme a Sandrina, sul retro dell'imbarcazione, che ospitava una decina di scrofe destinate al macello.
-L'ho sempre detto che prima o poi sarei finito nella merda…- sorrise Dominic indicando un enorme escremento di porco.
-Proprio non mi viene da ridere...- ribadì Orlando, tentando di allontanare un maiale che gli stava sfacciatamente annusando le parti intime.
-Hai fatto conquiste! Le donne d'oggi sono sempre più porche, vero?- rise il tedesco osservando divertito la scena.
L'amico si limitò a borbottare qualcosa, mentre scrollava una mano piena di bava. Nel momento in cui si fu finalmente liberato dall'inopportuno animale, fece un passo indietro, beccando in pieno un'immensa e scivolosa deiezione, sdrucciolando all'indietro e finendo addosso ad un maiale beatamente sdraiato. Lanciò un'imprecazione da far impallidire Ozzy Osbourne, stringendo i denti rabbioso e dando una sberla al suino accanto a lui, per la rabbia.
-Merda!- sbraitò alzandosi.
-Tanto per restare in tema…- Dominic non si divertiva così da tempo.
-Invece che sparare cazzate, potresti anche darmi una mano!-.

Dominic stava sistemando le loro cose, mentre l'amico era entrato in acqua, con l'intenzione di lavarsi e togliersi di dosso la puzza che lo aveva invaso.
-Sei molto eccitante con i vestiti bagnati addosso!- lo sfotté, quando riemerse sulla terra ferma. Orlando lo guardò torvo, sotto i capelli gocciolanti, appiccicati alla fronte.
-Se vuoi un consiglio spassionato…stai zitto!-
-Tranquillo! In fondo non è un caso se ti hanno quotato come l'uomo più sexy del pianeta…potrei anche decidere di cambiare sponda!- rise legando meglio una sacca su Sandrina.
-Mi fanno ridere!- disse strizzando una manica, nel tentativo di farla asciugare più in fretta.
-A me farebbe piacere…- alzò le spalle Dominic.
-Ma mi hai mai guardato bene? Sono così magro che i muscoli se devono vedere per forza, ho due adenoidi da far gara a Gandalf…-.
-Diamoci all'autocommiserazione!- replicò il tedesco, scocciato dal fatto che l'amico non sembrasse mai soddisfatto di niente. Purtroppo, sebbene detta senza alcun intento offensivo, ferì molto Orlando, che si chiuse immediatamente nel silenzio più assoluto. Dal canto suo, Dominic non tentò in alcun modo di scusarsi, pur comprendendo perfettamente l'enorme stronzata che aveva fatto; il suo compagno non si meritava in alcun modo la sua offesa, anzi, era stato lui stesso che spesso aveva dovuto spronarlo a confidarsi.
Giunsero a Tete che ormai era notte inoltrata, non si erano ancora scambiati una sola parola. Sempre nel silenzio più disagevole, s'infilarono nel primo albergo incontrato. Orlando, appena entrati nella stanza a loro assegnata, si chiuse nel bagno, facendo scaldare l'acqua per la doccia. Il tedesco si tolse le scarpe, le poggiò sotto la finestra e crollò sul letto, a braccia aperte, sospirando. Doveva dire qualche cosa, per rompere quella spiacevole situazione che si era creata tra loro, solo non riusciva a trovare le parole giuste per scusarsi.
Fortunatamente, l'amicizia che li univa era molto più forte, così non ci fu bisogno di particolari sforzi. Orlando uscì dai servizi, strofinandosi i capelli con un asciugamano. Passò davanti all'amico senza degnarlo di uno sguardo, dirigendosi verso il piccolo frigo. Prese una birra, sempre serio ed indifferente. Prese un apribottiglie, si sedette sulla poltrona marrone e fece per aprire la bottiglietta. Probabilmente era stata scossa troppo, perché appena liberata dal tappo, un mare di schiuma gli schizzò addosso. Rimase immobile, sconcertato dalla sua stessa idiozia. Poi sollevò lo sguardo, incontrando quello di Dominic. Rimasero ad osservarsi autorevoli per qualche istante, poi scoppiarono contemporaneamente in una spontanea e liberatoria risata.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Il Signore degli Anelli / Vai alla pagina dell'autore: frodina178