Io: “Niall, Alex, era Niall, quel ragazzo era Niall, no, non ci credo. No non può essere, gli One Direction non sono a Londra. Avrò visto male.”
Alex: “Niall degli One Direction?! Bah, impossibile.”
Io: “??!” Rimango ferma a pensare dubbiosa e poi ricomincio a camminare.
“Siamo tornati.” Urliamo all'unisono rientrando a casa.
Vado in camera, mi siedo sul letto e penso. Quegli occhi li conosco, sì, erano i suoi, quelli di Niall, forse sono tornati qui e nessuno lo sa… boh, lo scoprirò.
INTANTO… Gli One Direction sono veramente a Londra, quello che ho incontrato era Niall insieme al suo bodyguard.
Niall: “Non riesco a non pensare a quegli occhi che ho incrociato prima, così dolci, così profondi. Mi ha fulminato.”
Bodyguard: “Ma se non la conosci nemmeno.”
Niall: “Scoprirò chi è, la devo trovare, fosse l’ultima cosa che faccio!” Dice determinato e sicuro di sé.
Bodyguard: “Non hai nessuna traccia per trovarla.” (Quant’è incoraggiante).
Niall: “Sì che ce l’ho. Il nome. Si chiama Maggie.”
Bodyguard: “E come diavolo lo sai?”
Niall: “Aveva una collana con scritto il nome; però col nome non ci faccio niente.”
Bodyguard: “Già… Londra è grande, ci saranno migliaia di ragazze che si chiamano Maggie.”
Niall: “CI SONO! Resterò nel posto in cui ci siamo incontrati, giorno e notte, fino a quando ripasserà, e a quel punto… BAM! Le parlerò!”
Bodyguard: “Ottimo piano, ragazzo.”
(E' ciò che accade dalla parte di Niall, io nella storia non so tutto questo).
Dopo aver pranzato i deliziosi manicaretti che crea mia zia, decido di andare da Allyson, per lei sarà una grande sorpresa.
Esco e mi incammino, Allyson abita a dieci minuti da casa e fortunatamente, almeno la sua, me la ricordo, spero.
‘Drin’ ‘Drin’.
Busso ad una porta, mi sembra familiare, è tutta fucsia, e nelle vicinanze ci sono delle piante; ‘Numero 33’ è inciso sulla porta.
Apre una signora, direi che ha una quarantina d’anni.
Io: “Salve, c’è Allyson?”
Signora: “Allyson? Qui non abita nessuna Allyson.”
Io: “Ne è sicura? Credevo fosse la casa giusta. Ho sbagliato. Scusi.”
Signora: “Si figuri.”
Chiude la porta.
‘Che grandissima figura di cacca’ penso, ridacchiando e arrossendo.
Giro un po’ per il quartiere in cerca di qualcosa (?), eppure ero convinta che quella fosse la casa giusta.
Mi siedo su una panchina lì vicino, triste, abbasso la testa e vedo i piedi di un ragazzo che si avvicina e dice qualcosa, rivolgendosi a me, naturalmente.
Angolo autrice.
Volete sapere chi è il ragazzo e cosa dice alla nostra protagonista? Siete curiose?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, lol.
Baci, baci girls c:
Io: “??!” Rimango ferma a pensare dubbiosa e poi ricomincio a camminare.
“Siamo tornati.” Urliamo all'unisono rientrando a casa.
Vado in camera, mi siedo sul letto e penso. Quegli occhi li conosco, sì, erano i suoi, quelli di Niall, forse sono tornati qui e nessuno lo sa… boh, lo scoprirò.
INTANTO… Gli One Direction sono veramente a Londra, quello che ho incontrato era Niall insieme al suo bodyguard.
Niall: “Non riesco a non pensare a quegli occhi che ho incrociato prima, così dolci, così profondi. Mi ha fulminato.”
Bodyguard: “Ma se non la conosci nemmeno.”
Niall: “Scoprirò chi è, la devo trovare, fosse l’ultima cosa che faccio!” Dice determinato e sicuro di sé.
Bodyguard: “Non hai nessuna traccia per trovarla.” (Quant’è incoraggiante).
Niall: “Sì che ce l’ho. Il nome. Si chiama Maggie.”
Bodyguard: “E come diavolo lo sai?”
Niall: “Aveva una collana con scritto il nome; però col nome non ci faccio niente.”
Bodyguard: “Già… Londra è grande, ci saranno migliaia di ragazze che si chiamano Maggie.”
Niall: “CI SONO! Resterò nel posto in cui ci siamo incontrati, giorno e notte, fino a quando ripasserà, e a quel punto… BAM! Le parlerò!”
Bodyguard: “Ottimo piano, ragazzo.”
(E' ciò che accade dalla parte di Niall, io nella storia non so tutto questo).
Dopo aver pranzato i deliziosi manicaretti che crea mia zia, decido di andare da Allyson, per lei sarà una grande sorpresa.
Esco e mi incammino, Allyson abita a dieci minuti da casa e fortunatamente, almeno la sua, me la ricordo, spero.
‘Drin’ ‘Drin’.
Busso ad una porta, mi sembra familiare, è tutta fucsia, e nelle vicinanze ci sono delle piante; ‘Numero 33’ è inciso sulla porta.
Apre una signora, direi che ha una quarantina d’anni.
Io: “Salve, c’è Allyson?”
Signora: “Allyson? Qui non abita nessuna Allyson.”
Io: “Ne è sicura? Credevo fosse la casa giusta. Ho sbagliato. Scusi.”
Signora: “Si figuri.”
Chiude la porta.
‘Che grandissima figura di cacca’ penso, ridacchiando e arrossendo.
Giro un po’ per il quartiere in cerca di qualcosa (?), eppure ero convinta che quella fosse la casa giusta.
Mi siedo su una panchina lì vicino, triste, abbasso la testa e vedo i piedi di un ragazzo che si avvicina e dice qualcosa, rivolgendosi a me, naturalmente.
Angolo autrice.
Volete sapere chi è il ragazzo e cosa dice alla nostra protagonista? Siete curiose?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, lol.
Baci, baci girls c: