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Autore: Hope _    07/10/2012    3 recensioni
Ammetto che l'idea è spudoratamente copiata dal film "Capodanno a New York", ma poi cambia tutto, tranquille ;)
Un Harry perverso (ma dai?) ma anche romantico; una protagonista poco paziente e che ha rinunciato da tempo a trovare l'amore della sua vita. Che ne uscirà?
Il bello di questa storia è che non succederà nulla di brutto, perchè per questo c'è già la vita reale. Quando scrivo questa storia entro nella mia bolla di sapone, e ora ci invito anche voi.
Enjoy it! :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo nel vecchio studio del padre di Harry, nella sua casa fuori New York, dove adesso abita sua madre. Non sapevamo da dove iniziare a cercare suo padre, o qualcosa che ci potesse condurre da lui , cosi abbiamo pensato che venire qui fosse la cosa più logica.
In realtà, non so cosa Harry pensi di poter trovare. Sto guardando nella vecchia libreria di quercia in salotto, quando Harry mi chiama.
- Hope! Presto vieni! Guarda cos’ho trovato! –  mi inginocchio vicino a lui, e mi mostra una foglio che ha trovato in un vecchio cassetto di una scrivania.
Lo apro e leggo ciò che c’è scritto con una calligrafia piccola e quasi illeggibile.
 
“114, Portland Rose
460, Alaska Building, Deals
312, Brooklyn Building
217, Maurer Court J.H. Way
39, Chatsworth Road"
 
- Sono degli indirizzi – alzo lo sguardo verso di lui, perché non ho capito dove vuole andare a parare.
- Esatto. Ora prova a girare il foglio –
Faccio come mi ha detto, e sul retro c’è scritto “Possibili appartamenti Londra”.
- Credi che tuo padre si sia trasferito in uno di questi appartamenti? Ma Harry, sono a Londra! Credi davvero che tuo padre possa essere tornato là quando la sua famiglia è qui? – chiedo con un tono sorpreso.
- Bhe, sai la sua vita è là. I miei nonni sono là, come anche i suoi amici, il suo lavoro. Ha sempre detto di voler tornare là. Qui non ci voleva nemmeno venire. Inoltre i miei hanno divorziato, per cui non trovo nessuno particolare motivo per cui sarebbe dovuto rimanere qui. – parla con una certa freddezza.
- Harry – lo prendo per le mani – se questa ricerca ti costa troppa fatica, la finiamo qui, davvero. Basta che lo dici, e ci fermiamo ok? – cerco di fargli capire che io voglio solo quello che vuole lui, e non mi addentrerò più di così nelle sue vicende famigliari se lui non se la sente.
- No Hope, lui deve saperlo – mi guarda negli occhi – deve sapere che lo perdono -
 
 
Cerco di rincorrere l’uomo incappucciato, ma si allontana sempre più velocemente da me, e quando chiamo Harry, lui non fa niente per aiutarmi. Se ne sta lì con le mani in tasca e mi guarda, come se rincorrerlo non servisse. All’improvviso sento come se precipitassi in una buca, la sensazione di cadere nel vuoto si  impossessa di me e…
- Hope! Hope! –
Mi sveglio bruscamente e tutta sudata.
Grazie a dio era solo un incubo. Harry è accanto a me e mi tiene per le spalle.
Nel buio della stanza, riesco solo a intravedere il suo profilo, nient’altro, ma mi basta per sentirmi più rilassata.
- Hai fatto un brutto sogno – mi dice sottovoce, accarezzandomi i capelli.
- Oh … - dico, rituffando la testa tra i cuscini e chiudendo gli occhi.
- Sai, Harry …  mi sa che era un sogno premonitore – affermo convinta.
- Un sogno premonitore? –
- Un sogno premonitore! –
- Uhm.. un sogno premonitore… - assume un’aria pensierosa.
- Hai finito?! – gli chiedo, trattenendo una risata e tirandogli un pugno sul petto.
- Ahaha dai ti prendevo in giro! Ma premonitore per che cosa, scusa? –
- Non so… credo riguardasse tuo padre. Secondo me non sarà facile trovarlo, ho questa sensazione –
- Bhe, mi ma non serviva il tuo sogno premonitore per capirlo. Io questo lo sapevo già. Non lo sento da più di un anno. Potrebbe essere ovunque –
- Già…- dico sovrappensiero, mentre rifletto su tutti i luoghi dove potrebbe annidarsi suo padre. È rimasto qui a New York, magari vicino alla famiglia? O forse è tornato davvero  a Londra, la città che tanto amava?
O, chi lo sa, potrebbe essersi preso una bella casetta alle Bahamas, in riva al mare.
Harry interrompe i miei pensieri – Dai torniamo a dormire – mi dice, abbracciandomi come quando ci addormentiamo.
- Si, ok ..- rispondo accoccolandomi vicino a lui.
Ma so che in silenzio, stiamo pensando tutti e due ancora.
 
 
La mattina dopo, quando mi sveglio, Harry non è più accanto a me.
Al suo posto, c’è un gradevole odore di pancakes proveniente dalla cucina.
Mi alzo scalza con la maglietta di Harry e faccio scorrere le porte della cucina per sbirciare.
Non ci credo, non solo Harry è un ragazzo fantastico, bellissimo, divertente, romantico e dolce, ma …sa anche cucinare.
Hope, è quello giusto.
Però riesco a stento a non ridere.
Harry ha un grembiule addosso con scritto “un uomo senza pancia è come un cielo senza stelle” e sta ballando al ritmo di una canzone alla radio, con lo straccio appoggiato sulla spalla e fa saltare un pancake (poco aggraziatamente, lasciatemi dire)con la spatola che tiene in mano.
Ma ovviamente questo gli cade.
Lui lo guarda come se il pancake dovesse risollevarsi da terra con la forza del pensiero.
- Io quello non lo mangio – affermo seria mentre mi avvicino per raccoglierlo.
- Hope! AHAHAHAHAH no ma guarda che veramente io cioè tipo sono proprio bravo a fare i pancakes….- ride convulsamente - No non è vero – conclude chinando la testa come un cucciolo.
- Su, su Harry! Ti insegnerò io! – lo consolo dandogli una pacca sulla spalla, e mentre non guarda butto il pancake.
- Allooooraaa ….- comincio io mentre mi siede a tavola – cosa hai intenzione di fare riguardo a tu sai cosa? –
- Io so cosa? –
- Tu sai cosa! –
- E io cosa saprei? –
- HARRY! –
- Ahhah scusa ancora! Comunque … credo che andrò a Londra… –
- Andremo a Londra –
- tu mi accompagneresti? – domanda stupito come se non fosse ovvio.
- Bhe, certo! E poi ho sempre voluto visitare Londra… - mi avvicino per lasciagli un bacio – Quando si parte? – appoggio le mani al suo petto, e lui dopo un attimo di esitazione, mi guarda come se nei miei occhi ci leggesse qualcosa.
- Ti amo –

Bum.
Cosi? All’improvviso?
Ok calma Hope, calma….
- Anche io Harry –
- Davvero? Perché ti vedo un po ansiosa –
- E’ che … non l’avevo mai detto, ecco – mi ritraggo imbarazzata.
- Allora è un onore – scherza improvvisando un inchino.
- Smettila! –
- Anche per me – dice sottovoce.
- Davvero? –
- Già –
- Allora è un onore –
 
 
 
EEEEEEEE BUM!
Lo so, LO SO che fa cacare le scimmie questo capitolo, però… però…. Non ho scuse, mi dispiaccio (??) Inoltre non sapevo come finire il capitolo, ecco la dura verità, eggià u.u
Comunqueeeeee avete visto che hanno vinto un altro award? Sono troppa fiera di loro :’)
Se recensite vi regalo un cucciolo di cane (*mente spudoratamente*)
Baci baciiiiiii <3
Xoxo
 
#HOPE

 

  
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