Competizioni di Ogni Genere
Erano
vicino al volteggio, di fronte ai commentatori di Universal Sports
e Sasha poteva sentirli mentre parlavano della performance americana.
"Giorno eccellente per gli Stati Uniti d'America fino ad ora. Stiamo
finendo la terza di quattro rotazioni e senza errori gravi fin'ora"
disse
Tim Daggett. Sasha
guardò la classifica. Daggett
aveva ragione, stavano eseguendo buoni esercizi, ma
anche la Cina e la Romania, che sembrava aver reagito bene al
cambiamento di
coach. Boris è un padre terribile, ma è
un grande allenatore di ginnastica.
"Ecco Payson Keeler al
volteggio, dove semplicemente vola" sentì Elfie
Schlegel dire. "Il
volteggio che ha eseguito nei
primi turni è uno Yurchenko
con un avvitamento
doppio, che a dire il vero, è tra i volteggi più
difficili per una ginnasta. Payson
ha un secondo volteggio, il volteggio più difficile
della gara che userà durante le finali a squadra e l'All-Around,
quello che lo scorso anno l'ha aiutata a vincere l'oro All-Around
e l'oro nel volteggio ai Campionati del Mondo."
Sasha guardò Payson
che si trovava appena fuori dalla
pedana per la rincorsa in attesa che i giudici pubblicassero il
punteggio per
il volteggio di Kelly Parker, un ottimo 15,75 per il suo Yurchenko
con due giri e mezzo.
La bandiera si alzò quasi subito. Payson
salutò e
prese la rincorsa, eseguendo il volteggio, atterrando splendidamente
dal suo Yurchenko,
facendolo sembrare facile, cosa che per lei era.
Il suo punteggio venne pubblicato quasi subito, un 15,7.
Balzò fuori dal tappeto verso il piano dell'arena e gli
sorrise. "Come fai
a sopportarlo?" disse Sasha a denti stretti. "Io avrei fatto il Prudonova solo per metterla in
quel posto a Kelly
Parker."
Payson gli sorrise. "La
pazienza è una virtù"
disse, ripetendo le parole che Sasha le aveva detto una volta mentre
giocava
con il suo corpo come un violino ben accordato, trattenendo,
prolungando il suo
piacere, senza darle ciò che veramente voleva.
Sasha ridacchiò. "Sì, lo è. Una
lezione che ti ho insegnato bene, se ben
ricordo" disse, ripensando al momento in cui aveva assecondato il suo
desiderio e lei era venuta, stretta tra le sue braccia. Veramente la
cosa più
bella che avesse mai visto.
Kaylie si
avvicinò a dare un rapido abbraccio di
congratulazioni a Payson.
Poi tutte le ragazze
afferrarono le loro borse e si misero in fila per marciare all'evento
conclusivo della giornata: le parallele asimmetriche. Ellen Beals
le scortò verso l'attrezzo successivo, mentre Sasha chiudeva
al fila.
Lauren, il loro elemento
più debole alle parallele,
era la prima. Fu allora che avvenne il disastro. Durante la sua
oscillazione in
avanti con un mezzo giro mancò la sbarra bassa, sfiorandola
appena con le dita,
e cadde sul viso. La folla gemette e Sasha si affrettò per
assicurarsi che
stesse bene.
"Sto bene" ringhiò, per lo più a se stessa. Sasha
annuì e si
allontanò. Lauren
si alzò in fretta, rimise la
magnesia sulle mani e risalì sulle barre per
terminare la sua routine.
Smontò, alzò le mani in segno di saluto e scese
dalla pedana. Sasha le diede
una pacca sulla spalla. Si voltò e vide Ellen Beals,
che stava fissando Lauren
con le labbra serrate.
Sasha sospirò e balzò sulla piattaforma per
regolare le barre per la routine di
Kaylie. Il resto delle
rotazioni filarono lisce,
mentre si avvicinava il momento di Payson.
Sasha poteva quasi sentire la voce di Tim Daggett
nella sua testa: "E ora Payson
Keeler, Campionessa del
Mondo in carica sulle parallele
asimmetriche, l'ultima volta che si è esibita in questa
routine in gara ha
ricevuto un perfetto dieci per l'esecuzione. Naturalmente, sappiamo che
sono
state espresse preoccupazioni riguardo il giudizio ai Campionati del
Mondo, ma
ho personalmente visto quella routine, Al, ed era perfetta."
Sasha non poteva farne a meno, ogni volta che vedeva Payson
avvicinarsi alle parallele asimmetriche, gli si formava un nodo allo
stomaco.
Non era sicuro che fosse qualcosa che sarebbe mai andato via, non
importava
quanto sana e sicura di sé fosse Payson
quando competeva.
Payson salutò
i giudici e poi corse verso la pedana,
entrando con un Hecht*.
Superò la barra in basso,
arrivando a quella alta, gettandosi in una verticale perfetta. Aveva
effettuato
molti dei suoi elementi più artistici, fino al movimento Gienger*.
Sasha aveva telefonato a Valeri Liukin,
preoccupato
del momento del rilascio, ma Valeri lo aveva calmato, con una risatina.
"Stai semplicemente lì, sotto la sbarra. Prendila se cade,
ma se non
succede, sii pronto a lasciarla fare l'esercizio a tutta
velocità."
Così Sasha aspettò e poi con calma si
avvicinò alla barra alta quando Payson
si girò bruscamente, rilasciò la sbarra,
eseguì il
passaggio con un'incredibile altezza, a metà fece un
avvitamento e riafferrò la
sbarra. Si tolse dalla sua traiettoria, mentre il corpo di Payson
volava accanto a lui. Fece un passo indietro e la osservò
fare un giro e mezzo
sulle punte dei piedi, poi eseguì un Jaeger,
e Sasha
lasciò lentamente andare il fiato che stava trattenendo,
guardandola eseguire
un Ray*, per poi
tornare sulla sbarra bassa con un
salto Pak*. Ancora
pochi cambi di mani, un passaggio
alla barra bassa, poi di nuovo su quella alta e infine l'uscita.
L'uscita più
difficile della gara, doppia torsione e doppio salto
all'indietro. Sasha
batté le mani in segno di trionfo, appena i piedi di Payson
atterrarono sul tappeto, senza oscillazioni o vacillamenti. Payson
sorrise e alzò le braccia sopra la testa, con l'aggiunta di
un piccolo pugno,
che Sasha era sicuro i commentatori avrebbero amato. Payson
corse fuori dal tappeto, salutando la folla che faceva il tifo, ma no,
non
facevano il tifo, stavano gridando continuamente "Dieci! Dieci!
Dieci!" Risuonava nell'intera arena. Sapevano che ce l'aveva fatta. Payson gli si
avvicinò e mise le braccia intorno alla sua
vita. Sasha si concesse un bacio veloce a lato della sua fronte.
"Eccellente, Payson"
disse, lasciandola
andare e permettendo alle sue compagne di sommergerla di
congratulazioni.
Poi dalla folla salì un boato e tutti videro il suo
punteggio: A - 7.0; E -
10.0; Keeler, Payson, UB -
17.0. Generale - 65,5
La folla andò completamente in delirio, come l'intero
contingente americano in
campo e acuti gridolini di gioia ad alta voce gli invasero le orecchie.
Anche
Ellen Beals
abbozzò un sorriso, anche se Sasha era
sicuro che aveva più a che fare con il fatto che il
punteggio di Payson
aveva portato gli Stati Uniti al primo posto dopo la
prima giornata di gara. Payson
si era anche
qualificata prima nella competizione All-Around
che
si sarebbe tenuta il giorno dopo la finale a squadre.
Payson si fece
rapidamente la doccia, si tolse dal
viso il trucco per il concorso e lasciò i capelli
sciolti. Gli ultimi mesi
le avevano insegnato una lezione importante, che le piacesse o no, era
una
celebrità e avere un aspetto il più possibile
diverso da quello che aveva
durante le gare, contribuiva ad evitare che i fan e i media facessero
delle
scenate per strada. Si infilò un paio di jeans, un maglione
di cachemire e alti
stivali marroni. Guardandosi intorno si rese conto che le altre ragazze
non
erano nemmeno vicino ad essere pronte. Sospirò,
afferrò la borsa e uscì dallo
spogliatoio, fermamente intenzionata ad aspettarle sull'autobus.
"Sei stata veloce", sentì commentare una voce dietro di lei.
"Dove sono le altre ragazze?"
Payson roteò
gli occhi. "A farsi belle",
disse. "Voglio solo andarmene da qui. Non ho idea del perché
ci mettano
così tanto tempo."
Nicky sorrise. Aveva lavato la faccia, ma il petto era ancora dipinto
di rosso,
bianco e blu. "Non tutti possono essere naturalmente belli come te, Payson" disse, e sorrise un po'
freddamente. "È
una bella collana," disse, notando il ciondolo d'oro al collo.
Inconsciamente, ci mise sopra una mano. "Grazie, è
un regalo."
Nicki annuì.
Sembrava stesse prendendo una decisione.
"Senti, Payson, non so
cosa stia succedendo, o
se tu sei minimamente interessata, ma ti piacerebbe prendere un drink
con me
stasera?"
Payson lo
fissò. "Nicky, noi non beviamo. Almeno
io non bevo." E' andato fuori di testa? Questo non
è quello che mi
serve in questo momento.
Lui scosse la testa. "Non è quello che volevo dire, solo un
caffè o
qualcosa del genere. Mi sembra che non abbiamo parlato da
quando sono
tornato."
Si guardò le scarpe per un attimo. "Nick, io non lo so"
disse,
alzando lo sguardo, vedendo Austin avvicinarsi rapidamente e Sasha non
lontano
dietro di lui. "Non me la sento molto per ..."
Nicky la interruppe, "Nessuna pressione. Solo un caffè."
Sospirò e annuì. "Va
bene, caffè. So che l'hotel ha una caffetteria.
Dovremmo essere di ritorno per le quattro o quattro e mezza?"
Nicky fece un sorriso sincero stavolta e le sue fossette comparvero con
tutto
il loro fascino, "Grande."
"Eccola!" Esclamò Austin mentre arrivava correndo da dietro
Nicky, le
piombò addosso e la prese in braccio, facendola girare prima
di rimetterla a
terra. "Decima tutto lungo la sua strada, proprio come ai Mondiali.
Ottimo
lavoro, Keeler."
Payson gli sorrise,
notando che aveva indossato una
t-shirt sul torso dipinto, e poi rivolse uno sguardo di scuse a Nicky.
"Grazie,"
disse.
"Siete tutti pronti a partire?" chiese Sasha. "C'è una
macchina
che può portarci tutti in albergo, se non volete aspettare
che la brigata del lip-gloss
emerga dallo spogliatoio."
Payson
spalancò gli occhi. E' impazzito? No,
è solo che tu non gli hai detto tutto e ora stai
per passare la prossima
mezz'ora in macchina con la tua prima cotta, l'uomo con cui tutte le
principali
riviste ti mettono insieme e l'amore della tua vita. Merda. Lanciò
a Sasha
uno sguardo di disperazione, ma lui la guardò confuso, non
ricevendo il
messaggio. Da quando quella era diventata la sua vita? Quello doveva
succedere
a Kaylie, con la sua
scia infinita di fidanzati e
ammiratori. Improvvisamente, la voce di Austin era nella sua testa, fai
attenzione a ciò che desideri, Keeler,
potrebbe
avverarsi.
Uscirono rapidamente dall'arena, dall'ingresso laterale. I fotografi e
giornalisti erano trattenuti dietro delle barricate, ma
non abbastanza lontano da non identificare il quartetto che
camminava
verso la strada. "Beh, questo dovrebbe essere interessante" disse
Austin, mettendo gli occhiali da sole e avvolgendole un braccio intorno
le spalle.
"Puoi dire, 'imbarazzante?" chiese e Payson guardò
verso di lui, anche se non poteva vedere i suoi occhi, dato che gli
occhiali da
sole erano saldamente a loro posto come al solito. "Uh uh, sorridi per
le
telecamere, Keeler." Payson
fece un sorriso finto. Guardando alla sua sinistra vide Sasha che li
fissava,
anche se la stampa era abituata alla facciata severa di Sasha,
lei sapeva che
non era la sua solita espressione stoica. Nicky aveva l'aspetto di
qualcuno a
cui avevano preso a calci il cane e anche se ancora nessuno aveva fatto
un
collegamento tra di loro, non lo rendeva meno scomodo. Raggiunsero
rapidamente
i sedili posteriori di una macchina di lusso, che li avrebbe riportati
al Dorchester.
I minuti passavano in silenzio, Payson
sentiva l'aria
in auto diventare più tesa ad ogni secondo. Dal momento in
cui erano entrati in
macchina, Austin e Sasha erano stati impegnati nella loro personale
sfida di
sguardi, che Payson era
sicura sarebbe sfociata in
violenza fisica se non fossero stati in un veicolo in movimento. Nicky
era
seduto di fronte a lei e con i suoi occhi marroni le lanciava il suo
adorabile
sguardo patetico. Payson
riusciva a malapena a
sopportarlo. Si era incastrata contro la portiera, lontano da
Austin
quanto umanamente possibile, e aveva guardato fuori dal finestrino per
il resto
della corsa.
Si fermarono di fronte all'hotel e Nicky praticamente
schizzò fuori dalla
macchina. "Ci vediamo più tardi, Payson"
disse, correndo su per gli scalini dell'ingresso, lasciando gli altri
tre in
piedi sul marciapiede.
Payson si
concentrò sui due idioti che stavano
rapidamente diventando due degli uomini più importanti della
sua vita.
"Voi due avete finito? Oppure volete tirarlo fuori proprio qui in modo
che
possiamo misurarlo?" domandò lei con calma, a denti stretti,
e i due
sembrarono tornare alla normalità*.
Payson si
voltò e se ne andò, con i pugni serrati lungo i
fianchi, lasciandoli a risolverla da soli.
Sasha guardò la sua schiena mentre si allontanava da loro e
sospirò
pesantemente. Non aveva idea di cosa gli fosse preso. Era sicuro dei
sentimenti
Payson per lui, sapeva
che non avrebbe messo la loro
carriera a rischio se non fosse stato l'uomo con cui voleva stare, ma
la vista
del braccio di Austin intorno a lei e la stampa che scattava foto come
se
sapessero qualcosa di loro, lo aveva infastidito*.
Poi Austin ha avuto l'audacia di lanciargli un'occhiata, un'espressione
gelida
che di solito utilizzava per gli avversari.
Rassegnati, Beloff.
Sii uomo e fai le cose per
bene. Fece un respiro profondo. "Austin, io..."
cominciò.
Il campione olimpico e mondiale in carica scosse la testa e
alzò la mano.
"No, ho capito." Fece una pausa, ovviamente scegliendo con cura le
parole. "Sto solo cercando di proteggerla." Austin esitò,
pensando
alle sue prossime parole. "Quanto più la stampa ci collega
insieme, meno è
probabile che cercherà di collegare lei con qualcun altro."
Era cristallino
quello che volesse dire e Sasha lo guardò negli occhi. "Ti
entra sotto la
pelle, lo sai? Non ho mai incontrato nessuno come lei. Payson
sa che sono qui per lei, platonicamente parlando.." Austin si
schiarì la
gola, "e anche per chiunque a cui tenga."
Sasha lo guardò. Beh, ovviamente sa qualcosa, Beloff.
Sa o intuisce. Ecco, è finita. Prepara i bagagli, amico.
"Chiunque?" chiese, "anche se è la persona peggiore
possibile
per lei?" Sasha sperava che non stesse diventando troppo confuso.
Odiava
parlare per ipotesi. Desiderava soltanto che potessero sedersi con una
pinta e
sviscerare l'argomento.
Austin sospirò: "Credimi, la persona peggiore che potrebbe
scegliere non è
in piedi su questa strada" disse. "Riesci ad immaginarla con quel
robot, Russo?" Austin rabbrividì. "Io non giudico, Beloff. Io uh-io non conosco
molte persone migliori di Payson,
ma sei abbastanza in alto nella mia lista, quindi
sì ..." si interruppe, evidentemente a disagio con quello
che stava
cercando di spiegare. Oh, avere ventun
anni
ed essere di nuovo penosamente incapace di esprimermi.
Sasha sbuffò. Credo che davvero si stia
solo preoccupando per lei. Avere
un alleato in questa storia non è necessariamente una cosa
negativa. Hai
bisogno di parlare con Payson
e scusarti per aver agito
come un completo coglione, Beloff.
"Buona fortuna
per domani, Tucker"
disse, tendendo la mano.
Austin prese la mano e la strinse con forza. "Grazie, coach."
Guardò
verso l'albergo e cominciarono ad entrare. "Sarai in tribuna con la
nostra
comune amica?"
Sasha rise per la scelta delle parole. "Sì, ma io non mi
dipingerò di rosso,
bianco e blu."
Austin si fermò e lo guardò. "E' un vero
peccato. Beh, posso sempre
sperare che Payson lo
faccia" disse, e entrambi
risero.
"Allora sì che la stampa avrebbe una giornata di cui
scrivere," disse
Sasha mentre raggiungevano la nicchia degli ascensori.
"Già." Era arrivato un ascensore, Austin entrò e
Sasha fece per
seguirlo. "Penso che vorrai aspettare il prossimo" disse, indicando
alle sue spalle.
La porta dell'ascensore si chiuse e riflesso sull'ottone lucido, vide Payson appoggiata contro il muro
dietro di lui, con le
braccia incrociate sul petto.
Payson lo
guardò in attesa mentre lui si voltava.
"Allora?"
"Perché non ne discutiamo in privato?" disse,
chiamò un altro
ascensore e le porte si aprirono immediatamente.
"Bene" rispose Payson,
staccandosi dal muro
e seguendolo in ascensore.
Salirono in silenzio fino al quinto piano e rimasero in silenzio fino a
quando
non raggiunsero la sua camera d'albergo.
"Sono un asino" disse Sasha, mentre chiudeva la porta. "E mi
dispiace, non so cosa mi sia preso, non mi comportavo così
da...forse da
mai"
Payson scosse la testa.
"No, dispiace a me.
Avrei dovuto trovare un modo per dirti che Austin ha capito tutto. Non
ho
ancora idea di come abbia fatto. Semplicemente aveva capito. Non ho
avuto la
possibilità di parlar con te prima di partire e non ho
pensato che la gara non
fosse un buon momento per farlo."
Sasha sospirò. "Che ne dici se la smettessimo entrambi di
biasimarci?"
Si sedette sul letto e appoggiò i gomiti sulle ginocchia.
Sospirò, mettendo la
testa tra le mani. Payson
fece qualche passo in
avanti e gli passò le dita tra i capelli.
La sentì fare un respiro profondo. "Allora cosa facciamo?"
le sue
parole erano uscite in fretta, come se Payson
non
volesse dirle affatto.
Alzò lo sguardo su di lei e vide le lacrime formarsi agli
angoli degli occhi.
Rimanendo seduto, le prese le mani tra le sue. "Non c'è
niente da fare.
Austin sa. Sembra" esitò cercando di trovare la parola
giusta,
"approvare", optò per quella. "Lo conosci meglio di me,
possiamo
fidarci di lui?"
Payson
inghiottì le lacrime, "Sì," disse,
annuendo con la testa, "possiamo fidarci di lui. Lo sa da un po',
credo.
Sai cosa mi ha detto?" chiese.
Sasha scosse la testa, assolutamente curioso. "Mi ha detto che quando
un
uomo guarda una donna nel modo in cui tu mi guardi, allora è
reale e io non
dovrei mai dubitarne."
"Ha ragione," disse. "Non dovresti mai dubitarne. Questo è
reale", disse Sasha, tirandola per la mano. Payson
capì le sue intenzioni e si mosse verso di lui, mettendo un
ginocchio da
entrambi i lati delle cosce. "Sai che altro?" chiese Sasha, mentre
lei gli si faceva più vicina.
"Cosa?"
"Penso che abbiamo parlato abbastanza di Austin Tucker
oggi" rispose, sollevando una mano per accarezzarla dietro la nuca e
portare le labbra alle sue, quando improvvisamente qualcosa
vibrò contro la sua
gamba. "Payson, non che
io non apprezzi la
creatività, ma ..." si interruppe, sorridendole.
"Chiudi il becco, è il mio telefono" disse, guardando lo
schermo.
"E' Nicky. Ho promesso che lo avrei incontrato per un
caffè tra dieci
minuti, per recuperare." Sospirò. "Rimandiamo a
più tardi?*"
chiese Payson, con le
labbra ancora in bilico sopra
le sue.
"Ci sono un sacco di uomini nella tua vita, Payson
Keeler, per una ragazza
che dovrebbe attenersi ad una
regola di niente appuntamenti" disse, risalendo con le mani lungo le
sue
cosce e poi intorno al suo sedere per tirarla più vicino a
lui. La parte
inferiore dei loro corpi entrò in contatto e le
baciò le labbra rapidamente,
approfondendo quasi subito, ma poi allontanandosi. "Rimandiamo a
più
tardi."
"Ti odio" disse, chiudendo gli occhi. "Ora tutto quello che
sarò
in grado di pensare mentre prendo un caffè con Nicky
sarà di tornare qui."
Sasha le sorrise mentre si alzava, costringendola a fare lo stesso.
"Questa era l'idea."
Note:
*L'entrata di Payson
(Hecht)
consiste in una rincorsa, un salto sulla pedana e poi un veloce
passaggio dalla
parallela bassa a quella alta, senza volteggi nè
rotazioni: http://www.youtube.com/watch?v=YFoenwOEto0
*Il Gienger consite nello staccare le mani
dalla sbarra, fare un
avvitamento e ritornare sulla sbarra. http://www.youtube.com/watch?v=qEJRXueR_Nc
in questo video è circa al nono secondo. Potete premere 6
mentre il video
scorre e arriverete direttamente al punto.
*Jaeger:
si rilascia la sbarra e si fa un giro,
tenendo le gambe aperte. Poi si riprende la sbarra. http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=fvwp&v=rglCJsoWcug
*Ray:
è un movimento che prende il nome dalla
ginnasta Elise Ray. Vi propongo questo video http://www.youtube.com/watch?v=-tEYrEupfO4
al minuto 3:30 c'è un esempio di questo movimento.
*Pak:
è un passaggio dalla sbarra alta a
quella bassa, molto lineare. http://www.youtube.com/watch?v=geEQh1lgqRo
Il punteggio: A=
composizione (l'insieme degli
esercizi e dei passaggi) E=
esecuzione UB= sigla
dell'attrezzo, Uneven Bars
*ritornare
alla normalità: in originale
snap
out of it
*lo
aveva infastidito: in originale got
under his skin
*Rimandiamo
a più tardi?: in originale Rain
check? non
chiedetemi che c'entra la pioggia, è una frase idiomatica,
prendetela per
quello che è.
Dire che per questo capitolo vi ho ucciso con abbastanza note. Grazie a
tutte
voi che seguite e/o recensite questa storia!