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Autore: BokyR    08/10/2012    0 recensioni
“Il futuro è sparito. Il nulla ha preso il suo posto, forze misteriose e molto potenti sono in gioco.
Solo coloro che discendono dall’armonia hanno speranza di fermare tutto, prima che sia troppo tardi. Viaggiate per tutta Equestria e trovate i discendenti di coloro che controllavano gli elementi.
La vostra missione è molto importante: se fallirete, non sparirà solo Equestria, ma tutta la realtà che conosciamo.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai dopo un colpo di tosse.
Tutto appariva confuso ed eccessivamente brillante.
Impiegai un bel po' per riprendere completamente conoscenza.
Ero immerso dentro una vasca di pietre nere, carbone probabilmente.
Non lontano da me vedevo uno zoccolo e una coda gialli emergere in posti differenti. Erano Flutterbolt e Derpy.
Riuscii a ricostruire il nostro percorso di caduta: “Dopo essere svenuti probabilmente siamo caduti in questa cisterna evitando così di ferirci.” pensai.
Capii che eravamo caduti su un treno, ma non sapevo nemmeno dov'era diretto. Il paesaggio oltre i binari era desertico. Cactus, sabbia e desolazione.
Passò un tempo incalcolabile fino a quando sentii il ritmo del treno rallentare, fino a fermarsi.
Partì un forte fischio dalla locomotiva che svegliò Flutterbolt e Derpy. Il primo mugugnando - per la prima volta a bassa voce - "Ah, la mia testa.", la seconda continuando a sputare pepite di carbone sempre più grandi.
“MA DOVE SIAMO FINITI?” Chiese infine Flutterbolt.
“Non ne ho idea.” risposi. “Sicuramente siamo in un treno fermo, non riesco a riconoscere neanche il paesaggio.”
“Io lo so dove siamo.” Disse Derpy, dopo aver tolto tutte le pietre dalla bocca. “Siamo a...”
Non riuscì a completare la frase che una voce metallica iniziò a parlare: “Benvenuti alla stazione di Appleloosa, il prossimo treno diretto per Manehattan partirà alle 23:00”.
Derpy mi guardò stupita. “Come mai hai detto che non sapevi dove eravamo? Hai pure detto quando parte il prossimo treno.”
“Ma... non sono stato io a dirlo.” Pronunciai questa frase con molta insicurezza, non capendo se stesse scherzando o meno.
“E allora di chi sarebbe la voce? Del capotreno? Non fare lo sciocchino che io non ci casco.” Mi rispose Derpy serissima.
Alzai gli occhi al cielo mormorando: “Sì, buonanotte!”
“MA SE E' ANCORA GIORNO.” mi fece notare Flutterbolt.
Feci finta di non aver sentito e cambiai argomento: “Ascoltate, è meglio se scendiamo dal treno e andiamo a cercare un posto dove ci sia qualcosa da mangiare. Poi penseremo a come ritornare a Cloudsdale.”.
Evidentemente anche gli altri avevano fame, visto che annuirono energicamente.
“GIÀ'!” ripose Fluterbolt. “POTREMMO USARE I SOLDI PER L'ENTRATA DELLO SKATE-PARK!”
“Esattamente.”

Così uscimmo dal nostro nascondiglio per poi entrare nella stazione. Era decisamente povera di particolari e non molto pulita, erano 4 mura con qualche seggiola e molta, molta polvere sul pavimento.
Non che la città fosse più allegra, era un vialone di polvere con ai lati case di legno a due piani. Alla fine del vialone si poteva vedere una casa più grande, con un'insegna con scritto Breaburn's Inn.
Sembrava l'unico posto dove poter mangiare e magari affittare una camera, perciò mi diressi a passo sicuro in mezzo ai pony, con abiti degni di Appleloosa, indaffarati nelle loro faccende.
I pony fuori in strada non era nemmeno la metà di quelli nella locanda.
L'aria all'interno era irrespirabile, in fondo al locale c'era un pony che suonava al pianoforte. Tutti i tavoli erano occupati da pony che mangiavano, bevevano cidro oppure giocavano a carte.
Il barista, un pony coi baffi biondi, si accorse della nostra entrata e ci disse ad alta voce: “Mi dispiace ragazzi! Ma ci sono troppe persone nel locale, vi prego di uscire.”
“MA NON SI PREOCCUPI! NOI ABBIAMO I SOLDI PER PAGARE IL PRANZO!” gli gridò Fluterbolt.
“Soldi o non soldi, i posti sono finiti! Tornate più tardi!”

Sconsolati e affamati, uscimmo dal locale.
Il sole era ancora alto nel cielo e faceva molto caldo. “E' meglio trovare un posto dove stare tranquilli finché il locale non si svuota un po'.” pensai ad alta voce.
“Mphphphhhpphh” mi rispose una voce che sembrava quella di Derpy.
“Come?” chiesi senza voltarmi.
“Mphpphhpppph”
“Senti Derpy, riesci ad essere seria almeno una volta?!” Spazientito, mi girai verso di lei.

Derpy era stata presa in ostaggio da due pony vestiti con completo nero e Mitra Magici in bocca. Uno gli teneva la canna del M.M. puntata poco sotto le orecchie, l'altro gli teneva la bocca chiusa.
Flutterbolt, che era di fianco a me, gridò: “MALEDETTI! LASCIATELA SUBITO!”
Sghignazzando, gli rispose il gangster disarmato: “ Eh no bello, noi non la lasciamo finché non ci date tutti i vostri soldi.”
“Ma noi non abbiamo neanche una moneta.” provai a replicare.
Sghignazzò ancora più forte, per poi mutare la propria voce in una fredda e atona: “Risparmiaci questa patetica scena Cornobaleno...” da quel momento cambiai opinione riguardo al mio soprannome Wingless “ ... il mio socio non ha molta pazienza. Quindi, se non ci date subito i soldi, lui provvederà a fermare quelle pupille roteanti.”
Negli occhi di Derpy iniziò a leggersi una crescente preoccupazione.
“Eccoti i soldi!” gli gridai.
“Ehi, piano!” mi rispose il gangster “Da bravo. Infilali nelle mie tasche cornobaleno.”
Decisi di ascoltarlo per l'incolumità di Derpy.
Un aura color arcobaleno circondò i nostri soldi, che fluttuarono dolcemente nelle tasche del rapinatore.
Subito dopo aver contato i soldi spinsero Derpy fra le nostre zampe e si allontanarono di corsa, non prima di avermi assestato una mitragliata in pieno petto.

"Dannazione!" pensai, mentre mi accasciavo a terra, tossendo ripetutamente "Era un bluff! Quei mitra erano caricati a incantesimi stordenti!"
Derpy intanto urlava il mio nome, ormai realmente preoccupata.
"MALEDETTI CANI SCAVATORI!" li insultò Flutterbolt, mentre l'elettricità aumentava nel suo corpo, pronto a iniziare l'inseguimento.
"È inutile ragazzo" disse una voce da puledro alle nostre spalle " Avranno anche sparato incantesimi stordenti al tuo amico, ma ti assicuro che hanno anche quelli mortali fra le munizioni."
"E TU COME LO SAI?!" gridò Flutterbolt caricando ancora più elettricità in corpo
"La conosco molto bene quella famiglia di gangster. Stai calmo, non ne vale la pena." concluse il pony di terra con due occhialoni e papillon. Poi si rivolse a me.
"Tranquillo. Ora ti do uno zampa."
Detto ciò mi porse il suo zoccolo, notai che era coperto da una pesante bardatura in metallo, così come gli altri 4 zoccoli.

Felice dell'aiuto, mi rialzai, ormai mi ero ripreso completamente dall'incantesimo. Gli chiesi:
"Grazie, come ti chiami?"
"Timoty Steal, piacere, e tu cornobaleno?"
Iniziavo ad odiare Appleloosa e tutti i suoi abitanti.
"Wingless!" gridai sofferente "Per Celestia, chiamai Wingless!"
"Ok Wingless. E gli altri?"
"FLUTTERBOLT."
"Derpy Hooves. Scusa ma prima dicevi che li conoscevi di già quei gangster, come mai?"
La faccia di Timoty si fece cupa. "È una lunga storia..." poi si rifece allegro di colpo "ma insomma fa caldo qua fuori, andiamo alla mia officina, c'è anche da mangiare."
Felici di poter mangiare e stare all'ombra, accettammo l'invito e lo seguimmo fino alla sua officina.
"Ma tu di lavoro cosa fai?" chiese Derpy "non hai un cutiemark."
Effettivamente sul manto beige del pony non vi era nessun simbolo
"Già, per qualche strano motivo non ne ho ancora nessuno." disse scuotendo la sua chioma marrone scuro.
"Mi piace da matti fare l'inventore ed è questo che faccio di lavoro. Eccoci arrivati."
Davanti a noi prendeva posto una struttura a un tre piani con una saracinesca chiusa.
Mentre ci avvicinavamo il papillon di Timoty emise un suono e la saracinesca si alzò da sola.
“Comunicazione magica, il mio papillon emette una costante onda magica su una particolare frequenza. Questa onda, quando viene ricevuta dal meccanismo posto dentro l'officina, alza la saracinesca.” rispose alle nostre facce stupite.

Dentro l'officina vi era un sacco di materiale, scarti, pezzi di ricambio, prototipi. E mentre stavo guardando un mucchio di progetti in disordine su un tavolo da lavoro chiesi a Timoty:
“Quindi cosa inventi di preciso?”
“Beh, diciamo che invento cose utili solo a me stesso. Anche se il mio sogno sarebbe quello di portare i pony a una condizione di uguaglianza. Per esempio, ho costruito delle ali di ferro per planare.” detto questo con uno scatto spiegò le sue ali di ferro, collegate a un'imbracatura posta sulla sua schiena. “Con queste si può planare per 10 minuti.” proseguì “Mentre, invece, per prender quota, uso le mie coperture per gli zoccoli. Infatti possono fungere da propulsori e da scarpe magnetiche. Poi ho le mie lenti, con le quali posso vedere i parametri vitali e fonti di calore. Infine c'è il mio papillon, che posso usare per inviare onde magiche e ascoltare la radio.”
Come dimostrazione accese la radio e nella stanza si diffuse la sinfonia 18 della compositrice Octavia.
Dall'altra parte dell'officina, invece, mentre stavo spiegando la mia storia a Timoty e gli dicevo che sostenevo la sua causa, si poteva assister allo spettacolo raccapricciante di Derpy e Fluterbolt che provavano i prototipi.
Derpy si mise delle coperture per zoccoli simili a quelle di Timoty. Vedendo che non succedeva niente, la puledra iniziò a saltare sulle zampe. Le coperture si aprirono di colpo, catapultando Derpy fuori dalla finestra.
Flutterbolt invece stava osservando un contenitore rettangolare con un pedale.
Mise la testa nel contenitore e premette il pedale, il prototipo si rivelò essere una macchina incendia- rifiuti. Flutterbolt balzò all'indietro, senza impedire il bruciare della sua criniera rosa. Nella confusione inserì gli zoccoli anteriori in due oggetti che assomigliavano a zampe di drago, solo che avevano un dito opponibile agli altri. Evidentemente non sapeva controllare le zampe, visto che queste si aggrapparono alla sua faccia. Disperato, Flutterbolt cercò di liberarsi dalla presa dei prototipi. Con la criniera rosa in fiamme e due zampe metalliche che gli bloccavano il muso, iniziò a roteare in aria su se stesso, cadendo miseramente a terra.
All'impatto col terreno le coperture per gli zoccoli si aprirono e rotolarono fino ai piedi di Timoty.
“Ecco, questo è interessante.” disse prendendo nello zoccolo la zampa meccanica “Studiando l'anatomia draghesca ho scoperto che se si aggiunge un dito opponibile alla zampa si ottiene un mezzo efficace per afferrare qualsiasi cosa.” Detto questo mi diede una dimostrazione afferrando un cacciavite magico.
Ma la mia attenzione fu richiamata dalla voce femminile che entrava nella stanza.
“Tesoro? C'è una puledra con la testa ficcata nel terreno qui fuori. Oh cielo!”
All'entrata dell'edificio era  apparsa una pony di terra color rosa pesca e la criniera bionda raccolta in un’acconciatura elegante.
“Uhm... salve.” dissi senza riuscire a contenere il mio disagio nel vedere una pony così carina.
“Timoty, non sapevo che avevi ospiti.” disse la pony, stupita.
“Tranquilla Dorothy, gli ho conosciuti poco fa per strada.” Rispose il pony inventore, concentrato su un meccanismo particolarmente complicato.
Dorothy sembrò incantarsi con occhi sognanti mentre guardava la faccia concentrata di Timoty, poi all'improvviso si riscosse, ricordandosi della mia presenza.
"Oh, che maleducata" disse, arrossendo, aumentando il mio disagio, ero sicuro che ero arrossito anch'io.
"Sono Dorothy Rope e sono la fidanzata di Timoty, ci sposeremo quest'autunno."
"Altro che Derpy e Flutterbolt, sono io il vero idiota." pensai, vergognandomi a morte. "Non riesco a credere che volevo provarci."
"Uhm... Io mi chiamo Cloudy Rainbow, mentre loro sono Flutterbolt e Derpy."
Timoty riemerse dai suoi prototipi.
"Ah, tesoro. Fra poco vado dalla tribù dei bisonti. Tornerò per cena."
"Di nuovo da quei bisonti per il tuo esperimento." ripeté Dorothy preoccupata.
"Sì, e probabilmente oggi finirò il progetto di una vita. Non ti preoccupare mi accompagneranno loro. Vero ragazzi?"
"Siamo in debito con te." risposi.
Anche Flutterbolt e Derpy risposero.
"SÌ, NON HO MAI VISTO DEI BISONTI"
"Già, devono essere fortissimi."
Dorothy sembrò rilassarsi un po' di più. "Vi ringrazio, ma ho comunque paura che un fulmine lo colpisca. Con tutta quella ferraglia che ha addosso."
"NON PREOCCUPARTI! ANCHE IO SONO STATO COLPITO DA UN FULMINE E GUARDA ORA COME SONO!" rispose Flutterbolt, piegando il collo in modo innaturale e facendo una smorfia.
Dorothy non sembrò sollevata da quella affermazione.
“Bene, allora partiamo.” Disse Timoty dopo aver abbracciato Dorothy.

Il percorso per arrivare al villaggio dei bisonti era veramente accidentato, la prima parte del sentiero era bloccata da massi franati, che dovetti spostare con la mia magia. La seconda parte invece era vera e propria scalata, più volte caddi giù e Derpy mi salvò per il rotto della cuffia, afferrandomi per la coda.
Dopo un'ora dii cammino arrivammo al villaggio. I bisonti si erano stanziati in uno spiazzo dove a sinistra continuava la montagna e a destra vi era un canyon.
Le guardie della tribù, due bisonti giganteschi, ci avvistarono subito, ma non reagirono, anzi, salutarono cordialmente Timoty.
“Buongiorno signor Steal.” disse una guardia.
“Avvisiamo subito il capo del suo arrivo.” riferì l'altra.
“Grazie ragazzi.” rispose cordialmente l'inventore.

L'udienza con il grande capo ci fu data immediatamente, come se Timoty fosse una persona importante. Purtroppo noi non potevamo entrare nella tenda del capo in quanto “nuovi esterni”.
Non passò molto tempo prima che Timoty uscì per ricongiungersi a noi.
“Bene” disse “Ora noi dobbiamo entrare dentro quella montagna per prendere una pietra  temporale.”
“Pietra temporale?!” Chiesi io, mentre incominciavamo a incamminarci.
“Sì, una pietra particolare, le leggende dicono che se viene toccata da una scarica elettrica abbastanza potente, questa è in grado di aprire portali temporali.”
“Fortuna che Derpy non ha sentito.” pensai “Altrimenti avrebbe iniziato a raccontare di nuovo quella storia sul TARDIS.”

Il paesaggio all'interno della grotta era spettacolare. All'interno non c'era nessun tipo di illuminazione artificiale, tutta la grotta era illuminata da una debole luce verde, proveniente da un gigantesco cristallo alla fine della grotta.
Arrivati nelle vicinanze del cristallo Timoty disse seriamente: “Ora dovrò fare una preghiera per chiedere il permesso di entrare in possesso di un pezzo del cristallo, fate silenzio e non interrompetemi.”
Subito si inchinò davanti alla pietra, in silenzio. Noi lo emulammo meccanicamente.

Timoty iniziò la preghiera: “Grande principessa Templex, che controlli lo scorrere del tempo. Permetti a me, comune pony di terra, di poter entrare in possesso di una delle tue lacrime, spese per la dipartita del tuo amato mortale, in modo da completare un importante scoperta e far evolvere la tecnologia dei pony.”
Il cristallo reagì a quelle parole, illuminandosi di verde più intenso. Una goccia di liquido fluorescente cadde a terra, per poi solidificarsi e diventare una pietra color verde intenso.
Un urlo agghiacciante, proveniente dall'ingresso della grotta, ci distolse dall'adorazione del sassolino.
“Rimanete qua!” urlò Timoty. “Io vado a controllare.”
“Ti seguo!” Rispose Derpy, correndo dietro al pony inventore, già partito.
Eravamo solo io e Flutterbolt in quella grotta.
“INCREDIBILE QUESTO CRISTALLO! VERO WINGLESS?” disse Flutterbolt, volando attorno all'oggetto della preghiera di poco fa.
“Già, credo che abbia veramente un potere speciale.”
In quel momento Flutterbolt toccò la pietra con uno zoccolo, non sapevo di preciso quanta elettricità aveva in corpo quel momento, ma pensando che si era caricato in presenza dei Gangster e poi non si era più scaricato, capì che era molta.
Il cristallo venne invaso da fulmini blu e il verde divenne talmente brillante che a guardarlo faceva male agli occhi. Dal cristallo venne catapultato fuori un pegaso grigio scuro con criniera e papillon neri.
L'unica cosa che gridò fu: “Mi vendicherò e ti arresterò definitivamente, maledetto.” prima di volare fuori dalla grotta a velocità impressionante.
Tutto ritornò normale, il cristallo ritornò alla sua flebile luce come se niente fosse successo.
Eravamo entrambi confusi, “Non diremo a nessuno di quello che è successo qui.” ordinai a Flutterbolt.
“Sì mi sembra una buona idea.” disse con un filo di voce.

Timoty e Derpy ritornarono rapidamente indietro.
“Ragazzi, dovete venire ad aiutarmi. Dal villaggio provengono grida.” disse Timoty, mentre metteva la pietra temporale in una borsa .
Mentre galoppavamo verso l'uscita della caverna Timoty ci disse: “Derpy mi ha raccontato tutto, incredibile che lei sia una viaggiatrice del tempo.”
Arrivammo al villaggio, in tempo per vedere un gruppo di 5 gangster portare via una bisonte, ancora bambina, su un carro.
“Hanno rapito la figlia del capo del villaggio.” urlarono alcuni bisonti.
“Dannazione, dobbiamo seguirli! Forza! Prendiamo un carro” Disse Timoty.
Salimmo tutti sul carro, tranne Flutterbolt, che doveva trainarlo, e partimmo velocemente all'inseguimento del carro fuorilegge.
I gangster ci videro quasi subito e altrettanto rapidamente iniziarono a crivellarci di colpi di MM. Neanche noi però volevamo essere da meno, io lanciavo incantesimi stordenti a raffica, mentre Flutterbolt continua a dare ruzzoloni al carro nemico. Le manovre di attacco erano difficoltose, alla nostra destra c'era un canyon e a sinistra un carro nemico che ci sparava.
Dopo tre spinte, dal carro nemico cadde la figlia del capotribù.
Purtroppo un gangster colpì Flutterbolt, il quale cadde a terra esanime. Il nostro carro perse l'equilibrio e volò giù dal canyon, l'ultima cosa che riuscì a vedere fu il carro dei gangster cadere più avanti, in un burrone ancora più profondo.

Venni svegliato da Derpy, tutti gli altri erano già  rinvenuti. Ci trovavamo in uno punto in cui il canyon si fermava e si formava uno spazio piano.
“Siamo rimasti incoscienti per un po' di tempo.” disse Timoty, controllando il sole.
“Ma almeno gli abbiamo sconfitti?” chiese Derpy
“Più che sconfitti, sono caduti giù da un burrone. Non saranno morti, ma di certo non si faranno vivi per un bel po'.”
“E LA PICCOLA? STA BENE LA PICCOLA?”
“E' la figlia del capo tribù, state tranquilli. Conosce bene questo posto...”
“Perché hanno attaccato quel villaggio?” Lo interruppi io.
Rimase in silenzio per qualche secondo per poi rispondere.
“Ecco.. non saprei, forse volevano le loro ricchezze.”
“Non me la sta contando giusta, la sua reazione quando hanno rapito il cucciolo di bisonte è stata eccessiva.” pensai.
“Ma su, è meglio ritornare a casa. Mi dispiace di avervi coinvolti in tutto questo, potete dormire da noi se volete. Non credo che Dorothy sia contraria.”
“ORA CHE CI PENSO NON ABBIAMO ANCORA MANGIATO! VERO WINGLESS?”
“Sì.”
Ero diventato più freddo verso Timoty, era solo una mia sensazione, ma credevo che avesse qualcosa a che fare con quella famiglia di Gangster.

A casa di Timoty ci arrivammo alle 10 di sera.
Quello che trovammo in casa fu il disordine più totale. Tavoli e sedie rovesciati, libri sparsi dappertutto e finestre rotte. Vi era solo una cosa ancora in ordine, uno strano oggetto metallico, posto su una mensola. L'oggetto emetteva una luce verde a intermittenza,
“E' un registratore magico” spiego l'inventore, molto nervoso “Registra l'immagine e la voce, di solito lo usiamo io e Dorothy per comunicarci dei messaggi. Come per esempio se uno ha necessità di uscire e l'altro non è in casa. E la luce lampeggiante significa he c'è un nuovo messaggio.” Detto ciò il pony accese il registratore.
Apparve sullo schermo una puledra vestita con giacca e cappello nero, aveva gli occhi verdi e i capelli biondi.
“Ciao fratellino.” disse la pony. Aveva una parlata da perfetta cittadina si sentiva appena l'accento tipico di Appleloosa.
“Da quanto tempo non ci si sente, eh?
Da tre anni, quando hai attaccato per l'ultima volta la mia base.
Mi è giunta voce che presto ti sposerai. Congratulazioni! Che ne dici di venire qui a Manehattan per festeggiare con tua sorella e la sposa? Ah! Già.”
L'espressione della sorella di Timoty divenne cattiva.

“La tua fidanzata è già qui.”
  
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