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Autore: Menel    15/06/2004    7 recensioni
Shannon è una ragazza normale con la classica vita di un'adolescente...ma accadrà qualcosa che sconvolgerà completamente il suo mondo...Siate clementi è la prima fic che scrivo!!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 9° -

 

- Il Consiglio di Gandalf -

 

 

Il luogo dove si teneva il consiglio era molto simile a quello di Gran Burrone. Si trovava nell’ala del palazzo riservata agli elfi, perciò non era propriamente al chiuso; anche le sedie erano poste allo stesso modo, anche se al posto di Re Elrond vi erano Aragorn e Arwen. Shannon aveva preso posto tra Gandalf e Legolas ma ancora non era riuscita a parlare con l’elfo. La fanciulla si guardò intorno: erano presenti rappresentanti di tutte le razze della Terra di Mezzo. A mano a mano che qualcuno arrivava, Gandalf le spiegava chi fosse questo o quell’altro personaggio. Aveva così visto i protagonisti della Guerra dell’Anello che finora aveva sentito solo nominare nei racconti di Legolas; c’erano Faramir e Dama Eowyn, il Principe Imrahil di Dol Amroth, nani dalla Montagna Solitaria e dai Colli Ferrosi, Halbarad e alcuni dei Dunedain, i figli di Elrond, Elladan e Elrohir, da Gran Burrone, e persino alcuni elfi giunti dai Porti Grigi, araldi di Cirdan il Timoniere; inoltre c’erano, ovviamente, Re Eomer di Rohan, i due fratelli Rumil e Orophin da Lòrien e gli immancabili Hobbit. Gli sguardi di tutti esprimevano fierezza e decisione, ma in fondo in fondo vi si poteva leggere la tensione e l’inquietudine che albergava nei loro animi. Quando tutti ebbero preso posto, Sire Aragorn parlò:

- Rappresentanti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, siamo qui riuniti per affrontare una nuova minaccia. Un anno fa, quando terminò la Guerra dell’Anello abbiamo tutti sperato che la pace durasse a lungo, ma purtroppo non è stato così. Alcuni di voi mi hanno portato notizie di bande di orchi che scorrazzano liberamente; sono giunti persino nelle vicinanze dei Porti Grigi e il principe Legolas porta ulteriori oscure nuove: Dol Guldur è nuovamente infestata. -

Shannon si voltò di scatto verso Legolas; egli le aveva parlato di Dol Guldur, nel sud di Bosco Atro e lei sapeva che era stata la roccaforte di Sauron prima che questi tornasse a Mordor, ma nulla il principe le aveva rivelato sul nuovo pericolo che ora vi albergava; Si chiese il perché, ma subito la sua attenzione tornò al Re di Gondor che aveva terminato il suo discorso, passando la parola a Gandalf.

Queste sono notizie infauste, Sire – cominciò il vecchio stregone – ma temo che ciò che ho da dire in questo Consiglio sia peggiore di qualunque orco anche se riguardo a Dol Guldur il discorso non è così semplice; temo infatti che le supposizioni di Re Thranduil e di suo figlio non siano errate soprattutto alla luce di prove che sono in mio possesso. -                                                                                                           

- E quali sarebbero queste supposizioni se è lecito saperlo? – A parlare era stato Gimli, esprimendo il pensiero di tutti. Legolas dopo un attimo di incertezza parlò andando dritto al sodo, senza giri di parole, era inutile tentare di addolcire il boccone:

- Mio padre teme, ed io sono completamente d’accordo con lui, che Dol Guldur sia abitata da qualcosa di molto simile ai Nazgul. Ovviamente abbiamo mandato degli esploratori, ma nessuno di loro è mai tornato per riferire ciò che aveva visto. Avevamo appena deciso di denunciare la cosa quando è arrivato il messaggero da Gondor. Sono partito immediatamente da Bosco Atro con questa fanciulla e siamo stati attaccati dagli Uruk durante il viaggio -

- Le vostre supposizioni purtroppo sono giuste, anche se con una piccola imperfezione. Non è qualcosa di “simile” ai Nazgul, sono i Nazgul stessi, ovviamente ora sono solo in otto visto che il Re degli Stregoni di Angmar è stato abbattuto ai Campi del Pelennor. -

- Ma come è possibile? -

- Il Male sta crescendo nuovamente, Gimli. I Nazgul sono perdurati perché legati alla magia dell’Anello -

- Ma l’Anello è distrutto, Gandalf, ne sono sicuro -

- Certamente Frodo! Quell’Anello è stato distrutto dalle fiamme del Monte Fato…ma c’è un altro Anello, altrettanto pericoloso. -

Mormorii si alzarono da tutti i presenti che si scambiarono occhiate incredule. Gandalf non se ne curò

- Ci eravamo sbagliati…avevamo sottovalutato il pericolo. Pensavamo che gettando l’Unico nel Monte Fato Sauron sarebbe stato sconfitto per sempre. Ma lui l’aveva previsto… e forgiò questa arma alternativa –

Shannon era inquieta, sapeva che presto Gandalf sarebbe arrivato al dunque ed era sicura che non sarebbe stato né piacevole né indolore. Lo stregone riprese a parlare

- Ma abbiamo ancora una possibilità di salvezza. Per grazia dei Valar, Thorondor, Re di tutte le Aquile, mentre sorvolava Mordor per un controllo, intravide un luccichio tra le rovine di Barad Dur raccogliendo così questo oggetto che mi portò, intuendo il pericolo che esso rappresentava per tutti noi.  E ora c’è un solo modo per evitare che Sauron ritorni nuovamente…portare questo nuovo Anello, che per un fortunato caso è in mano nostra, lontano dalla Terra di Mezzo -

Scese il silenzio e nessuno parlò per qualche minuto.

//Ci è arrivato finalmente, dopo tanti discorsi! Eccola là, lo sapevo che c’era una fregatura in tutto ciò…non era possibile che tutto andasse per il meglio…no proprio no…figuriamoci se uno può mai stare tranquillo e innamorarsi in pace…a Roma ci sono le cosiddette “amiche” che ti fregano il ragazzo, qui c’è Sauron con gli Anelli che te lo portano via…bhè almeno è originale come cosa\\

- E qui entro in scena io, vero Gandalf? -

Gli sguardi dei presenti si voltarono di scatto verso la fanciulla e nessuno, tranne Aragorn, notò il Principe di Bosco Atro spalancare gli occhi blu con un’espressione di pura angoscia

//No…non può essere…anche lei no…\\

Lo stregone la fissò per un attimo in silenzio, ma poi rispose:

-Sì, Shannon… -

//No…non di nuovo…oh Valar anche lei no…per favore…\\

- Questo è un compito che solo tu puoi assolvere, anche se non verrai biasimata, almeno da me, se non vorrai prendere questo grave fardello sulle tue spalle -

//Ha lo stesso sguardo che aveva la prima volta che la vidi…non rinuncerà mai...\\

- Sai che non lo farò Gandalf! Non potrei mai tirarmi indietro! Però…sì c’è un però Gandalf…voglio sapere perché! -

- Perché? -

- Sì Gandalf, perché! Perché hai scelto proprio me tra i miliardi di persone che vivono nel mio mondo, sulla Terra? -

- E’ una storia lunga Shannon… -

- A quanto ne so anche l’ultimo Consiglio è stato piuttosto lungo e poi…me lo devi Gandalf! -

- E va bene! –

L’assemblea si mise attentamente in ascolto mentre Legolas rassegnato chinava il capo.

- Dunque, come penso tutti voi sappiate gli elfi sono immortali, ma quando vengono uccisi le loro anime raggiungono le Aule di Mandos da dove col tempo possono ritornare. Ma non tutte le anime elfiche vengono rinviate nella Terra di Mezzo, alcune vanno a Tol Eressea, altre raggiungono

mondi a noi sconosciuti, scegliendo di vivere in modo differente dagli altri della loro stirpe. Fu questa la sorte che scelse per se Lùthien la bella; i Valar alla fine le diedero questa possibilità, al contrario di ciò che si narra nei Canti e specialmente nel Lai di Leithian. Lo spirito di Lùthien Tinùviel rivive in te, Shannon, e quindi chi meglio di te avrebbe potuto adempiere a questo compito, te che hai in parte lo spirito di colei che aiutò Beren a strappare uno dei Silmarìl dalla corona di Morgoth? -

- Q-quindi io sarei una specie di reincarnazione di un elfo? -

- E` un po’ più complicato ma in breve è così –

- E’ per questo che parlo e capisco l’elfico? -

- Esattamente -

- Ah fantastico! – lo disse con il suo solito tono sarcastico – e in cambio di questo bel premio cosa devo fare esattamente?-

- Devi portare con te l’Anello, quando domani ti rimanderò a casa, solo questo…e tenerlo nascosto ovviamente -

- D-domani? Così presto? -

Il vecchio stregone la guardò con affetto misto a tristezza, sapendo a chi si riferisse

//Mi dispiace Shannon, è accaduto ciò che temevo più di ogni altra cosa, vi siete innamorati…ma forse era destino che finisse così e non si poteva evitare\\

- Temo di sì, Shannon, proprio domani -

- - -

 

Legolas sedeva sul letto a gambe incrociate, con lo sguardo perso nell’oscurità della stanza, rischiarata solamente dalla luce della luna che brillava fuori dalla finestra. Era molto tardi ma ancora non dormiva. Non riusciva ancora a capacitarsi di ciò che era stato detto al consiglio quel giorno; ma soprattutto non voleva rassegnarsi all’idea di perdere Shannon, era un pensiero troppo doloroso; non poterla vedere, non sentire la sua voce, non potersi più perdere in quegli occhi verdi e profondi…una lacrima solitaria scese sul volto del principe elfo //Perché è accaduto tutto questo? Il Male dunque non ci darà mai una tregua?Non smetterà mai di tormentarci in questo modo crudele?\\

Ripensò a tutti quelli a cui era legato e che gli erano stati portati via…prima fra tutti sua madre…ma anche Haldir, il fratello maggiore di Rumil e Orophin, morto nella battaglia del fosso di Helm, e Boromir, componente della Compagnia dell’Anello, e tutti quelli che avevano perso la vita in quella maledetta guerra terminata un anno prima. E ora tutto avrebbe potuto ricominciare, ed il solo modo per impedirlo avrebbe implicato il perdere per sempre l’unica persona che avesse mai amato veramente in tutta la sua lunga vita. Aveva avuto delle amanti, certo, ma niente era paragonabile a ciò che provava verso la fanciulla; con lei si sentiva completo, come se avesse ritrovato una parte di se che era stata perduta, come se un vuoto dentro di lui si fosse riempito fin dalla prima volta che l’aveva vista, che aveva incrociato lo sguardo con quello spaventato e spavaldo allo stesso tempo di lei, che cercava di liberarsi dalla stretta delle guardie di Bosco Atro.

Un lieve bussare lo distolse dai suoi pensieri. Il principe si alzò e si avvicinò alla porta chiedendosi chi potesse essere a quell’ora della notte; aprì e si trovò di fronte l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere.

- Shannon...che ci fai qui a quest’ora? E’ successo qualcosa? – La fanciulla non rispose, si limitò ad entrare e a chiudere a chiave la porta dietro di se, appoggiandocisi contro, fissandolo negli occhi. Il principe la guardò, stupefatto dal suo strano comportamento e ancora una volta rimase colpito dalla sua bellezza. Il suo sguardo vagò sul suo corpo, avvolto da una leggera e bianca camicia da notte che lasciava molto poco all’immaginazione. Rimasero in silenzio a fissarsi. Shannon guardò il principe e si accorse che era a torso nudo, indossando solamente un paio di pantaloni, di una stoffa leggera; la sua pelle bianca che brillava alla luce della luna. La fanciulla, sempre mantenendo il silenzio, si avvicinò a Legolas e lo baciò. L’elfo non oppose resistenza e cedette al caldo abbraccio della fanciulla, dimenticando tutto il resto quando sentì le sue mani accarezzargli le spalle nude dolcemente, facendolo rabbrividire. Lui la strinse maggiormente a se, sentendo il suo seno contro il petto attraverso la stoffa sottile. Scese a baciarle il collo e nello stesso istante sentì le mani di Shannon sfiorargli entrambe le punte delle orecchie facendogli perdere il controllo. L’elfo, tremando, sgranò gli occhi e gemette contro la sua gola.

- Legolas – la voce della fanciulla era poco più di un sussurro – prima di andarmene, voglio fare l’amore con te – Il principe si riscosse un attimo fissandola ma la fanciulla si limitò a scostarsi da lui e a sfilarsi la camicia che finì in terra. Legolas rimase a fissarla incantato

- Shannon… - Bisbigliò, e il suo nome uscì dalle sue labbra socchiuse quasi come un gemito

- Im melin le!(Ti amo) – Era troppo per l’elfo che senza aspettare oltre la prese dolcemente tra le braccia e la portò sul letto. Si diedero l’uno all’altro, trascinati dal desiderio e dalla passione, unendo i loro corpi e i loro spiriti, legandosi indissolubilmente con un legame che nemmeno la lontananza avrebbe potuto mai spezzare.    

 

 

 

  
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