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Autore: pikkolina_91    08/10/2012    1 recensioni
Victoria ha 19 anni e un passato da dimenticare.. fortunatamente riceve una lettere di ammissione all'università di Oxford, si trasferirà così a Londra, dove condividerà l'appartamento con una ragazza, Hilary, che la porterà a conoscere uno strano gruppo di ragazzi.. una verità verrà messa davanti agli occhi di Vic.. non tutto il mondo è rose e fiori.. non tutto è come sembra.. potrà provare attrazione per il classico ragazzo bello e dannato? e lui... potrà mettere da parte orgoglio e pregiudizi e scoprire l'amore? tutto questo su WELCOME TO LONDON!! MI RACCOMANDO RECENSIETE.... ALTRIMENTI NON VEDO PERCHE' DOVREI CONTINUARE......
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1) NUOVA VITA


Mi affacciai alla finestra aperta e presi un respiro a pieni polmoni. Adoravo l’inverno. Il vento che ti scompiglia i capelli, la cioccolata calda con panna, la neve che cade leggera e soffice. Tutto mi sembrava bello in quella stagione. Tutto era dannatamente perfetto in quella stagione. Mi sarebbe mancata la mia adorata città. Mi sarebbe mancato tutto. Tutto.

Ma partiamo per gradi.. mi chiamo Victoria Cook, si Victoria, ma ci tengo a precisare che vorrei che il mio nome venisse associato alla regina Vittoria, madre di Elisabetta II e non a quello della posh spice Victoria Beckham, e vengo da un piccolo paesino dell’Inghilterra chiamato Davon. Ho 19 anni e ho appena vinto una borsa di studio che mi porterà a trasferirmi in una nuova città. Ma non una città qualunque.. sto per trasferirmi a Londra. Si avete capito bene, a Londra, la città di Burberry e Jimmy Choo. Sono molto spaventata. Voglio dire io sono la classica ragazza che viene dalla provincia, nel mio piccolo paese tutti conosciamo tutti e ci va bene così, ma a Londra, li sarà molto diverso. Troppo diverso. Sarò considerata la campagnola che viene da un paesino sperduto, ne sono sicura.
Mi sposto dalla finestra e guardo il mio letto, dove c’è ancora la valigia aperta. Non mi va di partire, non mi va di lasciare tutto. Non mi la di lasciare lui. Mio fratello. Non mi va di lasciarlo solo. Mi sedetti sul letto e mi presi la testa tra le mani ripensando a quello che era successo 6 mesi fa.

“-mi dispiace signori Cook, ma vostro figlio non ce l’ha fatta. È arrivato in condizioni troppo critiche per poter fare qualcosa.- disse il dottore ai miei genitori che scoppiarono a piangere, io mi limitai ad alzare lo sguardo verso il dottore e a piangere silenziosamente. Senza Trace niente sarebbe stato come prima. Niente avrebbe avuto un senso. Niente!!”

Mi asciugai una lacrima solitaria e sedendomi sulla valigia tentai di chiuderla, ma senza tanti risultati, fortuna che arrivò mia madre che mi aiutò.
-grazie!- dissi scendendo dalla valigia.
-andrà tutto bene tesoro! So che sei spaventata, ma hai ricevuto un’occasione più unica che rara. Insomma l’università di Oxford è un grandissimo traguardo! Puoi essere orgogliosa di te stessa!- disse mia madre abbracciandomi. Io mi strinsi forte a lei e annuì lentamente. Aveva ragione, sarebbe stato difficile, ma almeno avrei avuto una possibilità per iniziare una nuova vita.
-adesso credo sia meglio se andiamo mamma. Ho il treno tra meno di un’ora!- dissi mettendomi il cappotto e il cappello. Faceva freddo, ma io adoravo il freddo. Adoravo la neve. Mi riusciva a rendere felice solo a vederla.
-papà ha già messo l’altra valigia in macchina! Ricorda che se ti manca qualcosa non devi fare altro che dirmelo e te lo spedisco!- disse prendendomi la mano.
-credo di aver preso tutto quello di cui ho bisogno!- dissi prima di uscire da quella stanza che ne sono più che sicura, mi sarebbe mancata come l’aria.
-allora piccola sei pronta? Ancora non ci credo che andrai a studiare a Oxford! Sei l’orgoglio della famiglia Cook!- mi disse mio padre abbracciandomi, o meglio stritolandomi con le sue mani forti. Mi strappò un sorriso. Come avrei fatto senza i suoi abbracci togli fiato?
-esagerato papà!!-
-oh ma che dici!! Non sono esagerato!! Adesso andiamo altrimenti arriverai tardi alla stazione!- disse caricando le ultime cose nel bagagliaio dell’auto. Io aprì lo sportello posteriore e prima di salire lanciai un ultimo sguardo alla casa. Quel bianco diventato grigio con il tempo, quel dondolo sulla veranda dove da piccola mamma mi addormentava tutte le sere d’estate, quella piccola porta in cui si entrava in cantina... si.. mi sarebbe mancato tutto. Sospirai un’ultima volta poi salì in macchina e mio padre partì. Non mi voltai mai indietro. Non avrebbe avuto senso farlo. Ormai quella casina non mi apparteneva più.

-IL TRENO DIRETTO A LONDRA E’ IN PARTENZA DAL BINARIO 1!- disse una voce metallica proveniente da un altoparlante della stazione.
-è il mio!- dissi. Abbracciai forte i miei genitori e facendo attenzione agli scalini, salì sul treno cercando un posto al finestrino. Mi sedetti e mi misi le cuffie facendo partire un po’ di musica. Voltai lo sguardo verso il finestrino e vidi mia madre che sventolava le mani e mio padre che mi sorrideva. Sorrisi anche io. Come avrei fatto senza di loro ancora non lo so, ma ci sarei riuscita. E li avrei resi ancora più orgogliosi.

Venni svegliata da qualcuno che mi picchiettò sulla spalla e lentamente aprì gli occhi maledicendo chiunque fosse.
-scusi signorina, ma il treno è arrivato a destinazione! A meno che non voglia tornare da dov’è partita, le consiglio di scendere!- disse un uomo delle pulizie. Sgranai gli occhi e balzai in piedi.
-oddio la ringrazio! Mi sono addormentata e non mi sono resa conto di essere arrivata! Grazie ancora!- disse prendendo la borsa e scendendo velocemente dal treno. Mi guardai intorno e rimasi pietrificata. Era una stazione enorme con migliaia di persone che correvano da ogni parte. Mi sistemai meglio la borsa in spalla e prendendo un respiro mi buttai tra la folla, cercando l’uscita. Era pieno di persone che correvano qua e la, cercando di prendere un treno al volo o che aspettavano con ansia l’arrivo di una persona cara. Sorrisi al pensiero. Beate le persone che riceveranno un abbraccio. Arrivai all’uscita e presi un taxi.
-salve! Allora..-presi un foglietto dalla borsa.-dovrei andare a Regens Street! È il che alloggio!-
Il tassista mi guardò un secondo, come sconvolto, poi si riprese.
-certo! La porto subito!- disse partendo.
Lo guardai un secondo.. perché aveva avuto quella reazione? Che si trattasse di una brutta zona? Ah non lo so.. io proprio non so niente di questa città!!

-eccoci arrivati signorina! Mi raccomando si chiuda bene a chiave!- poi prese i soldi e se ne andò.
Perfetto.. proprio come pensavo.. non sto in un bel quartiere! Mi guardai intorno.. era giorno e non sembrava male.. magari la notte mi avrebbe fatto un altro effetto. Mi misi lo zaino in spalla e entrai nel portone. 3 piano interno A. quella era la mia nuova abitazione. Il mio nuovo angolo di mondo. Arrivai davanti alla porta e prendendo le chiavi la aprì.
Non male.. credevo peggio.. non era poi così malvagia.. la porta si affacciava sul soggiorno e davanti aveva una bellissima vetrata. A sinistra c’era la cucina a vista,piccola, ma confortevole. A destra c’era un corridoio che portava a delle stanze. Sapevo che avrei condiviso l’appartamento con una ragazza, ma non conoscevo niente di lei. Avanzai verso una porta e l’aprì leggermente scoprendo un bagno, andai oltre ma venni bloccata.
-ciao! Tu sei Victoria giusto?-
Mi voltai e mi trovai davanti ad una bellissima ragazza dai capelli biondi e dagli occhi color del cielo.
-emh si ciao sono io! Scusa se sono entrata così!- dissi imbarazzata.
-oh non preoccuparti! Io sono Hilary, e sono molto felice di conoscerti finalmente! Sono mesi che so che dovevi arrivare!- disse sorridente.
-piacere Hilary!- risposi sorridendo anche io. Sembrava davvero solare quella ragazza.
-vieni ti mostro la tua stanza e poi ti faccio fare un giro per la casa!-

Stavo disfacendo le valigie. Odiavo le valigie. Odiavo farle, odiavo disfarle, odiavo vederle.. insomma.. le odiavo e basta!! Hilary era uscita. A quanto ho capito ha un ragazzo. Sorrisi al pensiero di quella strana ragazza. Sarebbe stato interessante conoscerla!
Aprì l’armadio e sistemai le mie cose. Era bello avere una stanza tutta mia! Certo mi era simpatica quella ragazza, ma almeno la mia libertà l’avrei avuta.
Finì dopo 2 ore e mi distesi sul letto lasciandomi andare ad un sorriso. Ero a Londra. Stavo per iniziare a studiare alla Oxford University.. stavo bene. Dopo tempo finalmente potevo dire di stare bene!


VICTORIA

HilaryHILARY

  
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