Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: RaffyRen97    08/10/2012    6 recensioni
Prima fic su Inazuma Eleven.
Raccolta su varie favole con protagonisti alcuni persaonaggi di Inazuma Eleven.
Ora vi lascio una piccola anticipazione del Prologo.
Spero leggiate e recensiate - e magari che appreziate - questa storia.
{Di notte tutti i bambini dovrebbero andare a letto, ma è proprio di notte che si scatenano le forze dei sogni.
Queste forze derivano dai desideri delle persone, belli o brutti che siano e che trovano il loro miglior rifugio nelle favole che vengono da sempre narrate ai più piccoli.}
Genere: Comico, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

When Four Strange Students Discover A Giant Meteor That Is Going To Destroy The Earth PARTE 2


Dopo essersi separato da Midorikawa, Nagumo aveva iniziato a viaggiare verso nord con in spalla non di più di uno zainetto con viveri per una settimana. Aveva deciso di partire verso un vulcano a nord di Reykjavik di cui non ricordava nemmeno il nome. Secondo le sue previsioni sarebbe dovuto arrivare entro una settimana, purtroppo, dopo circa due giorni, si accorse di aver sbagliato strada. Si era perso in una landa desolata. Un deserto freddo e ghiacciato. Era lui, da solo, e non riusciva nemmeno a riconoscere la strada da cui era venuto.
-Dannazione…- Si disse tra se e se mentre esplorava il paesaggio. Passò qualcosa come un’ora quando vide una sagoma. Una sagoma che, come lui, si guardava intorno, spaesato. Senza pensarci due volte, Nagumo si lanciò verso quella figura.
-HEEEY! TUUUU! HEEEEEY!- Nagumo continuava a correre urlando. Avvicinandosi sempre di più, si accorse che quella figura altri non era che un ragazzo. Un ragazzo dai capelli azzurri. Stava tremando.
-Hey… Tu… Chi sei…?- Chiese Nagumo senza fiato quando gli arrivò accanto.
-Na…Nagumo?- Il ragazzo si girò.
-SUZUNO???-
 
 
Hiroto si risvegliò in un bosco. Anzi, più precisamente, si svegliò su un albero in un bosco.
-A…A…AAAAAAAAAAAAAAAAH!-
Questa fu la reazione al fantastico risveglio di Hiroto che diede una meravigliosa facciata per terra dopo un tuffo da 10.
-C…cosa ci faccio qui? Come ci sono arrivato?- Era nel panico. Poi si rese conto del paracadute aperto attaccato alla sua schiena.
-Aaaaah… ora capisco tutto… ma… Suzuno?- Il ragazzo tornò nel panico e cominciò a girare per la foresta chiamando il gelido amico.
L’unica cosa che rimediò, però, furono un mal di gola e qualche altra botta.
-Uff… è inutile… di sicuro non è qui…- Pensò sedendosi in una piccola radura. Rimase lì qualche secondo e, quando decise di continuare a cercare sentì una voce. Una voce che veniva dalla foresta. Il rosso si alzò e, preso un bastone da terra nel caso si fosse dovuto difendere, si mise in ascolto. La voce si stava avvicinando. Era sempre più vicina. Vedeva un ombra addentrarsi nella radura. Era vicina… molto.
L’ombra si mostrò.
-COOOSA?-Pensò il rosso. –N…non può essere!-
 
-HIROTO?- urlò Midorikawa quando vide la figura dell’amico nel centro di una ridura. Sembrava sorpreso almeno quanto lui. –Che ci fai tu qui, emerito bastardo? Non dovevi rimanertene alla scuola pensando ai fatti tuoi facendo finta che la cosa non ti riguardasse?- Chiese il ragazzo verde con fare ostile. Hiroto divenne rosso di vergogna.
-Ehm… Ecco… E ora che gli dico? Anzi… non posso dirgli proprio niente! Non riesco a parlare!-
-Perché non parli?-
- Perchè  non posso! Non ci riesco!- Il ragazzo cominciò a gesticolare.
-Che cosa mi significano questi movimenti? Non capisco!-
-È inutile…-Il rosso si portò le mani tra i capelli.
-Ho capito! Sei solo un ottuso, deficiente e stupido! Io me ne vado!- Disse verso il lato opposto da cui era arrivato.
-No! No! No! NO! Non lasciarmi solooo!- Fermò Midorikawa per il braccio, ma questo, senza nemmeno guardarlo, lo spinse a terra e se ne andò di corsa. Quando si rialzò cominciò a correre dietro Midorikawa.
Era passata un’ora e Hiroto era esausto. Non ce la faceva più ed era pieno di lividi per colpa delle botte prese mentre correva. Raggiunse il limite di quel bosco e si ritrovò ai piedi di un monte enorme e lì svenne. L’ultima cosa che vide prima di svenire, però, era la figura di un ragazzo che scalava quella montagna.
 
-N… Nagumo?- Suzuno si girò verso il ragazzo dai capelli rossi e subito se ne pentì: quel ragazzo era l’ultima persona, anzi, cosa, che voleva vedere in quell’istante.
-Che cosa ci fai tu qui?- il ragazzo in modo molto gelido.
-TU che cosa ci fai qui!-
-Lunga storia…-
-Anche la mia…-
-Ti sei perso, vero, cavolfiore?-
-Non mi sono perso e non sono un cavolfiore! I miei capelli ricordano una fiamma! UNA FIAMMA!- Nagumo divenne rosso come i suoi capelli.
-Come vuoi, Mr. Testa Calda… Beh… se sai dove siamo allora saprai anche come uscire fuori da questa distesa di ghiaccio!- Disse Suzuno con tono di sfida.
-Certo che so come uscire! E te lo dimostrerò! Seguimi!- Così dicendo, il rosso si mise in marcia.
-Mph… se come no!-
Passò un’ora tra battibecchi vari e ancora non si vedevano i confini della distesa ghiacciata.
-Stiamo girando in tondo, idiota!- Gli disse Suzuno.
-E tu che ne sai?- Chiese l’altro.
-Perché ho fatto una “x” nel ghiaccio, prima e c’è esattamente la stessa identica “x” a 3 metri di distanza da noi!-
-Beh… dev’essere stata una coincidenza!-
-Certo! Un’altra persona deve essere passata di qui e aver segnato il percorso con delle “x!- Disse ironico il gelido ragazzo.
-Sì! E’ proprio così! Deve essere così!-
-Che idiota…- Mormorò.
Dopo 10 minuti, Suzuno avvertì una scossa sotto i piedi.
-L’hai sentita anche tu?- Chiese.
-Cosa?-
-La scossa!-
-… No… Avrei dovuto?-
-Direi di sì!-
Un’altra scossa.
-Ok! Ora l’ho sentita!-
Il ghiacciò cominciò a rompersi sotto i loro piedi.
-COSA?! CORRI! NAGUMO, CORRI!- Urlò Suzuno, fuggendo via.
-Eh?!- Nagumo non fu così veloce e il ghiaccio si aprì sotto i suoi piedi, ma sotto non c’era acqua, bensì un fosso alto più o meno 2 metri.
-Tutto bene?- Chiese Suzuno, avvicinandosi al fosso.
-Beh… niente di rotto, almeno…- Rispose il rosso.
-Riesci a risalire?-
-No… il fosso è troppo alto! Però qui c’è una caverna! Sono sicuro che porti da qualche parte. Ci vediamo dopo!- Dicendo ciò, Nagumo si inoltrò nell’oscurità della caverna.
-A dopo, cavolfiore…-
 
-Finalmente l’ho seminato-Pensò Midorikawa. Si era messo a correre senza vedere dove andava ed ora era di nuovo nella piccola radura dove aveva incontrato quell’essere senza cuore. Midorikawa non lo sopportava. Come poteva essere così insensibile? Ci andavano di mezzo miliardi di persone e, anche se erano sconosciuti, tra questi c’erano anche i suoi amici… Come poteva non capirlo?
-Quello stupido…- Midorikawa si sedette a terra, infuriato. Pensare ad Hiroto lo rendeva furioso. –Però… io non gli ho dato nemmeno il tempo per spiegarsi, prima… forse… voleva scusarsi…- Ho deciso… appena ci rivedremo, gli darò modo di scusarsi e poi mi scuserò a mia volta!- Disse deciso, tra sé e sé. –Yawn… che sonno… mi riposerò un poco…-
Midorikawa chiuse gli occhi e, quando li riaprì, gli sembrò di trovarsi in un posto diverso. Tutto era più splendente, ma, allo stesso tempo, tutto era spento… Gli alberi intorno a lui erano secchi e solo l’erba più vicina al prato davanti al ragazzo era verde e rigogliosa. Inoltre, nel mezzo del lago, c’erano delle rovine.
-Congratulazioni, Midorikawa. Sei riuscito ad arrivare nel luogo che dovrai salvare. I tuoi amici, però, non sono ancora arrivati alla meta.-La voce era tornata.
-Cosa? S-s-sono arrivato al manufatto?- Midorikawa era stupito da se stesso. –Wow…-
-Sì, Midorikawa… sei nel “bosco dello smeraldo” chiamato pure “bosco del Manufatto verde”. Purtroppo non puoi ancora ridare la vita a questo Manufatto, poiché i tuoi amici, come ho già detto, sono ancora in viaggio… Guarda tu stesso.-
Davanti al ragazzo apparvero tre immagini diverse: la prima raffigurava Nagumo che correva in una caverna, nella seconda c’era Suzuno che camminava nel mezzo di una bufera di neve e, nell’ultima, c’era Hiroto che dormiva ai piedi di un altissimo monte.
-Ragazzi…- mormorò Midorikawa.
-Non ti preoccupare! Vedo in loro un’enorme forza di volontà… riusciranno a compiere la loro missione…-
-Voce, ma… tu chi sei?-
-Io sono una Voce senza Corpo. Il Nulla che Parla. Se voi dovreste darmi un nome, mi chiamereste semplicemente “Angelo”-
-Un… angelo…-
 
 
Hiroto riaprì gli occhi. Era ai piedi di quel monte senza vetta. Si rialzò, dolorante per aver dormito sul nudo terreno. Però la gola aveva smesso di bruciargli.
-Cavolo… Midorikawa…- Si rodeva dai sensi di colpa.
-So cosa devo fare… Devo salire in cima a questo monte!- Disse mettendosi lo zaino in spalla e cominciando a scalare la montagna.
-Midorikawa… scusami…-
 
Nagumo era nella più completa oscurità. Non riusciva a vedere niente di niente, nemmeno i suoi piedi e già era caduto diverse volte. Eppure era sicuro che ci fosse un’uscita poiché un violento vento proveniva dal luogo in cui lui si dirigeva.
Decise di mettersi a correre e cadde a terra inciampando in un bastone.
-Ma che cosa…?!- Il ragazzo raccolse quell’asta di legno che, più che ad un bastone, sembrava una torcia. Nagumo ebbe un’illuminazione: prese l’accendino e diede fuoco alla torcia.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!- Il rosso si era ritrovato in una allegra e simpatica stanza con mucchietti di ossa in ogni angolo. Ovviamente si mise a correre senza pensare e, preso dalla paura, la sua velocità aumentò straordinariamente e, in men che non si dica, si ritrovò fuori da quella caverna.
Purtroppo per lui, l’uscita era chiusa da tutti i lati da un muro circolare di rocce che, in cima, formava un cratere. Era dentro un vulcano spento.
-Bene… spero solo che il passaggio per il Manufatto sia qui! Già sono stufo di questa ricerca…-  Fece cadere lo zaino a terra e tirò fuori un sacco a pelo. – Perché parlo da solo? Devo essere proprio stanco… dormiamo un po’!-
 
 
Suzuno stava combattendo col freddo. Camminava a stento in quella bufera, ma non voleva darsi per vinto. Chissà da quanto tempo durava quella tempesta. L’orologio gli si era rotto e quel fitto bianco copriva tutto quel che si trovava intorno a lui. Ma lui non voleva desistere, no. Perché lui era forte. Perché lui poteva fare tutto quello che voleva.
Proprio mentre lo pensava,  apparve una strana luce e la tempesta finì. Quel che Suzuno vide gli mozzò il fiato. Era su una piccola lastra di ghiaccio in mezzo ad un lago ed, intorno al lago, una fila di ghiacciai.
-Ma questo…- Suzuno si girò e vide dietro di sé il Manufatto Bianco. –Come pensavo… Voce… Ci sei?- Disse rivolgendosi al nulla.
-Eccomi, Suzuno. Sei arrivato, finalmente. Ti stavamo aspettando.-
-Stavamo? Chi c’è?- Chiese il ragazzo.
-Midorikawa è già arrivato. E anche Nagumo sta per arrivare. Sta dormendo, nel cratere di un vulcano e quando si sveglierà sarà qui con noi.-
-Quindi manca solo Hiroto…-
-Già, ma già è in marcia sulla montagna che lo porterà qui e penso che, con la sua enorme forza di volontà, riuscirà nell’impresa.-
- Sei ottimista, vedo.-
-sì, è vero… ma perché sperare è l’unica cosa che posso fare… Ma non parliamone! Penso che tu voglia sapere come sta il tuo amico, no?- La Voce fece apparire uno schermo, dietro il quale Midorikawa era seduto che fissava il vuoto.
-Ciao, Midorikawa.-
-Suzuno? Sei tu?- Chiese con un’espressione sorpresa.
-Certo che sono io! Guarda di fronte a te, in alto.-
-Cavolo! Sembra di essere in videochiamata!-
All’improvviso apparve un altro schermo, completamente nero.
-Ragazzi? Siete voi?-
-NAGUMO! - urlò Midorikawa.
-Sì, sono io! Midorikawa sei tu? Non ti vedo!-
-E noi non vediamo te!-  Disse Suzuno.
-Io lo vedo!- obiettò Midorikawa.
-Anche io ti vedo!- urlò Nagumo alzandosi.
-Aspetta... Ora… Ti vedo… NAGUMO ERI SEDUTO SULLA MIA IMMAGINE!-
-Oh, cavolo…È vero! Scusami, non succederà più!-
-Stupido!-
-COME MI HAI CHIAMATO?-
-STUPIDO! PERCHE’ SEI STUPIDO!-
-RAGAZZI CALMATEVI!- Urlò Midorikawa.
-Midorikawa, alla fine lo hai incontrato a Hiroto?- chiese Nagumo.
- Sì, ma… non gli ho dato tempo di parlare… e sono fuggito… chissà come se la passa…-
 
Male. Hiroto se la passava molto male. Man mano che saliva aveva più difficoltà a respirare e le sue mani erano scorticate e bruciavano. Ma lui non demordeva. Sapeva che Midorikawa era solo poco più in alto di lui. Riusciva a vedere la sua sagoma giusto qualche metro sopra di lui. Però c’era qualcosa di strano.
“Aspetta… ma mica Midorikawa ha i capelli lunghi e biondi! Oppure li ha?” Pensò.
-Hey… Tu… Chi… Sei?- Riuscì a chiedere con molta fatica, ma, appena il ragazzo rispose, Hiroto svenne.
Quando si risvegliò era  su una montagna in mezzo alle nuvole. Era sulla cima della montagna e, accanto a lui, vi erano delle rovine.
-MA CERTO! LE ROVINE! SONO ARRIVATO Al MANUFATTO!- Urlò il rosso in preda all’entusiasmo.
-Ma bravo il nostro ritardatario!- Era una voce familiare.
-Suzuno!-
-Hey, ci sono anche io!-
-Nagumo!- Hiroto era felicissimo. –Dove siete? Non vi vedo!-
-Guarda in alto!- Dissero all’unisono.
-Ooooh! Una videochiamata senza computer!- Hiroto era estasiato. All’improvviso la sua espressione divenne triste. –Midorikawa? Ci sei?-
-Sì… Ci sono…- Disse lui, timido.
-Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato…-
-No, ti devo chiedere io scusa per come ti ho trattato male nella radura… Mi dispiace… Avrei dovuto lasciarti parlare…-
-Bhè, l’importante è che stiate tutti bene, no?-
-VOCE!- urlarono i quattro all’unisono.
-Ragazzi, è il momento. Dovete ridare l’energia al manufatto. E salvare la Terra.-
-Prima voglio sapere una cosa… Chi sei tu, Voce?- Chiese Suzuno.
-Come ho detto a Midorikawa, voi potreste definirmi “Angelo”. E ora cominciamo!-
-Sì- Si avvicinarono ai rispettivi Manufatti e, come guidati da una misteriosa forza, poggiarono le loro mani su questo cantando una dolce canzone . Man mano che la loro voce si alzava, i Manufatti brillavano più intensamente. Ma, allo stesso tempo, i ragazzi perdevano le loro forze. Quelle forze sostenevano le colonne dei manufatti e creavano una barriera. Una barriera che distrusse in mille pezzi quel Meteorite. Fu quella l’ultima cosa che videro i quattro, che caddero svenuti.
Lo scenario cambiò. I quattro si risvegliarono. Erano in mezzo all’universo, come all’inizio della loro avventura. Ma una cosa era cambiata. C’era un altro ragazzo tra loro. Aveva i capelli biondi e lunghi, occhi rossi e delle ali candide.
Quando Hiroto lo vide sgranò gli occhi.
-Tu sei il ragazzo della montagna!-
-Si, sono io.
-E sei anche la Voce, vero?-
-Certo che lo sono.-
-Perché gli altri non si svegliano?- Chiese Hiroto preoccupato.
-Loro hanno già fatto la loro scelta. Loro sono tornati sulla Terra. E tu? Cosa vuoi fare? Rimanere qui nel completo nulla, nel caldo e piacevole oblio dell’universo dove puoi realizzare il tuo sogno di essere una Stella, o vuoi vivere sulla Terra?- Chiese il biondo.
-Io… voglio solo stare con i miei amici. Non importa sei qui tra le Stelle o lì sulla Terra. Voglio stare con loro.-
-Bene.-
 
 
I ragazzi si svegliarono sui divanetti della sala d’astronomia. Era l’alba.
-È stato… tutto un sogno?- Chiese Nagumo incredulo.
-Chissà… può essere.- Ipotizzò Suzuno, freddo come al solito.
-Eppure… Secondo me quell’Angelo era reale… Non può essere solo un sogno…- Midorikawa sembrava triste.
-A me non importa… A me importa di stare con voi!-  Hiroto avvolse i suoi amici in un abbraccio. Qualcosa lo interruppe.
-Ehm! Il professore dice che la vostra punizione è finita…- Un ragazzo biondo era entrato nella sala.
-ANGELO?- Urlarono i quattro con un’espressione mista tra il sorpreso e il felice.
-Angelo? Semmai sono un Dio! E comunque, mi chiamo Afuro Terumi e sono nuovo di qui. Piacere di conoscervi.-


*ANGOLO DELL'AUTOREEE*

FINALMENTE AL FINALE DI QUESTA STORIAAA!  Mi sembrava non finisse più! Inoltre scusate per l'attesa, ma in una sola parte sarebbe stato un capitolo troppo lungo! xD
Che dire sul capitolo? Penso che questa sia la storia più bella tra quelle che ho scritto! Almeno secondo me è così! Però voglio sapere anche la vostra impressione, quindi recensite!
Afuro: Cos'è questa storia dell'angelo? io sono un DIO! D-I-O!
Me: Ma tacci pollo arrostito!
Afuro: non sono un pollo! E tantomeno sono arrostito!
Me: Ah no? Nagumooo! Vieni qui che devo accendere il girarrostooo!
Afuro: NOOOOOOO *fugge*
Bene! E anche questo scocciatore di un pollo narcisista se ne è andato! Grazie a chi ha letto lo scorso capitolo, ma soprattutto grazie a chi l'ha recensito! Spero che vi piaccia! 
Al prossimo capitolo!
Ren
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: RaffyRen97