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Autore: ciaomils    08/10/2012    3 recensioni
Lei era nessuno. Non aveva ricordi, non aveva nome, non aveva niente.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I’ll remember you but, please, Stay.
-Muffins for Breakfast

 

Al chiaro di luna, lui le carezzava i capelli che le scendevano sulla schiena. Erano tornati nella casetta e, sdraiati sul divano, la distanza fra loro non esisteva.

Justin la osservava da ore mentre lei dormiva. Osservava le lentiggini chiare che aveva sulle guance. I loro corpi talmente vicini che lui poteva ascoltarle il battito del cuore, una dolce melodia.

Chiuse anche lui gli occhi e si addormentò.

 
La mattina dopo Hailey venne svegliata da un raggio di sole.

Il braccio di Justin ora le circondava la vita e la sua mano era poggiata sulla pancia di lei. La teneva stretta, permettendole di non cadere.

Lui dormiva ancora, odorando il profumo dei capelli di Hailey.

La ragazza si alzò, senza svegliarlo. Si lavo la faccia con l’acqua fredda del lago e quando rientrò in casa il biondo era in piedi.

-Buongiorno- disse Hailey, vedendolo.

-Ciao. Dormito bene?- le rispose lui, dandole un bacio sulla guancia.

Hailey sentì le gote colorarsi di rosso.

-Sì. Ora ho fame..-

-Anche io. Andiamo, ti porto a fare colazione-

 
Tornarono a casa subito dopo essersi fermati in un grazioso bar dove avevano fatto colazione.

Lei si fece una doccia e indossò dei pantaloni blu stretti e una camicia di seta semi trasparente, rosa.

-Che si fa ora?- chiese la ragazza, sorseggiando l’acqua nel bicchierone di vetro.

-Potremmo andare a fare una passeggiata- rispose Justin poggiando un braccio sul bancone della cucina –O stare a casa e vedere un film.-

-In una giornata così vuoi stare a casa? È ottobre, per quanto ancora ci sarà il sole?-

-Suppongo che tu abbia scelto la passeggiata- Justin prese le chiavi dell’auto.

-Supponi bene Bieber- Hailey poggiò il bicchiere nel lavandino e seguì Justin fuori di casa.

 
Hailey aveva i capelli legati uno chignon disordinato. Camminavano vicini per le strade della città, in quel momento i paparazzi erano l’ultimo problema di Justin.

Anche se aveva già visto un paio di uomini seguirli.

-Justin, hai notato che ci sono due tizi che ci stanno pedinando?-

-Paparazzi-

-Fantastico, mi sento importante-

Risero insieme. Prima di quel giorno Justin avrebbe dato di matto e sarebbe tornato a casa. Ma in quel momento quei due non erano importanti per lui.

-Ti danno fastidio? Se non sei a tuo agio torniamo a casa..-

-No, non mi farò rovinare la giornata da due idioti. E non dovresti farlo nemmeno tu..-

-Ma io non mi sto preoccupando. Ormai sono abituato, lo dicevo per te.-

-Allora mi dovrò abituare anche io.-

Justin sorrise fra se’ e se’.

-Facciamo un gioco- propose Hailey girandosi verso di lui.

-Ci sto.

-Seminiamoli.- disse lei, sorridendo.

-Ci troveranno-

-Ti fidi di me?-

-Mi picchi se dico no?- scherzò lui, prima di ricevere una leggera spinta da Hailey –Okay, mi fido-

-Allora fai tutto quello che ti dico.-

Girato l’angolo lei si sciolse i capelli e ordinò a Justin di levarsi la felpa e il cappello. Lei mise gli indumenti di Justin nella borsa. Indossarono gli occhiali da sole ed entrarono in un negozio di cibo biologico. Uscirono da una porta secondaria che si affacciava su una strada affollata.

-Vieni con me.- ordinò Hailey accodandosi ad un gruppo di turisti francesi.

Si mischiarono fra la folla e girato l’angolo presero un taxi.

Risero di gusto vedendo l’ultimo paparazzo che era riuscito a seguirli, imprecare per essere rimasto a piedi.

Si lasciarono scivolare sui sedili di dietro. Fino a quando l’autista, fermatosi davanti al semaforo, tirò fuori una macchinetta fotografica e fece un paio di scatti.

Si precipitarono fuori dall’auto, ridendo e si misero a correre sul marciapiede affollato di turisti cinesi.

Correvano, anche se erano sicuri di non essere seguiti. Correvano, forse per scaricare l’adrenalina di quel gioco improvvisato.

Poi Justin le afferrò la mano e la trascinò in uno stretto vicolo cieco. I respiri affannosi si mischiarono, a causa della poca distanza che c’era fra i due.

Lui la spinse delicatamente al muro, facendo aderire la schiena ai mattoni. Mise le mani sui suoi fianchi e la guardò negli occhi. I loro volti diventavano sempre più vicini.

Un gatto scattò fuori dalla strada. I due saltarono per lo spavento e scoppiarono a ridere.

Era stato così male dopo Selena. Come se il suo cuore si fosse gelato. Come se non battesse più.

-Andiamo a casa- disse Hailey recuperando il fiato –è ora di pranzo.-

-No, conosco il ristorante italiano migliore della città. È a pochi isolati-

-Spaghetti!-

 
Entrando nel locale lo stomaco di Justin brontolò.

-No!-

-Che c’è Justin?-

-Ci sono Ryan e Chaz!- certo, erano suoi amici, ma voleva stare solo con Hailey.

-Possiamo andare da un’altra parte..- disse lei afferrandogli il braccio per fermarlo.

Ma Chaz iniziò a scuotere il braccio, facendo segno ai due di raggiungerli.

-Troppo tardi!- sussurrò Justin prima di sfoderare il più falso dei suoi sorrisi.

-Che ci fate qui?- chiese Chaz non appena Justin e Hailey ebbero raggiunto il tavolo.

Che ci fate voi qui? –Stavamo facendo una passeggiata e abbiamo deciso di fermarci.- rispose Justin facendo segno a Hailey di accomodarsi su una sedia.

-Grazie- gli sussurrò lei.

-Che gentleman!- disse Chaz prima di scoppiare a ridere.

-Non rompere Chaz.- rispose Justin, mettendosi seduto anche lui.

-Nervosetto!-

-Chaz, sei un idiota!- Justin era notevolmente scocciato.

-Non starlo a sentire bambola, è lui quello che ha sbattuto contro una porta di vetro ed è..- sussurrò Chaz a Hailey.

-Chaz, posso parlarti un attimo?- lo interruppe Justin.

-Okay-

-Perciò…- iniziò Ryan rivolto a Hailey, mentre Justin e Chaz si allontanavano.

-Chaz, finiscila, mi fai apparire un imbecille!-

-E che ti...Uh. Ti piace!-

-Sì, e anche tanto. Perciò vedi di smetterla.-

-Scusa Bro. Comunque, come fai a sapere che è sincera?- gli chiese Chaz alzando un sopracciglio.

-Quando parla, le osservo gli occhi. Guardale gli occhi anche tu, si vede che non mente!- rispose l’altro tornando al tavolo.

-Comunque è un bel bocconcino..-

-Sei morto!-

 
Quella stessa notte Hailey si svegliò di soprassalto. Era un incubo.

Ricordava le immagini. Due occhi, li stessi di tutti i giorni. Ma erano chiusi.

E lei sarebbe dovuta essere sollevata, ma era ancora più in ansia. E aveva paura.

Paura di cosa? Della pazzia. Dell’attesa. Della cattiveria che celavano quei due occhi neri.

E lei si era svegliata nello stesso istante in cui quegli occhi si erano aperti.

Si era messa seduta, senza accorgersene, quando si era svegliata. Forse per voler scappare.

Si portò una mano alla fronte.

Era bollente e sudata.

Ma la luce della luna che penetrava dalle finestre aperte non la rassicurava affatto.

In un attimo fu fuori dalla stanza. La porta di Justin era sempre aperta.

Varcò la soglia intimidita.

Justin dormiva con una mano sotto il cuscino e l’altra a penzoloni, quasi a toccar terra. La bocca schiusa e un rivoletto di saliva.

-Justin..- fu un sussurro. Si sentì appena.

-Justin.- lo chiamò lei, stavolta a voce più alta e più decisa.

Il ragazzo aprì leggermente un occhio e quando vide la ragazza davanti a lui alzò velocemente il capo asciugandosi le labbra.

-È successo qualcosa?- chiese preoccupato appena resosi conto della situazione.

-Ho fatto…un incubo- rispose la ragazza, leggermente imbarazzata.

-Hai paura?-

-..Credo di sì.-

Il biondo alzò le lenzuola con un braccio, e con un leggero sorriso disse-vieni-

Hailey non se lo fece ripetere due volte. Si sdraiò accanto a lui e quando la mano di Justin la sfiorò per mettere a posto le coperte, un brivido le percorse velocemente la schiena. I volti, talmente vicini, che lui poteva osservare le ombre delle sue ciglia.

-Stai meglio?- chiese lui. Era come un flashback. Come se fossero ritornati indietro di qualche ora, nella casa sul lago.

-Si- rispose la ragazza, stringendosi nelle lenzuola.

-Mi vuoi parlare del sogno?-

-Domani- disse Hailey, chiudendo gli occhi.

Lui restò a guardarla ancora per un po’ al chiaro di luna, prima di imitarla e cadere di nuovo nel sonno.

 
-Buongiorno!-esclamò lei svegliando il ragazzo per la seconda volta nel giro di qualche ora.

-‘Giorno- rispose lui mettendo una mano sugli occhi a causa della luce accecante.

-Ho qualcosa per te!- disse lei portando un vassoio.

Il biondo guardò il cibo come un leone affamato guarda una zebra.

-Pankakes, muffin, succo, caffè, latte. Uova e pancetta, c’è tutto!- disse soddisfatta lei poggiando il vassoio sulle gambe di lui.

-Non ho mai fatto una colazione a letto.-

-C’è sempre una prima volta.-

Justin prese una fetta di bacon e la mise in bocca.

-Stai meglio?-

No, li sento addosso. Ogni cosa che faccio. Sento quei maledettissimi occhi fissati su di me. –sì. Grazie-

Il biondo non la bevve –racconta-

Hailey ci pensò su. Si fidava di Justin, si fidava ciecamente di lui.

Si mise seduta a gambe incrociate difronte a Justin e tirò fuori tutto.

-Da un paio di giorni in ogni sogno che faccio ci sono due occhi. Neri. E pieni di pazzia. E li sento sempre addosso. E fanno paura.-

-Anche io facevo sogni simili quando sono diventato famoso. Cioè, io sognavo i flash dei paparazzi, perché ero sempre sotto i riflettori. Forse è per questo che sei nervosa, perché anche tu ti senti osservata per il fatto dell’articolo e dei paparazzi-

-Impossibile! Ho visto nella mia mente per la prima volta quegli occhi quando ancora non avevo letto il giornale!-

-Potrebbe essere una persona che hai incontrato la mattina in cui ti sei svegliata nella radura. Eri confusa e smarrita, potresti aver memorizzato gli occhi di qualcuno senza essertene accorta-

-Sì…sì credo di sì.-

Justin infilò in bocca un mini muffin con gocce di cioccolato –Mhm…sicuro…eri una cuoca!-

Hailey rise di gusto afferrando  a sua volta un muffin mentre Justin la guardava affascinato.

Cavoli se amava quel sorriso! E quegli occhi color oceano, che alla luce diventavano celesti.

E le labbra carnose, quanto avrebbe voluto baciarle.

 
E dentro di sé sapeva già che lei era giusta. Lo sentiva, al centro del petto, leggermente a sinistra. Il cuore.

Era tornato a battere.




BONJOUR
Il quattro è qui. Scusatee per il ritardo, ma non ero sicura di continuarlo fino a quando non ho aperto per caso il documento
e ho deciso di metterlo :\
RECENSITEEEE! 
Davvero. Altrimenti mi farete pensare che non vi piace.
e se potete pubblicizzare su una pagina o qualche gruppo su Facebook....Be' fatelo. Sarebbe un grandissimo aiuto.
Bene. Ora vado a nanna perchè sono le 22:40 e domani devo andare a scuola. UFF.
Perché ho scelto il linguistico!? 
Tanto amore 
  
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