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Autore: beth97    09/10/2012    5 recensioni
ciao a tutti sono Beth e questa è la mia prima fanfiction sui fantastici One Direction...
sono una loro grandissima fan e mi hanno diciamo "cambiata"... questo cambiamento avverrà anche alla protagonista Charlotte una ragazza altezzosa e sgarbata che non ha mai provato il vero amore nella sua vita.. i ragazzi le faranno provare diverse e nuove emozioni con episodi divertenti e con le loro splendidi voci.. spero di aver solleticato la vostra curiosità :) baci B.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciaooo :) ecco qui un nuovo capitolo... l'ho scritto di fretta quindi scusate se ci sono degli errori... ecco qui il capitolo :) lasciatemi una recensione please... XX Beth.

Mancava un giorno al rientro a scuola. Avevo deciso di passare il pomeriggio con Dorian e poi a malincuore sarei dovuta andare al Party esclusivo dei One Direction. Tutto ciò mi eccitava moltissimo, pensai ironica.
Quando entrai nella cartoleria il campanello avvertì Dorian del mio arrivo.
Uscimmo dalla cartoleria e ci dirigemmo a una gelateria.
“Sarà strano.. non vederti tutti i giorni..” mi disse con uno sguardo amareggiato negli occhi.
Gli sorrisi, non ci eravamo mai separati da quando ci conoscevamo.
Mi ero trasferita a Londra dopo la morte di mia madre all’età di cinque anni. Mio padre non aveva molto tempo per noi due gemelli così ci aveva iscritto in una specie di scuola estiva.
Ricordo perfettamente quel giorno era estate ma io non avevo caldo.
Indossavo una salopette scozzese e delle All Star alte rosse come la mia salopette. Mi si era slacciata una stringa e non sapevo allacciare quella dannata scarpa quando un angelo dagli occhi blu mi si avvicinò con fare rassicurante.
“Vuoi una mano?” mi chiese, da sotto il ciuffo.
“No c’è la faccio da sola” gli risposi arrogante sperando che sparisse velocemente. Al contrario di ciò che pensavo, si sedette di fianco a me sulla panca. Avvicinò una mano verso la scarpa come per chiedere un permesso che non sarebbe mai uscito dalle mie labbra. Avvicinò la mano alle stringhe e velocemente compose un’asola perfetta.
Mi sorrise e disse “Sei stata bravissima”.
Da quel giorno fummo inseparabili. Nate e Dorian per mia fortuna erano culo e camicia, quindi passavo la maggior parte del tempo con i miei due uomini. Nate dopo la morte di nostra madre aveva smesso di parlare ma l’amicizia con Dorian l’aveva come guarito e l’aveva fatto tornare il bambino più bello del mondo.
Sarebbe stato difficile non vivere più con Dorian tra i piedi. Era il mio migliore amico e il solo pensiero di non vederlo per un giorno mi faceva ribrezzo.. non l’avrei visto per settimane, mesi..
Non l’avrei mai dato a vedere però, era come se ci fosse un tacito accordo con le persone che amavo. Loro sapevano cosa provavo per loro senza che io dovessi dire quelle paroline tanto agoniate da tutti.
“Lo so che non riuscirai a sopravvivere senza la mia presenza Dori, però avrai foto e poi hanno inventato un apparecchio interessante credo che si chiami cellulare..” mi sorrise senza far caso all’appellativo che gli avevo dato. Lui odiava il suo soprannome, Dori, perché era il nome del pesce blu di Nemo.
“Sai non mi manchi già più..” disse sorridendo.
 
Appena attraversai la soglia di casa Maggie saltò giù dalle scale inferocita.
“Dove sei stata?” mi urlò contro.
“Mamma daiii sono in ritardo solo di cinque minuti, c’era traffico” non sorrise alla mia battutina, mi tolsi il giubbino.
“E tu vorresti andare a vedere i 1D vestita così!! Non hai saputo la grande notizia?! Liam ora è single” annui non sapendo di chi diavolo stesse parlando e iniziai a salire le scale.
Solo a quel punto mi accorsi di come si era conciata Maggie.
Aveva un abito da sera, rosso come i suoi capelli che erano stati acconciati in uno chignon alto, ai piedi portava dei decollete con plateau sempre rosse.
Alzai un sopracciglio e la guardai storta. Doveva partecipare al ballo delle debuttanti o andare a un party per giovani adolescenti?!
“Io, se ti vesti così non ti accompagno da nessuna parte..” le dissi sorridendo.
Furiosa mi spinse di lato e salì le scale barcollante per le scarpe che indossava, sbuffai e andai in camera mia.
 
Eravamo in ritardo di cinque minuti di certo non per colpa mia. Maggie voleva essere perfetta e dai suoi vestiti voleva far arrapare tutti gli esseri di sesso maschile presenti quella sera al party. Indossava una minigonna nera, che arrivava dal mio armadio e un top nero che metteva in mostra un qualcosa di inesistente. Il reggiseno imbottito non riusciva a far star su il top così Maggie aveva dovuto optare per una maglietta accollata di Abercrombie. Alla fine quando Miss Margaret scese le scale con la giacca in mano eravamo in ritardo di ben 12 minuti. Mi fulminò con i suoi occhioni verde, segno che il mio abbigliamento non le piaceva proprio ma eravamo già in ritardo così rimase zitta.
Durante il viaggio in macchina mia sorella continuava a sfregare le scarpe con tacco 8 sul sedile posteriore segno di impazienza e che mi irritava in una maniera assurda.
“Ti potevi vestire meglio..” mi ripeté per la cinquantesima volta Maggie osservando disgustata i miei leggins neri, la maglia grigia con la scritta “Keep calm and Carry on” e le All-Star alte nere.
“..o almeno potevi mettere un po’ di fard su quelle guance”. Mi guardai nello specchietto retrovisore. La mia pelle era bianca, cristallina quasi trasparente, metteva in risalto i capelli scuri e gli occhi grigi.
Sorrisi sapendo che la sua era solo invidia. Tutti adoravano la mia pelle d’alabastro e lei si ritrovava solo con una pelle ex-abbronzata.
 
Arrivammo in ritardo di ben 20 minuti ma sembrava che a nessuno importasse. Dopo aver fatto vedere i nostri biglietti a due tizi muscolosi entrammo in una sala con pareti argento e divanetti in pelle viola, sui quali c’erano dodicenni con tacchi vertiginosi e vestiti cortissimi.
Maggie corse verso una di queste e l’abbracciò. Se fosse stata una sedicenne l’avrei chiamata troia, ma dato che era una dodicenne credo che bimbaminkia sia più appropriato. Indossava un abitino d’oro che le arrivava a malapena a metà coscia. Era senza spalline e la parte superiore piatta le rimaneva incollata come una seconda pelle. Ai piedi indossava dei decollete brillantinati. Cercava di camminare in modo seducente ma inciampava solo nei suoi piedi. Alzai gli occhi al cielo pensando in quale pasticcio mi ero cacciata.
Mi sentivo estraniata da quel gruppo di barbie non cresciute così iniziai a guardarmi in giro. Dietro a delle colonne romane c’era un bar con delle bibite analcoliche ovviamente. Sbuffai assaggiando un liquido rosa che sapeva solo di fragole. Dietro al bancone c’era una ragazza sui trent’anni che lavorava in silenzio. Delle urla si levarono dai divanetti a quanto pare le star erano arrivate. Mi sedetti su uno degli sgabelli del bar mentre la barista entusiasta lasciava il suo posto di lavoro per unirsi al branco di ragazzine che urlavano. Appoggia la testa sul bancone e rimasi lì.
 
Passarono secoli, anni, in verità solo minuti ma per me fu un supplizio.
Un ragazzo si avvicinò al bancone e disse “E vengono anche pagati!” disse rivolto alla mancanza della barista. Andò dietro al bancone e si preparò qualcosa “Signorina le posso offrire qualcosa? Un analcolico secondo me è adeguato” disse rivolto a me. “Certo offrimi pure qualcosa, tanto pagano gli sfigati che cantano no?!” dissi sempre con la testa appoggiata al bancone.
“Già offrono degli sfigati estremamente carini.. Ma perché sei a un loro party esclusivo se non ti piacciono?” disse giocando con i bicchieri.
“Devo fare da baby-sitter a mia sorella. Questo drink arriva si o no?” dissi disinteressata e alzando la testa dal bancone.
Il tipo si era voltato aveva dei ricci scuri acconciati ad arte e una giacca blu. Stava facendo due cocktail cercando di fare il barman e di lanciare le bottiglie di qui e di là. Mentre faceva girare una bottiglia di vodka sul dorso della mano fissò i suoi occhi nei miei. Verde con grigio. CAZZO!
La bottiglia cadde sul pavimento ma i suoi occhi rimasero incollati ai miei.
Quel ragazzo era quello il tipo della gioielleria e quello che avevo incontrato al canale vicino alla London Eye.  Era ovvio che quel viso mi era familiare l’avevo visto milioni di volte nella stanza di Maggie o in televisione.
“Ti sei fatto male?” chiesi alzandomi per vedere se i suoi piedi fossero interi.
“N-no..” disse volgendo anche lui lo sguardo verso i suoi piedi. Si abbassò per raccogliere i pezzi di vetro.
“Tu sei Harry Styles, vero?” chiesi prendendo dal lavandino uno straccio.
“Già..” disse tenendo gli occhi verso il pavimento.
“Ti facevo più spavaldo e arrogante..” dissi pensando ad alta voce. I suoi occhi verdi furono subito catturati dai miei.
“Non sono timido o insicuro! Mi hai preso solo alla sprovvista..” si difese.
“Tre volte di seguito?” chiesi asciugando il pavimento.
Sorrise raccogliendo i pezzi di vetro “Allora mi hai riconosciuto..”
“Degli sfigati carini non passano certo inosservati..” sorrisi di rimando.
Abbassò gli occhi. “Il tuo ragazzo sa che sei qui?” mi chiese tenendo lo sguardo basso. Lo guardai spaesata. “Il tuo ragazzo quello della cartoleria..” mi spiegò. Non riuscii a trattenere le risa e scoppiai come un’idiota in una risata fragorosa.
“Dorian.. ahahah. Non è il mio ragazzo.. E’ solo un amico” pensai all’idea di noi due assieme come fidanzati e mossi la testa per scacciare l’idea.
“Felice di aver scatenato questa risata..” disse in imbarazzo.
“Tu invece non dovresti correre dalle tue fidanzatine arrapate?” chiesi indicando  oltre il bancone del bar.
“Mmm.. hanno dei vestitini attillati che farebbero arrapare molta gente se fossero un po’ più grandi.. Se tu indossassi uno di quei vestitini.. direi che sarei molto felice di vederti indossare uno di quei vestitini..” mi sorrise maliziosamente.
“Ok bhè rivaluto le mie affermazioni.. sei un pervertito” dissi scherzando. Lui riuscì a leggere il mio fare giocoso e si mise a ridere.
“Devo proprio andare Chérie.. Ma mi farebbe molto piacere rivederti..” prese l’I-phone dalla tasca e mi fece una foto.
“Sei proprio convinto che io ti dia il mio numero di telefono?” chiesi stupefatta e mi alzai buttando lo straccio nel lavandino.
Uscii da dietro il bancone e andai a prendere il giubbino dalla sedia e mi diressi verso la sala con i divanetti.
“Tu non mi vuoi dare il tuo numero ok va bene. Ti darò io il mio.” Continuai a camminare.
“Chèrie.. ti prego.. tu sei diversa.. non sei come tutte le altre” continuò Harry.
“Harry ecco dov’eri finito” disse una ragazza che avevo già visto, quella con il vestito d’oro. Sorrise ammiccando a Harry, io alzai gli occhi al cielo e lui mi sorrise. Al seguito della troietta dorata comparve mia sorella.
“Chérie dove diavolo sei stata ti ho cercato dappertutto.. Oddio ciao Harry” disse Maggie sorridendo come un ebete verso Styles.
Alzai di nuovo gli occhi al cielo pensando a che effetto faceva Harry verso le ragazzine della sala. Faceva anche un certo effetto anche a me era sexy con quel suo faccino malandrino.
Era veramente bello.
“Questa qui è tua sorella?” mi chiese la tipa con il vestito d’oro, squadrandomi dall’alto dei suoi tacchi.
Maggie prese in mano la situazione “Si Anne, lei è Chérie mia sorella. Chérie, Anne verrà con noi alla Chaterhouse, sarà anche per lei il primo anno.”
“Frequenti la Charterhouse?” mi chiese Harry allibito.
“Già.. Allora ce ne possiamo andare?” chiesi a Maggie.
“Prima posso fare una foto con Harry?” chiese mia sorella supplichevole.
Presi il telefono e gli feci una foto.
“Inviamela..” mi disse Harry.  Mia sorella era felicissima pensava già alle sue nozze con Harry Styles. Harry mi diede il suo numero e a malincuore, forse, gli inviai la foto. 

angolo autrice:
voilà!! spero che vi sia piaciuto.. finalmente la protagonista riconosce Harry .. ma abbiamo anche incontrato un altro personaggio che sarà molto importante nei prossimi capitoli Anne non vi voglio svelare altro quindi vado a studiare! lasciatemi delle recensioni con critiche, non riesco mai a capire se la storia vi piaccia...
continuo a 3 recensioni bye bye Beth <3
  
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