Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: YARA    09/10/2012    2 recensioni
Odette è una ragazzina speciale. Una notte, rovistando tra gli scaffali in soffitta, scopre uno strano oggetto tutto im polverato, che la porterà in un viaggio davvero fantastico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO V

 

 

LA SIGNORA OLANDA E LE SEGRETE DEL CASTELLO.

 

 

< Io? > Chiese Odette mettendosi la mano sulla fronte. < Odette ti devo spiegare delle cose: il rubino che avete visto nella grot... > < Aspetti, lei come fa a sapere che abbiamo visto quella pietra? > Chiese la ragazza che iniziava a non capire più nulla. < Ascoltami cara bambina, io...Te lo dirò in seguito. Dunque, il rubino si è illuminato perchè l'erede al trono di questo mondo è giunta sulla nostra immensa terra. Tu, il tuo amico e un altra ragazza arrivata qui quattro giorni fa. > Disse la vecchia sedendosi sul freddo pavimento. < E dunque?Come fate a sapere che IO sono la principessa? >Chiese Odette. < Lo so. La sovrana che un giorno siederà sul trono è la custode di uno specchio, che nasconde la serratura di una chiave. > < Io ho uno specchio che nasconde una serratura a forma di drago! > Gridò Odette entusiasta. < So anche questo. > Disse la donna sorridendo. < Ma io non ho con me nè lo specchio rosso fuoco, nè la chiave... > Disse abbassando il capo. < Li devi cercare > Rispose lei. < Mi chiamo Olanda. > Disse la donna stringendole la mano. < Addio. > Sussurrò in seguito la donna. < Come? > Chiese Odette. Poi fu afferrata da una mano e girandosi s'accorse che era quella di un cavaliere che teneva stretto Aramis.

Prese Odette e la trascinò fuori dalla casa chiudendola con il principe in una carrozza con le finestre sbarrate. La strada era tortuosa e di ghiaia. Il paesaggio era di alberi di tutte le forme e i colori. Ma ben presto quando entrarono in paese, divenne di case e persone. La guardia portò i due prigionieri nelle segrete del castello di Cumulonembo. Era un luogo umido e sulle pareti giacevano ragnatele disfatte e ragni decomposti. Sul muro di mattoncini bianchi c'erano quattro finestre, con delle sbarre. Davano sul giardino del palazzo che al contrario di quelle celle era curato, profumato e ricco di fiori di tutti i tipi. Odette, dopo che la porta che li separava dalle guardie si chiuse, si affacciò alla finestra e vide che nel cortiletto passeggiava una donna vecchia ma bella, aveva i capelli bianchi raccolti con dei fermagli a forma di farfalla. Aveva un viso rotondo e scuro. Il vestito color ciclamino era largo e non copriva affatto la forma grossa della donna che sembrava non curarsi delle grandi cosce e dell'enorme pancia. In mano teneva un violino. Aramis che aveva studiato musica per anni, chiese alla donna se poteva deliziarli con un brano. Ella si avvicinò incuriosita ai due prigionieri dietro le sbarre e iniziò a strofinare l'archetto sulle corde dello strumento.

Dava un suono melodioso e magnifico. La musica si diffuse in tutto il cortile ma proprio quando le note iniziarono a deliziare le orecchie dei compagni, una voce chiamò e  la donna salutando i ragazzi si incamminò verso di essa.

< Chi sei ? > Urlò Odette alla signora che aveva oltrepassato un'aiuola di orchidee. < Mi chiamo Maria e sono la musicista e l'indovina dell'imperatrice. E voi? > Chiese lei sorridendo e dimenticando che la sua sovrana la stava chiamando. < Indovina?! > Esclamò Aramis. < Sì. Solitamente lavoro solo per lei, ma se volete posso leggervi la mano. > Disse lei entusiasta. Poi, prese dal violino un pezzo di vetro e alzando una mano al cielo iniziò a recitare una poesia:

 

< Oh Cirro, Oh cielo,

che regni sul mondo intero,

Dammi la forza per prevedere,

che cosa stà per accadere,

Lituana Gardimani,

Lutoari, Magicali. >

 

Concluse dunque Maria, posando il pezzo di vetro nello strumento. < E ora dammi la mano ragazza. > Disse sorridente la donna. Il suo sguardo intenso non smetteva di fissare le linee della mano di Odette che tratteneva il fiato. < .......?! > Lo sguardo interrogativo della donna riempì di paura Aramis e la sua amica. < Che cosa vede? > Chiese il principe.< Ragazza, tu sei la principessa. > Disse Maria. < Me l'hanno già detto, io non provengo da questo posto, io sono " di giù". > Rispose lei. < L'ho visto scritto sulla tua mano, sei qui perchè è stato il destino a portarti qui, il tuo specchio. Devi trovare la chiave! Solo così potrai salvarci! > Disse la donna che aveva perso il magnifico sorriso trentasei denti che aveva stampato sulla faccia. < Chiave?!Quella a forma di drago? > Chiese lei. < Esatto, era dentro il tuo  specchio giusto? > Richiese la donna. < No.La serratura, la chiave non so dove sia. Non lo puoi vedere? > Disse Odette piena di speranza. < No. Non posso tesoro mio. Posso aiutarti a trovarla, ma devi uscire di qui. Avvicinatevi, ho un piano...Dunque questa notte si terrà il concerto in onore dell'imperatrice, io suonerò la mia musica e poi verrò da voi. > Concluse lei nuovamente sorridente. < Ma come farai a farci uscire? > Chiese il principe pulendosi le mani dalla ruggine delle sbarre. < Ci penso i.. > < Maria > Chaimò una voce proveniente dall'interno del palazzo. < L'imperatrice mi chiama. a stasera figlioli > Li salutò la donna e poi, si allontanò sorridendo.

Dopo aver cercato un posticino pulito i due prigionieri si sedettero in attesa che la loro amica Maria venisse a prenderli. < Od, sei davvero la principessa? > Chiese Aramis prendendole la mano. < Non lo so Aramis. Forse questa gente è pazza, eppure, in Olanda la donna della bottega, ho sentito che lei fosse legata a me. > Rispose Odette stringendo la presa.

Il sole cominciava a calare e un fresco venticello riempiva la cupa prigione. Il cielo iniziò a colorarsi di delicate sfumature calde che col passare dei minuti divennero fredde e rigide. Era magnifico. Odette stava per addormentarsi posata sulla spalla del principe, quando un timbro squillante riempì il palazzo: la festa era iniziata. Violoncelli, trombe e flauti riempirono le sale accompagnati da oboe e arpa. Dopo qualche minuto di melodie orchestrali ci fu l'assolo di  violino di Maria. Era spettacolare. Mi-sol-si-fa-la-do e di nuovo il ritornello. Poi ci fu un fragoroso applauso e si sentì chiudere una porta. Maria camminava in fretta e con una gioia in faccia pari a quella di un clown. Aprì la porticina e fece uscire i due prigionieri. < Come hai preso la chiave? > Chiese Aramis, che teneva la mano a Odette. < Ho letto la mano alla guardia  intanto gli ho sfilato le chiavi. > Rispose lei entusiasta. Camminarono a lungo e arrivarono in una casetta di mattoni nel centro del paesino. < Ecco casa mia > Disse Maria correndo ad aprire la porta. Poi, cenarono e andarono a dormire stravolti

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: YARA