Titolo:
The price I pay.
Fandom: Glee
Personaggi/Pairing(s): Santana Lopez/Quinn
Fabray
Avvertimenti:
femslash, het.
(Quinn
non ha mai frequentato il McKinley ed è più
grande di un anno, studia
alla Louisville ed è una gran figa, ma questo non
è tanto differente
dal telefilm XD)
Note: i personaggi hanno la sfortuna di non
essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo
farebbero per farmi smettere.
Prologo.
“Io
odio la geografia”
Santana alza gli occhi al cielo,
massaggiandosi le tempie e dandosi un'occhiata intorno. Le grandi
librerie della biblioteca che si stagliano davanti a lei, e intorno,
una schiera di tavoli occupati da studenti.
In quella biblioteca
che l'ha fatta riflettere sulla sua relazione, la stessa nella quale
i suoi dubbi sono diventati reali e la sua vita ha cambiato
direzione.
Un ragazzo sulla ventina, capelli biondi e occhi verdi
la sta osservando, è già la seconda volta che lo
coglie in
fragrante mentre la fissa. Santana abbassa lo sguardo.
Non che non
sia abituata, ma non può e non vuole cadere in tentazione.
E'
passato troppo poco tempo, e mentre la sua parte razionale le urla di
uscire e andare a divertirsi, perché, dannazione, ha solo
vent'anni;
la sua parte irrazionale, ancora totalmente innamorata di Brittany,
le dice che no, non sarebbe giusto. Per nessuna delle due.
E
allora Santana torna sui libri, torna a sottolineare le parole e
sfogliare le pagine, torna a concentrarsi per togliersi dalla mente
quel pensiero, quegli occhi azzurri e quei capelli biondi.
“Non
è così male come sembra”
La voce accanto a lei le arriva alle
orecchie vellutata e bassa, e alzando lo sguardo trova quello di una
bionda che ha già visto nei corridoi, qualche volta.
Santana le
sorride, arricciando il naso e indicando il libro davanti a lei.
“A
me sembra peggio..” ridacchia, osservando l'altra.
“Oh,
figurati. Se ce l'ho fatta io, puoi farlo sicuramente anche
tu”
Santana annuisce e si morde le labbra, osservando
l'abbigliamento della bionda. Un paio di jeans e una camicia a mezze
maniche. I capelli sparati in ogni direzione, corti e ribelli.
“Sei
al secondo anno, vero?”
“Si, tu invece sei una matricola a
quanto pare”
“Santana. E sì, sono una matricola, ma vi
darò
del filo da torcere”
Le risate di entrambe si mescolano, mentre
qualche altro studente gli rivolge qualche occhiataccia, intimandogli
di fare silenzio.
“Quinn; e non vedo l'ora di scoprire cosa puoi
fare, ragazzina”
E l'altra spalanca la bocca, offesa e
divertita. La sua fama di stronza totalmente annullata in quel nuovo
ambiente.
“Non sono una ragazzina, e sei solo un anno più
grande!” la rimprovera.
Quinn annuisce e poi indica con il viso
il tavolo davanti al loro.
“A quanto pare hai già fatto
conquiste, ragazzina”
L'enfasi che ci mette sul ragazzina, fa
sorridere Santana, che decide di stare al gioco e alza lo sguardo,
incrociando per la terza volta quella del biondo sconosciuto.
“Non
mi interessa” conclude, solenne.
Quinn alza un sopracciglio e la
fissa.
“Perdonami, chi ti ha sputato nel caffè
stamattina?”
ghigna mentre Santana sbuffa e si passa una mano tra i capelli.
“Mi
dispiace, è la terza volta che lo becco e mi irrita un
po'”
mormora.
Quinn annuisce e le prende il viso con la mano, facendola
voltare.
E poi, dolcemente, posa le labbra sulle sue.
Santana
la fissa sbigottita non appena si staccano.
“Che diavolo fai?
Non ti conosco nemmeno!”
Quinn scoppia a ridere alla faccia
perplessa e arrabbiata dell'altra.
“Santana, calmati. Guarda..”
Entrambe si voltano. Il ragazzo di poco prima è scomparso.
“O
ha perso le speranze, o non ha retto la nostra immagine”
“Tu
sei fuori di testa”
“Un giorno mi ringrazierai, ragazzina”
E
il sorriso emblematico che le rivolge prima di alzarsi e sparire nel
corridoio, fa pensare a Santana che un giorno, in realtà, se
ne
pentirà amaramente.