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Autore: fifi91    22/04/2007    5 recensioni
Lei, Shela, una ladra. Lui, Inu-Taisho, il Signore delle terre dell'Ovest. Un passato a cui lei non vuole far ritorno.... Ma chi la sta perseguitando? Personaggi: Inu-Taisho, Nuovo personaggio (Shela) e tanti altri!!! Spero che questa new ficcy vi piaccia!!!!! Fatemi sapere che ne pensate, ok!??? Forza, allora!!! Iniziamo!!!! LET'S GOOOOO!!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Il Primo Amore Di Inu-Taisho

Fifi: Hey ciao come va????? Mi dispia stra stra stra tanto per questo forte ritardo!!!! Purtroppo sono stata molto impegnata con la scuola!!! Ho avuto un sacco di veri e interrogazioni in questo periodo!!!! Vi chiedo perdono!!!! ç_______ç!!!!

Allora…. Tutti si staranno chiedendo che fine hanno fatto Inu-chan e Sessho-chan… bè, dovete sapere che sono andati in vacanza ai Caraibi! Quindi non stupitevi se nel prossimo film di “Pirati dei Caraibi” li vedrete comparire!    Oh! Un consiglio….. Se avete sorelle o fratelli più grandi che si preoccupano molto ma MOLTO della scuola…. MAI PORTARLI AI COLLOQUI GENERALI! Soprattutto se i prof. si lamentano perché chiacchieri troppo!

Bene! Prima di lasciarvi alla lettura vi voglio presentare i nostri lettori che ogni volta sono così gentili da recensire!: KATIA_H!!!!!!!!!!!!!! ARIA!!!!!!!!!!!!!!!!!! E abbiamo una nuova recensitrice!!!!! Accogliamo con grande entusiasmo MORGANA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Non te preoccupa!questa ficcy non la sospendo! Prevedo già quanti saranno i chappy! Quindi sta pure trinqua! In un modo o nell’altro ce la farò a finirla! Anche se ci vorrà un bel po’ di tempo per via della scuola!!!!! Spero davvero di non deluderti!! ^___^)

Forza! Ora vi lascio al nuovissimo chappy!!!!!! Buonissimissimissima fortuna!!!!!! Alla prox!!!! (mi sa che sarà fra qualche mese… ^_____^’’’’’’)!! CIAO CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^_______________________^.        

 

Il Primo Amore Di Inu-Taisho.

 

Capitolo ottavo: La morte nel cuore.

 

I raggi del sole penetrarono dalla finestra, andando a colpire un letto, su cui stava una ragazza. Una inu-youkai. I capelli argentati erano sparsi sul cuscino, il suo viso era rilassato, ma imperlato di sudore. Gli occhi blu si aprirono, voltò appena il capo per scrutare la camera. Era la sua camera., constatò Shela. Era stanca, confusa, svuotata… d’un tratto le immagini di quel brutale massacro a cui aveva assistito, le si riaffacciarono alla mente: Il sangue era dappertutto, i nigen venivano uccisi senza pietà e lei, la Regina dei Ladri, ridotta in ginocchio ed impotente. Non era stata in grado di proteggerli ed erano morti tutti….. tutti.

Chiuse gli occhi, mentre il senso di colpa si faceva sempre più grande.  Perdonatemi…

“Oh! Finalmente ti sei svegliata!” Esclamò Sarah entrando nella stanza.

Shela non rispose, non aveva voglia di parlare. Non aveva voglia di fare niente.

L’hanyou le andò accanto e le mise una mano sulla fronte. “Bene, la febbre è quasi scomparsa.”

L’altra si limitò ad annuire e voltò la testa, volgendo lo sguardo sulla finestra.

“C’è qualcosa che non va, Shela?”

Shela non rispose, ignorando completamente la domanda dell’amica.

Sarah si irritò. “Se non ti va di parlare, posso capire dato che ti sei appena ripresa da delle ferite molto gravi, ciò non toglie che tu possa trattarmi in questo modo, come se io non esistessi!”

La inu-youkai sospirò e si girò verso la sua interlocutrice. “Non sono in vena, Sarah- Disse fredda- Vattene.”

“Ma io…” Cercò di replicare l’hanyou, ma le parole le morirono non in gola non appena Shela le lanciò un’occhiata furibonda.

“E va bene- Si offese la giovane- Fammi sapere quando la vecchia Shela sarà tornata.”

Detto questo Sarah se ne andò, più furente che mai.

Shela si girò su un fianco, osservando il cielo azzurro oltre la finestra. Si avvolse ancor di più nelle coperte, come se costituissero una barriera. Non poteva e non riusciva a dormire, sapeva che se lo avrebbe fatto, avrebbe ripreso il sogno che l’aveva tormentata durante la convalescenza. Il suo passato si era ripresentato in un momento poco opportuno, demoralizzandola ancora di più.

Per la prima volta, da quando era bambina, Shela pianse.

 

Inu-Taisho era seduto dietro la scrivania del suo suntuoso studio. Aveva del lavoro da svolgere,e  parecchio per giunta, tuttavia non riusciva a concentrarsi. I suoi pensieri erano completamente rivolti a Shela. Si chiese se si fosse svegliata, se avesse aperto quelle due gemme color della notte… Era la prima volta che elogiava gli occhi di una donna in quella maniera, si ritrovò a notare.

Quando, qualche giorno prima, l’aveva trovata in fin di vita nel Regno di Jinko, a terra ed immobile, il cuore dell’inu-youkai aveva smesso di battere, quasi da fargli prendere un infarto! Era stata una reazione alquanto strana e dolorosa.

L’insistente bussare alla porta lo fece desistere dai suoi pensieri. Egli diede il permesso di entrare e Grant entrò nella stanza.

“Signore- Lo salutò quest’ultimo- La ragazza si è svegliata.”

Mentalmente il Signore delle Terre dell’Ovest  tirò un sospiro di sollievo. Ne era felice, anche fin troppo per i suoi gusti. Ma che mi sta succedendo!? Io non capisco.. Provava strane sensazioni, o meglio, emozioni… a cui non sapeva dar nome.

“Bene.” Commentò incolore Inu-Taisho, alzandosi in piedi ed andando verso la finestra. Diede le spalle al soldato e volse lo sguardo oltre la lastra di vetro, cercando di riorganizzarsi le idee.

“Ora puoi andare.” Lo congedò.

“Ehm... Mio Signore, ci sarebbe un’altra cosa che vorrei dirle… A proposito della ragazza, Shela.”

Non appena udì quel nome, Inu-Taisho fu tutt’orecchi. “E sarebbe?”

“Purtroppo Shela non si è ripresa  completamente dalle ferite, infatti ha ancora un po’ di febbre, ma niente di grave…”

“Arriva al punto, per favore.” Lo interruppe bruscamente l’altro.

“Bè, Sarah, la serva che sta curando Shela, dice che lei continua ad addossarsi colpe che non ha. Continua ad affermare che è colpa sua se gli umani del villaggio di Jinko sono morti.”

“Capisco- Disse infine Il Signore delle Terre dell’Ovest- Se non hai altro da dirmi, puoi anche andare. Ho molto lavoro da finire e sono già in ritardo con al scadenza.”

“Certo mio Signore. Le auguro una buona giornata.”

Detto questo Grant uscì dallo studio, sconcertato dalla freddezza di Inu-Taisho.

 

Passarono quattro giorni da allora, durante questo periodo l’inquietudine del Signore dell’Ovest  non aveva fatto altro che aumentare. Tutta colpa delle parole di Grant.

L’inu-youkai si abbandonò completamente contro lo schienale della sedia dietro la scrivania. Il suo sguardo era perso nel vuoto e i suoi pensieri concentrati si un unico soggetto. Che diavolo mia hai fatto Shela?

Un colpo secco alla porta lo fece ritornare bruscamente alla realtà.

Una volta avuto l’ordine di entrare, Berna varcò la soglia e percorse con passo veloce e deciso i pochi tratti che separavano la porta dalla scrivania. Si fermò a pochi centimetri, stringendo le mani in pugni.

“Signore- Incominciò lei con tono adirato e gli occhi furenti- Abbiamo un problema.”

“Di che si tratta, di grazia?”

“Della ladruncola. Da quando ha ripreso a lavorare sta combinando guai su guai! È molto distratta e maldestra! Finisce sempre per rompere tutto quello che le capita fra le mani e io non riesco più a

starle dietro!”

“D’accordo, le parlerò io- Decise Inu-Taisho prendendo in mano una foglio e facendo finta di esaminarne il contenuto- Buongiorno, Berna.”

“Ma, mio Signore…. Io non…” Replicò con un’espressione incredula dipinta sulla faccia.

“Ho detto: Buon giorno, Berna.” Ripetè lui con più forza.

Dopo averlo salutato, Berna uscì, molto infuriata. Parlare!? Si chiese la youkai stringendo i denti  Phua! Perché non cacciarla, invece!?

 

Il rumore secco di un vaso che era caduto a terra, riecheggiò nel corridoio. Shela osservò i cocci sparsi sul pavimento con occhi spalancati ed un’espressione dispiaciuta in volto.

“Mi dispiace tanto, Sarah- Si scusò inginocchiandosi ed incominciando a raccogliere i pezzi- Sono così stupida!”

L’hanyou sospirò. “Lascia stare, faccio io- Si inginocchiò a sua volta- Se vuoi andare, vai. Abbiamo finito il nostro turno. Finisco io di ripulire qui.”

“Come vuoi- Acconsentì la inu-youkai- Grazie e ancora scusa.”

Shela camminava a testa china. Le immagini del massacro continuavano a tormentarla, soprattutto la scena della morte della madre di Ciku e Kioko. Sebbene i due ora si trovassero in un villaggio di umani nelle Terre dell’Ovest, insieme ad una coppia che non poteva avere dei bambini loro; non riusciva  a non incolparsi per averli fatti diventare orfani.

Ella chiuse gli occhi pregando affinché quelle immagini scomparissero una volta per tutte. Senza guardare dove andava, Shela andò a sbattere contro qualcosa… o meglio, qualcuno. Perse l’equilibrio e rischiò di cadere, ma fortunatamente due braccia robuste e muscolose la sorressero.

“Dovresti fare un po’ di attenzione a dove vai, Shela.” Le consigliò la voce profonda di Inu-Taisho.

La inu-youkai alzò lo sguardo ed incontrò le gemme dorate del Signore delle Terre dell’Ovest. Quest’ultimo nel vedere gli occhi di lei, ebbe quasi un sussulto. Erano inespressivi… svuotati. Era la prima volta che li vedeva così: senza emozioni. Tuttavia Inu-Taisho vide un sottile velo che li ricopriva, la tristezza.

Qualcosa in lui scattò, un senso di protezione, l’impulso di cancellare la sofferenza dal suo viso.

 “Sì…- Mormorò Shela abbassando il capo- Mi dispiace, Inu-Taisho-sama.”

La sua voce… anch’essa era incolore, sembrava sottomessa. La colera montò nell’inu-youkai. Dov’era finita la tanto orgogliosa ed insolente Regina dei Ladri?

“Ti stavo cercando, Shela- La informò lui glaciale- Mi è stato detto che in questi ultimi giorni sei molto distratta. Forse stai di nuovo male?- Vedendola scuotere la testa continuò- Allora la tua è solo sbadataggine.- Fece una pausa, indeciso se informarla su cosa stava riflettendo da molto tempo- Dietro il castello c’è una palestra, nella quale i soldati si allenano. Fatti trovare là al tramonto.”

“Sì, Inu-Taisho-sama.”

Dopo averlo salutato, Shela si diresse verso la sua stanza, ma si fermò nell’udire il Signore dell’Ovest richiamarla. “Un’ultima cosa- Le disse- Porta anche i tuoi pugnali.”

 

Il tramonto non si fece attendere. Pian piano il cielo si colorò di un rosso sangue, immerso in un meraviglioso arancio ed un splendente giallo.

Shela era in giardino e si stava dirigendo verso la palestra. I suoi pensieri corsero a quella stessa mattina, quando lei ed Inu-Taisho si erano incontrati. Lui le aveva parlato in modo glaciale, proprio come il loro primo incontro. Le era sembrato molto distante…. Doveva essere molto arrabbiato. Bè, dopotutto aveva tutti i motivi per esserlo.

La inu-youkai si fermò ed osservò il grande edificio che si trovava davanti ai suoi occhi. Aprì il pesante portone ed entrò.

La palestra era molto grande, sui muri c’erano delle torce accese, che facevano molta luce, vari tipi di armi erano attaccate con delle catene, il soffitto era altissimo e molto robusto.

Lo sguardo di Shela si soffermò sul centro dell’edificio, più precisamente sull’inu-youkai che la stava guardando a sua volta. Non indossava i soliti abiti, questi erano bianchi con disegni blu. La grande e pelosa coda bianca era abbandonata sulla schiena. I capelli argentati raccolti nella solita coda e gli occhi ambrati gelidi.

“Ben arrivata Shela.” L’accolse Inu-Taisho.

“Potrei sapere perché mi avete convocata?” Chiese lei titubante. 

“Mi sembra ovvio- Ribatté lui brandendo la spada attaccata al suo fianco- Per combattere.”

Inu-Taisho scattò in avanti, cercando di colpire Shela. Lei, non aspettandoselo, si scansò all’ultimo minuto. L’inu-youkai si mise in posizione d’attacco, studiando l’avversaria.

La ragazza, al contrario, lo guardava con la confusione e la sorpresa negli occhi. Perché l’aveva attaccata? Perché voleva combattere sapendo che lei avrebbe perso?

Come se le avesse letto nel pensiero, lo youkai rispose alle sue silenziose domande. “Il motivo te lo dirò alla fine del combattimento- Un sorriso di sfida prese forma sul suo volto- Sempre se tu vincerai.”

Shela provò a replicare, ma non le fu possibile quando vide il Signore dell’Ovest cercare di colpirla nuovamente. Questa volta non si fece trovare impreparata, impugnò i due pugnali e parò l’attacco. Lo respinse e fece un salto in avanti, portandosi alle spalle dell’avversario. Tuttavia quest’ultimo fu più veloce ed affondò la spada per primo.

Shela imprigionò la lama fra quelle delle sue armi, ma Inu-Taisho era troppo forte, infatti riuscì a liberarla con un semplice strattone. Lei continuò ad avanzare, fendendo l’aria con colpi secchi e ritmici.

Lui non lo diede a vedere, ma un po’ di fatica a parare quei colpi la stava facendo. Erano diretti e rapidi, quasi neanche riusciva a vedere le braccia della youkai.

D’un tratto la ragazza si fermò. Era impallidita e stava tremando. Inu-Taisho si chiese cosa le stesse accadendo, finché non incontrò il suo sguardo… I suoi occhi erano sgranati ed erano coperti da qualcosa…. Paura. Tristezza. Dolore. Rabbia. Odio.

Poi le vide. Le immagini di quel terribile massacro avvenuto quasi una settimana addietro. Il sangue macchiava ogni cosa, il fuoco era indomabile e i lamenti di quelle povere vittime si estendevano ovunque. Nemmeno i bambini furono risparmiati. Quel caldo succo rosso che usciva dai corpi martoriati non faceva altro che alimentare la sete di quei barbari, facendogli perdere completamente il controllo.

Persino colei che veniva definita la Regina dei Ladri non poteva fare nulla, ridotta in ginocchio dal suo avversario, colui che odiava con tutte le sue forze.

“E’ questo il loro destino: morire.” Questa era stata una delle tante frasi usate da Kion, per deridere gli umani.

Shela indietreggiò, scuotendo la testa e mormorando parole incoerenti. Sentiva ancora su di sé il calore di quelle fiamme, che avevano concluso ciò che avevano iniziato gli youkai.

“Shela!” Si sentì chiamare da una voce forte e profonda, tuttavia confortevole e quasi rassicurante.

“N...non posso…” Balbettò continuando ad indietreggiare.

“Sì, invece!- Ribatté Inu-Taisho prendendola per le spalle e scuotendola- Devi combattere!”

“I…io…” Chiuse gli occhi. Le immagini della strage si riaffacciarono nuovamente… dentro di lei c’era un continuo conflitto. Una parte di lei voleva combattere, sconfiggere tutti quei sentimenti negativi, mentre l’altra parte voleva rimanere nascosta, consumata dai sensi di colpa.

Poi rammentò: le avventure vissute con Rioko, lei stessa nel ruolo di Regina dei Ladri. In ogni sua missione c’erano stati dei morti, la maggior parte soldati.

In tutte le battaglie ci sono dei morti e questo è inevitabile, le disse una vocina nella sua mente.

Shela riaprì gli occhi e fece un salto all’indietro, mettendosi in posizione di attacco. “Avete ragione, Inu-Taisho-sama, devo combattere il passato.”

I due inu-youkai si studiarono per qualche secondo ed infine scattarono in avanti contemporaneamente. Lui la respinse e poi fendette l’aria, però alla ragazza risultò alquanto faticoso parare il nuovo colpo.

Quest’ultima si tirò indietro per riprendere un po’ di fiato, poi incrociò le sue armi con quelle dell’avversario, ma lui colpì con la spada uno dei pugnali, con così tanta forza da scaraventarlo lontano da loro.

D’improvviso lei sentì una goccia calda bagnarle la guancia. Istintivamente si portò una mano sulla ferita e la sfiorò con le dita. Erano rosse. Quel liquido era sangue.

Inu-Taisho osservò il suo volto, un taglio di poco conto le percorreva una guancia. In quel momento lo inu-youkai sentì inspiegabilmente un forte dolore allo stomaco, come se qualcuno gli avesse dato un pugno.

Il sibilo di una lama lo fece tornare in sé. Shela lo stava per attaccare con il pugnale che le era rimasto, quasi riuscì a dargli pan per focaccia se lui non si fosse scansato all’ultimo minuto. Ripetè più volte lo stesso colpo, ma con lo stesso risultato.

Il Signore delle Terre dell’Ovest era troppo forte e  veloce per lei, e questo lei lo sapeva benissimo, esattamente come lui. Continuava a chiedersi il motivo di quella sfida. Se anche lui aveva capito di essere il più forte, perché stava combattendo contro di lei?

Inu-Taisho rifletté sul da farsi. Non era più così certo del suo piano. Non voleva farle altro male, non voleva rovinare nessun altra parte di lei. Già si era sentito in colpa per uno stupidissimo taglio! E poi aveva già  portato a termine, con successo, la prima fase del paino. Shela si era tolta dalla testa quelle insulsaggini che le riempivano la mente, e questo per lui era sufficiente.

Basta, era tempo di mettere la parola fine.

L’inu-youkai schivò per l’ennesima volta l’affondo dell’avversaria, la prese per i polsi e la immobilizzò contro la parete alle sue spalle con il proprio corpo.

Lei si dimenò, ma la presa del Signore dell’Ovest era ben salda e non accennava a mollare.

Dentro di lui, Inu-Taisho sentì qualcosa scattare, il sangue scorreva più velocemente e lo sentiva ruggire, così come tutto il suo corpo. La consapevolezza di avere praticamente tra le braccia colei che tormentava i suoi pensieri e i suoi sogni, e l’avvertire la pienezza dei suoi seni pieni contro il proprio torace, lo mandò in tilt.

Il suo sguardo cadde sulle labbra schiuse di lei, così sensuali ed invitanti…. Avrebbe tanto voluto abbracciarla, baciarla con infinita passione ed accarezzarla come nessun amante sarebbe stato capace di fare. La desiderava immensamente… quasi da spaventarlo.

Dal canto suo Shela si era persa nelle pozze dorate di lui, così penetranti e fredde…. Ma in quel momento vide un velo stendersi su di esse, rendendole quasi infuocate. Le vide soffermarsi sulla sua guancia sinistra, dove c’era il taglio che lui stesso le aveva inferto.

Shela chiuse gli occhi non sapendo cosa aspettarsi dall’avversario. Il combattimento era finito e lei era alla sua mercè.

Inaspettatamente, invece, sentì solo una lieve carezza sulla parte lesa, come se una farfalla si fosse posata dolcemente sul suo viso. Riaprì gli occhi, e con suo sommo stupore, scoprì che le labbra del Signore delle Terre dell’Ovest si erano adagiate teneramente sul taglio.

Una parte di lei voleva restare così per sempre, senza pensieri e preoccupazioni… come se fossero loro due le uniche creature esistenti sulla Terra. Tuttavia l’altra parte voleva allontanarlo, prenderlo a schiaffi.

Non vi fu bisogno decidere quale delle due ascoltare, poiché Inu-Taisho si ritrasse bruscamente, come se si fosse scottato. Le lasciò andare i polsi ed uscì dalla palestra a grandi falcate, con una miriade di pensieri nella testa.

Shela per poco non cadde in ginocchio, era stupita ed emozionata. Il cuore andava a mille e la testa quasi le scoppiava per tutta la confusione e l’incertezza che annebbiavano le sue idee.

 

Continua………………………. 

 

  
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