Serie TV > Heroes
Segui la storia  |       
Autore: clylar    10/10/2012    1 recensioni
Era lì da mezz’ora e continuava a fissare le due lastre di marmo che aveva davanti: identiche, legate da un filo di parentela e accomunate dallo stesso nome che le identificava. Ciò che le distingueva era la data sotto i nomi e il disegno di un aquilone che decorava la lapide più recente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Claire Bennet, Mr. Bennet, Peter Petrelli, Sylar
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cominciarono con l'attirare l'attenzione della gente sulle fatidiche strutture e sul fatto che mai nessuno usciva, o mai nessun poteva avere contatti con le persone all'interno.
Fecero serpeggiare le voci di esperimenti, di torture, di sevizie.
Non presero mai di mira la struttura dove Claire era rinchiusa, solo per paura che la spostasssero e ne perdessero le tracce.

La risposta della gente fu dapprima incerta, a volte incredula e indifferente poi, man mano che le voci filtravano, l'animo indignato si riscaldò fino a avere e proprie mobilitazioni con manifestazioni, nelle quali si chiedeva che il governo prendesse posizione e chiarisse, definitivamente, cosa erano effetivamente queste strutture.

Ad un certo punto, l'ultima cosa che i tre fecero insieme, fu riportare l'attenzione su quella ragazzina che un anno e mezzo fa era stata presa in custodia mentre era in un circo e poi di lei non si era più saputo niente.

Organizzarono un evento: Noah Bennet partecipò di persona ad un talk show molto famoso, parlò di Claire, del magnifico dono che era stata per lui e per sua moglie, delle difficoltà di Claire quando aveva scoperto di essere diversa, dell'impossibilità di creare dei veri legami con le persone.
Raccontò, chiedendole scusa in diretta, di tutte le volte che l'aveva tradita, le aveva mentito o le aveva nascosto la verità, alla fine mentre implorava il suo perdono e confessava di nuovo tutto il suo amore di padre, fece il suo appello disperato affinchè lei e tutte le persone nella sua stessa situazione fossero rilasciate o ci fosse almeno la possibillità di mettersi in contatto con loro.

Fu una puntata con uno share incredibile, sembrava che tutti si fossero fermati davanti alla televisione a seguire il racconto di questo padre disperato. Naturalmente, anche la conduttrice aveva dato prova della sua bravura continuando a ricordare per tutta la puntata, in modo esplicito o cortesemente velato, che il Sig. Bennet era un uomo ormai con un piede nella fossa!

Ma lo scopo era stato ottenuto.

Improvvisamente Claire divenne la persona da liberare, la martire che tutti avevano dimenticato e che ora tutti volevano salvare.
La gente spingeva per la sua liberazione, ma il governo non prendeva posizione. Il tempo passava ma la situazione non mutava.

E Noah Bennet tornò all'appartamento dei due ragazzi.
Erano passati due anni e mezzo dalla prima visita e lui era peggiorato ancora.
Era malato, cancro, aveva già effettuato diversi cicli di chemio, senza risultati se non di indebolirlo ulteriormente.
Il padre di Claire era preoccupato: la faccenda era "bloccata", tutto era in stallo.
Anche se la gente chiedeva a gran voce, il governo non rispondeva, e lui non poteva permettersi di perdere tempo.

"Quelli del Governo non si muovono perchè non hanno niente da perdere.
 In fin dei conti, quelli che dirigono le strutture gli stanno facendo un favore: fanno il lavoro sporco e, a tempo debito, il Governo bloccherà tutto e terrà per se tutti i frutti senza sporcarsi le mani.
Non hanno niente da perdere e non si muoveranno mai". Questo fu ciò che disse ai due ragazzi.
 
Peter non aveva saputo ribattere: Noah aveva ragione, le cose potevano andare per le lunghe e loro non avevano voce in capitolo.
Stavolta doverlo salutare senza potergli dare un aiuto concreto per Peter fu una vera sofferenza. Forse per Claire non era stato il migliore dei padri, ma la stava pagando davvero cara.

A Gabriel non fregava tanto di Noah Bennet, prima o poi ti tocca fare i conti, che sia presto o tardi, tocca a tutti.
Quello che non riusciva a togliersi dalla testa erano le foto di Claire.
Erano finite sul suo comodino, chissà poi come, e tutte le sere o quasi, finiva per buttargli gli occhi addosso.
Ogni sera si ripetava: "Domani le butto via, un buon utilizzo della telecinesi e finiscono direttamente nel cestino."
E, invece anche quella sera si ritrovò a guardarle, a studiare Claire, le sue espressioni, le sue posture. E pensava alle parole di Noah.
"Non hanno niente da perdere .... niente da perdere ..."
Buttò le foto sul comodino e si sdraiò, le mani allacciate sopra la testa:
"Bisognerebbe dar loro qualcosa da vincere".
Poi si girò e si mise a dormire.

Sei mesi dopo il padre di Claire morì, senza rivedere la sua amata figlia libera.
Ma lui ormai non ci contava più, quella speranza era morta e sepolta da tempo ormai; tutta la sua serenità nell'affrontare gli ultimi istanti di vita stava in una e-mail che teneva tra le mani e che Peter gli aveva girato una settimana prima.
Era la dichiarzione del Presidente degli Stati Uniti  d'America, resa valida anche da  molti altri Stati del mondo, nella quale tutti i Centri di Controllo venivano dichiarati ILLEGALI, ANTICOSTITUZIONALI E CONTRO OGNI DIRITTO UMANO e perciò ne veniva imposto il possesso da parte delle autorità federali con conseguente chiusura di ogni attività e  rilascio di tutti gli ospiti al loro interno.

Altri sei mesi e, dopo una detenzione durata più di quattro anni, Claire fu liberata.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Heroes / Vai alla pagina dell'autore: clylar