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Autore: _Slash    10/10/2012    4 recensioni
Giorno a tutti :)
Eccomi con la mia prima fic ad OC.
Me ne servirebbero 10 o 15, ma se volete posso anche metterne di più.
Sottolineo che è la mia PRIMA fic ad OC, quindi siate clementi.
Per i dettagli vi aspetto dentro ^^
A presto!
HO RICEVUTO TUTTI GLI OC NECESSARI, GRAZIE ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note prima della storia:
GiornoH :)
Eccomi qui con il prologo/capitolo.
Spero che vi piaccia :)
Ci vediamo in fondo 



L'inizio della fine

Una  limousine nera vagava per le strade del Giappone;  A causa dei vetri scuri nessuno poteva vedere che dentro vi era un uomo dalla pelle verdognola e rugosa e dai capelli argentati. I suoi occhi erano coperti da dei costosi occhiali da sole e perlustravano la città in cerca di qualcosa, anzi, di qualcuno...

Quel qualcuno era Goro Nakamura; Al solo pensare a lui, il suo viso si indurì: Era sempre stato la sua ombra, amici all’apparenza inseparabili, ma si erano separati. L’aveva lasciato, quello squilibrato.

Non ce la faceva più ad essere inferiore a quel tizio.

Ghignò.

Se avrebbe ottenuto la profezia del Destino, non sarebbe più stato inferiore a lui. Avrebbe distrutto il mondo e poi l’avrebbe dominato, perché ci sarebbe stato il bisogno di un capo e lui era la persona più adatta per prendere il comando.

Peccato che per dominarlo aveva anche bisogno del libro che conteneva la profezia. Beh, l’avrebbe ottenuto, in un modo o nell’altro.

L’autista lo riscosse dai suoi pensieri. –Dove la porto?-

Il suo ghigno si allargò ancora di più. –Mi porti alla libreria “Librorium”. E’ il momento di fare una sorpresa ad un vecchio amico d’infanzia-

-Roger- Ed eseguì l’ordine.

“L’intera umanità mi obbedirà come fa lui” Pensò, guardandolo.

L’autista frenò improvvisamente e  per poco il misterioso signore non si strozzò con la cintura.

Ok, forse non avrebbero proprio obbedito come l’autista: Avrebbero dovuto servirlo senza quasi ucciderlo.

-Stia più attento!- Gli gridò e fece per prenderlo a pugni.

-Non le conviene- Sibillò l’altro, gelido.

Sbuffò e ritrasse il pugno. Aveva ragione, non gli conveniva, ma se non fosse stato dalla sua parte, lo avrebbe già ucciso.

-Comunque, siamo arrivati a destinazione, può uscire- Annunciò.

All’uomo misterioso sembrò che lo stesse cacciando dalla limousine, ma era meglio non litigare proprio in quel momento.

-Aspettami qui- Gli ordinò ed uscì, senza aspettare un sua risposta.

La limousine partì lo stesso. Sospirò, rassegnato; Sarebbe tornato a piedi.

Fissò la libreria davanti a lui e un ghigno compiaciuto gli comparve in viso.

Quello era l’inizio della fine.

 

Un tonfo.

Fu un tonfo a far sobbalzare Ume Ikeda; Ella era una ragazza bassa e magra, gli occhi nero pece e lunghi capelli castani con qualche ciocca lilla. Una ragazza con un aspetto normale, se non fosse per il lungo taglio che le percorreva la mascella.

Ume lasciò stare lo scatolone pieno di libri che teneva in mano e si mise a correre; Allo sgabuzzino ci avrebbe pensato dopo.

Salì le scale dello sgabuzzino per due gradini alla volta, a momenti ci stava per rimettere la faccia.

Raggiunto il penultimo gradino, notò una cosa che la turbo leggermente: Undici ragazze, loro clienti abituali, accovacciate sulla fine delle scale. “Chissà come ce l’hanno fatta a starci tutte e undici” Pensò Ume.

-Ma che…- Non fece in tempo a completare la frase che Rika Ryuu, una ragazza con i capelli castani, ricci e con i riflessi viola le schiaffò una mano sulla bocca.

-Taci!- Fu la sua unica parola. Prima di ribattere, Ume notò un particolare strano: Il suo occhio destro da color del ghiaccio era diventato prima nero (Colore della paura), poi rosso (Colore che significava l’odio o la rabbia).

-Non darmi ordini- Replicò lei, fulminandola.

-Cavoli, se ci fosse un premio per chi si odia di più, voi sareste troppo occupate a litigare per ritirarlo– Questa volta fu Mackenzie Angel, una ragazza dai capelli color sabbia tenuti in una treccia, gli occhi color oceano e la pelle diafana a parlare.

-Ah, ma taci- Risposero contemporaneamente le due.

-Ragazze, silenzio. Non sento niente!- Le rimproverò Daisy Grenness; Ella aveva i capelli rosa e dei grandi occhi viola. Era arrossita, come sempre; In fondo era una timida di natura.

“Ma cosa deve sentire?” Si chiese Ume. Spinta dalla curiosità, si sporse verso il punto indicato dalla violetta e ciò che vide la sconvolse: Il suo capo, Goro Nakamura, era seduto sopra un uomo occhialuto, dai capelli argentati e la pelle verdognola.

Goro Nakamura non poteva certo definirsi brutto: Era alto e slanciato, i suoi occhi, bianchi, erano in netto contrasto con i suoi lunghi capelli neri e un filo di barba gli contornava il mento.

Era il capo della libreria “Librorium” dove lavorava anche Ume, dunque i due erano abbastanza legati.

Migliaia  di ragazze gli sbavavano dietro, ma lui non ne voleva sapere di fidanzamento.

Era un tipo gentile, un po’ strano, ma sapeva il fatto suo.

Ora però era irriconoscibile: I suoi occhi, spesso calmi e pacifici, in quel momento mandavano saette da tutte le parti e dalla sua bocca uscivano parole poco carine.

-Forte! Io già stimo quell’uomo!- Una ragazza dai capelli neri con delle ciocche verdi, gli occhi del medesimo colore e una cicatrice sopra l’occhio destro osservava ammirata il suo capo; Se non si sbagliava, a Ume parve si chiamasse Dakota Kawashima.

Un altro tonfo fece sobbalzare le ragazze: L’occhialuto si era scrollato di dosso Goro ed ora si stavano parlando in latino; Ovviamente le ragazze non ci capirono una mazza, quasi tutte:

-Stanno parlando di una profezia…- Quasi tutte le ragazze guardarono stupefatte Yuki Ishijama: Aveva i capelli neri e lisci come la liquirizia e i suoi occhi color ghiaccio scrutavano i due uomini. –Frequento il liceo linguistico, non meravigliatevi- Aggiunse.

Dal latino erano passati al francese.

-Il Signor Quattrocchi gli sta imponendo di dargli il libro che la contiene…- Ora i loro sguardi erano puntati su Mizu Airi; I suoi capelli castano scuro avevano delle ciocche indaco e gli occhi marroni avevano delle striature verdi. Anche lei sembrava capirli. Sentendosi osservata, si girò verso le altre. –Idem per me-.

-Cavoli, se parto da qualche parte vi porto come traduttore-Sbuffò Ume.

Una ragazza con i capelli neri e rossi spalancò i suoi occhi color azzurro–Se non disturbo la vostra chiacchierata, vi informo che qualcuno ha tirato fuori le armi.- Notando di non essere ascoltata, i suoi occhi diventarono neri. Prese la prima cosa che le capitò sotto mano, cioè un libro all’apparenza antico, e lo scagliò contro la pistola che l’occhialuto stava puntando contro Goro. Il tiro fu ben riuscito e la pistola cadde dall’altra parte della libreria.

Yukari Isawa, una ragazza dai capelli biondi tenuti in una mezza coda e gli occhi verdi-azzurri spalancò gli occhi con ammirazione –Però, bel colpo, Seline!-

-Lo so, ho un’ottima mira- Rispose l’altra, spostandosi un ciocca rossa dal viso.

Goro sorrise trionfante davanti all’espressione sbigottita dell’occhialuto –Ben ti sta, Sebastian Flamel!-

Al solo sentire quel nome, alle ragazze venne il voltastomaco.

Il sorriso di Goro spari all’istante e al suo posto vi apparve un’espressione d’allarme –Oh, no. Il libro!- Si buttò contro Sebastian, che nel frattempo ne stava sfogliando le pagine, afferrò saldamente il volume e lo tirò verso di sé, cosa che fece anche il signor Flamel.

Le ragazze osservarono interdette la lotta tra i due uomini: Sembravano due bambini che si litigavano un giocattolo. 

Alla fine il libro era ancora in mano a Sebastian, non del tutto: Una pagina era in possesso di Goro.

Il signor Flamel sorrise, mostrando i suoi denti giallastri –A quanto pare ho vinto io, né Goro?- I suoi occhiali caddero per terra, ma a lui non importò. Girò i tacchi e si diresse verso l’uscita. Si girò per un’ultima volta si girò verso la libreria . Per una frazione di secondo, il suo sguardo incontrò quello delle ragazze e i suoi occhi grigi sembrarono assumere una sorta di oscurità; Ciò fece deglutire gran parte di loro.

Subito dopo che Sebastian Flamel uscì, le ragazze raggiunsero Goro Nakamura.

-Signor Nakamura, si può sapere che cavolo è successo?!-

Goro sembrò risvegliarsi da un sonno profondo. Guardò negli occhi le ragazze e il suo sguardo avrebbe fatto paura perfino alle rocce –Avete visto tutto?-

-Certo!-

Dopo la risposta di Alana Brown, una ragazza dai capelli biondi e mossi e gli occhi azzurri, le ragazze si ritrovarono a correre per le strade del Giappone, trascinate dal signor Nakamura.

-Ma che fa!? –

--Mi pare ovvio, vi sto salvando!- La risposta di Goro lasciò abbastanza confuse le ragazze. Tra le sue labbra spuntò un sorriso amaro –E’ una lunga storia. Ve la racconterò a tempo debito. Ora però dovete salvarvi- Aggiunse, serio.

-Ma da cosa?- La domanda di Diana Raven, una ragazza mora con una treccia azzurra e degli occhi color zaffiro, non poté essere più azzeccata.

Il viso di Goro si indurì -Da Sebastian Flamel- Notando che le ragazze non avevano ancora capito, continuò –Ragazze, quello che avete visto non dovevate vederlo. E’ successa una tragedia. Sebastian possiede il libro: E’ molto prezioso quanto distruttivo, potrebbe distruggere il mondo per ciò che contiene. Nessuno avrebbe dovuto vederlo in mano del volume, ma voi l’avete visto. Ora di sicuro Sebastian vi cercherà e tenterà di eliminarvi. E’ per questo che vi nasconderò in un posto sicuro.-

Le parole di Goro spaventarono molto le ragazze, il che lo fece sorridere, comprensivo. Mise una mano sulle spalle di Diana e Dakota, in quel momento vicine a lui –Non vi preoccupate, se starete al sicuro non vi accadrà niente. Fidatevi di me-

Ume non rifletté: Lei si sarebbe sempre fidata di Goro –Io mi fido di lei. Ma le ragazze come lo spiegheranno ai loro capi? Non possono mica dirgli che ci troviamo in una situazione che manco noi stiamo capendo e che lei ci sta facendo da bodyguard da uno sconosciuto! -

-Ah, questo non è un mio problema- Detto questo, Goro girò i tacchi e proseguì la sua corsa, seguito dalle ragazze, leggermente turbate e scocciate.

Dopo una ventina di minuti, Goro si fermò improvvisamente e le ragazze rischiarono di cadergli addosso .

-Si può sapere perché si è fermato!?- Chiese Rika. Il suo occhio destro era di nuovo rosso.

-Siamo arrivati.-

-E dove dovremmo nasconderci, in un cestino dei rifiuti?!-

-Dovrete imparare a guardare meglio. Forza, sforzate un po’ la vista-

Le ragazze obbedirono, peccato che nessuna notò niente di particolare, nessuna a parte una ragazza dai capelli castani e mossi e gli occhi verde smeraldo, Claudia Smrt:

-C’è una sporgenza! Forse li c’è una porta!-

-Esatto. Bella vista, signorina. Non c’è che dire.-

-Grazie.-

-Se non sono di disturbo, vorrei entrare al più presto. Niente di che…Siamo solo in pericolo di vita!- Gli occhi di Seline erano di colore nero. Era proprio di cattivo umore, ma non serviva un detective per capirlo.

-Si, certo- Goro si avvicinò lentamente alla misteriosa porta e la sfiorò delicatamente con le dita. Successivamente la spinse ed essa si aprì. Si appoggiò allo stipite della porta –Prima le signore-

-Ah, che onore- La battutina di Mackenzie le fece ricevere un’occhiataccia di Goro –Scherzavo, scherzavo…-

Le ragazze entrarono una per una nella stanza misteriosa, ma una sorpresa inaspettata le attendeva; Appena entrate, una miriade di palloni da calcio le stava per colpire, ma non accadde. Alcuni palloni furono stoppati da Diana e Yukari, che si trovavano davanti a tutte, altre furono rimandate da Alana e Yuki, mentre le altre ragazze le schivavano prontamente.

Un pallone si diresse verso Ume e Rika, ma venne rinviato dalle due contemporaneamente. Una scia rossa si impossessò della palla e sparì nel vuoto.

Tanta polvere si sollevò per la stanza e quando scomparve, una trentenne uscì allo scoperto: Aveva la pelle scura, i suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano lievemente ad ogni suo movimento e i suoi occhi color cielo scrutavano attentamente le ragazze. Il suo fisico era molto muscoloso, da vera atleta. –Niente male, ragazze. Potreste fare le calciatrici.-

-Un attimo, è lei che ha tirato tutti quei palloni?!-

-Si, violetta, sono stata io. Non sono male, eh?-

-Io mi chiamo Daisy, non mi chiami violetta.-

-Nori! -

La trentenne si voltò verso la fonte della voce –G-Goro-san?! Sei tu!- Fece una corsa così veloce da far invidia ad un’atleta e abbracciò di slancio Goro.

Se prima le ragazze erano un po’ spaesate, ora erano completamente spiazzate

–V-Vi conoscete?-

-Noo, davvero, Claudia?!- Dakota si conquistò un’occhiataccia da Claudia.

-Si, ci conosciamo. Ragazze, lei è Nori Okada: La vostra nuova allenatrice di calcio.-

-CHE?!-

-Ehm, non l’avevo già detto?-

Lo scappellotto di Nori fu una risposta più che sufficiente –No, non l’avevi detto manco a me.-

Goro sospirò rumorosamente –Scusa, è successo tutto troppo in fretta: L’arrivo di Sebastian, la sua fuga con il libro, le ragazze…-

Il volto di Nori si indurì –Quel deficiente di Sebastian ha preso il libro?-

-Si, non del tutto, almeno.- E tirò fuori dalla sua maglia l’unica pagina del libro in suo possesso.

-Siamo nei guai, in grossi guai.-

La frase di Nori fece deglutire le ragazze: Ormai sapevano che la loro vita sarebbe cambiata e di sicuro non in meglio. 




Angolino di Erica
E rieccoci qua ^^
Ecco a voi il prologo.
L'ho fatto poco lungo o.o


Ringrazio tutte le ragazze che mi hanno dato gli OC:


Cherry Blossom (Mackenzie Angel) e sua sorella (Daisy Grennes)
Emy Angel (Diana Raven)
Debby_chan (Yukari Isawa)
_Ryusei Girl_ (Claudia Smrt)
DaRk_HiRo (Dakota Kawashima)
Summer38 (Rika Ryuu)
Cannella o_o (Seline Smith Anderson)
_Yuki_Chan_ (Yuki Ishijama)
Shuu_chan (Mizu Airi)
shawn_frost (Alana Brown)


Coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite:

Emy Angel
DaRk_HiRo

E chi l'ha messa tra le seguite:

Shuu_chan
_Ryusei Girl_


Spero che vi sia piaciuto e di aver introdotto bene gli OC :)
Ora vado.
Spero di leggere vostre recensioni, anche negative (E ho la sensazioni che ce ne saranno tante u.u)
Baci
 
  
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