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Autore: Drake_o    11/10/2012    4 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
-*-
La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
-*-
La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note del capitolo:
 
Ciao! scusate l'attesa! 
Come avete visto ho postato altre storie e non sono riuscita a stare dietro a tutte!
Questa va a rilento purtroppo. Avevo bisogno di una pausa per continuarla!
Ma ho tante cose nuove che pubblicherò presto! ^^ 
Un abbraccio e grazie per aver seguito con costanza! cercherò di non deludervi e finire presto questa storia. posso dirvi che non manca molto!
D. 

Trad Titolo: Tre Streghe 
Questa volta niente testo della canzone, sorry! Non c'era niente che mi ispirasse!!
Nemmeno la foto ne vuole sapere di stare in mezzo oggi!! XD 
 





 


 
    Capitolo 24 

Three Witches

 
 
portachiavi       
 
 
 
 
Harry e Draco si avvicinarono alla scatola incuriositi.
Draco prese la boccetta e la guardò da vicino. "Sembra... Sangue" mormorò.
"E questi capelli..." disse Harry sollevando una ciocca.
Appena toccò quella rossa, un flash della sua infanzia invase la sua mente. Vide il viso di sua madre e la sua stessa mano piccolissima che stringeva quegli stessi capelli.
Chiuse gli occhi abbandonandosi un momento a quel dolce ricordo.
"Harry!" Draco lo scosse.
"Cosa?"
Draco gli mostrò il biglietto aperto. Accanto a lui, Hermione lo guardò e si portò una mano alla bocca.
Nel pezzo di pergamena era incartato un portachiavi a forma di giglio di Firenze.
"E' proprio lui!" disse Harry.
Hermione annuì.
"Cosa dice il biglietto?" continuò il moro
Draco lesse le parole scritte sulla pergamena "Una è in buone mani, una sul ponte dove ci siamo salutati, una sempre con lei. Sempre." un brivido gli attraversò la schiena. "Lo ha scritto mia madre." disse con sicurezza.
"Come lo sai?" chiese Harry.
"Il ponte dove ci siamo salutati. A Firenze era lei che mi ha salutato... " guardò un momento Hermione che sorrise dolcemente "Mi ha detto che non devo avere paura di Lucius...." mormorò.
"E io sono d'accordo con lei!" disse Harry.
"Io non ho paura di lui!" replicò Draco.
"Non ti biasimo se ne hai " si intromise Hermione "A volte è davvero spaventoso."
Draco abbassò lo sguardo "Una delle chiavi è a Firenze. Sul ponte."
"E come ci andiamo a Firenze?" chiese Harry.
" Io non credo che sia a Firenze" disse Hermione "Credo che sia nella Firenze del Passatempo."
"Sul serio?" domandò Harry.
"Vuoi dire che è in una dimensione parallela creata solo dal Passatempo?"
chiese Draco.
Hermione annuì.
"L'abbiamo perso chissà dove nella foresta..." disse Harry sconsolato.
"Dobbiamo trovarlo." affermò la ragazza.
"Secondo voi, cosa dobbiamo fare con la boccetta e i capelli?" chiese Harry, mentre guardava Draco accarezzare con la punta delle dita la ciocca bionda.
Hermione sospirò "Dobbiamo parlare con Silente."
 "Io credo che siano ingredienti per fare una pozione" disse Draco continuando a guardare la ciocca di capelli. "Ricordate? Tre ingredienti che provengono dai corpi di tre creature femmine."
"Dunque vuoi dire che le due ciocche sono i primi due ingredienti?" chiese Hermione eccitata.
"Credo di sì..." rispose Draco mentre studiava concentrato gli oggetti nella scatola.
 
-*-
 
Silente sedeva alla sua scrivania le dita intrecciate davanti alle labbra e gli occhi fissi sulla scatola aperta.
"Questo è sangue. Potrebbe essere il sangue delle vostre madri raccolto da Sibilla Cooman durante il secondo patto" disse sollevando davanti agli occhi la boccetta di vetro piena di liquido rosso.
"Sarà meglio aspettare che Sibilla ritorni dalla Scandinavia, dove si é recata per un importante congresso di Divinazione. Sarà qui domani pomeriggio e lei saprà sicuramente dirci qualcosa di più su questi oggetti. Nel frattempo posso tenerli io al sicuro, se volete. Anzi preferirei farlo per non mettervi in pericolo" disse Silente serio.
"D'accordo, Signore!" annuirono i ragazzi.
 
-*-
 
 
Il giorno seguente, mentre i tre grifondoro camminavano nei corridoi dopo le lezioni, la cicatrice di Harry cominciò a bruciare all’improvviso. Il ragazzo si fermò un momento con gli occhi chiusi e il viso contratto.
 
"Harry stai bene?" chiese la Hermione.
Harry riaprì gli occhi "Sì" disse confuso.
Continuò a camminare e dopo un attimo iniziò a provare un forte desiderio di vedere Draco. Un desiderio, però, malsano, malevolo.
Si strinse una mano sul petto e il suo respiro accelerò. Non riusciva a smettere di desiderare Draco e, come se sapesse già dove trovarlo, si incamminò di fretta lungo il corridoio lasciando indietro i suoi amici.
"Harry!" Ron lo chiamò.
"Vado in bagno!" si giustificò senza nemmeno sapere perché stesse nascondendo ai suoi amici le sue sensazioni.
Sentiva una voglia incredibile di prendere Draco, sbatterlo contro un muro e farlo parlare, farsi dire tutto quello che sapeva. Arrivato quasi all'ingresso del castello, cominciò a sentirsi terribilmente nauseato e si precipitò dentro il primo bagno.
Si chinò sul lavandino tossendo sicuro che avrebbe vomitato. Con le mani si gettava acqua fredda sul viso, ma la nausea non accennava a diminuire.
Alzò lo sguardo e vide il suo riflesso nello specchio. I suoi occhi brillavano di rosso, le iridi erano come fatte di sangue. Proprio lo stesso bagliore che aveva visto, a volte, negli occhi di Draco.
Scosse la testa, continuò a bagnarsi il volto con l'acqua fredda e si concentrò su sé stesso.
Sono Harry, sono Harry, sono Harry, sono il figlio di Lily e di James....
Ripeteva nella mente. Piano piano il suo corpo si rilassò e iniziò a sentirsi meglio.
Uscì dal bagno e udì la voce di Lucius Malfoy nel corridoio.
"Lo riporterò lunedì" diceva l'uomo trascinando Draco dietro di sé.
"Se non lo farai, verrò di persona a prenderlo!" affermò Silente, cupo, seguendolo alla porta.
Harry si sentì mancare il respiro. L'istinto lo aveva portato esattamente là dove Lucius stava di nuovo cercando di separarli. Doveva fare qualcosa.
Corse dentro il bagno, tirò fuori il mantello dell'invisibilità dalla borsa, che gettò in un cubicolo. Poi uscì di fretta sotto il mantello e si infilò di corsa nel piccolo spazio dell'enorme portone di Hogwarts che si stava chiudendo.
Si intrufolò nella carrozza dietro a Draco, trattenendo il respiro e si sedette sullo stesso sedile ma all'estremità opposta. Lucius salì subito dopo e si accomodò al centro del sedile di fronte a suo figlio.
La carrozza era grande ci sarebbero state almeno sei persone comode. Harry si rannicchiò sotto il mantello e guardò i due Malfoy.
Il Thestral partì con un cupo nitrito e l'aria si fece più fredda quando il veicolo si innalzò sopra le cime innevate degli alberi.
Harry continuava a guardare Draco. Notò che il ragazzino guardava a terra, teso e preoccupato.
Cercò di capire cosa avesse, ma non dovette pensare molto. Notò subito il modo in cui stringeva le dita sul bordo del sedile. La postura tesa e l'irrequieto ma cauto oscillare delle gambe erano ormai segni inconfondibili per Harry.
Non era passato nemmeno un quarto d'ora quando Draco si rivolse a suo padre con la voce quasi spezzata. "Possiamo fermarci un momento?" chiese.
"No" Lucius fu categorico.
Harry notò che l'uomo si massaggiava con discrezione l'avambraccio sinistro.
"Per favore..." continuò Draco.
"Ho detto no. Non hai sentito?"
Maledetto bastardo! Pensò Harry come poteva essere così crudele! Draco stava ovviamente soffrendo, seppur in modo discreto, ma ormai Harry lo capiva a occhi chiusi.
A quanto pareva, suo padre lo aveva trascinato via dall'ultima lezione del giorno senza dargli il tempo di andare in bagno. E lui era probabilmente allo strenuo delle sue forze.
Infatti, dopo poco lo vide stringere le gambe e appoggiare impazientemente le mani sul sedile, inarcando un po' la schiena. Il suo sguardo era sempre più teso e preoccupato.
"Per favore! Devo scendere!" disse di nuovo con la voce spezzata.
Lucius lo fulminò con uno sguardo "Non posso fermare la carrozza!" disse freddamente.
Harry si sentiva prudere la mani. Voleva spaccare quella faccia di pietra di Lucius Malfoy con tutti gli incantesimi che conosceva, anzi no, a mani nude! E lo avrebbe fatto ma voleva rimanere invisibile, per poter restare al fianco di Draco fino al Maniero. Draco comincio a sollevare un ginocchio e a piegarsi in avanti costantemente. Ma non chiese più niente.
Quando la pressione risultò insostenibile, il ragazzino scoppiò in lacrime.
Harry si morse un labbro. Avrebbe voluto abbracciarlo, avrebbe voluto fare qualcosa per lui ma non voleva farsi scoprire.
Lo vedeva tremare con la testa bassa e alzare un ginocchio premendo una gamba contro l'altra e poi pestare i piedi a terra. Improvvisamente, il biondo si portò una mano tra le gambe e Harry vide i suoi pantaloni bagnarsi e un getto trasparente attraversare le sue dita e scivolare sul sedile, fino a terra.
Lucius lo guardò infuriato. Schioccò le dita e la carrozza planò verso terra.
Un altro lungo getto penetrò la stretta disperata di Draco e scrosciò sul pavimento della carrozza mentre essa si posava sul terreno in mezzo ad una foresta.
Lucius uscì dal veicolo con fare nervoso.
Draco si piegò in avanti singhiozzando senza riuscire a fermare un altro spasmo dei suoi muscoli esausti.
Harry si sporse verso di lui e mise una mano sulla sua che poggiava tremante sul sedile. Draco alzò gli occhi di scatto e guardò in direzione di Harry, senza mancare le sue verdi, invisibili iridi.
"Harry..." sussurrò tra le lacrime.
"Shhh, va tutto bene. Lasciati andare."
Draco abbassò lo sguardo. Harry al Maniero era proprio ciò che non doveva accadere. Dritto tra le braccia di Voldemort!
"Harry scappa!" sussurrò tra i denti.
"Esci da lì!" gridò Lucius da fuori.
"No! Rimango con te! Smettila di forzarti, lasciati andare! Chi se ne frega della sua stupida carrozza!" sibilò Harry.
"No! Harry, vattene da qui!" Draco strinse ancora la mano tra le gambe e guardò tremando la pozza sotto di sé, poi si voltò verso il padre che lo puntava gelido.
"Ho detto fuori!" gridò di nuovo Lucius camminando verso di loro.  Lo prese per un braccio e lo trascinò all'esterno.
Harry sentì la mano di Draco scivolare via da sotto la sua e si chinò istintivamente in avanti per riprenderla ma non fece in tempo. Rimase immobile a guardarlo.
Lucius spinse Draco verso un albero. "Muoviti, dobbiamo ripartire!" disse nervosamente.
Daco si fermò davanti all'albero, si sbottonò, sconfitto, i pantaloni ormai zuppi, e si liberò del resto del liquido rilassandosi quanto più poteva.
Quando tornò indietro asciugandosi le lacrime con la manica, Lucius lanciò su di lui un incantesimo di pulizia dopo aver ripulito anche la cabina.
Poi si avvicinò al figlio e gli tirò uno schiaffo fortissimo, tanto che Draco venne scaraventato da un lato, cadendo addosso alle scale della carrozza.
A quella scena, Harry si sentì bruciare le guance, sentì una rabbia quasi estranea a sé stesso invadere il suo cuore, gli occhi pizzicavano e le mani tremavano. Senza nemmeno rendersene conto era saltato al collo di Lucius disarmandolo. L'uomo cadde all'indietro e Harry sopra di lui iniziò a prenderlo a pugni più forte che poteva finché il suo naso non cominciò a sanguinare.
Draco guardava la scena sconvolto.
Quando Lucius si rese conto di cosa lo stava malmenando, afferrò il mantello dell'invisibilità e lo strappò via da Harry.
"Tu! Brutto moccioso!!" gridò spingendolo indietro contro Draco, che lo afferrò perché non cadesse a terra e lo strinse a sé.
"Cosa ci fai qui??!" gridò Lucius.
"Sei un pazzo maniaco!" strillò Harry con tutto sé stesso, puntandogli contro la bacchetta "Non provare più a toccare Draco, o te ne pentirai!"
Draco lo guardava stupito... Harry gli ricordò improvvisamente Isadora, quando strillava contro Lucius per difendere suo figlio.
Lucius cercò con lo sguardo la sua bacchetta caduta chissà dove, intanto fece due passi verso di loro "Non osare parlarmi in questo modo, Potter!" ringhiò.
Improvvisamente un verso acuto e stridulo riempì il cielo.
Harry alzò lo guardo e vide un Ippogrifo planare sopra di loro a tutta velocità. L'animale afferrò Lucius per la schiena e lo portò via.
"Aaaaahhhhh lasciami andare!!!" urlava l'uomo cercando di liberarsi.
Harry e Draco rimasero a guardare in alto, a bocca aperta.
"E' Fierobecco!!" gridò Harry con gioia.
L'ippogrifo appese Lucius in cima ad un albero altissimo e lo lasciò lassù. Poi tornò verso di loro e atterrò, svelando, con grande sorpresa dei due, le persone che lo cavalcavano.
"Sirius! Hermione!" il viso di Harry si illuminò.
"Salite! "disse l'uomo porgendo loro una mano.
Draco si sedette dietro Hermione e Harry dietro di lui.
"Ho pensato che fosse meglio avvertire Sirius che metterti nei guai con Silente" disse la ragazza fiera della sua idea ma con aria di rimprovero.
"Grazie! Hai fatto benissimo, Hermione!!" disse Harry abbracciando Draco da dietro.
Appoggiò il viso sulla sua spalla e gli baciò una guancia, mentre l'Ippogrifo si innalzava in volo planando sopra montagne e foreste.
"Stai bene?" sussurrò nel suo orecchio.
"Sì, grazie" disse piano Draco confortato da quell'abbraccio e sorrise con un po'di tristezza. Pensò a suo padre e a cosa gli avrebbe fatto Voldemort sapendo che si era fatto sfuggire Harry e lui in un colpo solo.
Non capiva come mai gli fosse impossibile non darsi pensiero per Lucius. Forse era per la paura che aveva visto nei suoi occhi davanti a Voldemort, oppure per quel ricordo in cui aveva offerto la vita per salvare lui e Isadora. Non riusciva a capire dove fosse finito quel ragazzo che scherzava con Severus e che aveva fatto innamorare Isadora.
Draco strinse nelle dita le forti piume dell'ippogrifo. L'animale volò fino a Londra nella gelida aria invernale, ma la sua schiena era calda e confortevole e l'abbraccio di Harry lo era ancora di più.
 
-*-
 
"Che bella!" disse Harry camminando per il corridoio polveroso e scalcinato della casa di Sirius.
"Sul serio ti piace?" chiese Sirius incredulo.
"Sì!" Harry era al settimo cielo pensando che quella era la casa dove avrebbe vissuto con il suo padrino, non appena Sirius fosse stato un uomo libero.
"E questo cos'è?" disse il moro entrando in una stanza tutta affrescata seguito da Draco.
"Possiamo?" chiese educatamente Hermione seguendo i due ragazzi.
"Ma certo" confermò Sirius con un sorriso.
I tre guardarono l'arazzo sul muro raffigurante un enorme albero pieno di rami. Per ogni ramo c'erano una o due figure ognuna con il nome scritto sotto.
In alcuni punti al posto delle figure c'erano solo dei buchi neri bruciati nella tela.
"E' l'albero genealogico della famiglia Black" disse Sirius.
"Wow!"Harry scorse le dita seguendo i rami.
"Quelli con i buchi neri sono i ribelli diseredati!" disse Sirius con un sorriso beffardo "Come me!"
 
Hermione si fermò accigliata scrutando il muro " Lady Aloisir Veckbalnas!" disse improvvisamente.
"Dove?" gli altri due si avvicinarono a lei.
"Ma questa..." disse Draco guardando il buco nero vicino a Narcissa Black, Bellatrix Black e Andromeda Black. Collegata ad un altro ramo, sotto il padre delle tre donne, c'era la scritta
Isadora Black
"Era una Black?" chiese Harry.
"Sì" sospirò Draco "Ma non sapevo che fosse..."
"Certo" disse Sirius. "Era mia cugina e sorellastra di Narcissa"
Draco si voltò verso Hermione "Dove hai letto Lady Aloisir V...oh!"
Harry osservò i due che si guardavano negli occhi.
"Lily Evans - Isadora Black... é un anagramma!" disse il biondo stupito
Hermione annuì.
Sirius li guardò incuriosito.
 
Mentre bevevano un tè nel soggiorno, Harry raccontò a Sirius della scatola, e del patto di sangue fra sua madre e quella di Draco, con tutto quello che era successo e che Silente aveva raccontato loro.
In cambio Sirius disse loro quello che sapeva di Isadora e di Lily.
"Il padre di Narcissa, Bella e Andromeda tradì la moglie con una Mezzosangue di cui nessuno seppe mai niente, perché a causa dello scandalo il suo nome e il suo passato vennero nascosti. Isadora fu fatta passare per una figlia adottata dalla famiglia Black per beneficenza, ma presto Narcissa, gelosa della sua bellezza e, in seguito, della sua relazione con Lucius, mise in giro la voce che era una Mezzosangue figlia di una prostituta. Insinuò molte altre cattiverie e rivoltandole contro mezza scuola e, ovviamente, quasi tutti i Serpeverde.
Io le volevo bene; la prendevo in giro, ma lei sapeva che poteva contare su di me. Anche Severus le voleva molto bene, infatti lei passava molto tempo con lui e dato che James, Remus ed io non lo sopportavamo, beh... ci vedevamo poco e la facevamo sempre arrabbiare.
Anche Lily era sempre con lei. Erano inseparabili. Si difendevano e si proteggevano sempre a vicenda, senza mai litigare, senza gelosia. Erano meravigliose!"
Harry guardò Draco con un leggero sorriso e il biondo ricambiò lo sguardo.
In quel momento, le fiamme del camino divennero verdi e Silente e la McGranitt sbucarono fuori tutti affannati.
"Grande Merlino!! Harry!" gridò Minerva.
Harry li guardò sgranando gli occhi. Così anche Draco e Hermione, che arrossì pesantemente.
"Ben arrivati!" sorrise Sirius
 
-*-
 
Raccontarono tutto ai due insegnanti. Silente sedeva su una poltrona e scuoteva lentamente la testa.
"Sei stato molto coraggioso, Harry, ma non devi più comportarti in questo modo. Promettilo. Tu credi di aver aiutato Draco, ma hai messo entrambi in un peggior pericolo. Adesso non possiamo uscire da qui. Troppa energia magica intorno a questo luogo potrebbe attirare l'attenzione di persone indesiderate.  Avvertirò Severus che torneremo domani."
 
Harry era felicissimo della notizia e quando si sedettero tutti a cena nella cucina di Sirius, il suo cuore martellava per la gioia.
Draco alla sua sinistra e Sirius ala sua destra. Harry avrebbe voluto vivere così per sempre in quella casa. Senza dover pensare a Voldemort o a salvarsi la vita.
Hermione aveva un sorriso da orecchio a orecchio, mentre dialogava con Sirius e ascoltava affascinata i suoi racconti su Hogwarts.
 
 
Più tardi Sirius mostrò ai due ragazzi i la loro stanza. Era la prima volta che condividevano una stanza e Harry si sentiva ancora più felice.
Sirius si avvicinò a lui e gli posò le mani sulle spalle.
"Quando verrai a vivere con me questa sarà la tua stanza" disse sorridendo.
Harry lo guardò commosso.
"Grazie"
"James è stato qui per un periodo e questa era la stanza in cui ha dormito insieme a Lily."
 
Per l'occasione, Sirius aveva trasformato il letto matrimoniale in due letti e aveva dato la buonanotte a Harry e Draco lasciandoli sotto le coperte.
 
"Dormi?" chiese Harry dopo un po' nel buio della stanza.
"No" la voce di Draco gli sembrò molto triste. Harry si sentì improvvisamente deluso dal fatto che Draco non potesse condividere la felicità che lui provava in quel momento.
Si alzò dal letto e si infilò in quello di Draco.
"Come sei freddo!" disse sdraiandosi vicino a lui.
"Ho freddo... " sussurrò il biondo.
Harry lo abbracciò appoggiando il viso sulla sua spalla.
"Cosa c'è?" gli chiese.
"Niente." disse lui fissando assorto le fiamme del camino.
"Non è vero!"
Draco abbassò lo sguardo "Sto pensando a mio padre..."
"Sono stato io a sostenere che tuo padre non è cattivo come sembra ma che è il Marchio Nero a contaminare il suo cuore... Lo so che hai paura per lui. È sempre tuo padre." disse Harry
"Credi che Voldemort lo punirà perché siamo scappati?" chiese Draco girandosi verso di lui.
"E' probabile. Ma vedrai che non gli farà del male. Ha bisogno di lui e di noi. Questo va a nostro vantaggio"
 
"Sei sempre così positivo..." sospirò Draco.
"Farò in modo che tu sia felice. Te lo prometto. Non devi essere triste, andrà tutto bene" sussurrò Harry.
 
Draco gli sorrise e lo circondò con un braccio.
"Harry... ti voglio bene" mormorò.
Harry sorrise mentre i suoi battiti acceleravano e lo baciò sulle labbra.
Si strinsero l'uno all'altro e si addormentarono.
 
La mattina dopo sedevano tutti a colazione nella grande cucina.
Sirius stava mettendo in tavola pane, marmellate di tutti i tipi, miele, burro, cioccolata.
Hermione lo seguiva con gli occhi, affascinata da qualsiasi cosa facesse e Harry e Draco la guardavano e la prendevano in giro imitando il modo in cui sbatteva le palpebre.
"Secondo me lei non vedeva l'ora di dover avvertire Sirius!" sghignazzò Harry facendo ridere anche Draco.
 
 
Mentre gli altri si preparavano a partire, Draco fece un'ultima visita alla stanza dell'albero genealogico. Passò un dito sul buco bruciato nella stoffa sopra la scritta Isadora Black.
Ancora si intravedeva il disegno di qualche ciuffo di capelli biondi sfuggito alla bruciatura.
Grazie, mamma. Pensò.
 
"Andiamo?" Harry si avvicinò a lui gli prese la mano.
 
Sentirono lo stomaco arrotolarsi mentre viaggiavano nel vortice temporale della Passaporta che Silente aveva allestito per loro.
Il Preside li radunò tutti nel suo ufficio e convocò Sibilla Cooman, che era di ritorno dal suo convegno.
 
"Questi sono gli ingredienti per una pozione " confermò la donna.
"Il segreto contiene la ricetta originale ma io so già che quello è lo scopo di questi capelli e di questo sangue. Manca soltanto uno degli ingredienti e la pozione sarà pronta."
"Cosa dovremmo fare con questa pozione?" chiese Draco.
"In genere la Pozione delle Tre Streghe veniva somministrata ai bambini che si intendeva proteggere. Ma era fatta di ingredienti di creature magiche. Non di persone. Questa particolare pozione deve avere uno scopo preciso, di cui non siamo a conoscenza."
"Cosa dice la Profezia?" chiese Harry.
Sibilla lo guardò attraverso le sue spesse lenti "La profezia dice che due bambini e tre streghe saranno la rovina del male Oscuro. Le tre streghe hanno fatto il loro dovere e voi siete quei due bambini. Non c'è dubbio. Inoltre il numero tre è stranamente sempre presente, tranne che per i due bambini.  Tre ingredienti, tre creature femmine, tre elementi quali il segreto, la pozione, la profezia..."
"Mi hai chiamato Albus?"  Severus entrò nella stanza.
 
Dopo un attento esame degli oggetti nella scatola, Severus sospirò.
"Confermo quello che ha detto Sibilla. Questi sono ingredienti per una pozione. Suppongo che le ciocche vadano bagnate nel sangue prima di essere unite al terzo ingrediente.
Inoltre, se i primi due ingredienti sono presi da due donne, il terzo ingrediente è sicuramente un animale magico di sesso femminile. In questo caso, ho ragione di credere che sia l'unicorno e se fosse così, in verità la pozione è già completa." Severus abbassò lo sguardo sul polso di Draco "L'Unicorno da cui ho preso il crine e il sangue per il bracciale che Draco ha al polso, era in effetti un unicorno femmina."
Draco guardò il suo bracciale. "Ma come faccio a toglierlo?"
"Purtroppo non c'è alcun modo che io conosca." disse Severus.
Silente si schiarì la voce. "Beh, io credo che anche il bracciale saprà quando è il momento di rendersi utile! Per adesso, lasciamo gli ingredienti separati così come le chiavi. In questo modo saranno più al sicuro."
 
 
 
h+d
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Note conclusive:
 
 
Grazie ancora e a presto!
D. 
  
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