Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: edwstyles    11/10/2012    1 recensioni
« I'll break your heart ». « Maybe i'll break yours ». « Nobody breaks my heart »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Tom, Tom.. Tom! Ci sei? Andiamo! Che mezzasega. »
«Oh eh, ci sono. Sono qui, ciao.» « Ma stavi dormendo sul serio? In biblioteca? Trasgressivo proprio, oh.» «Ehm sì, mi ero addormentato.. ehm, sì.» Il viso di Effy si copre di perplessità, intanto mi guardo intorno in cerca di un appoggio.
«Okay, come vuoi. Ma sappi che hai mezzo tema stampato sulla faccia. 
» « Ehm che cosa?!»  
«Quello che ho appena detto, hai mezzo tema stampato sulla faccia. »  
«Merda merdissima.» «Tranquillo, lei non c'è. »  «Ma figurati, non era quella la mia preoccupazione. Ma ben sì che litri di inchiostro inutile hanno sporcato il mio incantevole viso.»
Mi fingo idiota, ma in realtà mi tranquillizò parecchio il fatto che lei non ci fosse. Era una di quelle poche volte in cui desideravo che lei non ci fosse mai stata, non fosse mai vissuta su questa terra e non avesse mai occupato i miei occhi. Ergo, quello è stato l'unico momento in cui abbia mai pensato una cosa del genere. La sua presenza nella mia vita occupa così tanto, bensì così sconosciuta a lei, che desiderare che non ci fosse mai stata sarebbe sinonimo di disperazione.
A quel punto mi sentirei solo davvero. A differenza che questa solitudine mi ucciderebbe, anzicchè proteggermi.

«Oh piantala per favore. » Il suo comando s'interrupe da una grossa risata, fermata dal fastidioso zittirci della bibliotecaria, donna tanto stimata ed odiata.  La vorrei proprio io, una vita come la sua. Vive sommersa da libri e storie che non terminano mai.
Iniziano sempre di nuove, ogni giorno una nuova storia. Ogni giorno qualcuno entra da quella porta e chiede nuove vite da vivere, e lei le esaudisce tutte.  Quel posto scoppia di
idee, immaginazioni, storie, vite, amori.  Quella donna si nutre di ciò, come può un giorno sentirsi male? Come può sentirsi vuota e abbandonata? Non può, non succederà. 
Il suo destino è questo, raccoglitrice di storie.
Il suo destino è questo, vivere le storie altrui. Leggere la felicità nei libri fermi, nutrirsi di parole consumate nel tempo, vecchie e marce.  
Inacidite, false. 
 

«Secondo me stai uscendo male.» «Non sto uscendo niente male, muoviti. » Usciamo dalla biblioteca di corsa e ci avviamo alla caffetteria della città, bel posto per riporcorrere ricordi. 
S'era fatta sera ormai.

«Sì invece, non pensi ad altro e non la conosci nemmeno. »  «Possiamo parlare di altro, per favore? »  «Cioccolata calda con moooontagna di panna, grazie. » «Tu, straniero? Solito caffè macchiato, giusto? » Sorrido confermando, Maria e il suo menù mi conoscevano alla perfezione, sembrava crearlo in simbiosi al mio umore. 
Forse era per questo che amavo quella caffetteria, o forse era per i cd di Elvis fissati al muro? 
Sarà, ma al vecchio gira dischi Maria aveva incastrato il cd del Bon Iver, la mia skinny love mi sfiorava i pensieri.


And i told you to be patient
i told you to be fine
i told you to be balanced
i told you to be kind.
Now all your love is wasted?
Then who the hell was is?
Now i'm breaking at the britches
And at the end of all your lines.

Come on, skinny love.

Who will love you?
Who will fight?
Who will fall far behind? 



Ero così in sovrappensiero quella sera che le parole di Effy erano del tutto buttate al vento. Mi sentivo quasi in colpa, e lei se smise di parlare. 
Silenzio. 
Esistono legami speciali tra le persone che non puoi esprimere a parole, devi solo viverli. Io e lei leghiamo così, immergendoci nei nostri sguardi. Molte volte passano i giorni senza che ci rivolgiamo una parola, altre volte stiamo ore ed ore solo a parlare, ma quelli sono giorni vuoti. I giorni pieni sono quelli in cui la guardo negli occhi e in silenzio mi parla della sua confusione e della sua paura, del suo non sentirsi al posto giusto.  Quelli sono i momenti che preferisco, e questo era uno di quelli.
Solo che ora, Effy ero io.
Lei sospirò e continuò a bere in silenzio la cioccolata, riscandosi anche le mani. Io mi appogiai alla vetrata e mi accorsi un'anima seduta sul muretto che si affaccia al mare.
Un'anima dai capelli lunghi neri e un maglione blu scuro, pantaloni stretti e stivaletti di pelle.
Quell'anima io la .. conoscevo.
Era la mia Elisabeth. 


 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: edwstyles