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Autore: Raven Callen    12/10/2012    3 recensioni
Quella maledetta guerra non faceva che seminare morte e distruzione.
Dawn era li, schierata insieme agli altri, piccola Corvonero che attendeva come tutti.
Internamente pregava che quella logorante attesa non finisse mai, che si dilatasse all’infinito, e al tempo stesso che cessasse.
Sentiva ogni secondo bruciato arderle sulla pelle come fosse cenere che andava man mano a ricoprirla, che la avvicinava a quella che, forse, sarebbe stata la sua ultima ora di vita.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Dawn distolse l’attenzione dal ragazze e fissò l’ingresso della scuola.
Scott non ebbe neanche il tempo di chiedersi cosa stesse fissando che lei esalò:
- Stanno arrivando…- sussurrò, piano, il labbro superiore le tremava leggermente.
Non c’era bisogno di chiedere altro.
Adesso entrambi osservavano lo stesso punto.
Mancava poco tempo.
- Ho paura…- confessò lei, con il tono che, nonostante tutto, rimaneva pacato e calmo.
Il rosso sentì che era solo apparenza.
Lui era un po’ come un cane:
Sentiva la paura.
 
Uno sbuffo.
Scott non sapeva cosa Dawn volesse da lui.
Il ragazzo non le avrebbe risposto “anche io”, – Scott non aveva mai paura.- non l’avrebbe confortata con parole sdolcinate e inutili, non l’avrebbe abbracciata.
Prese ad osservarla, semplicemente, in quegl’occhi chiari, e fece intendere che non avrebbe fatto assolutamente nulla per farla stare meglio.
Dawn lo sapeva.
Non si era mai aspettata niente di diverso.
Non l’aveva mai fatto. Mai.
E per il Serpeverde questo era strano..
 
- vai a nasconderti.- le disse, invece.
Ed era una frase così inaspettata, un ordine troppo pieno di significati contrastanti, che li sorprese entrambi.
La Corvonero sbatté più volte le palpebre, leggermente perplessa, e lo scrutò con sguardo interrogativo.
- Vai a rifugiarti in qualche luogo sicuro.-
“Se ancora ce ne sono.” Pensava, ma non lo disse.
- Non dureresti due minuti nel casino che sta per scoppiare, non saresti di alcun aiuto. Vai via.-
E ghignò malevolo, Scott, credendo di averla convinta.
Illuso.
La biondina sorrise, infatti, senza mostrare segni di cedimento.
Possibile che non si scomponga proprio mai?
 
- Grazie.-
- E di cosa?-
- Di esserti preoccupato per me… -  
- Tsk, non mi sto preoccupando per te. -
Dawn fece roteare gli occhi, ma non disse niente.
Era inutile discutere.
Passato il momento di leggerezza, Scott tornò a incupirsi.
- Guarda che non stavo scherzando. Corri a metterti al sicuro finché sei in tempo, fatina.-
- Non ho intenzione di farlo.-
- Non fare la testarda!-
Lei si imbronciò.
- Io non me ne andrò abbandonando qui i miei compagni.- ribadì, decisa.
- Vattene, Dawn!- ringhiò il ragazzo, perdendo definitivamente la pazienza, stringendo i denti per non alzare la voce.
In un’altra occasione non si sarebbe fatto scrupoli a prenderla per un braccio e spingerla in qualche passaggio segreto del castello, il più vicino.
Ma non in quel momento.
Mancava poco tempo.
 
- Ma se anche me ne andassi, dove potrei nascondermi?- rispose Dawn, cercando di farlo ragionare.
- Ma che ne so! In un armadio, sotto un tavolo, nelle segrete del castello! Sei un’esperta nello scomparire, è il momento di usare questa tua seccante abilità!- e cominciò ad agitare le braccia, preda della frustrazione.
Dawn lo trovava tenero, con quel suo atteggiamento infantile.
 

- Scott..-
- Va’ via, Dawn! Adesso!-
Lei sobbalzò, apre la bocca per dire qualcosa ma non riusciva ad emettere alcun suono.
Per un secondo Scott pensò che l’avrebbe ascoltato, che sarebbe scappata via, in un luogo sicuro.
Si sbagliava.
La ragazza, assimilata la potenza della frase, tornò a scuotere piano il piccolo capo biondo.
- Non posso Scott, non posso abbandonare la mia casa e i miei amici.-
- Ma Chissenefrega! Al diavolo il patriottismo! Devi andare via. Io.. verrò con te! Scapperemo dalla scuola attraverso il passaggio a Nord. Non ci vedranno uscire, vedrai.-
“Saprò proteggerti.”
Ma che sto dicendo? Sono forse impazzito?
 
- Non ti importa di tutte le vite che stanno combattendo per la libertà?
Stanno combattendo anche per me, e per te.
Non ti importa di loro? -
 
“ Mi importa più di te…”
 
Bleah, da quando sono diventato così sdolcinato?
 
Si sarebbe tirato un ceffone da solo. Era forse sotto un incantesimo?
Lo sapeva, che prima o poi quella mocciosetta gli avrebbe fatto perdere la ragione.
Parlava pure da solo!
 
- Scott, per favore, lasciami…-
Il rosso si accorse con terrore di averle afferrato le spalle, in una presa salda e decisa.
“ Ma quando…?”
Il ragazzo si ritrasse di colpo, come scottato.
Le mani gli bruciavano.
 
- Io ti avevo avvertita, Lovegood… - sputò veleno, arretrando di un passo.
- Scott, aspetta…-
- Ci vediamo all’Inferno, Principessa delle fate. – ghignò, prima di darle le spalle e andarsene.
Dawn cercò di fermarlo, ma in quel momento un suono di passi, insistenti e martellanti, la distrasse.
Una moltitudine di visi si volta nella stessa direzione, come a rispondere ad un richiamo.
 
 
In quel momento l’ultimo granello di sabbia cadde sul fondo della clessidra.
 
 
Il tempo era scaduto.
E Dawn si sentiva mancare l’aria nei polmoni mentre la paura l’assalì.
 
No!
È troppo presto, serve altro tempo!
Ma altro tempo non ve n’era.
Bisognava mettere da parte la paura, il tremore delle mani, l’indecisione.
Ora era tempo di combattere.
 
 
 
Come un’entità sola tutti gli studenti e gli insegnanti si diressero all’esterno, senza fretta:
Chi scalpitava e voleva combattere il prima possibile, per far cessare tutto.
Chi si sentiva morire ad ogni secondo perso dopo ogni passo in avanti.
Chi non provava nessuna delle due cose, solo un profondo senso di rassegnata consapevolezza.
Gli istanti bruciavano come carta, velocemente. Troppo.
Quando la luce grigiastra dell’esterno illuminò le loro facce determinate e stravolte, una consapevolezza si fece strada nel petto di ognuno di loro, sgomitando per emergere.
Era il momento di combattere.
 
 

The moment to fight

The moment to fight

To fight
To fight
TO FIGHT!

 

 
 
Per Dawn la paura prese la forma di un esercito di uomini neri.
Guardando quegli assassini avvicinarsi, la giovane Lovegood non potè fare a meno di chiedersi se avesse fatto la scelta giusta…
 



Angolo del Corvo:

Ecco il quarto capitolo! (nato durante l'ora di fisica e postato con il raffreddore. x.x)
Spero vi piaccia.
Spero di non aver reso Scott troppo smielato e Dawn troppo ripetitiva.
Voi che dite, non sono troppo OOC?
Vorrei sapere da voi se volete una "What if..." di questo capitolo, uno dove Dawn accetta la proposta di Scott e scappa via con lui.
La parte pre-combattimento si è felicemente conclusa, diciamo che potrei anche considerare Completa la mia mini long.
Però avevo pensato di aggiungere un dopo-guerra. 
Devo pensarci su.
Sono indecisa se far sopravvivere tutti o meno.
Voi chi vorreste che salvassi e chi no?
Fatemi sapere.
  
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