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Autore: edwstyles    12/10/2012    1 recensioni
« I'll break your heart ». « Maybe i'll break yours ». « Nobody breaks my heart »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Senza ulteriori indugi corsi subito da lei.  Non so cosa è stato, non pensai a nulla, come un istinto di sopravvivenza, corsi da lei senza dire niente.
Effy non provò a fermarmi, sapeva anche lei il motivo per cui lo feci. Lei lo sapeva, ma io no, ed una volta quasi vicino ad Elisabeth mi passarono d'avanti agli occhi tutti i discorsi di Effy riguardanti i sentimenti, i legami e le promesse. Si riunirono davanti a me creando una nube, una nube di pensieri e paure. Che io attraversai, che io smontai in un secondo, lasciandola dispartire nell'aria. 

«Salve. » Si girò di scatto, impaurita. «Oh, ciao.»
Tra i capelli sul viso per via del vento riuscii ad accorgermi del suo sguardo inevitabilmente spento. Mi venne una fitta al cuore.
Oh piccola meraviglia, cos'è potuto passare di qui capace di portare via la lucentezza del tuo immenso sguardo? 
Mi riconobbe subito, purtroppo. Avrei potuto far finta di essere un cavaliere o un pirata, ma riconobbe subito il monosillabe che conobbe in bibioteca.

«Sei sola?»  Ma ci vedi qualcun'altro qui, coglione? Sappi che i pesci non contano. Che testa di cazzo.
«Sì, sono sola, sempre.»  Ma non lo sei  mai stata. Sono sempre stato dietro l'angolo di ogni tuo passo, ero sempre accanto a te. La mia presenza, invisibile ai tuoi occhi, era sempre accanto a te. 
«Allora son disposto a farti compagnia, sempre che i pesci non siano gelosi.»  Sorrisi desideroso.
«Non vorrei rovinarti la serata.»  Tu me la stai salvando.
I suoi sorrisi erano tristi. 

«Stavo bevendo il caffè, lì dentro. Nella mia caffetteria preferita con la mia migliore amica e una delle canzoni di sottofondo più belle che il mio cuore abbia mai conservato. E invece ho scelto di star qui, al freddo, con la puzza di pesce che viene al di là del muretto, con una ragazza dai capelli scomposti e un maglione della nonna. Sarei potuto non uscire alla tua vista, avrei potuto anche prendermi uno dei miei adorati pancake, e invece ho scelto di star qui, di uscire da quel mezzo paradiso per stare qui, con te. Ho sentito il bisogno di uscire da lì dentro, per questo mortorio. Quindi no, credo che non sia stato rovinato un bel niente. » 
Abbassò lo sguardo arrosita. Avrei voluto tanto pentirmi di ciò che avevo appena detto, sarei potuto scappare da un momento all'alto e mandare tutto a puttane come sempre.
Insomma, avevo il mare d'avanti, un salto e sarebbe finito tutto dall'imbarazzo. E invece sono rimasto a fissarla arrossire per tutto il tempo, scelsi di rimanere con lei nonostante le mie innumerevoli, catastrofiche, pesantissime paure.
Ci sedemmo alla panchina, lei era ancora rossa. Sembrava volesse nascondersi, quando quello che avrebbe dovuto farlo ero solo io.
Cercava in tutti i modi di nascondersi col maglione, c'era così tanta tenerezza in lei quella sera.

«Perché ti nascondi?»  «E' solo che.. non credo di meritarmi le tue parole, tutto questo. In realtà, non credo di meritarmi mai niente.» 
«Tutti abbiamo bisogno di qualcuno. Ognuno di noi, si merita qualcuno o qualcosa, non dovresti pensarla così.»
«Non io, io merito tutto tranne che cose belle.  Le cose belle conoscono tutto il mondo, fanno il giro di tutto il pianeta e bussano casa per casa. Si poggiano sul viso di tutte le persone e lasciano il segno nei loro occhi. Si accaparrono tutte le vite. Fanno il giro di tutto questo ma non conoscono il mio nome. Non hanno mai fatto il mio nome. »
Tale bellezza è sempre stata sconosciuta. Come fosse stata sempre e solo tutta mia, come se fosse al mondo solo per me, dovevo solo andarla a prendere.
Non le dissi nulla. Non sapevo cosa, avevo già imparato a far zittire il cuore. Così le porsi una sigaretta, rendiamoci conto che non porgo sigarette a nessuno. Le mie sigarette.

« Sappi che non mollo sigarette a nessuno, quindi, tieni. » «Però, devo sembrarti proprio disperata.» «Smettila di pensare che tutto il mondo ce l'abbia con te e che ogni persona su questa terra sia in complotto contro di te, smettila di pensarlo e se sarai fortunata, ti presto anche l'accendino. »  Risposi turbato, i suoi pensieri mi innervosirono, come ha potuto pensare una cosa del genere? 

Notò quanto fossi serio e nel suo viso vidi l'intenzione di azzerarsi del tutto la mente e ripartire da zero. 

«Ah, quindi all'accendino dai retta e ad un povero indifeso ragazzo che vuole aiutarti no, okay.» Mi finsi offeso e lei rise. Lei rise.
«Sei, davvero carino, grazie. E' un gesto.. davvero tanto carino. »
Carino, ha detto che sono carino. 
Nascosi il fastidio e le domandai che cosa c'era che non andava quella sera. 
La mia dolce donna parlava e parlava gesticolando le mani, stringendo a sè l'accendino e la sigaretta che non aveva ancora acceso. 
Mi nutrì delle sue parole come se non avessi mai vissuto questa vita. Quelle parole riempirono i miei vuoti e i miei dubbi, riporcorrerono tutta la mia vita in mezza serata.
Possibile che si debba aver bisogno di una sola anima persa, per riappacificare tutti i demoni interni? 


Per tutto questo tempo ho pensato di aver bisogno d'aiuto, ho pensato di dover essere salvato. Ho pensato che al mondo non ci fosse nessuno ridotto a pezzi come me, più di me, o anche meno di me. Per tutto questo tempo ho pensato che cazzo ci stavo a fare qui.
Quella sera, lo capii. Non ero io a dover essere salvato, non c'era bisogno che mi togliessi di mezzo. Quella sera capii tutto.
Io sono qui per lei, per salvarla. 







 
 
  
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