Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: Analyse    23/04/2007    3 recensioni
Avevo in mente questa fic già da parecchio tempo... Faust è un personaggio marginale, nelle vicessitudini sia del manga che nell'anime di Shaman King... Eppure è anche una figura interessante e contorta, che vale la pena di esaminare... Ha un burrascoso passato, che segna profondamente quello che è il suo presente... Un amore profondo spezzato dalla morte...
Quello che leggerete qua è il suo diario...Ho provato a raccontare, attraverso i suoi occhi, gli attimi felici e la disperazione che ha provato con e per Elisa...
Dal momento in cui l'ha conosciuta, fino ai suoi esordi come sciamano, e oltre...
Spero vi piaccia.
Nel primo capitolo, ritroviamo un Faust bambino, al suo settimo compleanno...
Cosa si pensa, quando la solitudine è la tua migliore amica, a quella età?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elisa, Faust VIII
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
31/02/1979
Elisa ha avuto un'altra crisi...
Non riesco, non riesco più a sopportarlo.
Devo riuscire a guarire la sua malattia.
Ora è questa la mia ossessione: al costo di rimetterci la mia, di salute, io riuscirò a trovare una cura...
Più il tempo passa, più le sue crisi si fanno più gravi.
E io non posso perderla proprio ora... Non adesso, maledizione! Non adesso che...
Che stiamo insieme.
è così strano pronunciare queste parole... Eppure è così. Abbiamo deciso di star insieme.
è la cosa più buffa, è che questa decisione è stato l'esito finale del più brutto litigio che ci abbia mai coinvolto.
Passeggiavamo per la strada, quasi una settimana fa, sotto la neve... Dopo le prime settimane di febbraio, quando si era limitato a piovere e a fare semplicemente mal tempo, era arrivata nuovamente la stessa neve di gennaio, e lo stesso gelo.
Amo il freddo... Mi è sempre piaciuto.
Mentre invece Elisa è il tipo di ragazza che ama crogiolarsi sotto il sole. E quella sera nevicava lievemente, mentre tentavamo di tenerci al riparo sotto i cornicioni dei negozi e delle case... Ci tenevamo per mano, e sentivo, mentre camminavamo, che lei tremava come una foglia.
Entrammo in un bar, per riscaldarci un po' e bere una bella cioccolata calda...
Saremmo dovuti andare al cinema a vedere un bel flm, ma alla fine i film in programmazione non ci avevano per niente ispirato... Così avevamo optato per una bella cioccolata calda e via...
Ci siamo seduti in un tavolino in fondo al locale, e io ho ordinato al bancone due cioccolate con la panna.
Avevo notato che, per tutta la sera, Elisa non aveva praticamente spiccicato parola, se non per rispondere vagamente ai miei impacciati tentativi di instaurare una conversazione... Mentre solitamente ero io quello che doveva pregare in ginocchio perchè mi lasciasse per lo meno rispondere alla valanga di domande strambe che mi proponeva...
Aveva uno sguardo quasi triste.
Ci sedemmo l'uno di fronte all'altra, e la vidi prendere una bustina di zucchero e giocherellarvi con le dita.
Aveva i capelli sciolti, che le ricadevano mossi sulle spalle, come una cascata di lamine dorate.
è bellissima anche quando è triste...
Per alcuni versi appare anche più bella, perchè mi vien voglia di stringerla a me e di baciarle i capelli, quando vedo quell'espressione sconsolata nei suoi occhi...
"Elisa..." Tentai, con la voce rotta dall'esitazione...
"Una volta mi chiamaci Lii..." Il suo tono pareva quasi stanco, annoiato.
Non sollevò gli occhi su di me, quando le rivolsi la parola, fissandola dritta in viso, ma continuò, invece, a giocherellare con la bustina dello zucchero... A stringerla tra le dita e a modellarla come se fosse della creta...
Tacqui nuovamente, per qualche minuto, mentre il barista ci preparava le cioccolate, ora osservavo anch'io la bustina dello zucchero.
Stritola, modella.
Stritola modella...
Sritola...
Modella...
Rompendosi la carta, lo zucchero schizzò in ogni direzione, impiastricciando il tavolo, le mani ed i vestiti di Elisa.
Io non dissi nulla...
Ma lei tremava.
Si alzò di scatto, sbattendo violentemente le mani sul tavolo, prese la sua borsetta dalla sedia e si avviò spedita verso la porta del locale, tornando ad imbaccucarsi col suo cappotto verde scuro. Vidi solamente il cappuccio che tornava a coprirle i capelli, e la sua sagoma che si fiondava fuori dal locale.
Nel mentre, il barista arrivò con le due cioccolate.
Mi precipitai a lasciare il denaro per poterle pagare, e corsi fuori dal bar per poterla inseguire.
Ero esterrefatto.
Ma cosa potevo aver fatto, per portarla a comportarsi a quella maniera?
...
Cioè... Qualcosa avevo fatto, effettivamente...
Anche se non era stata colpa mia.
La stessa ragazza che mi aveva in precedenza chiesto di andare a casa sua per darle delle "ripetizioni" non aveva accennato a mollare l'osso...
In più, la prof. di Chimica ci aveva accoppiato per l'ultimo esperimento in laboratorio...
Di male in peggio...
E, daltronde, io sono un cretino...
è bastato un "AHI! Che male!! Mi son bruciata con l'acido cloridrico" (il che era vero, oltretutto: imbecille fino al midollo, la ragazza...), per farmi avvicinare...
Per non fare il menefreghista, le ho chiesto "Fai vedere..." E le ho preso la mano per poterne esaminare il palmo...
Stavo per dire che non era affatto niente di grave, quando mi ha piantato un bacio sulle labbra, con un bel metro di lingua, anche!!
...
...Le ho afferrato il polso e l'ho spinta da una parte...
"Hey!!" Ha urlato...
Me ne sono andato via dal laboratorio, ed ho passato il resto dell'ora di chimica in bagno da solo.
Oca maledetta.
Rubarmi il primo bacio... Così! Non me ne frega un accidente di apparire tonto, sono uno che a queste cose ci tiene, io!
...
Decisi di non raccontare niente ad Elisa...
Sta di fatto che, in qualche modo, doveva per forza averlo scoperto.
La rincorsi sotto la neve, con gli scarponi che mi scivolavano e la sciarpa che mi copriva metà del viso, mentre i capelli, mezzo spettinati e bagnati, mi dondolavano sulla testa in una ammasso molliccio e fradicio.
Dovevo trovarla...
Se fosse scivolata e caduta, non me lo sarei mai potuto perdonare...
La vidi alla luce dei lampioni, mentre attraversava la strada sulle striscie.
Si stava infilando in un vicolo, e non riuscivo a capire dove avesse intenzione di andare...
Probabilmente da nessuna parte, semplicemente voleva scappare da me.
Mi sentivo uno straccio, mentre le correvo dietro e tentavo di pensare a cosa le avrei potuto dire, una volta averla presa per un braccio e fermata.
Correvo, mentre il mio fiato si condensava in nuvolette di vapore che mi annebbiavano la vista.
Ero ormai a pochi metri da lei, e il vicolo nel quale ci eravamo infilati non aveva alcuna uscita.
Fu costretta a girarsi da sè, per tornare indietro, quando mi vide.
Avevo il fiato corto, poco abituato com'ero a correre... Mai stato un tipo sportivo.
La sua espressione sotto il cappuccio era dura, le labbra piegate in una smorfia di amarezza.
Io invece...
Beh, dovevo sembrare qualcosa come un cane troppo cresciuto a cui avevano fatto la doccia con l'acqua fredda...
Mi avvicinai con qualche passo, mentre lei stava ferma ad osservarmi...
"Perchè sei scappata?" Le chiesei, quando ancora qualche passo ci separava...
Non sapevo cos'altro dire...
Lei tentò di rispondere, ma la voce sembrò venirle meno, mentre abbassava lo sguardo, come se si sentisse quasi umiliata...
La abbracciai, la strinsi forte a me, ma mi sembrò di abbracciare una bambola inerme. A quel punto non sapevo cos'altro poter fare...
"Scusa..." Le sussurrai all'orecchio.
"Non volevo farti stare male...".
Sentii che le sue spalle iniziavano ad essere scosse da singhiozzi, prima flebili ed impalpabili, poi sempre più violenti e convulsi...
"PERCHè NON ME L'HAI DETTO?!" Mi urlò, mentre ormai si lasciava andare alle lacrime. Prese a picchiarmi sul petto col palmo delle sue mani, con tutta la forza che aveva in corpo... In confronto alla mia altezza, che la sovrasta di 30 centimetri buoni, ormai (altri tempi quelli in cui era lei quella grande anche di aspetto), pareva sempre più piccola, e quel tentativo forse di farmi del male non riuscì appieno... Il tutto era, inoltre, ovattato dal cappotto scuro che indossavo...
Quella sua crisi isterica mi fece ancora più male di quando l'avevo vista fuggire via...
Le afferrai delicatamente i polsi, facendo attenzione a non farle male, ma riuscendo a tenerla comunque ferma.
Mi fissò con occhi liquidi e pieni d'odio.
"Non ti ho detto cosa?!" Iniziavo ad irritarmi...
In fondo non era stata mica colpa mia, se quella mezza oca mi aveva rubato un bacio! -La prossima volta le brucio anche la lingua, con l'acido cloridrico... Lo giuro!- A questo pensavo, ma ero già assolutamente certo che una prossima volta non ci sarebbe proprio stata.
"CHE LA AMI!!" Non l'avevo mai sentita urlare in quella maniera... Era totalmente fuori di sé.
"Amare?? Ma di che stai parlando??"
Man mano che io continuavo con quelle che a lei dovevano sembrare delle domande stupide, pura finzione, notai che le sue guance si coloravano di un rosso acceso.
E continuava a piangere...
"Smettila di dirmi balle! Quella lì, quella tua compagna di classe! Perchè non mi hai detto che state insieme ed hai continuato a comportarti con me come se nulla fosse??" Mi sentii raggelare il sangue, per poi scaldarmi, per la rabbia.
"Te l'ha detto lei?" "Perchè, ha importanza?!" "Certo che ne ha, stupida! Quella piccola puttanella da quattro soldi non fa altro che starmi addosso come se fossi uno dei giocatori di rugby davanti ai quali si diverte ad aprire allegramente le gambe! Mi ha baciato a tradimento, questa mattina, e solamente Dio o chi per lui ha la minima idea di quanto l'avrei voluta massacrare a bastonate, quando l'ha fatto! Ma voi, certo, voi siete il gentil sesso, e quando fate carognate di questo tipo a nessuno importa, perchè ai ragazzi deve PER FORZA piacere! E invece sono incazzato come una belva in gabbia, perchè non era a quella capretta ignorante e cretina che avrei voluto baciare per la prima volta!!!!"
Mi dovetti fermare per poter riprendere fiato.
Mi sentivo svuotato.
Sollevai nuovamente lo sguardo su di lei, che mi fissava con occhi quasi sorpresi, indecisa, probabilmente, se credermi oppure no.
Si avvicinò a me... Continuava a guardarmi, con le sue iridi azzure che rilucevano fiocamente al bagliore dei lampioni.
"Ehmm... Quando ho detto che sei stupida, non intendevo dire che..." Non seppi preoseguire oltre...
Arrossii e presi a fissarmi le punte degli scarponi.
"Quella là è venuta e mi ha detto che stavate insieme già da parecchio tempo..." "Allora tu credi che io sia cretino!!" "NO! Non è quello... Però..." Si bloccò... Notai che aveva ricominciato a piangere...
"No... Dai, per favore... Non piangere." La strinsi ancora a me... Non potevo farne a meno...
Non deve piangere, lei.
Non con me di fronte.
Lei deve solamente ridere.
Non deve piangere.
"Non fare così, Lii... Per favore, mi fai star male..." Ma a quelle parole iniziò a singhiozzare sempre più forte.
Avevo paura che non sarei riuscito mai più a consolarla, tanto disperati erano i suoi sigulti.
"Non lasciarmi..." Sussurrò tra le lacrime... Ma io inizialmente non potei capire...
"Cosa?"
"NON LASCIARMI, TI PREGO. IO HO BISOGNO DI TE, SEI TUTTO QUELLO CHE HO CHE VOGLIO! PERCHè IO TI AMO! HAI CAPITO, TESTONE? TI AMO!"

Detto ciò con un tantino di aggressività in più rispetto a quella che sarebbe occorsa per una così romantica dichiarazione d'amore, torno a nascondere la testa nel mio petto e a piangere...
Mentre il mio cuore pareva ormai essersi bloccato del tutto.
Scoprii, invece, che batteva troppo velocemente perchè io potessi ancora accorgermi di essere vivo.
"Anch'io ti amo..." Avevo voglia di piangere con lei, questa volta... Ma per la felicità, e non certo per la tristezza.
Avevo voglia di baciare ogni centimetro di lei, ricoprirla di baci fino a farla soffocare.
Avevo voglia di avvolgere i miei polsi con i suoi morbidi capelli, ed avevo voglia di stringerla forte a me, per non lasciarla mai più scappare via...
Mai più lontana da me.
Piano piano, pareva che i singhiozzi iniziassero ad essere più flebili... Continuavo ad accarezzarle i capelli, sentendo di avere tra le braccia una rarità che mai e poi mai avrei dovuto perdere.
Timido, impacciato, le scostai il viso dalla stoffa del mio cappotto, e osservai il suo naso arrossato, dal freddo e dal violento pianto.
Un'ultima lacrima le scorreva su di una guancia, e gliel' asciugai con un indice ricoperto dal soffice guanto.
"Non mi lasciare..." Mi sussurrò ancora una volta.
"Non accadrà mai..." Mi sembrava di aver recuperato un po' di coraggio... "Non ti lascerò... Sei mia. Ed io ti amerò fino alla morte, Lii." I suoi occhi tornarono nuovamente lucidi, ma prima di piangere ancora, si mise lestamente in punta di piedi, e riuscì a ad appoggiare le sue labbra contro le mie, lievi, delicate... Ricordo di aver provato la stessa dolce sensazione che si prova, quando si poggiano le labbra sulla panna montata...
Probabilmente non è la visione più romantica di questo mondo, ma a me piaceva, e piace tutt'ora, ogni volta che la "assaggio".
Dopo che le nostre labbra si furono separate, la vidi arrossire, e, per come si scostò da me, sembrava voler scappare via per la vergogna.
Ma, più sveglio di come ero stato al bar, la trattenni vicina a me, cingendole le spalle con entrambe le mani.
"Dove scappi?" Le chiesi, sorridendole.
Lei rise appena.
Stretti, l'uno affianco all'altro, senza pronunciare nessun'altra parola, tornammo silenziosi verso il bar... In fondo, una cioccolata, in un momento come quello, ci voleva proprio!
Ancora adesso stento a credere a quello che è accaduto...
Ed è tutto merito dell'oca della mia compagna! Come si chiama? Sarah, mi pare...
O forse Laurah...L' "H" finale c'è, questo me lo ricordo...
Lii, non potrò mai lasciarti...
Perchè ormai fai parte di me...
Neanche la morte potrebbe mai dividerci... Ne sono sicuro! Perchè ci amiamo...
Senza alcuna banalità di sorta: ci amiamo e basta.
E aspetterò il tuo risveglio, Lii... Aspetterò per poterti ancora baciare...
E vedrai che riuscirò a guarirti, Elisa...
Ci riuscirò.
Ti amerò fino alla morte, Elisa...





Fine 4° capitolo! Non perdetevi il prossimo... Faust vi aspetta...^*^ E anche io, con le vostre recensioni, che, sappiatelo, mi rendono felicissima di continuare a scrivere!!^*^ Quindi grazie a Topomouse, Eden, e alla figliuzza Miyu!!^*^ Alla prossimaaaaa!!XDXD
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: Analyse