Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Ale    23/04/2007    0 recensioni
Un missing moment del quinto libro. Cosa ha portato il timido e riservato Neville a far parte della battaglia all’Ufficio Misteri? La presentazione in prima persona dell’animo di un ragazzo che si crede Nessuno. Dopo notti in bianco passate a pensare alla propria inutilità, umiliazioni e discussioni rabbiose su cosa vuol dire essere Qualcuno, la scelta finale di un adolescente tra continuare ad essere Nessuno od avere il coraggio di diventare Qualcuno. Questa storia ha partecipato al 21° Concorso di Efp, incentrato sulle fanfiction ispirati ai personaggi di Harry Potter.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti

Salve a tutti! ^___^

Ho aspettato molto a pubblicare questa storia, perché non ero molto sicura del risultato, nonostante l’avessi presentata al concorso dell’anno scorso. Ora mi sono decisa e spero che vi piaccia.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Atto primo

- Il mio nome è Nessuno -

 

 

 

 

6.35 a.m.

Sospiro pesantemente. Da quando sono andato a letto non sono ancora riuscito a prendere sonno. Se ripenso al mio esame di Astronomia, mi sento male. Non solo perché sicuramente sarà andato da schifo, visto che sono una frana nel riconoscere le stelle…

Che vigliacca quella Umbridge. Attaccare così nel cuore della notte. Solo perché il professor Hagrid era un semiumano. La McGranitt ha affrontato da sola cinque maghi. Ed è stata Schiantata… chissà se ce la farà? Ha pur sempre i suoi begli annetti

Se mi avesse sentito, mi avrebbe tolto cento punti. Sicuramente.

Un grugnito soffocato si disperde nel silenzio della stanza. Apro un occhio. Dormono tutti. Apro anche l’altro. Beati loro che riescono a dormire.

Si sente un lamento e un rigirarsi tra le lenzuola. È Harry.

Mi appoggio su un gomito per vederlo meglio. Si agita nel letto disfatto. Forse è in ansia per l’esame di domani.

Anch’io sono in ansia. Non so niente di Storia della Magia. Niente di niente.

Troppe date da ricordare. Date importanti. Avvenimenti importanti. Maghi importanti. Come Harry. E non come me.

Lui grugnisce qualcosa e si gira pesantemente dall’altra parte, dandomi la schiena.

Cosa non darei per essere come lui… Insomma, lui è… Harry, che diamine! Il Bambino Sopravvissuto. L’Eroe che ha affrontato Voldemort più volte ed è sempre tornato indietro per raccontarlo. È Harry Potter, appunto.

Non è che io sia invidioso, per carità! Harry è un amico, però ci sono dei momenti in cui mi chiedo cosa vorrebbe dire essere al suo posto.

Sarei coraggioso come lui?

Sarei in gamba come lui?

Sarei sempre al centro dell’attenzione?

Sarei…? Sarei…?

Sono uno sciocco. Ecco cosa sono.

Sarei esattamente come sono ora. Uno stupido imbranato, con una faccia simile ad una luna piena, che non è in grado di camminare decentemente senza inciampare ad ogni passo e che riesce a raggiungere risultati decenti solo in Erbologia.

Lancio uno sguardo alla mia Mimbulus Mimbletonia, posata sul comodino accanto al letto. E un ricordo dal sapore amarognolo mi affiora alla mente.

La mia passione per Erbologia, l’unica cosa che so fare veramente, il mio unico vanto, mi ha portato a diventare complice del falso professor Moody. Io, stupido cieco che non sono altro, ho aiutato quel vile Mangiamorte a tessere la sua tela ai danni di Harry! Non mi ero accorto di nulla! Anzi, mi piaceva come professore. Perché mi… considerava.

Ecco, appunto. Avrei dovuto capirlo: perché avrebbe dovuto degnarmi della sua attenzione, quando nessuno lo fa?

Io, stupido pasticcione, non valgo nulla.

Ma possibile che i miei genitori non mi abbiano lasciato in eredità proprio niente?

La sveglia accanto al comodino di Dean si mette improvvisamente a trillare. Fuori il sole non è ancora sorto. Ieri l’ha puntata presto per ripassare.

Dean, spegni quel maledetto affare!” biascica Seamus, coprendosi la testa con il cuscino.

Dean apre un occhio, assonnato. Cerca di tirarsi su, ma non ce la fa proprio a tenere gli occhi aperti. Ricade all’indietro, affondando la testa nel cuscino morbido.

Non mi stupisce che sia stanco. Ieri abbiamo parlato fino a tardi degli ultimi avvenimenti.

Dean…” Anche Ron si è svegliato. “Spegni immediatamente quell’affare Babbano o dovrai raccattarlo pezzo per pezzo dopo che l’avrò buttato giù dalla finestra!”

Dean mugola qualcosa e si rigira.

La sveglia continua a suonare imperterrita.

“DEAN!” ruggisce Harry, mettendosi a sedere di scatto sul letto.

A giudicare dai suoi occhi, non è più il caso di scherzare. È infuriato. È meglio non tirare la corda quando si trova in quello stato. È terrificante.

Evidentemente Dean stamattina è sprezzante del pericolo: si è girato su un fianco e ha ripreso a russare.

Mi alzo dal letto. Se è possibile, preferisco evitare cataclismi.

Non sono ancora arrivato alla mia meta, che un cuscino tirato a tutta velocità si scontra con la mia faccia. Mi ha fatto male: la cucitura mi ha graffiato parte del viso.

“Oh, Neville, scusa! Ho sbagliato mira: volevo prendere quel deficiente di Dean!” Seamus si alza dal letto e mi viene incontro. “Tutto bene?”

Abbozzo un sorriso. “Sì.” Spengo la sveglia. Catastrofe evitata.

Però non va tutto bene. Affatto.

Anche gli altri si sono alzati. Ron sbuffa che è troppo presto. Seamus mugugna a denti stretti contro Dean, che si è alzato dal letto e fa orecchie da mercante.

Harry è l’unico silenzioso. Sembra perso in altri pensieri.

Li guardo. Non so perché, ma tutti sembrano emanare un’aria di sicurezza che so mancarmi.

Guardo me stesso allo specchio. Vedo solo un ragazzo grassoccio, con le spalle incurvate in avanti come se si volesse riparare da qualcosa.

Solo qualcuno che è Nessuno.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ale