Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Disneyana    12/10/2012    9 recensioni
E se una ragazza con una vita fin troppo ordinaria si trovasse a vivere una serata straordinaria? Se lei, pienamente convinta che un evento del genere non potrà mai più ripetersi, decidesse di non porre alcun freno ai suoi desideri?
Questo è solo l'inizio di un'avventura che porterà la nostra protagonista a scoprire se stessa, un terribile segreto e il vero significato della parola "passione".
"...Combattevo ogni giorno con un forte impulso: quello di fuggire. Fuggire da tutta quella serenità per trovare la capacità di urlare, impazzire, amare e perchè no? anche soffrire. Avevo la costante impressione di vivere come addormentata, i miei giorni erano così uguali, noiosi, insopportabilmente equilibrati. Ecco perchè amavo il cinema: perchè mi portava altrove..."
Se amate Johnny Depp, se vi piace sognare, se vi piacciono le storie con qualche mistero e molto pepe...allora questa è la fanfiction giusta.
Mi raccomando recensite! :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XIX. Accidenti a te!




Ei fu siccome immobile dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, cosiiii….mmhhhh…così percossa e attonita la terra a nunzio sta,muta pensando all’ultima ora dell’uom fatal….Ne sa…...........ne sa?...che né sa?! Ah si: ne sa quanto una simile orma di piè mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà…Lui….lui….lui  sfolgorante e…....sott’olio?!mmmmhhh….no!Lui sfolgorante e in solio vide il mio genio e….giacque?! …No,no: tacque! Dunque dov’ero arrivata? …Mhhhh…Vide il mio genio e tacque….cavolo poi non me la ricordo più…maledetta, maledetta poesia!!!!”


Sicuramente vi starete chiedendo per quale motivo, io Beatrice Fiore, stessi ripentendo dentro la mia mente Il cinque Maggio di Manzoni.

No tranquille, non ero tornata indietro nel tempo fino alla terza elementare, assolutamente no. Ero ancora nel campo rom a Roma, era ancora sera, c’era ancora festa, Johnny si era allontanato da qualche minuto ed io ero ancora impalata al centro della nostra improvvisata pista da ballo.

Capisco che tutto questo, continua a non spiegare, il motivo per il quale il mio cervello, era tornato in terza elementare ed in particolare a quella poesia.

 Beh…per una serie di motivi:

  • Quella poesia mi aveva sempre annoiata a morte
  • Quella poesia mi stava così tanto sulle balle che non ero mai riuscita ad impararla
  • Il fatto di non esser mai riuscita ad impararla mi faceva imbestialire
  • Imbestialirmi per quella poesia, in quel preciso istante, era l’unico metodo che il mio povero cervello preda dell’alcol e dei miei ormoni incompresi e disadattati, era riuscito a trovare per evitare che io svolgessi una delle seguenti azioni:


Correre dietro a Johnny, afferrare il suo cellulare, lanciarlo in aria e poi chiedergli di darmi una dimostrazione, della differenza tra un bacio cinematografico ed uno reale.


Oppure, correre dietro a Johnny afferrare il suo cellulare e chiedere scusa a Christie perché purtroppo mi trovavo costretta ad abusare del corpo del suo fratellino.

Mi pare chiaro che per quanto allettanti, queste possibilità, erano da scartare del tutto. Ecco dunque perché io, Beatrice Fiore, alias ragazzina alias zingara alias maniaca sessuale stavo ripetendo Il cinque maggio di Manzoni! Adesso è tutto più logico e sensato non è vero? Si come no…forse in un universo parallelo.


<< Beatrice…ti senti bene?>>


Uscii dal mio folle universo e mi trovai di fronte la faccia preoccupata di Zaira, doveva aver notato lo stato  catatonico nel quale ero improvvisamente caduta.

<< Oh si! Si certo…sto bene!>> feci con un sorrisetto da psicopatica.

<< Ehmmm…>> la donna mi guardava poco convinta << Credo tu abbia bevuto troppo, su dai, vieni a mangiare qualcosa!>>

Beh si, in fondo non era una cattiva idea, era meglio dedicarmi azzannare costolette per non rischiare di “azzannare” Johnny. Seguii docile Zaira che mi osservava ancora perplessa.

Nei minuti successivi, riuscii per fortuna a riprendere il controllo di me stessa e delle mie funzioni cerebrali. Mentre stavo a scherzare con gli altri, vidi una donna uscire da una delle baracche ed allontanarsi in direzione opposta, rispetto al punto in cui ci trovavamo io ed il resto del gruppo. La riconobbi dall’andatura, era Vesna.

 Mi ritrovai ad andarle dietro, senza pensarci sù nemmeno un attimo, affrettai il passo ed in breve la raggiunsi. Lei camminava piano e portava in spalla un grosso borsone logoro, che evidentemente doveva contenere le sue poche cose. Stava andando via dal campo, così come gli aveva chiesto Azuz. All'improvviso mi resi conto che non era giusto.

<< Aspetta Vesna!>>

Si accorse di me, si fermò e si voltò a guardarmi, non potevo vedere bene la sua espressione, c’era poca luce.

<< Cosa vuoi…?>> Il suo tono era sempre aspro, ma traspariva una certa stanchezza, o forse sconfitta. Non mi interessava vederla sconfitta, mi dispiaceva anzi, perché a modo suo, pur nella sua assurdità, si era dimostrata una donna forte.

<< Non è giusto che tu vada via. >> indicai il gruppo festante alle mie spalle << Loro sono la tua famiglia. Da quanti anni vivete insieme? Da quella notte sul gommone non è vero?>>


Attesi una risposta, che non arrivò , e così proseguii parlando con fare concitato << Senti Vesna, non importa quello che è successo…insomma tu sei stata amica di Amaranta. Sai…>> sorrisi tra me e me << …anche io ho un’amica molto protettiva nei miei confronti,è quasi una sorella, ed anche se a volte fa cose assurde e mi fa arrabbiare, io non le farei mai del male, non vorrei mai fargliene. E tu…insomma, tu sei stata amica di mia madre, amica e sorella e… e se è vero che io e Amaranta ci somigliamo almeno un po’,allora sono certa che lei ti avrebbe perdonata, motivo per il quale lo faccio anche io. Tu ti sei arrabbiata perché hai perso la tua amica, e lo capisco. Lo sarei anche io. Perciò non andare via, resta.>>

Si era chiusa nel silenzio, non aveva intenzione di rispondere, era una donna troppo orgogliosa. Ma a me non importava, mi voltai per andar via e nel farlo le dissi di nuovo.

<< Resta. Vieni alla festa. Parlerò io con Azuz.>>

Mentre mi allontanavo mi sembrò di sentirle dire “grazie”, ma non era necessario alcun grazie, quel campo era la sua casa oramai e le persone che io conoscevo solo da qualche giorno erano la sua famiglia da anni.

Azuz mi sembrò sollevato quando gli espressi il mio desiderio che non cacciasse via Vesna, evidentemente lo aveva fatto in un momento di ira e perché oramai non sapeva più come fronteggiare i colpi di testa della donna, ma in fondo, non voleva davvero che andasse via.

Bene, ora veramente era tutto concluso. Fui felice  quando dopo un po’ vidi Vesna comparire e riempire due bicchieri  di vino, si diresse verso di me  e disse:

<< Brindiamo: brindiamo al fatto che io sono una vecchia testona pazza . Brindiamo perché mi sono sbagliata. Brindiamo al fatto che tu sei la degna figlia di tua madre che era la mia migliore amica.>>


Il suo tono era aspro come sempre, ma in quel momento mi resi conto che dopotutto quella era semplicemente la sua voce e che anche se il suo suono era ruvido le parole che aveva appena pronunciato non lo erano affatto.

Stette un po’ a parlare con me, Vesna non era una donna di molte parole, volle solo raccontarmi alcuni eventi della vita di Amaranta, cose che avevano fatto insieme, volle solo farmi conoscere un altro pezzetto di mia madre.

E intanto Rodrigo e Giosuè suonavano la chitarra, Fernanda li accompagnava con un tamburello, il piccolo Davìd aveva ceduto al sonno e si era addormentano fra le braccia di sua madre…ma di Johhny ancora nemmeno l’ombra.

Cominciai a preoccuparmi, era passata almeno un’ora, quanto durava quella telefonata con sua sorella?



Mi decisi ad andarlo a cercare. Mi diressi verso la zona alberata che stava dietro il nostro camper, ma non era lì. Che fosse dentro?

Bussai alla porta ed aprii piano. La scena che vidi mi spiazzò.

 Un nervosissimo Johnny chino sul minuscolo lavandino della casa mobile, teneva la testa sotto il rubinetto aperto, continuando a  ripetere con voce bassa ed estremamente inquietante :

<< Cazzo...cazzo! Non ci voleva... CAZZO!!>>

Non si era accorto di me. Diedi un'occhiata in giro e vidi per terra il suo cellulare...era praticamente  a pezzi! La batteria era finita in un angolo della stanza, la tastiera si era staccata e  dei frammenti trasparenti vicini, mi facevano intendere che anche lo schermo aveva fatto una pessima fine. Per terra c'era anche una bottiglia vuota, solo un piccolo rivolo di vino usciva fuori serpeggiando sul pavimento, non era difficile immaginare dove fosse finito il resto.

Johnny continuava ad imprecare. Cosa poteva avergli detto sua sorella per mandarlo così fuori di testa e averlo spinto a scolarsi un’intera bottiglia? Ero certa che il vino fosse complice, sicuramente il fatto di essere poco lucido non gli aveva permesso di mantenere il controllo.

 Pensava forse di riuscire a tornare lucido inzuppandosi la testa in quel modo?! Era una scena assurda e l’ultima cosa che mi sarei aspettata di vedere. Mentre io lo fissavo sconvolta, lui continuava ad imprecare.

<< Che si fottano!...cazzo…si fottano tutti!>>


Chiesi, << Johnny...cosa è successo?>>  e nel farlo quella mi sembrò la domanda più stupida ed inopportuna del mondo.

 Sentendomi si voltò di scatto con la faccia ed i capelli bagnati e gocciolanti, il suo bel volto aveva i lineamenti sconvolti dalla rabbia.

<< Da quanto tempo sei lì...?!>> disse con voce strascicata e irritata.

<< Da poco... cosa succede Johnny?>> Ignorò la mia domanda e me ne rivolse un'altra stranissima con voce furiosa.

<< Dimmi, ti sembro uno che picchierebbe una donna?! E disabile per giunta??!>> Era alteratissimo.

<< NO! Certo che no! Ma che cavolo dici!>>

<< EH ti sbagli, ti sbagli! Perchè io ieri a quanto pare, ero a Los Angeles in un privè ed ho picchiato una donna! O forse ho ordinato alle mie guardie del corpo di picchiarla... non so una delle due cose!! Ma le ho comunque provocato diverse lesioni! Quindi sta attenta perchè sono un violento! >>

<< Ma che cosa dici! Eri qui con me!! Senti Johnny... sei ubriaco...non so cosa sia successo ma devi calmarti un attimo...>> Mi avvicinai lentamente, era inquietante vederlo così fuori di sè, sapevo che mai e poi mai avrebbe potuto prendersela con me, ma non volevo irritarlo ulteriormente, volevo solo capire cosa fosse accaduto. Lui era accigliato e inspirava velocemente dal naso, le braccia lungo i fianchi ed i pugni stretti.

<<  Non voglio calmarmi.VOGLIO STARE SOLO! CHIARO? Quindi lasciami in pace e torna alla tua festa ragazzina! >>

Ringhiò tra i denti quasi fulminandomi. Ok: era decisamente fuori di sè.

Questo era un lato di Johnny che non avevo ancora visto, non sapevo bene come comportarmi, ma ero certa che fosse successo qualcosa di grave,lui era un uomo dolce ma non amava certo mostrarsi vulnerabile.

A Johnny piaceva nascondersi dietro le battute, dietro le sua mille facce ed i suoi sorrisi enigmatici. Ma adesso lì davanti a me  ed era tremendamente vero, scoperto, esposto a miei occhi senza il suo solito autocontrollo. Percepivo il fastidio che provava per essersi fatto sorprendere in quello stato. Ma non obbedii al suo ordine di lasciarlo in pace, perchè oltre la rabbia in quegli occhi profondi riuscivo a leggere un’enorme angoscia, e mi resi conto che tutto ciò che volevo, era fare in modo che quel dolore sparisse.  

Inspirai profondamente e rimasi ferma a guardarlo, la sua reazione violenta mi aveva sicuramente spiazzata, ma una cosa era certa, non me ne sarei andata lasciandolo in quello stato, anche se in effetti non sapevo se sarei riuscita a mantenere la calma.

 Lui  rincarò la dose:

<< Allora? Non hai sentito?!  LASCIAMI SOLO CAZZO! >> mi stava urlando contro.

<< No.>> feci con un filo di voce.

<< No? NO?! Ma chi credi di essere ragazzina?! Cosa credi di fare? Pensi che il fatto che io ti abbia raccontato qualcosa di me, che io abbia passato qualche giorno con te, ti dia il diritto di intrometterti nelle mie faccende? Beh ti do una notizia: tutto questo non ti dà un cazzo di diritto e tu non puoi capirne niente dei miei casini! Perciò vattene!....E VATTENE ORA!>> mi fissava negli occhi e sembrava volermi incenerire...non mi aveva mai guardato in quel modo nè tantomeno trattata con tanta sufficienza.


" Conta fino a dieci Beatrice...conta fino a dieci...uno, due..." NO al diavolo la calma!! Al diavolo!!


Questa volta mi avvicinai in modo deciso, afferrai l'asciugamano accanto al lavandino e glielo misi in mano, anzi sarebbe meglio dire che glielo "picchiai" sulla mano, con forza e molta poca cortesia.


 <<  Non mi parlare con questo tono NON FUNZIONA!  Sbraita pure quanto ti pare, ma io tanto non me ne vado! HAI CAPITO?! Non ho alcuna intenzione di lasciarti qui a distruggerti!
 Tu dici che non ho un cazzo di diritto?! Che non sono in grado di capire? Pensi davvero che bastino frasi del genere, stupide e teatrali, a farmi scappare via?! Nemmeno le pensi quelle cose Johnny!!
Vuoi essere lasciato in pace?! Allora perdi la tua fottuta abitudine di essere tanto gentile e generoso...ci sei stato per me in questi giorni e adesso io DEVO stare qui, ne ho il diritto ed il dovere, e VOGLIO stare qui perché so perfettamente che non sei lo stronzo che stai cercando di sembrare adesso! Quindi smetti di dire cazzate, asciugati quella faccia  e dimmi subito che cosa diavolo ti ha ridotto in questo stato accidenti a te! >> L'avevo praticamente gridato.

" Brava Beatrice, così; decisa e poco garbata, come una dittatrice! E' il modo giusto per calmare un uomo incazzato nero ed ubriaco, ottima strategia! Credo proprio che ti solleverà di peso e ti lancerà fuori dal camper! "

Osservò la tovaglia che aveva in mano e poi me con aria esterrefatta.

<< Ma cosa diavolo sei posseduta?!>>


<< NO, SONO SOLO PREOCCUPATA PER TE, RAZZA DI  CAFONE SCORBUTICO ED AUTODISTRUTTIVO!!>>


Silenzio. Il mio cervello che diceva :  " Sei un genio ragazza, ma si insultalo  pure!"


Inaspettatamente lui si mise a ridere, in modo strano ed inquietante... però rideva. Io lo guardavo con gli occhi sgranati, basita.

<< Me lo sono meritato!>> disse amaro.

<< Si  te lo sei proprio meritato.>>


 Restammo alcuni minuti in silenzio, uno di fronte all’altra, lui era ancora adirato e si vedeva, ma almeno aveva capito che a prendersela con me non ci guadagnava nulla. La tensione era salita alle stelle ed anche adesso si tagliava a fette, ma non c’era più violenza né voglia di urlare. Per assurdo che fosse quella mia reazione esagerata sembrava quasi aver placato Johnny, che adesso si mordeva il labbro inferiore e mi guardava con una faccia alterata, ma al contempo dispiaciuta.

 Presi l'asciugamano che stava ancora nelle sue mani e gliela passai sulla testa lentamente, frizionando i capelli che stavano gocciolando ovunque, mentre lui se ne stava là arrabbiato e inerme come un ragazzetto a cui qualcuno ha bucato le ruote della bici. Questo mio gesto lo calmò. Mi osservò accigliato e disse lentamente: << Sei una strana ragazza...>>  Sapevo che quello era il suo contorto modo di dire "mi dispiace".

Riposi l'asciugamano e sta volta gli parlai con un tono più dolce << Sarai pure un pò matto, ubriaco e arrabbiato nero caro John Christofer, ma non puoi andartene in giro con i capelli fradici, se ti prendi un accidenti chi  interpreterà i personaggi più strambi di Hollywood? Capisci bene, che getteresti la cinematografia nella disperazione, e sopratutto, il tuo amico Tim Burton si troverebbe perso, non credi?>>

Lui fece un mezzo sorriso sgembo , che sollevava solo un angolo della bocca e non coinvolgeva gli occhi, ma quell'espressione mi incoraggiò e chiedere nuovamente spiegazioni.

 << Ora per favore, vuoi dirmi cosa ti ha fatto ridurre il tuo povero cellulare in mille pezzettini?>>

<< I giornalisti.>> Disse secco, ma già più calmo.

Avevo avuto il sospetto che ci fosse la stampa dietro... Sospirò, spostandosi nervosamente dalla fronte i capelli bagnati, solo in quel momento mi accorsi che aveva le nocche della mano arrossate e su di una c'era pure un taglio sanguinante. La presi << Ma che hai fatto?>> Si guardò la mano anche lui fissandola quasi come non fosse la sua << Non me ne ero accorto... Ma sta tranquilla, al contrario di quel che si dice in giro, se proprio devo picchiare...picchio i muri e qualche volta gli stronzi. Ma sta sera non avevo stronzi  a disposizione, quindi...>> fece spallucce.

<< Senti… non puoi metterti a dare pugni ai muri e romperti le mani, solo perchè qualche inetto giornalista, ha scritto stupidaggini delle quali tutti si dimenticheranno! Picchia i giornalisti se proprio devi!>> Dissi sorridendo. Volevo calmarlo,  portarlo a scherzare, era teso come una corda di violino. Nel frattempo avevo preso dei tovaglioli e li avevo inumiditi per poi pulire delicatamente il taglio. Lui mi lasciò fare.

<< Una volta ne ho picchiato uno, non proprio picchiato in realtà... l'ho solo spintonato e minacciato un pò.>> disse con una faccia che sembrava dire "avrei dovuto picchiarlo davvero" << E' stato anni fa, ma ancora escono articoli sull'argomento!>> disse con un sorrisetto amaro. Quello che stava cercando di farmi capire era che purtroppo nel suo mondo un qualsiasi errore di quel genere diventava un marchio.

<< Che articolo è uscito sta volta Johnny?>>

<< Quello che ho detto prima... Hanno scritto che ho ordinato alle mie guardie del corpo, di picchiare una donna che mi infastidiva, mentre ero in un locale a Los Angeles, ieri. Buffo dato che ero qui!  Ma hanno approfittato del fatto che dovrei essere a Londra e invece non ci sono, così hanno dato per scontato che fossi andato  a passare il weekend a LA in giro per locali... Christi è mia sorella, ma è anche la mia manager, perciò sta già pensando a querelare le riviste che hanno pubblicato la notizia... ma  purtroppo la notizia oramai è uscita, ed è anche sul web. Per esperienza, so bene che quando una notizia esce, c'è ben poco da fare...puoi smentire, denunciare, ma tutti avranno sempre il dubbio, che quelle cose siano vere . Anche  nel caso in cui sono gli stessi giornali a smentire, a rimangiarsi la parola, questo non risolve comunque nulla, perchè si finisce comunque col pensare, che il "divo" ha sborsato fior di quattrini per mettere tutto a tacere...il che equivale a dire che era tutto vero. Finchè escono cavolate su amanti o ubriacature, la cosa mi infastidisce, mi infastidisce parecchio, ma la sopporto...quel tipo di articoli, vengono scritti su un pò tutti i personaggi famosi, se ne parla, ma sono argomenti frivoli e la cosa non modifica di molto ciò che sei agli occhi del mondo. Diverso è quando si parla di te come un violento... Christie mi ha descritto l'articolo, a quanto pare è molto convincente, perchè c'è stata davvero una zuffa in quel locale ed era davvero presente una delle mie guardie del corpo, in realtà una mia ex guardia del corpo. Questo tizio ha lavorato per me solo qualche volta, però ci sono delle foto mie insieme a lui. A quanto pare, nell'articolo, è stata inserita un'immagine di lui nel locale in mezzo alla ressa ed un'altra di lui con me a Los Angeles. Le hanno passate per foto della stessa sera...>> prese un respiro lunghissimo socchiudendo gli occhi, poi tornò a guardarmi per dire ciò che più lo preoccupava ; << Non è nulla di positivo Beatrice, e non ci voleva adesso, non in questo periodo…se mi separerò da Vanessa, difficilmente otterrò l’affidamento dei miei figli… e questo, questa menzogna, è un altro punto a mio sfavore. E poi… >> si passò una mano tra i capelli espirando nervosamente << E poi con oggi, non sento Jack e Lily da tre giorni... ed ora leggeranno quell'articolo, oppure si sentiranno dire, che il loro padre è un violento che picchia le donne! >> Aveva parlato nervosamente, gli occhi erano lucidi ma non certo a causa dell'alcol... la timbrica della sua voce era bassa e collerica...aveva la mascella contratta ed pugni più serrati che mai.  Adesso ne capivo il motivo e non potevo biasimarlo...però...però forse potevo aiutarlo!

<< Ma se vuoi posso parlare ai giornalisti, posso dire che tu eri qua ieri, qua con me! Dirò loro perchè sei qui, non importa se scriveranno di me... così si risolverebbe tutto! >>

Mi sembrava perfetta come soluzione, ma lui prese un lungo respiro, facendo cenno di no con il capo << No...non servirebbe, alimenterebbe ancor di più questa storia o ne creerebbe altre. Tieni bene a mente una cosa Beatrice: loro vivono di questo, si aggrappano ad ogni parola che possa essere anche solo minimamente fraintesa e su quella costruiscono storie. Non serve parlare ai giornalisti in questi casi...con i giornalisti la cosa migliore da fare, è dire il meno possibile. Ricordalo bene: il meno possibile. Si può parlare di cose formali...dei film, della carriera, ma nel momento in cui si entra nel genere scandalistico ,alcuni darebbero la madre ad un pescecane pur di ottenere uno scoop, dato che quelli sono gli articoli che fanno vendere di più . Perciò è meglio non dire nulla.>>

Capivo bene il perchè del cellulare spaccato, delle nocche tagliate...la rabbia che aveva invaso lui ora la sentivo crescere dentro di me. Avrei voluto aiutarlo in qualche modo, ma come aveva già detto, non c'era praticamente soluzione e questo mi mandava in bestia. Però dovevo mostrarmi calma, non l'avrei certo potuto aiutare agitandomi!

<< Nessuno crederà che tu abbia fatto una cosa del genere.>>

<< E perchè non dovrebbero crederci?>>

<< Perchè è ovvio che non sei così!>>

<< Per chi non mi conosce non è poi così ovvio.>>

<< Chiunque ha un paio d'occhi può costatarlo... Tu che picchi una donna? MADDAI!...Te l'ho visto fare in
Donnie Brasco e nonostante le tue indubbie doti di attore, devo dire che ti è riuscito male...non sei capace di picchiare una donna per finta, figuriamoci se lo faresti mai sul serio! E poi... con la gente , con i tuoi fan sei sempre così gentile, non è che uno impazzisce da un giorno all'altro e si mette a picchiare le donne. No... la gente non ci crederà, non sei il tipo. Ma poi per quale motivo avresti dovuto picchiare una donna sconosciuta? Non ha alcun senso, chi ha un minimo di logica lo capirà... e chi non lo capisce, pietà di lui, significa che è stupido!!....e poi Johnny io so che hai un'immagine pubblica da difendere, ma non puoi sacrificare la tua serenità per quell'immagine... soprattutto in casi come questi dove non hai alcuna responsabilità ed è tutto dovuto alla follia  e alle bugie degli altri. No seriamente, pensa a te stesso, non farti del male per favore!>>

Mi fissò un attimo con un'intensità  e dolcezza disarmanti, mi prese una mano e ne accarezzò lentamente il dorso con il pollice osservandola pensieroso. Rimase per un po’ così e poi mi si rivolse serio : << Mi dispiace per prima, non volevo prendermela con te...>>

<< Lo so Johnny.>>

Il discorso era chiuso. Guardò il pavimento << ...credo che domani dovrò comprare un cellulare...>>







Buogiorno o buonasera meravigliose creature!!! ^.^

Come avrete già notato leggendo il capitolo, la mia vena tragica si è fatta risentire! ù___ù

 Si sono appena risolti i casini di Bea ed io che faccio?? Incasino Johnny!


Ho riflettuto a lungo ed ho concluso che nella mia mente deve esserci qualche circuito guasto...!! però vi giuro che voglio bene ai protagonisti di questa storia anche se a giudicare dalla quantità di tragedie che sto lanciando loro addosso si potrebbe pensare il contrario... o.O  

Facciamo un sondaggio: quanto mi detestate da 1 a 10??


a) da 1 a 5
b) da 5 a 10
c) 10 non basta!

Invia un sms al 9018371417491sbjdbjfjf!! con scritto a, b, oppure c e potrai vincere una bomba Moltov da lanciare contro la scrittrice di questa fanfiction!!


Ad ogni modo a mia discolpa posso dichiarare che:

Dovevo inserire anche quest'altra sfumatura caratteriale di Johnny perchè ne risultasse un'immagine realistica.

 Si sa che non ama la stampa  e si sa anche che pur non essendo un alcolizzato non disdegna il vino. 


L'ispirazione per questo capitolo mi è stata data da un articolo uscito tempo fa e che mi aveva lasciata sgomenta per la sua assurdità.

 Nel suddetto articolo si parlava appunto di Johnny Depp che aveva ordinato alle sua guardie del corpo di picchiare una donna disabile che lo importunava. Ovviamente poi la cosa è stata smentita ed in effetti non è nemmeno chiaro se questa fantomatica donna esiste o no. L'articolo è questo (1)

Comunque diciamo che ho "romanzato" questa cosa anche perchè credo che sia uno degli esempi più lampanti delle cavolate che sparano i giornalisti.

A proposito, l'altro giorno mi è preso un colpo per la (fortunatamente)  falsa notizia della morte di Johnny ( presto ragazze, facciamo gli scongiuri, tocchiamo ferro e appendiamoci una collana di peperoncini al collo!!!! ) ....sono matti!! Voi l'avete sentita????Ma dico si fa così????  ò.ò

Coooomuque ora la smetto di delirare....

Anzi no, un'ultima importantissima cosa:

Voglio ringraziare ancora una volta tutte le persone che leggono\seguono\commentano questa storia...sappiate che vi stimo: SIETE DAVVERO CORAGGIOSE!! :D

Grazie per aver inserito il racconto tra i preferiti\ricordati\seguiti.....sono tanto onorata! ^.^

Detto questo vi mando un bacione e.....Johnny sia con voi!ahahahah!



  
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