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Autore: bambolinazzurra    12/10/2012    5 recensioni
ATTENZIONE: sequel di "Il mio regalo per te", quindi probabilmente non avrà molto senso se letta indipendentemente.
Motore, luci, AZIONE!
No, frena, questo non è un film! O forse sì?
Vivere una vita da attore non è facile. C'è dietro più lavoro di quanto sembri e, ovviamente, ci sono anche lati negativi. Axel lo sa bene, perchè il famoso Roxas Strife è suo amico, ma per poterlo essere è costretto a travestirsi da "Rocco" e frequentare il Caffè Moguri. Non che questo sia un male!
Ora, dati Axel e Roxas facciamo entrare in scena anche Kairi e la sua richiesta speciale, un sogno da tempo chiuso a chiave in un cassetto, sentimenti contrastanti e folte basette. Fuorviante? Giusto un pelo.
Da ultimo aggiungiamo un bruno alto e sensuale con istinti predatori, una reazione inaspettatamente timida da parte di una persona solitamente molto sicura di sè, un'attrice amante dello yaoi e...
- STOOOP! BUONA! -
D'accordo, ho capito l'antifona...
Il rating parte direttamente da arancione per sicurezza, ma potrebbe passare a rosso per scene future. Lettore avvisato... A proposito di questo, leggete attentamente gli avvertimenti alla fine del primo capitolo!
Buona lettura!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Kairi, Roxas, Sora, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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- Accidenti a me, perché sono uscito senza ombrello?! E perché non ho semplicemente rifiutato? Ah, le cose che si fanno per gli amici… -
- Parlare da soli è il primo sintomo di pazzia – fece la voce di un passante.
Axel gli mostrò il dito medio senza nemmeno voltarsi e poi si strinse di più nel suo impermeabile nero, coprendosi col cappuccio fino agli occhi. Almeno non faceva freddo, essendo aprile, pensò. Finalmente arrivò allo studio di ripresa, dove mostrò il proprio lasciapassare all’agente, che gli passò un metal detector sul corpo prima di dargli il via libera. Axel percorse il rimanente mezzo chilometro a testa bassa, arrivando allo studio 8 completamente demotivato. Si chiese – per l’ennesima volta, quel giorno - cosa diavolo ci dovesse fare Roxas allo studio di registrazione e soprattutto perché gli avesse chiesto di passare a trovarlo. Per quanto ne sapeva non dovevano iniziare a girare nessun altro film. Ma comunque, riflettè poi, lui non ne sapeva proprio niente del mondo dello spettacolo...

Nel frattempo, all’interno dello studio.
- Quindi nessuno di voi ha avuto un’idea? –
- Non si può fare il film senza usare Reno? O farlo di nuovo con i sottotitoli? – chiese Sora.
- È fuori discussione, agli spettatori piace Reno e vogliono saperne di più su di lui, ma nessuno degli attori già famosi è adatto per la parte, semplicemente non mi convincono. Forse dovremmo indire delle audizioni tra le scuole di recitazione – disse il regista massaggiandosi le tempie – Non possiamo certo aspettarci che l’uomo adatto per la parte spalanchi la porta esclamando “Qualcuno mi ha chiamato?” –
Se fossero stati in un film, pensò Roxas, quello sarebbe stato il momento in cui il Destino decideva di farsi beffe delle parole di Zack. Ma non accadde nulla. D’altronde la porta era già aperta, quindi spalancarla sarebbe stato impossibile.

Axel si avvicinò alla porta aperta dello studio. Sentiva molte voci intrecciarsi, sempre più concitate. Sembrava che lo staff stesse decidendo alcuni dettagli tecnici, lì dentro e a quanto pareva non erano d’accordo sul da farsi. Era almeno nel posto giusto? Entrò timidamente e si appoggiò contro lo stipite a braccia incrociate, facendo vagare lo sguardo nell’immenso spazio ingombro. Almeno dieci persone erano sedute ad un lungo tavolo, ciascuno con fogli di dati e tabelle davanti agli occhi. Roxas era tra loro, per fortuna.
Ogni tanto tutti guardavano un uomo con i capelli scuri seduto a capotavola, che sembrava essere in qualche modo il capo.
Ad un tratto un ragazzo coi capelli castani e grandi occhi azzurri sollevò la testa dai fogli e guardò dritto verso Axel.
- Chi è là? Fatti vedere! –
Questo attirò l’attenzione del resto del gruppo e l’uomo a capotavola si voltò e lo fissò come se avesse visto un fantasma.
- Vieni avanti – disse poi in tono perentorio – E togliti quel cappuccio –
Axel trasalì: non si era neanche accorto di avere ancora sulla testa quel dannato affare. Sperò che i suoi capelli non ne avessero risentito troppo.
- Mi ha invitato Roxas – cominciò, avvicinandosi lentamente al gruppo – Sono… – proseguì togliendosi il cappuccio come gli era stato ordinato.
Vide Roxas sorridergli con calore e quello fu tutto ciò che riuscì a pensare, almeno finchè un grido risuonò per la stanza.
- SEI PERFETTO!
- No, è Axel – ribattè Roxas, sfoderando una splendida faccia da schiaffi.
Axel rise. Poi si grattò nervosamente la nuca, chiedendosi perché all’improvviso avesse tutti gli occhi addosso.
- Ehm… perfetto per cosa? – chiese all’uomo, che ora lo fissava come se avesse avuto l’illuminazione. O come se avesse fumato qualcosa, una delle due.
- Da che accademia di recitazione vieni? – fece l’uomo, senza degnarsi di prendere anche solo in considerazione la domanda del ragazzo.
Axel esitò prima di rispondere, un’emozione sconosciuta che ardeva come fuoco nei suoi occhi. Poi sospirò profondamente, scosse la testa e abbassò lo sguardo.
- Ci dev’essere un equivoco, io non sono un attore – disse, cupo ma determinato.
Il sorriso di Zack si spense.
- E allora chi diavolo sei? –
- Un mio amico – rispose Roxas – Ricordi quando poco fa ci hai chiesto se avessimo idee per il personaggio di Reno? Io invece di parlare della mia idea te la sto mostrando
- Stai scherzando, vero? –
- Niente affatto! –
Axel si mise in mezzo, un’espressione dura sul viso.
- La mia opinione in merito non conta niente, Roxas? –
- Oh, andiamo, Ax! Se prendi parte a questo film non sarai più costretto a lavorare in quel bar, avrai tutti i soldi di cui hai bisogno per completare i tuoi studi e ne avanzeranno abbastanza da mettere da parte per il tuo futuro! –
- E se a me piacesse lavorare in quel bar? – Axel si stava davvero arrabbiando e si avvicinò minacciosamente a Roxas - E la mia fottuta vita privata?! Pensi che riuscirei a cavarmela con un berretto e un paio di occhiali da sole? Di piccoletti biondi ce ne sono una marea, ma di persone con un aspetto vistoso come il mio quante ne conosci? –
Zack fece un rapidissimo cenno ad un macchinista, che accese una cinepresa. I due giovani, presi dalla loro discussione, non si accorsero nemmeno di essere finiti sul set del Ring di Sabbia.
- Non essere testardo! – urlò Roxas – Chi è che non ha mai sognato una vita da grande schermo? Chi è che rinuncerebbe ad un’occasione del genere? –
Axel non ci vedeva più dalla rabbia e afferrò due oggetti tondeggianti appesi alla parete lì accanto, desiderando solo di poterli scaraventare su Roxas. Ironicamente erano i due chakram utilizzati dal personaggio di Reno. Roxas afferrò a sua volta il proprio Keyblade, prevedendo le intenzioni dell’altro.
- Non è questo il punto, razza di idiota! Semplicemente avresti dovuto parlarmene prima di trascinarmi in questa storia! –
Axel iniziò a far roteare i cerchi spinati, che cozzarono violentemente contro l’arma di Roxas, che però li respinse senza problemi.
- Forse non volevo dirtelo perché sapevo che non avresti mai acconsentito! –
Axel si avventò di nuovo contro Roxas, a cui volò via il Keyblade di mano e cadde con un rumore metallico. Il biondo si ritrovò disteso a terra, gli occhi sgranati, le braccia lungo i fianchi e Axel a cavalcioni su di lui con aria furiosa. Il rosso conficcò i chakram nella pavimentazione della sceneggiatura ai lati della testa dell’avversario.
Game over, Roxas, io torno a casa – ringhiò avvicinando il viso a quello dell’altro.
Prima che Roxas potesse dire o fare qualsiasi cosa…
- STOOOP! BUONA! –
Entrambi i ragazzi si voltarono verso il regista, che aveva in viso un’espressione decisamente euforica. Roxas sembrava sconcertato, Axel era decisamente sopraffatto. Non sapeva nemmeno lui se fosse rosso dalla rabbia o dall’imbarazzo. O da entrambi. O da altro ancora.
Zack fece collegare la cinepresa ad un enorme schermo lì accanto e si rivolse ad Axel.
- Prima che tu abbia qualsiasi reazione - disse ad Axel - Voglio che entrambi guardiate attentamente la scena a cui noi abbiamo appena assistito –
Il rosso guardò a bocca aperta la registrazione, il cuore che gli batteva tanto forte da fargli temere che gli sarebbe fuoriuscito dal petto. Nonostante non ci fosse un sottofondo musicale o gli effetti speciali o le luci giuste, la scena non era affatto dissimile da quelle dei film d’azione che guardava al cinema. E il se stesso che vedeva lì ripreso non aveva niente da invidiare a Roxas, che sorrise compiaciuto guardando la scena.
- Lo vedi? Funzioniamo bene insieme. Lo so che avrei dovuto dirtelo prima, Ax. Mi dispiace. Ma secondo me dovresti almeno pensarci. Quella faccenda della vita privata è effettivamente scabrosa, ma dopo i primi tempi i paparazzi ti lasciano in pace, più o meno. Tutto sta a farci l’abitudine –
Axel non rispose. Voltò la testa e socchiuse gli occhi. Roxas non sapeva il vero motivo della sua reazione esagerata. Nemmeno lui si capiva fino in fondo.
Zack gli mise una mano sulla spalla.
- Lo so che è una decisione importante e sta succedendo molto in fretta, ragazzo. D’altra parte ci vorrà del tempo perché il film stesso sia pronto. Roxas ha ragione, pensaci con calma, valuta i pro e i contro e poi facci sapere. Ecco – gli porse un lasciapassare come quello che aveva già appeso al collo, solo che non aveva una data impressa sopra – Quando avrai deciso sul da farsi ci troverai qui –
Axel lo afferrò e se lo mise al sicuro in una tasca interna. Poi, senza una parola, si voltò e se ne andò.

Quando Axel arrivò a casa, Kairi era accoccolata sul divano con un libro di letteratura in mano. Fu stupita quando il ragazzo gettò la propria giacca su una sedia in modo incurante. Si sorprese ancora di più quando si tolse le scarpe, si sedette sul divano accanto a lei e giocherellò con una ciocca dei propri capelli bagnati, lo sguardo assente e la confusione sul viso.
Kairi capì. Mollò immediatamente il libro e cullò Axel tra le proprie braccia come lui faceva sempre con lei quando passava un brutto momento. Axel si aggrappò a lei come se fosse un’ancora di salvezza.
A volte anche i fratelli maggiori hanno bisogno di un abbraccio…

Bene, ecco qui il secondo capitolo. Lo so che è un po' cortino, ma i prossimi saranno più soddisfacenti e ne ho già diversi pronti.
Spero che non abbiate pensato a chissà cosa quando avete letto il titolo "Proposta indecente", perchè si riferiva all'offerta di Zack e Roxas. Anche se ovviamente non era affatto indecente (da qui le virgolette). Chissà cosa deciderà di fare il nostro Axel. E chissà come Roxas prenderà la sua risposta... Spero di avervi incuriosito abbastanza da continuare a leggere...
Ancora grazie a kalea95 e Luly Love, siete sempre gentilissime! ^^
  
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