Un paio di settimane dopo, lui le si avvicinò e le chiese:
« Di cosa sei spaventata? » Lei giocava distrattamente con le
ciocche dei suoi lunghi capelli, ma sentendo la domanda
scivolare fuori dalle sue labbra carnose, in un modo così
leggero che pensò che l'impatto con lei non avrebbe fatto poi
tanto male, spalancò gli occhi, grandi e di un dolce castano,
quasi dorato e non disse niente. Non disse niente neanche
nei giorni seguenti, stando attenta a non sfiorare nemmeno
l'argomento, così come fece lui, tanto mortificato dall'effetto
che aveva causato la sua domanda, quanto curioso di sapere
la verità. La verità? Quale verità? Ci sono così tante verità al
mondo che non si potrebbero nemmeno contare. La verità su
di lei? Sulle sue paure? Ma lei lo sapeva? Forse sì o forse no,
avrebbe soltanto dovuto aspettare, prima o poi qualcosa
sarebbe successo. Ed effettivamente qualcosa successe: lei
decise di tornare sull'argomento, di sua spontanea volontà. Lo
stesso tono soave che aveva utilizzato lui. Un tono leggero,
come se la domanda fosse passata lì solo per caso, per
chiedere informazioni su una via, su un qualcuno da ferire.
«Qualche giorno fa mi hai chiesto di cosa sono spaventata.
Adesso sono veramente in grado di darti una risposta. »
Prese una piccola pausa e trattenne il respiro per un poco.
«Bè, penso di aver paura di tutto, probabilmente anche di
quello che sto dicendo, pensando e forse anche di te. Questo ti
suonerà un po' da asociale, ma non ho amici e non sono
abituata ad averne.»
«Sì, ma sai, non puoi chiuderti per sempre in una bolla,
pretendendo che niente ti tocchi!»
« Perchè no? Dopotutto questa è la mia vita! La mia ''bolla''
mi protegge, mi protegge da parole, azioni e pensieri. Posso
vederli, ma non interagire con essi, e sto bene vivendo in
questo modo!»
«A me sembra solo che tu sia spaventata dalla vita»
«Sicuro, e di che dovrei aver paura? » Disse lei, ridendo.
«Della morte, per esempio! Dovresti averne paura perché è
lei che ti prende via la vita!» Rispose lui, un po' seccato dalle
sue risate.
«Sei abbastanza idiota! E' la vita che ti porta via la vita, non
la morte! E' esattamente il contrario! Quando sei morto, puoi
essere lì sdraiato e nessuno ti da' disturbo, ma quando sei
vivo, ognuno si sente autorizzato a disturbarti. Infatti, la morte
è come una grande dormita. Che fai, te ne privi?»