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Autore: Hopeful    12/10/2012    1 recensioni
Una ragazza sola con le sue paure, paure che albergano sempre dentro ognuno di noi, sempre pronte ad uscire;
Un ragazzo solo con sé stesso, con il disperato bisogno di qualcuno da proteggere..
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un paio di settimane dopo, lui le si avvicinò e le chiese: 
 
 
« Di cosa sei spaventata? » Lei giocava distrattamente con le 
 
ciocche dei suoi lunghi capelli, ma sentendo la domanda 
 
scivolare fuori dalle sue labbra carnose, in un modo così 
 
leggero che pensò che l'impatto con lei non avrebbe fatto poi 
 
tanto male, spalancò gli occhi, grandi e di un dolce castano, 
 
quasi dorato e non disse niente. Non disse niente neanche
 
nei giorni seguenti, stando attenta a non sfiorare nemmeno
 
l'argomento, così come fece lui, tanto mortificato dall'effetto
 
 che aveva causato la sua domanda, quanto curioso di sapere 
 
la verità. La verità? Quale verità? Ci sono così tante verità al 
 
mondo che non si potrebbero nemmeno contare. La verità su 
 
di lei? Sulle sue paure? Ma lei lo sapeva? Forse sì o forse no, 
 
avrebbe soltanto dovuto aspettare, prima o poi qualcosa 
 
sarebbe successo. Ed effettivamente qualcosa successe: lei 
 
decise di tornare sull'argomento, di sua spontanea volontà. Lo 
 
stesso tono soave che aveva utilizzato lui. Un tono leggero, 
 
come se la domanda fosse passata lì solo per caso, per 
 
chiedere informazioni su una via, su un qualcuno da ferire. 
 
«Qualche giorno fa mi hai chiesto di cosa sono spaventata. 
 
Adesso sono veramente in grado di darti una risposta. »
 
 Prese una piccola pausa e trattenne il respiro per un poco.
 
 «Bè, penso di aver paura di tutto, probabilmente anche di 
 
quello che sto dicendo, pensando e forse anche di te. Questo ti 
 
suonerà un po' da asociale, ma non ho amici e non sono 
 
abituata ad averne.»
 
 «Sì, ma sai, non puoi chiuderti per sempre in una bolla,
 
 pretendendo che niente ti tocchi!»
 
 « Perchè no? Dopotutto questa è la mia vita! La mia ''bolla'' 
 
mi protegge, mi protegge da parole, azioni e pensieri. Posso
 
 vederli, ma non interagire con essi, e sto bene vivendo in 
 
questo modo!»
 
 «A me sembra solo che tu sia spaventata dalla vita»
 
 «Sicuro, e di che dovrei aver paura? » Disse lei, ridendo. 
 
«Della morte, per esempio! Dovresti averne paura perché è 
 
lei che ti prende via la vita!» Rispose lui, un po' seccato dalle 
 
sue risate.
 
 «Sei abbastanza idiota! E' la vita che ti porta via la vita, non 
 
la morte! E' esattamente il contrario! Quando sei morto, puoi 
 
essere lì sdraiato e nessuno ti da' disturbo, ma quando sei
 
vivo, ognuno si sente autorizzato a disturbarti. Infatti, la morte
 
 è come una grande dormita. Che fai, te ne privi?»
  
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