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Autore: EuphemiaMorrigan    13/10/2012    6 recensioni
Una raccolta -in ordine cronologico- di piccole drabble o flash su Sasuke e Naruto come coppia. Niente di impegnativo, solo piccole storielle per ridere un po' -spero- su un a delle coppie più canon -che se ne dica- del manga.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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26- Come si fa a capire quando ti piace qualcuno?

 

Sempre proprietà di Kishimoto.

 

In quei quattro anni suo fratello Arashi era diventato un... Un... Beh, un idiota. Non che avesse mai spiccato per intelligenza eh. Era furbo, dotato nelle arti ninja, ma stupido, tremendamente stupido. La cosa peggiore era che lui, a soli cinque anni, doveva sopportare quello scemo del suo Oniisan senza fiatare, questo per un semplice motivo, non voleva dar vita ad inutili discussioni dove Arashi gli ripeteva convinto: “Otouto sei troppo serio. Otouto sei una palla. Otouto ma sai sorridere o se lo fai ti si sloga la mascella?. Otouto te e papi fate a gara per chi ha il bastone più lungo piantato in culo?. Otouto sei peggio di un morto.” Quindi proprio per questo ascoltava assente i suoi sproloqui senza aprire bocca. Quel giorno, mentre Arashi sì vantava di aver fatto qualcosa -non gli importava cosa-, lui pensava ad una soluzione per il suo più grande problema, gli serviva un consiglio, ma a chi chiedere? Suo fratello proprio no, escluso a priori. Papà nemmeno, sì era buono e gentile ma la stupidità di Arashi proveniva proprio da lui. Forse Otōsan? -si rifiutava categoricamente di chiamare Sasuke Uchiha papi- Sì lui poteva andare bene.

«Otōsan, disturbo?» Chiese Kazeshi entrando lentamente nella stanza adibita ad ufficio. Da quando Naruto era divenuto Hokage, Sasuke si era preso l'incarico -di testa sua- di fargli da assistente e visto che, il sesto Hokage era un cretino, dei giorni doveva portarsi anche il lavoro a casa.

«No, dimmi» Rispose Sasuke stanco di perdere tempo su quelle scartoffie, almeno si sarebbe distratto un secondo.

«Io... Volevo... Cioè... Comesifaacapiresecipiacequalcuno?» domandò tutto d'un fiato, lo sguardo basso e le gote arrossate.

«Eh?» chiese alzando un sopracciglio, aveva detto tutta la frase così velocemente che non era certo di aver capito.

«C'è una bambina che...» disse con imbarazzo, dandosi mentalmente dello stupido per essere andato a chiedere consiglio proprio a lui.

«Ti piace» Concluse suo padre senza troppo interesse nella voce.

«Non sono sicuro, come si fa a capirlo?» Nella sua domanda si celava anche un pizzico di curiosità, infondo anche se si atteggiava da grande era ancora un bambino.

Calò il silenzio. Ecco, perfetto e ora che gli dico? Pensò Sasuke mentre Kazeshi aspettava una risposta. Inventerò qualche cavolata si disse dopo qualche secondo «Allora. Ho sentito dire, quindi non è una cosa che mi riguarda direttamente, che quando ti piace qualcuno, o meglio te ne innamori, non noti i difetti di questa persona ne gli sbagli, per te è stupenda e ogni volta che sorride ti si riempie il cuore di gioia. Semplicemente se lei è felice lo sei anche tu. Parlando sinceramente per me sono solo stronzate. Se chi amo sbaglia qualcosa devo essere il primo a fargli notare il suo errore, se -ad esempio- cucina ramen tutte le sere, di certo non mi congratulo, se la da vinta su ogni cosa ai nostri figli è il momento buono che lo schianto. A parer mio l'amore non deve essere cieco, anzi, deve vederci benissimo» concluse, aveva divagato un po' ma era stato abbastanza chiaro, almeno lo credeva.

«Non c'ho capito molto» Affermò Kazeshi leggermente confuso.

«Capirai quando sarai più grande. Ora ho da fare» Disse alzandosi e uscendo dalla stanza.


Sasuke si avvicinò a Naruto che stava finendo di preparare la cena «Che hai cucinato?» chiese arpionandogli un fianco e poggiando la testa nell'incavo del suo collo, mentre respirava il profumo della sua pelle.

«Ho fatto il ramen, ovvio» rispose dandogli un bacio sulla guancia, Sasuke sì ritrasse di scatto e lo guadò con un cipiglio sul viso «Che c'è?» domandò Naruto piegando di lato la testa confuso.

«Nulla, pensavo» disse Uchiha attirandolo nuovamente a se.

Il più piccolo gli mise le braccia al collo e lo guardò negli occhi «A cosa?».

«Che molto probabilmente ho perso qualche diottria» affermò Sasuke prima di baciarlo.

 

Con gli anni, anche lui si stava avvicinando inesorabilmente alla cecità.

 

Note: Mi scuso per la scarsa qualità del precedente capitolo, purtroppo c'erano molti errori -che ho provveduto a correggere-. Spero non sia così anche per questo. Grazie, grazie, grazie a chi segue questa fic, un bacio!

   
 
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