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Autore: Angel_shanti    13/10/2012    2 recensioni
Alicia è una ragazza disillusa dall'amore: è difficile continuare a credere a qualcosa che ci ha così profondamente deluso...eppure la nostra protagonista scoprirà ben presto che non si può decidere di chiudere la porta del proprio cuore e che l'amore sceglie le forme più inconsuete a volte per presentarsi...ma sarai inconfondibile?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E’ davvero pungente l’aria stamattina eppure non sono riuscita a resistere alla voglia di uscire di casa, nonostante il freddo non ho voluto rinunciare ad una sana e rilassante passeggiata nel parco. Questo posto in inverno assume un aspetto diverso, si spoglia dei suoi colori accesi e dei suoi suoni vivaci per coprirsi di un mistico silenzio.
Quando i pensieri si affollano troppo numerosi nella mia testa sento un irrefrenabile bisogno di prendermi una pausa dal mondo che mi circonda, di rifugiarmi in un posto tutto mio e lasciarmi avvolgere dal silenzio,  annullare i pensieri troppo rumorosi cercando di mettere un po’ d’ordine nel caos emotivo che mi travolge. Cammino lentamente osservando con minuzia tutto ciò che mi circonda: qualche vecchietto che discute sul rincaro dei prezzi in prossimità del Natale, qualche signora tutta agghindata che porta a passeggio il suo cane scambiando pettegolezzi con la vicina di casa che l’ha accompagnata in questa uscita mattutina, qualche ragazzo tenace che nonostante il freddo non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo allenamento quotidiano. Senza accorgermene mi ritrovo alle altalene, sorrido mestamente mentre, come attratta da una calamita, mi avvicino ad esse, appoggio la borsa all’asse di legno e mi siedo iniziando a dondolarmi leggermente; prendo il libro dalla borsa e inizio a sfogliarlo per ritrovare la pagina in cui ho interrotto la mia lettura, sospiro ai pensieri che si fanno largo nella mia testa ogni volta che provo a finire di leggere questo libro, pensieri che parlano di lui: Capitan Avena. Proprio lui che mi manca da morire fa capolino nella mia mente. Il nostro rapporto è cambiato così velocemente che ancora non riesco a rendermene conto, so solo che mi mancano da morire le nostre conversazioni quotidiane in chat, le sue mail mattutine per augurarmi un buongiorno e quelle serali per la buonanotte, mi manca la quotidianità dei nostri gesti spontanei e decisamente necessari per me; non abbiamo smesso del tutto di sentirci ma ci stiamo andando molto vicino, dopo la mia mail supplichevole mi aveva chiesto di sentirci in chat per riuscire a parlare meglio e dopo una lunga chiacchierata abbiamo capito che di fondo nessuno dei due sarebbe riuscito a fare a meno dell’altro ma:
“…la vita vera è quella al di fuori di questo computer piccola ed è quella che dobbiamo provare a vivere, anche se può sembrarci assurdo è la cosa più giusta da fare adesso…dobbiamo almeno provarci…”
Con queste parole Capitan Avena ha giustificato il nostro nuovo rapporto che lentamente lo sta allontanando inesorabilmente da me.
Distolgo lo sguardo dal libro nella speranza che allo stesso modo i pensieri cupi si allontanino da me e i nostri nomi incisi sull’asse di legno risaltano ai miei occhi coprendoli con un velo di tristezza.
- NICKY & ANGEL
FOR EVER FRIENDS -

Ricordo perfettamente quanto avevo riso quando Nick tutto soddisfatto mi aveva mostrato la sua opera d’arte, gli ripetevo ridendo che non mi sarei mai aspettata una simile sdolcinatezza da parte sua.
“Ti odio, sei una strega!”
Non aveva fatto altro che ripeterlo con il viso imbronciato fino a quando non lo avevo abbracciato di slancio sussurrandogli un flebile:
“Ti voglio bene!”
Mi aveva stretta forte a se quasi fino a stritolarmi spiegandomi il significato che aveva per lui quella scritta sul legno di quest’altalena.
“…so che può sembrarti infantile ma è come se suggellassimo la nostra amicizia in questo modo, un patto di sangue senza sangue tra me e te…la nostra amicizia è destinata a durare per sempre e quando saremo vecchi guarderemo questa scritta e sorrideremo insieme su quanto avevamo ragione a pensarla in questo modo…”
Calde lacrime avevano riempito i miei occhi al dolce suono delle sue parole, non ero riuscita a dire nulla, mi ero semplicemente stretta più forte a lui lasciandomi avvolgere dalle sue forti braccia e scompigliandogli i capelli.
È passata una vita da quel giorno, o almeno così mi sembra ormai, a quanto pare le cose non erano destinate ad andare come aveva predetto lui. Sospiro rumorosamente e continuo a lasciarmi cullare dal dondolio dell’altalena perdendomi nuovamente nei miei pensieri fino a quando un sordo rumore di passi mi fa sobbalzare, mi volto di scatto verso la nuova presenza accanto a me.
“Non volevo spaventarti…”
Sorrido timidamente ai suoi occhi che cercano velocemente i miei, Nick si avvicina lentamente e prende posto sull’altalena accanto alla mia; è dal giorno del nostro litigio che non abbiamo più parlato ne tanto meno ho avuto sue notizie e adesso un gravoso imbarazzo aleggia su di noi. È lui a rompere il silenzio, senza alzare lo sguardo da terra e con voce bassa mi chiede cosa stia facendo io qui.
“Avevo bisogno di starmene un po’ da sola…”
“…e non avevi voglia di camminare fino al lungomare…”
“Già. Fa troppo freddo stamattina. E tu come mai da queste parti?”
Un lungo sospiro anticipa le sue parole.
“Avevo bisogno di staccare un po’ la spina e…”
Resta in silenzio per qualche istante mentre i miei occhi si posano su di lui.
“…e speravo di incontrarti qui…”
Sorrido lievemente senza interrompere il lento flusso delle sue parole.
“…non sono mai stato bravo con le parole ma…ecco Alicia…ho pensato molto alla nostra discussione, avevi ragione tu: non avevo nessun diritto dirti quelle cose…di accusarti in quel modo…”
“Non importa Nick, anche io ho esagerato…”
“…ero arrabbiato perché avevi dato ascolto alle mie parole: mi avevi fatto fuori dalla tua vita. Sei sempre stata tu la parte razionale tra i due e non capivo perché avevi lasciato che ti allontanassi da me, perché non mi avevi fermato facendomi capire quanto stavo sbagliando nel farlo…”
“Pensi sia stato facile per me?”
Provo a mantenere calmi i toni della conversazione ma non è affatto facile farlo.
“Credevo di si, ci sei riuscita alla grande del farlo…ma mi sbagliavo…è solo che io come al solito ci arrivo dopo…”
Nuovamente ricade il silenzio tra noi, il cigolio delle altalene che dondolano e il fruscio del vento sono gli unici rumori che ci fanno compagnia.
“Mi sei mancato tanto, Nick!”
Le parole scivolano rapide dalle mie labbra che si inarcano per un dolce sorriso, Nick esista qualche istante prima di posare i suoi occhi nei miei e con disarmante tenerezza rispondermi:
“Anche tu mi sei mancata, scema.”
Arriccio il naso e imbroncio le labbra per una smorfia che scoppiare il mio amico in una fragorosa risata.
“Riesci a rovinare ogni momento serio tu.”
“Non si può essere seri con te, non sai cosa significa…è inutile che mi guardi storto, pensi che non lo sappia che appena torni a casa vai a cercarne il significato su google?”
Si sporge in avanti fingendo di volermi prendere per farmi del male, rispondo ai suoi gesti con una linguaccia, senza togliergli per un solo istante gli occhi di dosso vedo il suo sorriso scemare lentamente dal suo viso lasciando spazio ad un’espressione mesta e placida.
“Come mai volevi startene da sola stamattina?”
Distolgo lo sguardo e ricomincio a dondolarmi togliendomi quello stupido sorriso dal viso.
“A volte fa bene starsene un po’ da soli, si ascoltano meglio i proprio pensieri e si capisce cosa si sta cercando veramente…a volte…”
“Problemi con Adam?”
“Forse…”
Nick sospira o forse sbuffa meramente annoiato.
“Capito l’antifona…non hai voglia di parlarne con me…”
“Oddio Nick, ricominciamo?”
Lo gelo con lo sguardo per poi riprendere a parlare.
“Questa volta davvero non lo so, Nick. Non ne ho idea…”
Il suo tono diventa più comprensivo quando mi chiede cosa sia successo.
“Mi ha chiamata stamattina, dice che deve parlarmi, il suo tono non prometteva nulla di buono, non ha voluto anticiparmi nulla mi ha solo chiesto di tenermi libera per stasera, andremo a cena e poi…boh…non lo so davvero.”
“Magari non è così grave come ti è sembrato.”
“Magari…e tu da cosa sei in pausa?”
Un ghigno beffardo anticipa le sua parole.
“Dalla mia vita…di solito mi metto in stand-by giocando alla play ma…”
“…ma?”
“…ma Julie me l’ha sequestrata: non è da ragazzo maturo giocarci ancora. Forse ha ragione, in fondo ho quasi ventotto anni ormai…”
Il tono della sua voce dona una sfumatura triste alle sue parole; di scatto mi alzo dall’altalena e mi piazzo di fronte al mio amico.
“Che ne dici di un bel paninozzo al Mc Donald’s? E’ quasi ora di pranzo e mi sta venendo una fame da lupo, potrei mangiare anche te…”
“Dico che sono a dieta!”
Afferro le sue mani con le mie e lo tiro verso di me fino a quando non vedo il suo corpo ergersi in piedi, gli strizzo un occhio:
“Non eri in pausa dalla tua vita?”
Le sue labbra sfiorano la mia guancia per un morbido bacio.
“Grazie!”

   
 
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