L'orario pomeridiano passò velocemente e Sheryl andò a rilassarsi con le sue amiche. Insieme parlarono della giornata, stancante e un pò noiosa.

Venne presto orario di cena, tutte e tre si recarono in sala Grande.

"Stasera torniamo presto in sala comune, non ho ancora svolto degli esercizi per domani." Iniziò a parlare Juliet.

"Io gli ho fatti ieri, se non hai voglia rovista nel mio cassetto, è il primo a destra, quello piccolo dove tengo il materiale." Le propose Sheryl.

"Solo tu puoi tenere le cose di scuola dentro il cassetto del comodino.." Le disse Violet.

"Mi piace tenerli lì. E' comodo."

Quella sera, Sheryl mangiò poco. Pensò di farsi un giretto per i corridoi con Violet, che avrebbe probabilmente ricopiato i compiti dalla sorella.

"Cavoli Sheryl, che bella lezione hai dato oggi a quel Remus!" Le disse Louis Melko. "Sei stata grandiosa!"

"Si è vero! Ma come fai ad essere così veloce? Penso che un giorno anche io finirò a gambe all'aria, se dovessi duellare con te!" Intervenne Luke Blaze, un altro compagno.

"Sciocchezze Louis, sei bravo anche tu, ma non essere così lento." Suggerì Sheryl, lusingata da tanti complimenti.

"Ma quale bravo, se Black lo ha spiattellato sul pavimento in trenta secondi!" Puntualizzò Juliet.

"Solo trenta?" Aggiunse la sorella.

Tutti i compagni più vicini risero sentendo i discorsi e se ne interessarono.

"Domani vedi di far volare anche Piton, o di fargli qualche strano scherzo, se dovessi capitare a coppia con lui."

"Già, con le tue pozioni perfette, come minimo gli faresti esplodere il calderone!"

Continuò il primo ragazzo che aveva parlato.

"Che spiritoso Alex! Spero di stare a coppia con te domani, che ti farò assaggiare un veleno fatto sul momento!"

"Si, non vedo l'ora. Conoscendo la strega, sarà efficacissimo e disgustosissimo!"

Tutti risero di nuovo. I Corvonero amici di Sheryl erano decisamente simpatici, e scherzare l'uno con l'altro prendendosi in giro era sicuramente la medicina migliore contro le brutte giornate. Il tempo intanto, tra divertimento e risate, era trascorso in fretta.

La sala grande cominciava a svuotarsi e frotte di studenti si dirigevano fuori per accedere alle loro sale comuni o girare i corridoi sperando di non beccare i Prefetti.

"Io vado." Disse Juliet mettendole posate nel piatto.

"Io anche." Affermò la sorella.

"Violet, non rimani con me? Volevo fare un giro." Le chiese Sheryl un pò dispiaciuta.

"No, è meglio che faccia i compiti, magari domani sera.."

"Come volete. Allora vengo anche io."

"Se vuoi girare trovi fuori me e Alex." le propose Louis.

"Ci farò un pensierino, magari ci incontriamo nei corridoi?"

"Va benissimo." Confermò uno dei due.

Sheryl fece per alzarsi, la sala grande era ormai semivuota.

"Abbiamo fatto tardi.." Pensò.

I suoi amici si allontanarono, quando una presa alla spalla, vigorosa ma apparentemente amica, la fermò.

Sheryl si voltò e si trovo davanti il Professor Lumacorno.

"Buonasera professore." Disse educata, decisamente colta alla sprovvista.

"Ciao Sheryl, cara."

"Deve dirmi qualcosa?"

"Direi di sì."

Sheryl cominciava a preoccuparsi. Forse Lumacorno aveva sentito l'insulto che aveva detto a Piton, stretto fra i denti durante la sua lezione.

"I tuoi voti nella mia materia sono un po’ bassini. Se continuerai così non penso di poter fare qualcosa per aiutarti a passare la prova, come lo scorso anno."

"Professore, io ce la sto mettendo tutta, mi creda!" Tentò lei di giustificarsi, in tono lamentoso. Restò sollevata dal fatto che l'argomento trattato in quel momento non era il caro Severus Piton.

"Certo, non ho dubbi, ma non basta. Devi esercitarti costantemente e cercare aiuto da gente esperta, anche più grande di te se vuoi. Usa bene il tuo tempo. Potresti saltare gli allenamenti del Quidditch per sfruttare l'aula di Pozioni... Ci hai già pensato, Sheryl?"

La ragazza non rispose. Si sentì piccola, piccola. Girò lo sguardo. Nemmeno Alex Smith e Luois Melko l'avevano aspettata.

Lumacorno attendeva impaziente una risposta alla sua domanda.

"Li salterò. Ma solo qualcuno… Ci tengo molto sa!"

"Non credo che il Quidditch ti aiuterà con le pozioni."

"Si, lo so. Vedrò di recuperare professore... Le prometto che ci darò dentro alla grande e otterrò dei giudizi accettabili.."

Sheryl stessa si stupì delle sue parole. Saltare il Quidditch per le Pozioni? Ma quando mai? Ci teneva troppo a quello sport. Purtroppo per lei il suo professore era contentissimo.

"Brava, così mi piaci!" Disse infatti. "E ora va, che i tuoi compagni sono già usciti."

Lumacorno la stava invitando, gentilmente e sorridente,ad uscire. Evidentemente aveva fretta. Sheryl annuì e sorrise a sua volta, ringraziò e si precipitò fuori dalla sala.

Lumacorno era stato davvero gentile a dirgli dei suoi voti. In classe non glieli riferiva mai, evidentemente per non metterla in imbarazzo di fronte ai compagni, ma anche lei probabilmente sapeva che erano bassi, e non faceva nulla per evitarlo. O forse non ci riusciva?

La situazione cominciava ad avere una certa pesantezza, ma era ancora sopportabile.

Di saltare il Quidditch proprio non le andava, lei che lo amava tanto poi. Però era uno dei sacrifici che avrebbe dovuto fare, come quello ancor più grave di andare a coppia con Piton. Sheryl si convinse, infatti.

Domani avrebbe lavorato con Piton e avrebbe sicuramente imparato qualcosa. Voleva imparare davvero.

Ma prima doveva trovare i suoi amici.

Girò lo sguardo a destra, poi a sinistra, nessuno. Li aveva persi.

Fece qualche metro a passo svelto e sentì dei passi. Speranzosa, corse incontro a quel rumore che batteva sordo sul pavimento, echeggiando per il vasto corridoio.

Si fermò e attese. Lo studente che intravide era dei Serpeverde, Sheryl ne riconobbe i colori della sciarpa. Capelli neri,corpo magro, carnagione pallida.. Era Piton.

La ragazza non esitò due volte, corse incontro a Piton e una volta davanti al ragazzo, prese fiato e disse: "Ciao. Dove vai di bello?"

"Non ti importa,Wild." Le rispose lui, scontroso e acido come sempre.

"Si invece. Vai in Sala Comune?"

"Si, e ora basta con l'interrogatorio, ho di meglio da fare che parlare con una come te."

"Ah bene, grazie! Senti per favore, dimmi dove si trova la sala dei Corvonero.. Quelle scale mi fanno impazzire, mi perderò.. Facciamo strada assieme?" Chiese Sheryl, poi gli sorrise.

"Scordatelo biondina. Il favore chiedilo a Severus, non a me. Io sono Mocciosus."

Piton girò i tacchi, scostando Sheryl con una spinta sulla spalla.

"Ahi." Protestò lei smorzando il verso.

Si era completamente dimenticata di averlo chiamato Mocciosus. Non lo aveva mai fatto e quindi aveva già rimosso l'accaduto.

Rimase col lo sguardo a terra. Poi si decise ad andare.

Corse per tutti i corridoi, nella direzione giusta, ma quando raggiunse le scale mobili arrivò il vero problema.

Non trovava la strada. le scale giravano, cambiavano.. Sheryl andava da tutte le parti, ma mai trovava quella maledetta Sala Comune dei Corvonero.

"Accidenti a quelli, se mi avessero aspettata!" Pensava arrabbiata.

Si sentì avvampare le guance. Poi si esasperò e si rannicchiò contro una gelida parete umidiccia.

Anche quella notte sarebbe arrivata in Sala Comune tardissimo, sarebbe stata rimproverata dai Prefetti e avrebbe dormito meno di cinque ore.

E la mattina dopo doveva fare i conti con le pozioni. Già si sentiva mancare...