Ed
eccomi con l'ottavo capitolo!
Allora… eravamo rimasti con Hermione che si faceva cancellare volontariamente
tutto ciò che aveva scoperto… e Harry e Ron sono stati sostituiti dal duo di
maghe di Fairy Tail XD. Povero mostro, mi fa quasi pena XD.
E ora, è giunto il momento della prima partita di Quidditch! Dove ci sarà un
altro piccolo cambiamento… che credo vi farà morire dalle risate XD.
E dal prossimo capitolo… potrete dire addio alla trama base, dato che sarà un
Natale… molto speciale, tanto che richiederà ben tre capitoli per concludersi.
E due nostre conoscenze… potrebbero cacciarsi in guai ben più grossi di quelli
a cui sono abituati XD.
Ma ora basta con gli spoiler, è il momento di passare alla recensioni, senza
dimenticare di ringraziare Fly89 per aver fatto da Beta-Reader!
@ Iora Sol: No no, Angelina c’è XD. La “punizione” di Hermione alla
fine è nulla. Makarov è un mattacchione che scherza spesso… anche perché con
Erza e Harry, rischia sul serio XD. Mentre Piton… beh, per il momento direi di
lasciarlo ai suoi sospetti e a un incontro ravvicinato del terzo tipo XD. Per
quei errori di ortografia… mi spiace, ma ci saranno sempre, non me ne accorgo
mai XD.
@ ganduil: Tra poche righe finalmente vedrai la partita ù.ù. E il
troll… sì, decisamente preferiva l’originale botta in testa, e non una mazza
spiaccicata con tutta la forza possibile sul naso XD. E Makarov… è un maestro
Muten molto più contenuto XD (cit. Fly89). E hai ragione a temere il seguito…
considerando che è arrivato il momento di far unire le forze del duo a quello
della gilda XD. Ma dovrai aspettare i prossimi tre capitoli per sapere cosa mi
sono inventato XD. E Happy… diciamo che anche lui avrà un incontro ravvicinato
del terzo tipo XD
@ Fly89: Ah, Halloween… zucche, pipistrelli, troll, fate (di cui una
con la forza di Hulk XD)… direi una festa tranquilla, no? XD. E il Quidditch…
beh, è arrivato il momento della prima partita per Fairy Tail XD. E qui Baston
probabilmente ha avuto un mezzo infarto a vedere la forza dei due nuovi
giocatori XD. Raptor… ammetto che non avevo pensato a fare la scena del film,
che in effetti è decisamente migliore… Va beh, mi rifarò con i prossimi tre
capitoli (come tu sai già e motivo per cui sei ancora sotto shock XD). E per il
troll… ehm, c’è un ospedale per i mostri? Scontrarsi con Erza è un’esperienza
che nessun mostro vuole avere XD. Piton invece avrà i suoi motivi per cercare
la verità… come si vedrà già in questo capitolo XD. E infine, il buon vecchio
Makarov stava realmente scherzando… anche se non si fa scrupoli nemmeno verso
le bambine come Hermione XD.
Capitolo 08: La prima partita di Quidditch!
Da quel giorno, i rapporti con Hermione migliorarono.
Ron si scusò con lei per averla offesa, e la ragazza cominciò ad essere meno
rigida.
Harry aveva fatto sì che anche lei fosse convinta che la versione riferita alla
professoressa McGranitt fosse vera, così da non destare nessun sospetto.
Con l’inizio di novembre arrivò anche il freddo, che costrinse tutti a vestirsi
con abiti più pesanti, tranne Gray, che era l’unico a trovarsi a suo agio.
Le montagne intorno alla scuola si tinsero di un grigio glaciale e il lago
divenne una lastra di gelido metallo. Tutte le mattine il terreno era coperto
di brina, e dalle finestre delle scale era possibile vedere Hagrid intento a
scongelare i manici di scopa nel campo di Quidditch.
La stagione del Quidditch era iniziata.
Quel sabato, Harry e Erza avrebbero giocato la loro prima partita dopo
settimane di allenamento: Grifondoro contro Serpeverde. Se avessero vinto, il
Grifondoro avrebbe rimontato la classifica, passando al secondo posto nel
campionato delle Case.
Quasi nessuno aveva visto i due maghi giocare, perché Baston aveva deciso che,
essendo le armi segrete della squadra, non si doveva sapere della loro presenza
in campo. Tuttavia, non si seppe mai come accadde, la notizia che avrebbero
giocato come Cercatore e Cacciatrice era trapelata e si era diffusa ad una
velocità incredibile, e ora i due si ritrovavano sempre a dover sentire
commenti del tipo che sarebbero stati dei campioni o che avrebbero dovuto
correre sotto di loro per prenderli al volo con delle barelle. Inutile dire che
questi ultimi erano stati messi in giro da un invidioso Malfoy.
Harry e Erza avevano deciso di leggere Il
Quidditch attraverso i secoli senza
usare gli occhiali, dato che altrimenti qualcuno avrebbe sicuramente notato che
l’avevano finito in pochissimo tempo. Fu così che scoprirono che esistevano
settecento modi diversi di commettere un fallo, e che durante una partita di
campionato mondiale, nel 1473, si erano verificati tutti quanti.
Alla vigilia della loro prima partita, il gruppo si era riunito durante la
ricreazione fuori nel cortile gelido, dove si scaldavano grazie a un fuoco che
Natsu aveva acceso -facendo attenzione a non far vedere che non aveva usato la
bacchetta.
Si stavano scaldando la schiena quando Piton attraversò il cortile.
“Sangue.” Mormorò Natsu, annusando l’aria, mentre Harry e gli altri notavano
che il professore stava zoppicando.
Il Dragon Slayer si affrettò a spegnere il fuoco, fingendo di agitare la
bacchetta, ma questo non impedì al professore di insospettirsi e avvicinarsi di
conseguenza. Non aveva notato il fuoco di prima, ma sembrava comunque in cerca
di qualche pretesto per rimproverarli.
“Che cosa nascondi là dietro, Potter?” chiese.
Il mago tirò fuori la copia di Il
Quidditch attraverso i secoli, mostrandogliela.
“È proibito portare fuori dagli edifici scolastici i libri della biblioteca.”
Disse Piton. “Dammelo. Cinque punti in meno per Grifondoro.”
“Non mi pare ci sia un divieto.” Replicò Harry gelido, guardandolo dritto negli
occhi.
Per qualche secondo nessuno dei due disse nulla, limitandosi a fissarsi negli
occhi.
Per un istante a Harry parve di vedere gli occhi del professore tremare, ma
pensò fosse una sua impressione.
“Altri cinque punti in meno. E se ti rifiuti di obbedire, mi vedrò costretto a
punirti, e sarebbe un peccato che tu non possa giocare alla tua prima partita,
vero Potter?”
“Ma come-” cominciò Natsu, venendo interrotto da Erza, che gli intimò di stare
zitto.
Harry guardò ancora il professore, per poi consegnargli il libro. Piton lo
prese con aria di sufficienza e si allontanò.
“Questa regola se l’è inventata!” sbottò Ron, mentre il moro continuava a
guardare l’insegnante di Pozioni.
“Natsu.” Disse infine. “Credo di avere una piccola richiesta da farti. Devi
contattare una persona.”
“Uh? E chi sarebbe?”
Harry sorrise.
“Si tratta di lui.” Rispose semplicemente, mentre Ron e Hermione lo guardavano
curiosi.
“Vai e scopri cos’è successo a Piton senza farti vedere… Ma io non conosco
neppure questo castello, aye!” si lamentò, per poi riprendere a volare facendo
attenzione a non mettersi in mostra.
A Happy ci volle qualche ora prima di riuscire a individuare Piton.
L’aveva riconosciuto grazie alla descrizione che Natsu e gli altri gli avevano
fatto, oltre che per il fatto che stava zoppicando.
Seguendolo da lontano, lo vide avvicinarsi a una stanza, dove entrò, lasciando
la porta aperta.
Happy rimase in volo fuori dalla porta, per poi sbirciare all’interno. Piton
gli stava dando le spalle, e poco lontano c’era un armadio dove si sarebbe
potuto nascondere, rifugiandosi sulla cima. Senza fare rumore, entrò
velocemente, andando subito ad appoggiarsi sul mobile e facendo scomparire le
ali, rimanendo appiattito.
Pochi minuti dopo entrò Gazza, portando con sé delle bende.
“Eccomi professore.” Disse, mentre Piton si sedeva, per poi sollevare il
mantello e scoprendo la gamba.
Happy faticò a trattenere la sua sorpresa quando la vide tutta maciullata e
sanguinante.
Gazza cominciò subito a medicarlo, ripulendo il sangue e fasciando le ferite
con delle bende.
“Dannato coso.” Imprecò Piton. “Come si fa a tenere a bada tutte e tre le teste
contemporaneamente?”
“Tre teste… il cane!” esclamò Happy, per poi tapparsi subito la bocca.
“Chi va la?!” urlò il professore, alzandosi in piedi e coprendosi la ferita,
mentre anche Gazza si guardava intorno.
“La voce sembrava provenire da qui dentro.” Fece il custode, mentre Mrs. Purr
entrava dalla porta. “Aiutami a stanarlo, piccina.”
Happy cominciò a sudare freddo. Infatti, la gatta lo individuò subito,
spostando lo sguardo verso l’armadio.
“Odiosa proprio come mi hanno detto…” mormorò con la voce più bassa che gli
riuscì, guardando la porta che la gatta aveva lasciato aperta.
“Non ho altra scelta…”
Prima che Gazza e Piton potessero avvicinarsi, Happy si fece spuntare le ali,
per poi volare più velocemente possibile fuori dalla stanza.
“E quello che cos’era?” chiese Gazza.
“Prendilo!” ordinò Piton, sbraitando. “Non deve lasciarselo sfuggire, Gazza!”
“Agli ordini professore.” Replicò lui, correndo subito fuori seguito dalla sua
fedele compagna.
Happy non si girò, volando veloce per riuscire a raggiungere l’esterno del
castello prima che la sua magia si esaurisse, il che l’avrebbe lasciato nelle
mani del custode, mandando così a monte la copertura di Natsu e gli altri.
Un miagolio lo costrinse a voltarsi, vedendo Mrs. Purr che gli correva dietro,
anticipando il padrone.
“Ma perché proprio a me, aye?!” esclamò Happy, cercando di andare ancora più
veloce.
Per sua fortuna, trovò una finestra aperta, dalla quale uscì subito, salendo
immediatamente sul tetto del castello, fermandosi in cima a una torre priva di
finestre per riprendere fiato, mentre le ali scomparivano.
“Sarà meglio che il pesce che Harry mi ha promesso sia molto buono… aye…”
ansimò.
Stette fermo ancora qualche secondo, per poi alzarsi in piedi e voltarsi verso
la torre di Grifondoro.
“Questo posto è molto più grande della Gilda. Dovrò fare più attenzione in
futuro se voglio uscire. Anche se dubito che ripeterò una simile esperienza
tanto presto. Spero di tornare a casa il prima possibile…”
Detto ciò, si fece spuntare di nuovo le ali, dirigendosi verso il dormitorio di
Grifondoro, dove Harry, Natsu e gli altri lo stavano aspettando.
Entrò dalla finestra, atterrando di fronte al suo partner.
“Eccomi di ritorno, aye!” esclamò, facendo un saluto militare, per poi
lasciarsi cadere a terra.
“Com’è andata?” chiese Natsu.
“Piton e Gazza mi hanno scoperto. Tranquilli, non mi hanno visto bene. Sono
stato sufficientemente veloce a scappare.” Rispose, guardando i volti
preoccupati degli amici.
“Hai scoperto qualcosa?”
“Sì. Piton è stata ferito da quel cane. Ho visto chiaramente la sua gamba in
uno stato pietoso e ricoperta di sangue.”
“Allora dev’essere stato lui a liberare quel troll la notte di Halloween per
cercare di prendere la cosa nascosta nella botola!” esclamò Lucy.
“No, non credo.” Rispose Harry. “Happy ha detto di essere stato scoperto da
Piton e Gazza. Quindi Gazza è a conoscenza del tentativo di Piton. Ciò
significa che, a meno che non siano complici, non si sarebbe fatto aiutare.”
“E allora che cosa ci faceva dal cane a tre teste?” chiese Erza.
“Forse… era corso a controllare.” Disse infine il moro. “Ma cosa può esserci di
così prezioso da rischiare di perdere una gamba per assicurarsi che sia al
sicuro nonostante ci sia un mostro di guardia?”
La Sala Grande era piena del profumo delizioso delle salsicce fritte e
dell’allegro chiacchiericcio dei ragazzi che non vedevano l’ora di assistere a
una bella partita.
Harry e Erza stavano facendo colazione come se niente fosse, cosa che incuriosì
i loro compagni.
“Non avete nemmeno un po’ di paura?” chiese Ron.
“E perché dovremmo averne? È solo un gioco.” Rispose la rossa.
“Nemmeno tu Harry? I Cercatori sono sempre quelli che vengono acchiappati dall’altra
squadra.”
“Che ci provino pure. Non sarà tanto facile.” Replicò lui con un tono che fece
tremare i presenti.
Per le undici, tutta la scolaresca era sugli spalti, intorno al campo di
Quidditch.
Molti erano armati di binocoli. Anche se i sedili potevano sollevarsi in aria,
a volte era comunque difficile seguire quel che succedeva in campo.
Natsu, Gray e Lucy si unirono a Ron, Hermione, Neville, Seamus e Dean, andando
sulla gradinata più alta. Per fare una sorpresa ai due compagni, avevano
dipinto un grosso striscione, ricavato da uno dei lenzuoli che il topo Crosta
aveva rosicchiato.
Sopra ci avevano scritto Potter
e Scarlett, siete tutti noi, e sotto Dean, che era molto bravo a disegnare,
aveva schizzato un grosso leone, simbolo di Grifondoro, affiancato dal simbolo
di Fairy Tail dopo varie insistenze di Natsu. Infine, Hermione aveva fatto un
piccolo ma ingegnoso incantesimo per cui i colori apparivano cangianti.
Nel frattempo, negli spogliatoi, Harry, Erza e il resto della squadra si
stavano cambiando, indossando la loro divisa scarlatta - i Serpeverde avrebbero
giocato in verde.
Baston si schiarì la voce per intimare il silenzio ai compagni.
“Allora ragazzi…” cominciò.
“E ragazze.” Completò Angelina Johnson, un’altra Cacciatrice.
“E ragazze.” Convenne il capitano. “Ci siamo.”
“Il gran giorno è arrivato.” Disse Fred.
“Il gran giorno che tutti aspettavamo è arrivato.” Gli fece eco George.
“Il discorso di Baston lo sappiamo a memoria.” Spiegò Fred ai due nuovi
giocatori. “Eravamo nella squadra anche l’anno scorso.”
“Chiudete il becco, voi due!” esclamò Baston. “Quella di oggi è la squadra
migliore che Grifondoro ha avuto da anni. Vinceremo. Lo so!”
Li guardò come a dire ‘Altrimenti dovrete fare i conti con me’.
“Bene. È ora di entrare in campo. In bocca al lupo a tutti!” esclamò.
Harry e Erza seguirono Fred e George fuori dagli spogliatoi, fremendo per la
voglia di cominciare, ed entrarono in campo salutati da grandi ovazioni. Ad
arbitrare la partita sarebbe stata Madama Bumb che, ritta in mezzo al campo,
aspettava le due squadre brandendo in mano la propria scopa.
“Mi raccomando a tutti, voglio una partita senza scorrettezze.” Disse una volta
che le due squadre furono riunite intorno a lei.
Harry notò che sembrava rivolgersi in modo speciale al capitano dei Serpeverde,
Marcus Flitt, un alunno del quinto anno.
Harry e Erza sorrisero vedendo lo striscione, con l’evidente riferimento alla
loro Gilda.
“In sella alle scope, prego.” Ordinò Madama Bumb, mentre si preparava a
lanciare la sfera rossa.
Tutti salirono sui loro manici, per poi levarsi in volo non appena sentirono il
fischio d’inizio, alzandosi sempre più in alto.
“…e la Pluffa è stata intercettata immediatamente da Angelina Johnson del
Grifondoro, che la passa subito a Erza Scarlett… che brave Cacciatrici sono
queste ragazze, e anche piuttosto carine…”
“Jordan!”
“Chiedo scusa professoressa.”
A commentare la partita era Lee Jordan, l’amico dei due gemelli Weasley,
sorvegliato a vista dalla professoressa McGranitt.
“…La ragazza si muove davvero veloce lassù. Effettua un passaggio puntuale a
Katie Bell e… no, la Pluffa è stata intercettata dal capitano dei Serpeverde,
Marcus Flitt, che se la porta via: eccolo che vola come un’aquila… sta per… no,
bloccato da un’ottima azione del portiere del Grifondoro Baston, e il
Grifondoro è di nuovo in possesso della Pluffa. Ed ecco la Cacciatrice del
Grifondoro Scarlett… bella picchiata intorno a Flitt, poi di nuovo su… e c’è
mancato poco che un Bolide la colpisse in testa! Comunque davanti a lei il
campo è sgombro, si allontana e letteralmente vola via… è davanti alla porta –
Vai Erza – il portiere Bletchley si tuffa… manca il bersaglio… IL GRIFONDORO HA
SEGNATO!” urlò Lee.
L’aria gelida fu saturata dall’applauso dei Grifondoro e dalle urla e fischi
dei Serpeverde.
“Continua così, Erza!” gridò Natsu, saltando sul posto, mentre dallo zaino che
si era portato dietro Happy esultava in silenzio.
“Spostatevi un po’, voi, scorrete più giù.” Fece una voce a loro familiare.
“Hagrid!” esclamarono insieme i maghi, spostandosi per fargli posto.
“Finora ho guardato dalla mia capanna.” Disse il guardiacaccia, mostrando
orgogliosamente un grosso binocolo che gli pendeva sul petto. “Ma non è mica la
stessa cosa che allo stadio! Il Boccino finora non s’è visto, eh?”
“No.” Rispose Ron. “Finora Harry non ha avuto un granché da fare.”
“Be’, almeno si è tenuto fuori dai guai, è già qualcosa.” Disse Hagrid,
portandosi il binocolo agli occhi e puntandolo verso il cielo, alla ricerca di
Harry, che appariva come un puntino lontano.
“Credo sia finito in guai ben peggiori di questo…” mormorò appena Lucy, la cui
voce era fortunatamente coperta dai tifosi.
In alto, sopra le loro teste, il moro correva qua e là a cavallo della scopa,
strizzando gli occhi per avvistare il Boccino.
“Baston ha detto di tenersi fuori tiro finché non vedo il boccino…” si ripeté
Harry.
Quando Erza aveva segnato, Harry aveva fatto un paio di giri della morte, per
poi tornare subito a cercare la palla dorata.
“Palla ai Serpeverde.” Stava dicendo Lee Jordan. “Il Cacciatore Pucey schiva
due Bolidi, due Weasley e la Cacciatrice Johnson, e avanza veloce verso…
aspettate un attimo, ma quello non era il Boccino?”
Un mormorio percorse gli spalti, mentre Adrian Pucey lasciava cadere la Pluffa,
troppo preso a seguire con lo sguardo il lampo dorato che gli aveva sfiorato
l’orecchio sinistro ed era passato oltre.
Harry lo vide e si tuffò in picchiata dietro quella scia d’oro.
Anche il Cercatore di Serpeverde, Terence Higgs, lo aveva avvistato e ora i due
giocatori erano testa a testa, lanciati entrambi alla ricorsa del Boccino.
Intanto sembrava che i Cacciatori avessero dimenticato il loro ruolo, sospesi a
mezz’aria, tutti intenti a guardare la sfida tra i loro compagni.
Harry era più veloce di Higgs: vedeva la pallina rotonda che ad ali spiegate
risaliva di fronte a lui. Diede un’accelerata potente e…
WHAM!
Un boato di rabbia venne dai Grifondoro sotto di loro.
Marcus Flitt aveva bloccato di proposito Harry, e la scopa del moro sbandò,
mentre il ragazzo cercava di reggersi in sella.
“Fallo!” gridarono i Grifondoro.
Madama Bumb si rivolse a Flitt con parole irate, per poi ordinare un rigore a
favore del Grifondoro.
Ma come c’era da aspettarsi, in tutta quella confusione il Boccino era
scomparso di nuovo.
Giù, dagli spalti, Dean Thomas stava gridando.
“Arbitro, mandalo fuori! Espulsione! Cartellino rosso!”
“Guarda che non siamo mica a una partita di calcio.” Gli ricordò Ron. “A
Quidditch non si possono espellere i giocatori… E poi, che cos’è un cartellino
rosso?”
“Distruggilo, pestalo, fagliela pagare!” urlava invece Natsu, che era saltato
in piedi con gli occhi che sembravano mandare fiamme, mentre Lucy e Gray
cercavano di calmarlo.
“Bisognerebbe cambiare le regole allora.” Fece il mago del ghiaccio dopo che
riuscirono a far sedere di nuovo l’amico. “Flitt avrebbe potuto far cadere
Harry… E per lui sarebbero stati dolori.”
Intanto, Lee Jordan trovava difficile mantenersi distaccato.
“Quindi… dopo questa lampante e ignobile scorrettezza…”
“Jordan!” ringhiò la professoressa McGranitt.
“Voglio dire, dopo questo fallo palese e schifoso…”
“Jordan, ti avverto…”
“E va bene. Flitt per poco non ammazza il Cercatore del Grifondoro, il che
naturalmente può succedere a chiunque, quindi un rigore per i Grifondoro,
battuto da Scarlett, che sembra abbastanza irata, che segna senza difficoltà e
il gioco prosegue, con i Grifondoro ancora in possesso di palla.”
Harry aveva ripreso a cercare il Boccino quando la sua scopa, d’un tratto, ebbe
uno scarto pauroso.
“E ora che cosa-?” fece, prima che la scopa ripetesse il movimento, come se
stesse cercando di disarcionarlo.
“Maledizione…” commentò, tenendosi forte, mentre il manico cominciava a
zigzagare, continuando a cercare di farlo cadere. “Perché non riesco a
controllarla?!”
Lee stava continuando a commentare.
“Palla al Serpeverde... Flitt ha la Pluffa... oltrepassa Spinnet... supera
Johnson... viene colpito in faccia da un Bolide, spero che gli abbia rotto il naso...
ma no, professoressa, sto solo scherzando... il Serpeverde segna... oh, no...”
I Serpeverde esultavano. Nessuno sembrava essersi accorto che la scopa di Harry
si stava comportando in modo strano. Lentamente, a sbalzi e a strattoni, lo
stava trasportando sempre più in alto, lontano dal gioco.
“Chissà cosa pensa di fare Harry.” bofonchiò Hagrid, che stava guardando
attraverso il binocolo. “Direi che ha perso il controllo della sua scopa,
direi... ma non può mica aver...”
D'un tratto, gli occhi di tutti furono puntati su Harry.
La sua scopa aveva cominciato a fare le capriole, mentre lui riusciva a stento
a reggersi in sella.
Poi tutti gli spettatori trattennero il fiato. La scopa aveva dato uno
strattone fortissimo e Harry era stato disarcionato.
Ora il ragazzo penzolava giù, reggendosi al manico con una sola mano.
“Harry!” urlarono insieme i tre maghi di Fairy Tail sugli spalti.
“È successo qualcosa alla scopa quando Flitt lo ha bloccato?” sussurrò Seamus.
“Impossibile!” esclamò Hagrid con voce tremante. “Niente può fare ammattire una
scopa tranne una potente magia nera... e nessuno dei ragazzi sarebbe capace di
fare una cosa simile a una Nimbus Duemila!”
A queste parole. Hermione afferrò il binocolo di Hagrid.
Ma anziché guardare in alto verso Harry. cominciò febbrilmente a scrutare le
file del pubblico.
“Ma che diavolo stai facendo?” chiese Ron con la faccia livida.
“Lo sapevo!” ansimò Hermione. “Piton... guardate!”
Tutti puntarono il proprio binocolo verso il professore, che stava sulla
gradinata dirimpetto alla loro.
Teneva gli occhi fissi su Harry e mormorava qualcosa sottovoce.
“Sta combinandone una delle sue... sta facendo il malocchio alla scopa!”
esclamò Hermione.
“Il malocchio?” ripeté Lucy.
“Sta controllando la scopa di Harry.”
“Che cosa?!” gridò Natsu. “Come facciamo a fermarlo?”
“Basta che distolga lo sguardo, ma da qui…”
“Ci penso io.” Fece il mago del fuoco, allontanandosi subito dagli spalti.
“Natsu, fermo!” gli urlò dietro inutilmente Lucy.
I ragazzi lo videro sparire nella folla.
“Gray… dici che ne combinerà una delle sue?” chiese la bionda.
“Temo di sì… e dopo saremo noi a pagarne le conseguenze per non averlo
fermato.” Rispose lui, mentre entrambi cominciavano a sudare vistosamente.
“Harry e Erza ci uccideranno!” esclamarono insieme spaventati, ottenendo degli
sguardi sorpresi dagli altri.
Ron puntò di nuovo il binocolo su Harry.
La scopa stava vibrando così forte che sarebbe stato praticamente impossibile
tenercisi attaccato ancora a lungo. Gli spettatori erano tutti in piedi, e
guardavano inorriditi, mentre i gemelli Weasley volavano in soccorso
dell'amico, cercando di trarlo in salvo su una delle loro scope, ma invano:
ogni volta che gli si accostavano, la scopa di Harry faceva un balzo più in
alto, allontanandolo da una possibile salvezza. Allora scesero di quota e si
disposero in cerchio sotto di lui, sperando di riuscire ad afferrarlo al volo
quando fosse caduto.
Marcus Flitt, impossessatosi della Pluffa, segnò cinque volte senza che nessuno
se ne accorgesse.
Natsu nel frattempo aveva raggiunto il palco dove si trovava Piton, e ora stava
correndo lungo la fila di sedili alle spalle di lui.
Non si fermò neanche per chiedere scusa al professor Raptor, quando lo urtò
facendolo cadere a faccia avanti.
Una volta raggiunto Piton, si accucciò, per poi ghignare e schioccare le dita.
Sull’orlo dell’abito di Piton apparve qualche fiammella.
Natsu corse subito via, e non appena fu abbastanza lontano, schioccò ancora le
dita.
L’attenzione di tutti gli spalti fu attirata da una colonna di fuoco, che si
alzò intorno al professore per poco più di un secondo, lasciando l’uomo con gli
abiti bruciacchiati e fumante, sia per colpa del fuoco che per la rabbia.
“Siamo morti!!!” esclamarono Lucy e Gray, notando come Erza si era voltata
subito verso di loro, mentre Ron, Hermione, Hagrid e gli altri avevano la bocca
spalancata.
“Eccomi qua!” fece Natsu, raggiungendoli, mentre sopra di loro Harry riusciva
finalmente a riprendere il controllo della sua scopa.
“Idiota!” gli urlarono contro i due compagni. “Che cosa ti è saltato in mente?!”
“Ma soprattutto, come hai fatto?!” gli chiese incredula
Hermione.
“Io ho solo accesso una piccola fiamma… se lui aveva vestiti infiammabili non è
di certo colpa mia.” Ridacchiò, per poi spostare lo sguardo verso Harry, che
era sceso in picchiata.
Tutti lo videro mettersi una mano a coppa sulla bocca come se stesse per dare
di stomaco: cadde carponi sul terreno di gioco, tossì… e qualcosa di dorato gli
cadde in mano.
“Ho preso il boccino!” gridò dopo qualche altro colpo di tosse, agitandolo
sopra la testa, e facendo così terminare la partita nel caos generale.
Harry non aveva violato nessuna regola e Lee Jordan stava ancora annunciando a
squarciagola il risultato: il Grifondoro aveva vinto per centosettanta a
sessanta.
Ma tutto questo Harry e gli altri non lo udirono.
Erano nella capanna di Hagrid insieme a Ron e Hermione.
“È stato Piton!” spiegava Ron, mentre Hagrid porgeva a Natsu una bistecca
fredda per coprire l’occhio nero che Harry e Erza gli avevano procurato non
appena furono fuori dalla vista della scolaresca, cosa che aveva sorpreso non
poco i due Grifondoro e il guardiacaccia.
“Lo abbiamo visto tutti, stava lanciando una maledizione alla scopa di Harry,
borbottava e non ti levava gli occhi di dosso.” Continuò il rosso.
“Stupidate!” esclamò Hagrid. “Perché mai Piton doveva fare una cosa del genere?”
“E allora perché diamine Harry ha ripreso in controllo della scopa non appena
Piton si è… distratto?” chiese Natsu. “Senza contare la ferita che si è
procurato con quel cane a tre teste nel castello. È chiaro che vuole rubare la
cosa che quella bestia protegge, e forse considera Harry una minaccia.”
Hagrid fece cadere di mano la teiera con la quale stava per servirgli il tè.
“E voi che ne sapete di Fuffi?”
“Fuffi?! Quel coso ha un nome?!” esclamò incredula Lucy.
“Sì… è mio. L’ho comperato da un tizio, un greco che ho incontrato al pub
l’anno scorso. L’ho prestato a Silente per fare la guardia a…” ma s’interruppe
non appena si rese conto che stava parlando troppo.
“A…” continuò Gray, cercando di ottenere la risposta.
“No, non chiedetemi altro. È una cosa segretissima!”
“Ma Piton ha cercato di rubarlo!” ripeté Harry.
“Stupidate! Piton è un insegnante di Hogwarts, vuoi che faccia una cosa del
genere?”
“E allora perché poco fa ha cercato di ammazzare Harry?” gridò Hermione. “Io lo
capisco quando qualcuno sta facendo il malocchio, ho letto tutto
sull’argomento! Bisogna mantenere il contatto visivo, e Piton non batteva
neanche le palpebre. L’ho visto benissimo!”
“E io vi dico che prendete un granchio!” replicò Hagrid. “Non so perché la
scopa di Harry si è comportata in quella maniera, ma Piton non cercherebbe mai
di ammazzare uno studente! E ora statemi bene a sentire tutti quanti: vi state
immischiando in cose che non vi riguardano. È pericoloso. Scordatevi del cane,
dimenticate a cosa fa la guardia. È tutta una faccenda fra Silente e Nicolas
Flamel!”
“Ah!” esclamò Natsu. “Allora c’è di mezzo qualcuno che si chiama Nicolas
Flamel!”
Sul volto di Hagrid si dipinse un’espressione furente e indispettita.