Il
rosso peccato
Note: per
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E nella tenue luce color del caldo sangue, che scorre nelle feline vene della bestia dagli occhi malvagi, su questo immenso tappeto, venuto dagli umili e sabbiosi viottoli dell’antica persia, strisciano e crogiolano le sette donne del peccato, in una lenta e sensuale inerzia, vestite di scintillanti e quasi quasi impalpabili veli che al lor corpo fluttuano silenziosi mossi da un’inesistente brezza.
E pare al mio sensibile udito un’ insidiosa melodia che sembra essere composta dalla bella Cleopatra e cantata dalla presunta angelica voce della sacra Iside, avanzano strisciando come i cobra del segreto deserto egizio, scrutando nel tenue rossore con occhi indiscreti… e lo sguardo di elle intende si rapire i miei sensi e nudo e spoglio della mia umanità che nell’arem degli istinti proibiti pecca e vacilla per qualche tempo…
Ma voi che curiosi e stolti guardate con avidità al di là del cristallo della vita terrena e così, in fondo, terribilmente concreta , non oltrepassate lo specchio del vostro spirito solo voltatevi e andate via, sicchè io possa fondermi e graziarmi nel calor del fuoco della passione, colorata dal gusto dei miei fatiscenti spiriti e intrisa dai profumi delle sinergiche terre…
In fondo precipito nel buio baratro delle seguaci del demonio e oscure queste sirene della notte, nate dal seme di lucifero tentano il mio ego che esala l’ultimo ansimo…ma tu stolto al di là dello specchio del tuo spirito …solo voltati e vai via.