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Autore: _Elrien    14/10/2012    1 recensioni
7 One shot per la Klaine Week a cui sono felicissima di partecipare per provare a rallegrarvi, anche solo un pò. Happy Klaine Week a tutti!
I prompt:
1) Day one: Cooper + Klaine;
2) Day two: Roomates Klaine;
3) Day three: Heroes!Klaine;
4) Day four: Skank/Nerd Klaine;
5) Day five: Photographer/Model Klaine;
6) Day six: Dalton Klaine;
7) Day seven: Winter in NY Klaine.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ultimo prompt ;). Siamo arrivati alla fine di questa magnifica settimana a cui sono stata onorata di partecipare.
Questa shot è nata, in verità, come una long, quindi la troverete moooolto mooolto ristretta;  la mia intenzione di farne una long non è svanita, anzi, potrei anche iniziare a postarla fra alcuni giorni (forse, ci devo ancora riflettere) perchè fondamentalmente è di questo che voglio scrivere: nella mia testa la 4x04 non è mai avvenuta o anche se c'è stata c'erano cause e motivazioni diverse(o perlomeno la cosa sarebbe stata trattata mille volte più approfonditamente), con ciò non intendo dire che non amo più la Klaine, ma solo che per me, il personaggio di Blaine era totalmente OOC ( e io AMO Blaine, è, e continua ad esserlo, il mio personaggio preferito) , per questo non è mai avvenuto nulla del genere.
Continuerò sempre ad amare la Klaine, ma voglio anche continuare ad immaginare intatta la versione della Klaine che ho sempre immaginato, la mia OTP.

PS:Ieri ho creato una paginetta Fb, se volete passare: http://www.facebook.com/Elrienefp

E ora...quindi, vi lascio alle ultime e innumerevoli volte (ce ne sarebbero altre migliaia ma non sarebbe stata più una shot, le lascio per la long se la pubblicherò) , in cui Kurt e Blaine si sono tolti vicendevolmente il respiro.
 


Sette volte in cui mi hai tolto il respiro.


La neve stava scendendo, limpida e chiara, come sempre.

Il Natale era alle porte e quel luogo  sapeva di calore, sapeva di casa.

O forse era solo il profumo dei biscotti che Kurt stava preparando che faceva sembrare tutto  ancora più magico.

Blaine si avvicinò a suo marito  e prese la mano con cui stava girando l’impasto per baciarne l’anello, come a ricordargli che lo amava ancora, come il primo giorno.
Kurt sorrise e si lasciò incantare dal viso del moro, tornando nel frattempo a impastare i biscotti.

-la prima volta che ho flirtato con te c’era la neve-  disse Blaine osservando sognante suo marito.

- Blaine, non ci stavi neanche tecnicamente provando, stavamo solo cantando un duetto; certo, io credevo lo stessi facendo ma…-

-lo stavo facendo, forse ancora non lo avevo realizzato ma lo stavo facendo; ci tenevo così tanto a farti sentire la mia versione della canzone e ci tenevo così tanto che fossi tu a cantarla con me per…sai, capire meglio le parole ;  sembrava tutto più reale se c’eri tu a cantarla con me- Blaine sorrise guardando l’impasto  e Kurt  si intenerì ulteriormente osservando l'espressionedi suo marito, sempre così simile a quello di un innocente bambino che rivela i suoi più intimi segreti, come se avesse appena detto di aver rubato delle caramelle.

-lo so-  Blaine alzò gli occhi e si incrociarono con quelli di Kurt.

-c’è la neve, oggi, come quel giorno…anche quando ti ho chiesto di sposarmi c’era la neve-

Kurt smise di impastare e guardò negli occhi suo marito avvicinandosi appena e lasciandogli un bacio a fior di labbra.

-lo so-

-Kurt non vorresti tornare a...prima ,ogni tanto? A quando eravamo giovani e spensierati e ti ho preso la mano correndo per i corridoi della Dalton, come se ti conoscessi da una vita intera-

-o quando mi hai baciato mentre stavo decorando la bara di Pavarotti rivelando il tuo amore come se avessi appena avuto un'apparizione divina?- Blaine rise leggermente e si avvicinò al corpo di suo marito circondandolo con le braccia e appoggiando la testa alla sua spalla.

-o a quando ti ho cantato la canzone dei Keane, sulle scalinate della Dalton, credendo che mi avresti lasciato-

-Blaine, lo sai che non ti avrei mai detto addio-

-lo so-  rispose Blaine imitando con la voce il tono di Kurt di pochi secondi prima, il che provocò un leggero schiaffo da parte del più alto che risuonò  sul  suo bicipite mentre ridacchiata divertito.

-ti manca?-

-cosa?-

-essere giovane e spensierato-  disse Kurt lasciando definitivamente stare l’impasto e girandosi verso Blaine che lo accolse fra le sue braccia stringendolo più vicino, con il viso a pochi centimetri

-a volte, e a te?-

---
 
Il loro primo bacio, era stato …magnifico, Kurt non se lo sarebbe mai aspettato, tantomeno pensando che pochi secondi prima stava decorando la tomba di un pover uccellino defunto, non si sa sarebbe mai aspettato che Blaine, in quel preciso istante, avrebbe rivelato i suoi sentimenti .

Non era decisaemente preparato, ma forse era stato quello a renderlo così magnifico, il fatto di essere assolutamente e inevitabilmente impreparato.
---
 
Blaine guardò fuori dalla finestra e ripensò alle poche ore precedenti, a quando aveva  cantato la prima canzone a Kurt,  la prima da quando stavano insieme, da quando gli aveva rivelato di amarlo e di averlo aspettato per una vita, e Blaine, preso dal ricordo del viso di Kurt mentre ascoltava le parole della canzone, si sentì un po’ più leggero e un po’ più grato a sé stesso  per aver avuto il coraggio di farlo.

Perché, in quel momento, capì che era vero: non gli avrebbe mai detto
addio.

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Blaine non si sarebbe mai aspettato di avere ancora la capacità di fare cose del genere.

Kurt l’aveva appena invitato al ballo della scuola e lui aveva risposto di sì. Quel sì lo stava logorando ma quando aveva visto il viso del suo ragazzo, bello da far male, con quel sorriso così angelico non aveva potuto decisamente dire di no. Insomma, non se lo sarebbe mai perdonato.

Nel momento in cui si ritrovò in quel parcheggio, accanto a Kurt, tenendo la sua mano stretta non riuscì più ad avere abbastanza coraggio per entrambi, abbastanza da superare tutto. Kurt lo capì, e decise che sarebbe stato lui quello con coraggio, per questa volta, o meglio, come sempre.

E quando in quel piccolo corridoio, appoggiato all’armadietto del McKinley il ragazzo gli aveva detto che sarebbe tornato nella stanza e avrebbe fatto vedere a tutti che nessuno li avrebbe potuti distruggere, non se ne stupì affatto, perché era sempre stato Kurt quello coraggioso e lui poteva solo ringraziare per aver trovato una persona del genere e per averla al suo fianco.

---

 
Kurt si guardò intorno, spaesato, non si sentì mai più disorientato in vita sua, Dave l’aveva appena mollato al centro del palco, con milioni di studenti a fissarlo;  e se il momento prima aveva vinto tutto lanciando una battuta ironica, in quel momento non c’era nulla di sarcastico che avrebbe potuto salvarlo.

Era solo, al centro di una stanza, con gli amici delle New Directions che lo guardavano con viso afflitto e i ragazzi del McKinley che sogghignavano , non c'era nessuna vittoria.
Nessun merito per il suo coraggio.


Quando, però,si girò sentendo la voce del ragazzo che gli aveva salvato la vita, non potè fare a meno di ringraziare  chiunque gliel’avesse mandato; vide la sua mano avvicinarsi, timida e insicura eppure così ferma nella decisione di volerlo salvare, per un'ennesima volta;  non si accorse neanche che un secondo dopo stavano ballando, al centro del palco, con tutti  suoi amici che sorridevano e i nemici che erano scomparsi dalla sua vista. Come fossero fatti di polvere.

Non si accorse neanche di aver trattenuto il respiro.

---

 
Erano seduti su quelle sedie, quasi scomode, del Lima Bean, e Kurt lo stava guardando sorridendo placidamente , gli stava raccondando  il motivo per cui le New Directions avevano appena perso le nazionali.

Blaine non ci  fece neanche caso, non si preoccupò del fatto che erano in bar, non si preoccupò del fatto che non era una situazione romantica o forse poco adatta, non si preoccupò neanche del fatto che avrebbe voluto dirglielo continuando a baciarlo per svariate ore; lo disse così. Semplicemente. In modo disarmante.

-ti amo-

Guardò l’espressione del viso di Kurt cambiare velocemente, imporporarsi di rosso e sorridere leggermente mentre si muoveva probabilmente pensando che voleva baciarlo anche lui.
E rispose in modo ancora più disarmante.

-ti amo anc’io-

A Blaine cadde il mondo addosso, perché quello splendido ragazzo, con le labbra arrossate dal calore del caffè, con i capelli scompigliati e con un poco di delusione per aver appena perso le nazionali, lo amava, e questo bastava per rendergli la vita migliore, giusto un po’ di più.

-Per Kurt Hummel è stato un anno niente male-

---


 
Chiuse l’armadietto, vedendo il suo ragazzo arrivare con quel paio spettacolare di pantaloni rossi.

Lo vide appoggiarsi al mobile e poi seguirlo per i corridoi con un' aria supereccitata. Poi però si fermò un attimo…aveva appena detto pantaloni rossi?

Da quando in qua i Warbler portavano pantaloni rossi? Sarebbe stato un cambio eccezionale e assolutamente drastico per quei ragazzi, poi vide la maglia…ed era nera.

No, non avrebbero mai accettato qualcosa del genere ; tutto ciò che potè fare fu abbracciare Blaine  stretto e forte, facendogli sentire che lo amava.

Gli sviscerò in cinque secondo netti tutte le sue preoccupazioni perché non avrebbe mai voluto e non avrebbe mai permesso che si lasciassero.

In quel momento, Kurt, per la prima volta, pensò a Blaine come all’uomo che l’avrebbe accompagnato per il resto della sua vita. E quando lui gli sussurrò 
-perché non posso restare lontano dal ragazzo che amo-  decise che quel pensiero gli andava più che bene.

----

 
Blaine stava uscendo fuori di testa. Lo sapeva bene, sapeva che quello non era né il momento né il luogo adatto per dedicarsi alla loro prima volta ma voleva Kurt più di qualsiasi cosa. Come fosse la stessa aria che respira.

Lo trascinò sul sedile posteriore e iniziò a baciarlo, marchiandolo di un segno rosso all’altezza del collo,poco sopra la clavicola;  iniziò a toccarlo ovunque, perdendo tutta l’innocenza di cui Kurt si era innamorato.. Era solo desiderio e carne e passione.Voleva solo Kurt.

Stava uscendo fuori di testa.
E quando Kurt lo spinse fuori dall’auto, non potè fare a meno di arrabbiarsi, non perché lo era veramente,arrabbiato,  ma perché non voleva altro che Kurt: vedeva solo lui, ovunque, nei suoi sogni, nei suoi pensieri, nelle sue parole, e ,in quel momento,  lo voleva più di ogni altra cosa.


Quando tornò lucido, non fu una bella esperienza, perché desiderò con ogni particella del suo stupido corpo di dimenticare tutta la sera precedente e amare Kurt come fosse la cosa più bella che gli fosse mai capitata.

Poi Kurt lo sorprese e finito lo spettacolo lo venne a trovare sul palco.
Posò le loro stesse mani sul suo cuore e mentre lo guardava alzare gli occhi con espressione innamorata, pensò che avrebbe voluto quel ragazzo accanto per tutta la vita;  quando sorrise, capì che la sua decisione era giusta.

---


 
Kurt ricordava quel giorno come il più ansioso della sua vita, insomma, Blaine si stava spogliando così semplicemente, mostrando il suo addome, il suo ventre, le sue spalle e tutto ciò che i vestiti avevano sempre nascosto del suo meraviglioso corpo e lui era ancora lì, a guardarlo, ancora in t-shirt.
Kurt ricordava quel momento come quello in cui avrebbe potuto, se avesse fatto qualcosa di sbagliato, fuggire via e non rivolgere più la parola a nessuno per abbondanti giorno, ma Blaine non lo fece.


Kurt ricordò per sempre il modo in cui gli si avvicinò, la delicatezza con cui gli prese la mano, la morbidezza con cui la alzò verso di lui, facendogli sentire il cuore battere all’impazzata,  e lo sguardo profondo che gli mandò, come fosse l’angelo più bello di tutti i cieli.

Non scordò mai il modo in cui gli tolse quella maglia, come per scoprire l’ottava meraviglia del mondo, come se volesse annegare dentro alla scoperta lenta ed estasiata del suo corpo; come fosse, nello stesso momento,  un bambino ansioso di scoprire cosa fa un gatto quando lo accarezzi dolcemente e un uomo quando non può smettere di desiderare qualcosa.

Kurt non dimenticò mai il modo in cui Blaine lo fece sentire bene.


---

Blaine preparava pasticcini, anni e anni dopo, nella loro cucina NewYorkese, Kurt gli comparì dietro, senza farlo spaventare perché prontamente lo abbracciò facendogli sentire il calore familiare del suo corpo, lotenne stretto.

Era la loro prima nevicata in quella casa a New York e Blaine non poteva immaginare scenario migliore:  lui, il suo ragazzo, una coperta calda pronta a coprirli nel loro abbraccio, i pasticcini che stava preparando, il calore del Natale, la neve che scendeva giù limpida e chiara.

Kurt gli baciò la nuca, e gli sussurrò –ti amo-, tutto ciò che desiderò Blaine in quel momento fu di sposarlo.


---


 
Kurt stava semplicemente leggendo Vogue sul suo divano preferito, non riusciva a trovare Blaine da ore ormai; ciò che non sapeva era  che il moretto era rinchiuso nel suo bagno, tenendo stretta fra le mani una scatolina blu, di velluto.

L’aveva chiamato una decina di volte ma non aveva di certo pensato che il suo ragazzo  storico fosse nascosto, seduto sulla tavoletta del wc, in bagno perché stava quasi per morire dall’ansia.

"E se Kurt non avesse detto “si”? E se si fossero lasciati perché era troppo presto? E se Kurt si fosse stancato di lui? E se Kurt non lo amava più?"

Interrogativi inutili. Le risposte Blaine le conosceva.

Sapeva che Kurt avrebbe detto “si”, sapeva che non era presto, non era mai stato troppo presto per loro; Kurt non si era sicuramente stancato di lui, lo dimostravano le coperte sfatte della sera precedente in cui si erano amati per tre volte consecutive e…sicuramente Kurt lo amava.

Era solo ansioso.

Ansioso di poter farlo. Di poter condividere la vita che aveva sempre sognato con l’uomo che aveva sempre desiderato.

Così, per prima cosa, si alzò dalla tavoletta del wc, stringendo sempre fra le mani la scatoletta, se la mise nella giacca, che si era quasi sgualcita  per le ore seduto nella stessa posizione e aprì la porta del bagno.

-Blaine? Che ci fai in bagno? Sono due ore che sei lì dentro, intendo, due ore letteralmente Blaine, sei sicuro di star bene? Ti ho chiamato una decina di volte rientrando a casa, stavo quasi iniziando a preoccup…-

-Kurt, dobbiamo parlare-

Kurt sentì il cuore spezzarsi, perché quelle maledette parole erano quelle che dicevano tutti quando si lasciavano. Sentì il mondo crollargli addosso, non era possibile.

Blaine si diede una manata in faccia mentalmente “ bel modo di iniziare, Anderson” e decise di rassicurarlo al più presto, avvicinandosi a lui e portandogli una mano sul cuore.
-non è ciò che pensi- gli sussurrò dandogli un bacio a fior di labbra.

Quello che successe dopo né Kurt né Blaine lo dimenticarono mai, ci furono parole dolci e baci teneri, subito lasciati andare per dare spazio a tocchi più  passionali e sospiri e “ti amo” disperati.

Disperati perché la loro vita era magnifica, e lo sarebbe stata insieme.


---

Era la loro prima notte di nozze, sdraiati in quel letto troppo grande perchè occupavano solo metà di quello spazio, tenendosi stretti come fossero un puzzle da incastrare alla perfezione; Blaine lasciò un bacio sulla nuca di Kurt e Kurt strinse le mani di Blaine un pò di più attorno alla sua vita.

- non riesco quasi a crederci- sussurrò il moro appoggiando la sua testa sull'incavo della spalla di Kurt.

-che cosa?-

-che sarai mio, per sempre.- Sentenziò; Kurt si girò facendo scontrare le loro fronti e lasciandogli un bacio sulle labbra mentre la loro pelle nuda si sfregava lentamente e placidamente.

-e tu sarai
mio, per sempre... non ti dirò mai addio-  Blaine lasciò scivolare una lacrima sulla sua guancia guardando il viso angelico del ragazzo che aveva davanti;  era suo, era suo per sempre, non gli avrebbe detto mai addio, era perfetto.

-lo so, ti amo- disse mentre le lacrime di gioia scorrevano  e si mischiavano ai loro baci, rendendoli salati e perfetti.

-ti amo anch'io-

---


Kurt fece scontrate le loro fronti e sussurrò sulle sue labbra:  -No Blaine, non voglio tornare indietro, siamo perfetti anche ora- 


   
 
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