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Autore: AlexisEmi    14/10/2012    0 recensioni
Giappone, Tokyo, siamo alla Scuola Hona.
Il protagonista principale della nostra storia è l'amore. L'amore che a volte può arrivare ad essere violento ed assumere svariate forme. L'amore di un padre troppo possessivo o di una madre troppo assente porteranno notevoli sconvolgimenti nella vita delle nostre protagoniste che si ritroveranno a dover affrontare gli ostacoli più disparati: la distanza, la gelosia, la passione, saranno solo alcuni dei sentimenti che proveranno Alexis ed Emi.
Avvertiamo i lettori che, con il proseguire della storia ci saranno scene di sesso un po' spinte. Detto questo, vi auguriamo buona lettura e se ne avete voglia, lasciate un commentino!
Genere: Comico, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Zenon iniziò a guardarsi intorno: certo che ce n'è di gente a quest'ora eh...
Mimi osservò Kokoro con la coda dell’occhio: ehi Koko, ma perché Aine non è venuta?
Koko s’irrigidì un po’: non lo so... disse mentendo e facendo finta di non saperne nulla.
Anche Zenon la guardava: non preoccuparti per il nostro vice, ti faccio compagnia io! disse mettendole un braccio intorno alle spalle.
Koko lo fulminò con lo sguardo. Era già la seconda volta che la toccava con noncuranza: togli quel braccio... disse prendendogli la mano e alzandola dalla propria spalla.
Zenon sbottò: mamma mia come sei acida! guarda che così i ragazzi non ti si avvicinano sai! disse contrariato.
Koko alzò un sopracciglio, allora non aveva capito proprio niente: non m'importa che i ragazzi mi si avvicinino...
Zenon rimase di stucco sentendo le sue parole: ma guarda te cosa mi tocca sentire uscire dalle labbra di una ragazza! disse scuotendo la testa.
Kevin iniziò a sudare freddo per la tensione che si avvertiva crescere sempre di più tra i due: d...dai Zenon smettila adesso... su forza entriamo al karaoke! Lo incitò spingendolo davanti a lui, separandoli momentaneamente.
Mimi approvò facendo di sì con la testa e seguì i due ragazzi assieme a Koko.
Zenon però si fermò sulla porta e gliela arresse: prima le donne... aggiunse facendo passare Mimi e Kokoro. Mimi si limitò a sorridere ed avanzò, prendendo sottobraccio Kevin.
Koko lo guardò: grazie... disse appena sorpassandolo. Di certo era un tipo strano per essere una ragazza ma a Zenon attirava parecchio quel suo caratteraccio se così si poteva definire.
Mimi focalizzò un punto non molto lontano da loro: mh? Koko guarda. Quella non è Aine? Ma che ci fa qui da sola scusa?! Non aveva detto che non poteva venire? In effetti, la ragazza era seduta su un divanino con un piede sul bordo del tavolo e l'altro accanto con la testa rivolta verso l’alto e le braccia lungo lo schienale.
Koko strinse gli occhi, riducendoli a due fessure... pochi istanti dopo un ragazzo le si avvicinò.
Josephine: e quello chi è? Esplose la loro compagna con gli occhi a cuoricino.
Aine si alzò: sei in ritardo...come al solito! disse col faccino piuttosto arrabbiato, guardando lui che si avvicinava ed alzandosi.
Alam si lasciò sfuggire un sorriso: oh andiamo, solo qualche minuto... le mise le braccia ai fianchi attirandola a sé.
Aine sbuffò: mi sono stufata di stare qui...me ne vado...disse girandosi di spalle.
Zenon osservava il tutto con aria pensierosa: ehi io quello l'ho già visto... mugolò guardando Koko.
Koko non si profuse in particolari spiegazioni: è Alam... si limitò a dire.
Alam le afferrò un polso: e dai... dobbiamo divertirci... la tirò violentemente contro il proprio petto.
Zenon: eppure non mi è nuova la sua faccia... aggiunse ancora il rosso.
Mimi parve illuminarsi: Koko quello è il ragazzo di Aine per caso? Chiese.
Aine sospirò: sei un caso senza speranza...si guardò il polso: mi fai male...disse tranquilla girandosi davanti a lui e baciandolo.
Alam: ma a te non dispiaccio no? disse stringendo ancora un po’ e ricambiando il bacio arrogantemente.
Aine gli strinse la mano: dai andiamo...e si avviarono verso l’uscita, dove però incrociarono i ragazzi che erano appena entrati: mh? Ciao...disse vedendoli.
Alam: ciao Kokoro-chan...disse sorridendo divertito da quella situazione e dallo sguardo che la ragazza gli aveva riservato. Era più forte di lui, adorava stuzzicarla ed esserle superiore.
Koko: A... Alam-san... mormorò appena.
Alam: ahh vedo che sei con i tuoi amici! Piacere io sono Alam, il ragazzo di Aine..disse guardando Kokoro...lo sapeva perfettamente che non lo sopportava e per questo glielo faceva di proposito.
Koko: ma non te ne stavi andando? disse sprezzante.
Alam: oh andiamo Kokoro non ti agitare così, mica ti mangio!
Aine lo tirò appena: dai andiamo...gli altri ci aspettano... continuò cercando di smorzare quella situazione.
Kokoro voltò il viso da una parte... era furiosa e non capiva come Aine potesse stare con quell'essere così viscido.
Zenon prese la mano a Kokoro tirandola...si era accorto della sua faccia, anche se non sapeva il motivo: su andiamo a cantare! e la tirò verso di sé, entrando dunque nella sala e sedendosi sul divanetto accanto a lei.
La ragazza non disse niente, si limitò ad incrociare le braccia sul petto.
Zenon: qualcosa mi dice che quello la ti ha fatto venire un umore ancora peggiore di quello che hai solitamente... disse guardandola con la coda dell'occhio: in effetti non mi sembrava simpatico quanto me! Esclamò.
Koko lo guardò: e tu ti reputeresti un tipo simpatico?! disse alzando un sopracciglio.
Zenon: io sono la simpatia in persona... e la tirò a sé ancora una volta: e lo sai anche tu...le sussurrò sensuale.
Koko: io so soltanto che se un egocentrico numero uno... gli disse tranquillamente guardandolo negli occhi, senza muoversi.
Zenon: oh, oh! Parole grosse per una ragazzina...disse avvicinandosi e rubandole un bacio.
Josephine: ahhhhhhhh!!!! Urlò portandosi le mani davanti al viso.
Maria: che c'è, che hai visto?! si voltò verso l'amica, un po’ spaventata.
Josephine puntò l’indice verso i due ragazzi: guarda!! Li indicò.
Maria fece appena in tempo a vedere la mano di Koko che si alzava e lo spingeva via.
Zenon si rimise tranquillo incrociando le braccia dietro la testa: oh andiamo quante storie per un bacetto!
Koko: fossi in te non ci riproverei... disse alzandosi, evidentemente scocciata.
Zenon la osservò, inclinando la testa: adesso scommetto che te ne andrai come un bambina di due anni andando a piangere dalla tua amichetta bionda, sfigata come te... disse riferendosi ad Aine, visto che loro due erano quasi sempre insieme. Koko tornò rapidamente sui suoi passi, si voltò e gli diede uno schiaffo.Tutti nella salettina si zittirono. Zenon rimase più che altro stupito. Koko, dunque, attraversò la sala senza dire niente ed uscì.
Zenon: ehi ma che cavolo ho detto di male, si può sapere?! guardò Mimi, senza capire.
Mimi: beh... mi spiace ma credo tu te la sia cercata Zenon... non ho mai visto Kokoro-chan così furiosa prima d’ora! Esclamò.
Zenon sbottò: valle a capire le donne...disse andandosene anche lui poco dopo.
Allo stesso tempo, in un altro café di Tokyo.
Aine era seduta su uno sgabello, ed approfittando del fatto che Alam fosse andato a prendere da bere, prese il telefono, chiamando Kokoro.
Koko: ...pronto? la ragazza rispose dopo qualche squillo.
Aine: ciao! La salutò con entusiasmo: Come va il tuo appuntamento? Chiese curiosa.
Koko parve sbuffare: quale appuntamento...? sono a casa...
Aine rimase in parte sorpresa: così presto?  E il pel di carota?
Koko: e Alam...? disse cambiando discorso... aveva visto come si era comportato quando si erano salutati.
Aine: sta prendendo da bere...disse tranquilla: ehi non cambiare discorso...disse facendogli una: senti te lo chiedo ugualmente... per caso ti va di venire qui? Le domandò fissando un punto non distinto davanti a lei.
Per un attimo ci fu silenzio dall’altra parte del ricevitore, poi Koko rispose: ... dove siete?
Aine: al bar Kuroshi disse semplicemente, sorridendo.
Koko sospirò: d'accordo, vengo... non voglio che tu stia da sola con quel violento...
Aine si contrariò un po’: Alam non è violento...è solo un tantino...esuberante, tutto qui...dai ti aspetto! concluse riattaccando.
Koko allora si sciolse i capelli, indossava ancora la divisa, ma non portava più la cravatta. Afferrò al volo il cellulare e prese dei soldi, poi uscì di casa. I suoi non c'erano mai, erano sempre lontano per lavoro, e le poche volte che tornavano, non avevano mai niente da dirle.
 
Aine la attendeva fuori dal locale. Non appena la vidè la salutò per farsi vedere.
Koko la raggiunse qualche istante dopo: eccomi qua... disse mettendo le mani in tasca.
Aine gli sorrise appena: dai vieni...le prese la mano e andò dentro: ragazzi lei è Kokoro! disse presentendola ai 5 ragazzi che c'erano.
Ragazzi: ciao Kokoro! Risposero ad uno ad uno, chi prima, chi dopo.
Koko: ciao a tutti... disse alzando una mano in cenno di saluto.
Aine si avvicinò al suo orecchio: non preoccuparti, Alam è ancora là a parlare...disse sussurrando mentre glielo indicava: allora? cosa è successo? chiese sedendosi con lei.
Koko si girò a guardarla: niente... perchè?
Aine assottigliò lo sguardo: dì la verità...a te Zenon piace un po’...la guardò dritta negli occhi.
Koko sgranò gli occhi: cosa?! Stai scherzando vero? Alzò di poco il tono della voce.
Alam arrivò qualche secondo dopo: di cosa state parlando? disse mettendosi nel mezzo: oh, ma guarda chi c'è! ciao di nuovo piccola Kokoro! Sorrise beffardamente. In effetti, Alam era più grande di loro visto che era al terzo anno di università.
Koko: direi che due volte in un giorno sono decisamente troppe... si lamentò.
Aine gli passò un po’ della sua bevuta: tieni...offro io oggi...disse tranquilla, allungandole il bicchiere.
Koko non se lo fece ripetere due volte e finì il liquido nel recipiente in un attimo.
Aine la guardò sorpresa: wao...disse semplicemente. Guardò Alam: ne andresti a prendere un’altra per favore?
Alam aggrottò la fronte: perchè non vai tu? Faccio io compagnia a Kokoro-chan!
Aine fece spallucce: e va bene...disse alzandosi e andando al bancone
Alam allora si sedette davanti a Koko: scommetto che sei venuta a rompermi le scatole, vero? disse mentre faceva roteare la sua bevuta.
Koko: lo sai che di te non m'importa un bel niente... anzi, se sparissi sarei infinitamente felice... incrociò le braccia.
Alam: oh, e vorresti  che spezzassi così il cuore alla mia Aine? Rise.
Koko: sono convinta che starebbe molto meglio senza di te... lo guardò, convinta di ciò che diceva.
Alam: non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con me...guarda che io amo Aine...disse bevendo un sorso della sua bevuta: e lei ama me, quindi tu, cara mia, non puoi farci proprio niente!
Koko insistette: tu ami picchiarla forse... credi non mi sia accorta dei lividi che ha sul corpo?!
Alam: ma che ragazzina perspicace...e pensare che porta sempre maglie a maniche lunghe di proposito...disse guardandola.
Koko: sei un bastardo... ribatté sostenendo il suo sguardo.
Alam: che esagerata.
Fortunatamente Aine arrivò poco dopo: Alam, io devo tornare a casa. Mi ha chiamato mio padre dice che ha bisogno di me...disse avvicinandosi a lui.
Koko: ti accompagno... si alzò di scatto.
Alam si aspettava una mossa del genere da parte di Kokoro: ah... e va bene piccola... allora ci vediamo domani... si alzò anche lui.
Aine: si... lo baciò frettolosamente: mi vieni a prendere a scuola? domandò affiancando Kokoro.
Alam: ovviamente... ciao ciao Kokoro-chan! Disse, prima di voltarsi e sparire tra la folla.
Così uscirono dal locale.
Aine le si rivolse poco dopo: ti va di venire da me? le chiese mentre camminavano.
Koko: d'accordo... disse annuendo.
Non ci volle molto perché arrivassero a casa di Aine.
Aine: papà sono a casa!
Kail: mh? Ah Kokoro ci sei anche tu, bene! Non preoccuparti comunque, ho già risolto il problema, andate pure in camera... Aine, ma non vedi che caldo fa?? Cosa ci fai sempre con quella cosa a maniche lunghe...?
Aine sbuffò: e dai papà non scocciare...disse poi andando in camera con Kokoro.
Koko sospirò: quando la smetterai di farti torturare da quel tipo? disse tranquillamente.
Aine: sembri mia madre ora...disse buttando la cartella a terra e sdraiandosi sul letto.
Koko: allora fa come ti pare... rispose.
Aine: te l'ho già detto...Alam non è cattivo...disse guardandola.
Koko: si... va bene... preferiva non parlare di lui visto quanto le dava ai nervi.
Aine: tu piuttosto, mi vuoi dire cosa è successo? Perchè te ne sei andata così presto dall'appuntamento?
Koko: quel tipo mi stava col fiato sul collo e non lo sopportavo... e poi mi ha baciata... disse con non curanza.
Aine: tipico di Zenon! disse pacata: sai, è molto famoso tra le ragazzine. A proposito, domani devi fare il discorso per i nuovi studenti, te ne eri scordata? la guardò...infondo era il presidente, quindi toccava a lei.
Koko: no, non l'ho scordato... pensavo di scriverlo stanotte. Rivelò.
Aine: certo che non ti deve piacere proprio dormire a te eh...disse guardandola.
Koko sorrise: al contrario di te...
Aine: cosa vuoi dire che sono una dormigliona? gli tirò un cuscino.
Koko lo fermò prima che potesse arrivarle nel viso: solo un pò... rise divertita.Aine sorrise appena.
Il giorno seguente, infatti, alla scuola Hona ci sarebbe stato il "Risshun", festa inaugurale durante la quale tutti gli studenti rimanevano a dormire a scuola per celebrare l'inizio della primavera.
Il preside, assieme al comitato esecutivo, aveva fatto predisporre dei dormitori improvvisati nelle aule, in palestra, invece, ci sarebbe stata la festa vera e propria. Quindi, il giorno dopo.
Zenon stava parlando con i suoi compagni di classe nel corridoio quando Aine, accompagnata da Koko gli passò di fianco. Homura era invece appoggiato con la schiena alla finestra, le braccia incrociate sul petto ed un piede al muro.
Zenon guardò Kokoro...dopo lo schiaffo non aveva avuto più modo di vederla. Però adesso voleva capire il perchè di quel gesto, quindi lasciò i suoi amici per andare da lei.
Zenon: possiamo parlare? disse mettendosi davanti alla ragazza.
Koko fece la vaga: non posso... lasciami passare... disse guardandolo seriamente in volto.
Zenon: non fino a che non mi dirai il motivo di quello schiaffo...li accetto dalle ragazze ma solo con un buon motivo. Sorrise.
Aine guardò i due: io vado fuori ad aspettare Alam, per dirgli di stasera...disse lasciandoli soli.
Koko: non dovevi baciarmi... mi pare ovvio...
Zenon: era solo un bacio, mica abbiamo fatto sesso...disse senza capire: non è che ti sei arrabbiata perchè ti ho dato della sfigata? la guardò.
Koko: beh può darsi... adesso puoi farmi passare?! Insistette lei.
Zenon si spostò, lasciandola andare...stranamente però c'era rimasto male, che si fosse arrabbiata così. Koko lo sorpassò sistemandosi i capelli dietro l'orecchio e Zenon sospirò, grattandosi la testa e tornando sai suoi amici.
   
 
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