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Autore: Faith Grace    14/10/2012    3 recensioni
Togashi ha riunito i nostri quattro protagonisti in una terra felice dove rimarranno per sempre migliori amici...andranno a vivere insieme e saranno gay. Voglio dire migliori amici. No, in realtà volevo dire gay.
I questa saga tutti vengono presi in giro: Leorio gioca con vibratori, Kurapika sbava nel sonno, Killua è imbarazzato e Gon è pervertito nella sua innocenza.
1. “Maledetto...cos'è stata l'ultima cosa che hai baciato, il dizionario?”
2. "Imbarazzante” non è la parola giusta
3. “Forse dovrei dire all'intero magazzino cosa succede quando mordo il tuo...”
4. “Indovina cosa ti ho portato?” “...la tua dignità?”
5. "Oh si! Qual'è stata l'ultima stanza in cui avete fatto sesso?" [KilluGon]
6. “Non posso credere che stai scommettendo il mio pene con una monetina”
7. “Pronto?” la voce di Gon riecheggia nell'appartamento “Pronto? Che figo c'è il vivavoce?”
8. Kurapika è davvero, davvero strano. Però riesce ad accendere il desiderio in Leorio, il che significa che anche Leorio dev'essere strano
9. "Me ne vado" [Killugon]

Tradotta dall'omonima fanfiction di Mina Lightstar
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kurapika, Leorio
Note: Lime, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Domesticity Arc


2. Eden


Kurapika apre gli occhi alle 5:47 perché il sole è quasi sorto e si è dimenticato di chiudere le tende.
Il suo letto è tra la finestra e il comodino: una posizione ideale per essere svegliato dalle mattinate luminose –  sempre se vuole essere svegliato o meno!
Sfortunatamente il cordone della tenda è troppo lontano da lui per essere afferrato in modo da chiuderle.
Realizza che tale movimento richiede un'azione - che non è affatto disposto ad eseguire al momento - così comincia a rotolare, in modo da voltarsi semplicemente dall'altra parte così da dare le spalle al sole e tornare a dormire.
Ha appena iniziato a muoversi quando scopre di avere un problema: c'è un braccio appoggiato sulla sua vita, un corpo caldo occupa metà materasso.
Non è solo nel suo letto.

Lo può sentire adesso: il flebile respiro del corpo accanto al suo. Leorio,  realizza con un quieto sussulto.
Certo, la scorsa notte loro...si sente teso, ma si accorge di ciò che sta facendo e si costringe a rilassarsi. Non è successo niente, si trova a ragionare. Controlla per ogni eventualità, solo per essere sicuro, e tira un sospiro di sollievo quando si accerta di indossare ancora i pantaloni.

...Costosi pantaloni eleganti, ricorda con un sussulto, ed emette un gemito. È un bene che il suo vestito non sia stato affittato, ma poi pensa Perché mi sto preoccupando per un paio di pantaloni? dal momento che ha altro di più importante di cui preoccuparsi.

“Leorio” mormora per svegliare il suo amico, ma la sua voce è troppo debole.
Leorio sospira soddisfatto nel sonno e inizia a muoversi. Finisce ancora più vicino, facendo aderire il proprio corpo con quello di Kurapika.
“Ehi” protesta il biodo appoggiandosi su un gomito e lancia un'occhiata al suo compagno di stanza “Il letto è abbastanza grande perché tu posso tornartene laggiù” precisa ignorando il fatto che l'altro è addormentato e quindi non sta ascoltando una parola di ciò che dice.

Il sorriso di Leorio si allarga improvvisamente, e Kurapika si chiede a cosa stia pensando. Probabilmente Maya. Fa una smorfia e si lascia cadere sulla schiena. Se sta sognando Maya, io...Lui cosa?!
Fino alla scorsa notte era sicuro che i casual date dell'amico non lo infastidivano. Un bacio dopo e lui è...Leorio borbotta qualcosa di insensato e si muove di nuovo.
È piuttosto comico realizzare che un uomo della sua taglia sta cercando di raggomitolarsi...ciò che non è divertente è che si sta accoccolando contro di lui, affondando il viso nel suo collo.
“Imbarazzante” non è la parola giusta.

Chiude gli occhi alla luce del sole e ascolta il respiro ritmico di Leorio, sente le sue calde esalazioni sulla propria pelle.
Improvvisamente l'oggetto dei suoi pensieri sbuffa, si solleva appena e abbassa lo sguardo sul biondo, battendo gli occhi assonnati. Sembra confuso e disorientato.

Kurapika lampeggia e non può fare a meno di notare come essi appaiano: Leorio indossa ancora i pantaloni, ma il modo in cui è stretto al ragazzo, una mano su entrambi i fianchi, è come se...
”Leorio?” prova a chiamarlo, realizzando che il più grande non ha ancora detto nulla “Leorio?”
Si chiede cosa stia succedendo nella mente del suo amico.
Leorio era quello che aveva iniziato il bacio, quello che lo aveva preso per un braccio e guidato a letto, quello che gli si era arrampicato addosso e si comportava come se fosse la cosa più naturale da fare. Forse si rammarica di tutto ciò, si ritrova a pensare, e onestamente non è sicuro se sia un bene o un male.

E poi Leorio fa un sorriso a trentadue denti, come se fosse l'uomo più felice della terra.

Kurapika inarca un sopracciglio, ignorando il modo in cui quel sorriso ha fatto saltare il suo cuore.

L'uomo mormora “Pancakes” e torna a dormire.

Il biondo chiude di nuovo gli  occhi, sentendo che gli sta venendo un forte mal di testa. Non ha avuto neanche tre ore di sonno. Avrebbe dovuto alzarsi, spingere Leorio sul pavimento e camminare su di lui prima di rivendicare il letto per se stesso.

Gira la testa e studia attentamente il suo amico, sdraiato ancora una volta su un fianco e apparentemente felice “Come puoi dormire in un momento come questo?” mormora sollevando una mano per ripararsi gli occhi dal sole.

In risposta alla sua stessa domanda, Kurapika sbadiglia improvvisamente. Finalmente decide che è troppo stanco per preoccuparsene e volta le spalle alla finestra, sistemandosi sul suo lato per tornare a dormire.
Finisce rannicchiato contro il petto del moro, ma è praticamente addormentato quando se ne rende conto.

È più caldo in questo modo. Si chiede come abbia mai fatto senza di esso.


***


Si sveglia di nuovo quando Leorio si muove – lentamente, molto lentamente - dal letto.
Visto che l'amico ha fatto un enorme sforzo per non svegliarlo, Kurapika sta al gioco e finge di dormire mentre l'altro si avvia in punta di piedi verso il bagno.

Si mette a sedere una volta che l'altro ha iniziato a farsi la doccia e si stropiccia gli occhi. Secondo l'orologio sono le 11:16, ma nessuno dei due ha da fare oggi, così Kurapika non si sente come se avesse perso tempo.

D'altra parte questo significa che sarebbero stati insieme tutto il giorno.

Sto esagerando, dice a se stesso, scivolando giù dal letto e andando a caccia dei suoi vestiti. Un bacio non significa niente, lui lo sa.
Naturalmente, dice a se stesso, dato che la sua sessualità era stata raramente esplorata, sta ancora pensando alle labbra Leorio e come si sono sentiti dopo, e come il suo addome si era irrigidito quando Leorio lo aveva messo a letto, e al corpo Leorio e come era caldo e...perché sto piegando i suoi vestiti?!

Immediatamente getta la camicia e giacca sul tappeto e va a fare il caffè.


***


Sbatte la tazza sul tavolo.
Si sente pervaso da una compiaciuta soddisfazione quando Leorio sobbalza e grida "Ma che diavolo?!"

“Il caffè è pronto” cinguetta fingendo di non notare che alcuni schizzi sono finiti sulla tovaglietta, o che Leorio lo sta fissando con incredulità. Si avvia al lavandino e comincia a lavare i piatti, non perché ne ha voglia o perché è il suo turno, vuole solo qualcosa che lo tenga occupato.

“Ehi” l'altro azzarda con esitazione “Stai bene?”

“Proprio bene, perché?"

“Nessun motivo...” risponde con un tono che vorrebbe dire che invece un motivo c'è.

Kurapika borbotta tra sé e sé e decide di ignorare il suo amico per il resto della giornata. È più facile che irrompere con l'argomento di cui avrebbero parlato di prima o poi. Non vuole essere quello che lo tira in ballo, perché Leorio non ha pronunciato parola a riguardo e non è sicuro di ciò che significhi.

Il telefono squilla.
Leorio raggiunge il cordless situato sul tavolo della cucina e risponde “Pronto?...Ciao! Come Stai?..Tutto bene”

Kurapika si chiede se sia Maya. O forse Lina. L'ultima era Lina, vero?

“...oggi? Ehi, non è per caso quel nuovo locale sulla 5th Avenue?...Umm, è quello che ho pensato. Resta in linea” ride all'improvviso “Fammi chiedere a mia moglie”

Kurapika si irrigidisce, le mani strette sullo straccio e sul piatto che sta lavando. È uno scherzo, è stato uno scherzo da quando si sono trasferiti a vivere insieme, ma adesso lo colpisce fin troppo.

“Kurapika” lo chiama Leorio coprendo il ricevitore del telefono in modo che non sentissero dall'altra parte.

“Cosa?” torna a strofinare il piatto, si tiene occupato in modo da non doversi voltare.
Leorio faceva il gioco della moglie tutte le volte, ma non gli ha mai realmente chiesto alcun permesso...

“È un collega al telefono...ti ricordi di Kenji vero?”

“Certo” un'immagine affiora alla mente: un uomo allegro e dall'aspetto giovanile che si tinge i capelli a seconda della stagione.

“Vuole che mi unisca a lui per un convegno - ho dimenticato che Morita-sensei avrebbe dato un discorso oggi – e poi dopo a prendere un drink al Sakura”

“Sembra divertente”

“... non ti dispiace se vado?”

Kurapika lampeggia, non del tutto certo di aver sentito bene. “Perché dovrebbe dispiacermi?”

“Quindi è un no?”

Kurapika si volta per fulminarlo con lo sguardo “No, non mi dispiace. Onestamente, Leorio, non posso credere che tu me lo stia chiedendo! Non mi sono mai infastidito quando tu  sei uscito in precedenza e non ho intenzione di iniziare oggi, ok?”

Si dispiace subito di tutto quel che ha detto, ma ciò che è peggio è che Leorio non sembra sorpreso da quella sua esplosione. Anzi, pare contemplare l'amico e mantiene il suo sguardo fisso su di lui mentre porta di nuovo il telefono all'orecchio “Kenji?..si, non posso venire...ci sentiamo dopo ok? Stammi bene” e attacca.

Kurapika si volta di nuovo, infila le mani nell'acqua calda e torna a strofinare il piatto “Avresti dovuto andare, sembrava interessante”

Leorio ridacchia “Non ho voglia di uscire”

Rimangono in silenzio per alcuni minuti, poi Kurapika sente le gambe della sedia strusciare sul pavimento appena Leorio si alza. Tiene gli occhi sui piatti nel lavandino, continuando a  strofinare meccanicamente lo stesso piatto, ma inizia ad agitarsi quando Leorio appare direttamente dietro di lui.

"Sai ..." l'uomo più alto lo guarda alle spalle “non devi lavar via anche i disegni”

“Guarda...” inizia il minore, ma poi vacilla perché le braccia dell'altro si stringono improvvisamente intorno a lui “...Leorio” sussurra ma non protesta.

Il suo amico appoggia il mento nell'incavo della spalla di Kurapika, che finalmente ha abbandonato il piatto nel lavandino, “Hai intenzione di dirmi cosa c'è che non va?”

Lo odio, si ritrova a pensare sebbene non sia vero.
“Leorio” ringhia lasciando lo straccio e iniziando a lottare per voltarsi verso di lui “Se sei così stupido che devi anche chiedere cosa c'è che non va...”

“Non lo sono” Leorio lo rassicura, e quando sono uno di fronte all'altro, il più alto si getta a capofitto in quello che è il loro secondo bacio.

Stranamente, Kurapika si sente meno in conflitto a riguardo rispetto all'ultima volta. Il bancone della cucina è molto più confortevole della  libreria, riflette. Poi smette di pensare, perché è difficile farlo mentre l'altro sta succhiando la sua lingua.
Il più grande lo avvicina di più a sé, le dita si arricciano sul tessuto della sua canottiera blu e Kurapika porta le braccia al suo collo - deve aggrapparsi in qualche modo.
Leorio non indossa ancora la camicia, il suo profumo è così buono, e i suoi capelli appena lavati sono così morbidi.

Non sa per quanto tempo rimangono intrappolati in quell'abbraccio, travolti da baci e timide carezze. Quando finalmente si sciolgono dalla presa, a Kurapika sembra che soltanto il bordo del bancone possa aiutarlo a tenersi in piedi.

Leorio ansima, sembra allo stesso tempo bramoso e frustrato "Noi ... io e te ...."

Il biondo sa di avere un'espressione simile, se non identica.
“Questo” deglutisce – non riesce a capire perché perché la sua gola è così secca dopo tutta la saliva che si sono scambiati – “questo potrebbe essere un errore molto grande”

“Errore?” gli fa eco Leorio.
“Io non credo che questo...” si strofina contro Kurapika, facendogli sentire la sua eccitazione quando si schiaccia sul suo stomaco“...o questo...” porta una gamba tra quelle di Kurapika e spinge contro la sua erezione, facendolo così ansimare “...sia un errore”

“Leorio...” Kurapika respira a fatica “Noi...”
Ha ancora dei dubbi, un po' di paura...ma svanisce tutto quando Leorio lo bacia di nuovo.

Quando finiscono di baciarsi, Leorio si allontana e prende una sua mano “Vieni?” chiede apparentemente stupito ma felice, molto felice.

“Dove?” mormora il biondo anche se lo sta già seguendo - ha la sensazione che avrebbe seguito Leorio ovunque.

L'altro gli sorride mentre lo guida.
“Torniamo a letto”






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Angolino dell'autrice.
Ben ritrovati! E anche il secondo è andato...solitamente quando aggiorno sono molto veloce  ma questa traduzione è un bel lavoraccio, poi c'è lo studio, l'università, i miei vagheggiamenti inutili e quindi mi riduco sempre all'ultimo minuto... ma mi piacciono le sfide!
Diciamo che i primi due sono una sorta di prologo/introduzione alla storia, gli altri capitoli saranno un po' differenti!

Ringrazio chi ha commentato e chi ha inserito la storia tra i preferiti, mi rende davvero felice leggere le vostre opinioni e sapere cosa ne pensate dal momento che per me è un lavoro molto faticoso, far felici i lettori è la prima cosa quindi voglio migliorare sempre di più.
Alla prossima *w*

NEXT
3. And a White Picket Fence  
“Hai comparato i miei occhi a un ammorbidente
“Stavo cercando di essere romantico!"
“Ammorbidente non è romantico”

“Kurapika tu sai cucinare, pulire, fare il bilancio e mettere al tappeto i malviventi...avrei dovuto sposarti anni fa”



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