IV)
Bestie
immonde
Mi muovo in silenzio come al
solito, evitando che i bambini incappucciati ed armati di coltello mi trovino.
Un po’ mi dispiace per loro, sarà difficile beccarmi nonostante il loro continuo
vigilare. Sono stato addestrato da ore di gioco a Metal Gear Solid e riesco ad
immedesimarmi perfettamente nei panni di Snake, la mia abilità naturale poi nel
passare inosservato complica ancor di più il loro arduo compito, non credo
proprio che un gruppo di bambini per quanto organizzato riuscirà a fermarmi.
Però la mia sensazione in realtà è un’altra. Non mi pare di dover partecipare ad
una missione di spionaggio tattico nel bel mezzo di una base terroristica, dove
sono costretto mio malgrado a farmi strada a suon di cadaveri, ma di giocare ad
una variante perversa del nascondino dove la pena per chi viene trovato è una
possibile morte. Supero l’ennesima coppia di bambini e mi ritrovo in una sala
oscura. Fortunatamente i miei occhi sono più che abituati a stare all’oscuro e
si abituano presto alla quasi inesistente luce che c’è nella stanza, lasciandomi
così libero di vedere gli ostacoli e trovare la porta che mi condurrà chissà
dove. Improvvisamente sento dei passetti felpati dietro di me… di certo non sono
i bambini, me ne sarei accorto. Mi giro e… ma dove sono finito? Nel covo degli
animali giganti? Qui c’è una tarantola grande quanto un gatto! L’insetto mi
getta sui piedi la sua tela ed io per tutta risposta lo trafiggo lanciandogli un
kunai, ma ho come l’impressione che non sia finita… mi giro rapidamente dietro e
vedo a meno di due metri da me un tarantolone grosso quanto un pick up! I suoi
occhietti luccicano in modo sinistro, deve avermi scuramente visto. La creatura
mi afferra con le lunghe zampe e mi lancia poco distante dalla porta che cerco,
ma non posso ancora uscire. Se non ci penso ora a quella cosa sicuramente avrò
di che pentirmene in futuro, inoltre potrebbe fare anche del male ai bambini. È
vero che per qualche oscuro motivo mi braccano come una bestia, ma non posso
permettere lo stesso che venga torto loro un capello. Mi alzo subito e trovo con
mia gran gioia l’interruttore della luce. Chiudo gli occhi e lo premo, e quando
riapro gli occhi vedo che il mio piano funziona, l’improvviso lampo di luce ha
accecato il mostro, permettendomi così di poterlo attaccare usando Fenrir e
MiniMune. L’insetto cerca di colpirmi con un pungiglione, ma mi difendo con lo
scudo, anche se poi la cosa mi afferra e mi porta dinanzi alla sua bocca per
lanciarmi la tela. Ho il braccio destro ancora libero, perciò riesco ad
afferrare l’altro kunai e glie lo lancio tra gli occhi, quindi posso finalmente
finirlo squarciandogli lo stomaco. Finalmente mi fermo, ora posso riflettere:
che diamine stà succedendo? Prima i bambini assassini, poi la vipera centenaria
ed ora questo. Per quanto riguarda i bambini non ho ancora una spiegazione del
tutto plausibile oltre a qualche problema psicologico, la vipera l’ho risolta
con un probabile forse, ma questi ragni? Mi ricordo che in un film ragni simili
erano dovuti all’ingerimento di scorie radioattive, ma se davvero ci fossero
queste cose così pericolose i bambini avrebbero qualche grave mutazione e
anch’io avrei incominciato a risentire dell’influsso poco benefico di questi
scarti, quindi quest’ipotesi è da scartare subito. Bah, lasciamo perdere, tanto
non mi serve ancora scoprire la natura di questi strani avvenimenti. Recupero le
armi ed esco dalla porta, ma sento ancora altri rumori sospetti, possibile che
debba ancora ammazzare animali? Un secondo, quelli che sono attaccati al muro
sono i miei pugnali da lancio! Sono uno, due, tre… ecco arrivati anche il quarto
ed il quinto. Mi avvicino al muro e noncurante dei marmocchi che probabilmente
mi hanno visto dico.
Giuseppe: Scusate, ma questi
sono miei e me li riprendo, non sono giocattoli adatti a
voi.
Mi volto verso di loro e
vedo due bambini incappucciati assieme ad una ragazzina bionda con gli occhiali
che mi guarda con l’aria della “So tutto io”.
?1: Meg, che
facciamo?
Meg: Lasciate fare a me.
Quindi sei tu l’estraneo che si è intrufolato in casa nostra. Se vuoi evitare
altri problemi sia per te che per noi ti invito a seguirmi al Salone degli
Aristocratici.
Giuseppe: Chi sono gli
Aristocratici?
Meg: Saprai tutto a tempo
debito.
Giuseppe: E se non volessi
seguirti?
Meg: Le prove che stai
affrontando continueranno e saranno peggio di prima. Ragazzi, ve lo
lascio.
Meg esce dalla porta dietro
di lei lasciando cadere a terra la mia cintura mentre i due marmocchi prendono i
coltelli, ma li fermo bloccando le lame con le mani. I guanti impediscono che mi
ferisca e dopo averli disarmati li colpisco in testa con un pugno ciascuno. Sono
sempre stato contro la violenza verso i bambini ma quando ci vuole ci vuole!
Recupero la cintura e mi dirigo verso un’altra porta, non mi pare saggio seguire
una bambina che potrebbe aver aizzato tutti i suoi compagni contro di me,
preferisco andare dove probabilmente non incontrerò resistenza. Ora mi ritrovo
in un corridoio che mi conduce ad una porta sbarrata con grosse tavole di legno
e come alternativa delle scale. Non mi va di perdere tempo a sfondare la porta,
perciò salgo e mi infilo nella prima porta che trovo. Una volta dentro noto che
mi trovo in una larga stanza e davanti a me c’è solo una bambina bionda con un
cappellino in testa. Ma…quello che ha tra le mani è il mio arco! Lei deve essere
Wendy e sotto di me ci deve essere
Wendy: Ciao, sei tu quello
che ha seguito Damian, giusto?
Giuseppe: Si, sono io.
Potrei riavere il mio arco?
Wendy: Prima però devi
rispondere ad una domanda.
Giuseppe:
Spara.
Wendy: Vuoi farci del
male?
Giuseppe: Perché dovrei? È
vero che non avete di certo delle intenzioni molto piacevoli verso di me ma non
ho niente contro di voi.
Wendy: Meglio così.
Ciao!
La piccola lascia l’arco a
terra e se ne va. Sto per muovere i primi passi verso l’arma quando mi accorgo
che a terra c’è un tappeto… e se fosse una trappola? Lo tolgo ma non trovo
niente di strano, perciò passo tranquillo, finché non sento di nuovo lo
scricchiolare. Stavolta non ci sono travi decenti dove appendermi e cado giù. Mi
ritrovo di nuovo al buio, ma stavolta la luce che entra permette una adattamento
più rapido all’oscurità. Sono a quanto pare in un’aula di scuola e mi trovo su
un banco, ma non sono solo. Davanti a me c’è una creatura piuttosto massiccia e
dietro di me sento i movimenti goffi di un altro essere, ma il fatto strano è
che sono alti quanto me nonostante stia su un banco! Non so come affrontarle,
con me ho solo i kunai, lo scudo, i pugnali, Fenrir e MiniMune e non mi sembrano
abbastanza utili contro queste belve, se solo avessi una spada… un secondo, ho
il pugnale! Ora ricordo, l’avevo infilato nell’anfibio destro usarlo in caso di
necessità! Lo afferro e mi metto in posizione, la stessa che ho ideato per
alcune mie fanfictions: nella mano sinistra il kunai e braccio teso in avanti,
quindi braccio destro steso di lato con il pugnale impugnato al contrario, in
modo che la sua lama sia parallela al mio braccio. A dire il vero quella che
dovrei avere nella destra dovrebbe essere una delle mie spade e la sinistra
dovrebbe essere libera per poter lanciare magie ed incantesimi che non so usare,
ma credo che sortirà lo stesso un buon effetto. Quello davanti a me si avvicina
lentamente alla parete, evidentemente vuole usare il mio stesso trucco, se è un
animale deve essere qualcosa di certo ben sviluppata anche dal punto di vista
mentale. Appena vedo attraverso le palpebre la luce riapro gli occhi e con un
rapido movimento del polso porto il pugnale nella posizione normale, colpendo la
creatura dietro di me, quindi faccio una giravolta su me stesso e la colpisco di
nuovo con il kunai, che poi lascio nella speranza di lanciarlo verso l’altro
essere mentre mi avvento sulla bestia ferita, sgozzandola. Mi rialzo ma non vedo
nessuno. Mi avvicino e vedo con mia gran sorpresa che involontariamente ho
colpito la gola del mio avversario, una fortuna simile non accade tutti i
giorni. Recupero l’arma e l’arco finito qui assieme a me per poi riflettere su
questa situazione paranormale… un secondo, questi due sono esseri umani! È vero
che sembrano dei bestioni strafatti di steroidi, pompati fino all’impossibile e
coni denti aguzzi, ma sono umani! Fine
capitolo
NDA: Il mistero continua,
riuscirete a capire che è successo prima che arrivi la fine? Chi vuole tentare
lasci pure un commento, in caso indoviniate vi contatterò per metterci d’accordo
su un premio da elargirvi (Meglio se è una canzone, sono più facili da reperire
e soprattutto non hanno troppi mega che potrebbero impedire l’invio). Detto
questo vi lascio, ci vediamo al prossimo capitolo!