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Autore: Raika    15/10/2012    1 recensioni
Sono passati quattro anni da quando gli Snow Kids hanno vinto la Galactik Football Cup. Sono passati quattro anni da quando Bleylok è morto e il Meta-Flusso scomparso.
Ma se il Meta-Flusso non fosse completamente sparito? Se esistesse ancora una persona con esso? Cosa succederebbe se Blaylok, di ritorno dal mondo dei morti, riscisse ad impadronirsene e scoprisse qualcosa che va oltre le sue più rosee aspettative?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli Shadows - Parte Prima 

<< Sono le sette e mezzo  e i giocatori degli Shadows sono attesi in sala allenamenti tra mezz’ora >> esclamò una calda voce femminile dal comunicatore della lussuosa camera del Genesis Hotel.
A quelle parole gli splendi occhi azzurro-grigio di Caren si aprirono facendola protestare infastidita contro quella persona invisibile. Era andata a letto solo cinque minuti prima, come era possibile che fosse già ora di alzarsi?! Così dando un altro fugace sguardo alla sveglia si voltò dall’altra parte, rimettendosi a dormire.
La giovane era quasi riuscita a riaddormentarsi, quando la voce di Artegor Nexus la chiamò << Caren. >>
<< Che c’è?! >> esclamò la ragazza scattando a sedere e guardandosi confusa intorno, da dove diavolo veniva la voce del mister?! Poi guardandosi attorno individuò l’origine del suono, il computer che stava in fondo alla stanza, dove lo spigoloso volto di Artegor la fissava. << Sei sveglia? >>
<< Si.. Si mister >> balbettò lei stropicciandosi assonnata gli occhi e alzandosi per dirigersi davanti allo schermo.
L’uomo la guardò inarcando le sopracciglia, aveva i capelli biondi scarruffati e l’espressione di chi si era appena svegliata di soprassalto. << Sarà il caso che tu ti dia una mossa allora. Ti voglio tra cinque minuti nel mio ufficio. >>
<< Si signore >> rispose la ragazza guardando l’immagine del coach sparire dal suo computer e dirigendosi poi in bagno per una fresca doccia mattutina.
Quando Caren ebbe finito di fare il bagno, indossò l’accappatoio con l’emblema della sua nuova squadra ritornando poi nella stanza adiacente alla ricerca di qualcosa da indossare. Tutti i suoi indumenti erano stati sistemati nell’armadio e suddivisi per categoria dall’efficiente staff dell’Hotel, così dopo aver afferrato al volo la biancheria, un paio di pantaloni di una tuta e un maglia, gli indossò legando poi i capelli in una morbida coda di cavallo e uscendo.
Quando arrivò di fronte all’ufficio dell’allenatore, la porta era aperta ed Artegor l’attendeva seduto dietro la sua scrivania sorseggiando una fumante tazza di caffè. << Vieni Caren, entra e chiudi la porta. >>
La ragazza obbedì andandosi poi a sedere di fronte all’uomo, che indicandole un vassoio con una vasta scelta di diverse colazioni disse << Serviti pure, l’ho fatto portare apposta per te. >>
<< Grazie mister, ma non ho molta fame. >>
<< Fidati di me, mangia. Avrai bisogno di tutte le tue forze per sopravvivere al mio allenamento. >>
Caren lo guardò spaventata, cosa voleva farle, ucciderla? Poi rassegnata prese una tazza di cereali e yogurt mangiandone qualche cucchiaiata.
<< Allora Caren, hai fatto ciò che ti ho chiesto? >>
<< Si signore, è tutto risolto.. Più o meno.. >>
<< Ottimo >> disse l’uomo poggiando la tazza sul tavolo. << Ti ho fatto venire qui, perché voglio presentarti personalmente alla squadra. In altre circostanze ti avrei mandata direttamente da loro a colazione, ma visto che tu sostituirai un loro compagno e che sei la prima ragazza a giocare negli Shadows, voglio essere io stesso a dare l’annuncio. Non si sa mai come potrebbero prendere la notizia, soprattutto dopo che avranno saputo il ruolo che ho intenzione di affidarti. >>
<< Oh, bene.. E.. Quale sarebbe il ruolo? >>
Artegor non rispose, ma alzandosi dalla scrivania si diresse nella stanza adiacente riemergendovi pochi attimi dopo con in mano una busta di plastica trasparente che porse alla ragazza.
La giovane afferrò il pacchetto osservandolo, conteneva una maglia blu e dei pantaloni neri.
<< Questa è la divisa ufficiale per gli allenamenti. Va pure nella mia camera ad indossarla. >>
Caren annuì e veloce corse nelle stanze dell’allenatore cambiandosi d’abito nel minor tempo possibile tornando poi dall’uomo che osservandola disse << Mi sembra vada abbastanza bene, ho fatto riadattare il modello maschile apposta per te. >> Poi osservando i pantaloni leggermente più aderenti del previsto aggiunse. << Be’ saranno un po’ una distrazione per i miei ragazzi, però credo possa andare. Te ne ho fatto confezionare un’altra, la troverai nel tuo armadio già dopo la fine dell’allenamento. Adesso andiamo, abbiamo una squadra a cui presentarti. >>
Quando i due raggiunsero la sala degli allenamenti trovarono tutti gli Shadows seduti sui vari divanetti, che non appena lo videro entrare scattarono in piedi salutandolo con un coro di << Buongiorno mister! >>
Artegor gli fece un cenno e loro si zittirono attendendo che lui parlasse, poi uno di loto notò la presenza di Caren e tutti gli sguardi si puntarono su di lei, che colta totalmente alla sprovvista si voltò verso il suo allenatore sperando che dicesse qualcosa.
Caren, non era una tipo ansiosa, però ritrovarsi così di punto in bianco al centro dell’attenzione non le piaceva affatto, forse perché Corso e Sonny, in quanto pirati fuorilegge, le avevano sempre insegnato a mantenere un profilo basso o forse perché tutto quelle sconosciute facce pallide un po’ la spaventavano. Non si era mai fatta troppi problemi a fare nuove conoscenze, però non si era mai ritrovata a dover entrare a far parte di un solido gruppo già compattato da tempo, questo non glielo aveva mai insegnato nessuno.
<< Bene ragazzi, prima di iniziare vorrei presentarvi Caren, che sostituirà Orax come nuovo membro permanente degli Shadows. >>
Un mormorio si alzò tra i giocatori, che iniziarono a fissarla stupiti. Aveva detto membro permanente? Era la prima volta che qualcuno entrava in squadra già con un posto assicurato. Le cose erano due: o era stata vivamente raccomandata da qualche pezzo grosso dei Technoid o della Lega, oppure era maledettamente brava e allora ognuno dei loro posti da titolare era tremendamente  a rischio.
<< Caren non ha mai giocato in nessuna squadra ufficiale, quindi saremo noi a farla debuttare. Esigo la massima collaborazione da tutti voi >>
La giovane notò la particolare enfasi con cui l’uomo marcò la parola “tutti” e si chiese se fosse riferita a qualcuno in particolare. Infondo non le importava molto diventare la loro migliore amica, l’unica cosa che voleva era che collaborassero in partita, per il resto potevano anche odiarla.
<< Adesso entrate e diamo inizio all’allenamento. Oggi proveremo la nuova formazione ufficiale: con un difensori, tre centrocampisti con due terzini e due attaccanti. >>
<> esclamarono gli Shadows.
<< Esatto: Sinedd come prima punta e Caren come seconda. Ah Yurex, tu ti sposterai  in difesa al posto di Orax. >>
<< Cosa?! >> esclamarono insieme Caren e Sinedd, che fino a quel momento era rimasto in disparte in silenzio.
<< Hai capito bene Sinedd. Da questo momento in poi dovrai condividere palla con Caren e se si rivelerà più brava di te, verrà spostata come prima punta, quindi ti consiglio di darti da fare. >>
<< Non posso crederci! >> urlò il ragazzo. << Questa novellina come seconda punta?! Ma sei completamente impazzito?! >>
<< Ha talento e tu lo sai. Ti ha battuto in un “uno contro uno” e questo mi basta per prenderla in considerazione come attaccante della mia squadra. L’unica cosa che mi ha impedito di darle il tuo posto è la sua inesperienza, quindi Sinedd, se ci tieni tanto a fare il bomber chiacchiera meno e agisci di più. E adesso tutti dentro! >>
Gli Shadows annuirono e il moro, dopo aver guardato in cagnesco il suo allenatore si unì agli altri venendo seguito a ruota dalla ragazza.
Caren sentiva il cuore batterle a mille, era un’attaccante! E per di più la seconda punta della squadra. Wow! Artegor, doveva avere davvero una grande fiducia in lei. Durante i suoi incontri a Netherball, in molti le avevano detto che era brava, ma lei non gli aveva mai dato molto peso, infondo non era troppo difficile sfruttare il punto debole dell’avversario in uno spazio ristretto come la Sfera e probabilmente le sue vittorie contro i grandi giocatori del Galactik Football erano proprio dovute a quello e alle sue doti atletiche, che grazie a Corso aveva sviluppato, però non pensava di avere del talento sul serio. Insomma, se addirittura l’allenatore di un’importante squadra come gli Shadows era arrivato ad osare tanto, allora forse non era poi così male.
<< Bene ragazzi >> disse la voce di Artegor, espandendosi per tutto il campo da gioco dell’Olotrainer. << Inizieremo subito simulando una partita contro una delle squadre più deboli, i Red Tigers, in modo da vedere come se la cava Caren in squadra. Voglio che indirizziate il maggior numero di palloni verso di lei. Ci siamo intesi Sinedd? >>
Il ragazzo lo ignorò completamente andando a prendere il suo posto e quando anche tutti gli altri fecero lo stesso, di fronte a loro apparvero gli ologrammi dei loro avversari.
<< Guarda chi c’è.. >> sussurrò Caren riconoscendo il loro capitano. Era Render, l’ultimo giocatore che aveva affrontato nel Netherball.
Il fischio di inizio suonò dando il via all’incontro e Sinedd a centro campo per la prima battuta, si impossessò della palla con un poderoso salto permessogli dallo Smog.
Vedendo il flusso fluire dal giovane, la ragazza ebbe un attimo di esitazione, lei non possedeva il flusso, come avrebbe fatto a stare dietro a quelle macchine da calcio?
<< Caren datti una mossa! Non ti ho messo in prima fila a fare la ragazza immagine! Sei un’attaccante non una top model! >>
A quelle parole la bionda riprese il controllo di sé correndo dietro Sinedd e arrivando appena in tempo, per recuperare la palla che lui aveva appena perso, scivolando poi veloce verso la porta avversaria. I giocatori in tuta rossa convergettero verso di lei, che senza farsi intimorire tirò a dritto sentendo l’adrenalina scorrerle in corpo, poi quando fu a meno di un metro da loro lanciò la palla in aria e sfruttando come appoggio le loro cosce fece un elegante salto che le permise di sorpassarli e riprendere la sua corsa verso la rete. Caren si avvicinò sempre di più alla porta evitando la difesa dei Red Tigers con un elegante piroetta, poi quando le fu davanti calciò spedendo il pallone dritto verso il palo facendolo tornare indietro e permettendole di eseguire una mezza rovesciata che le fece segnare il suo primo goal, sotto lo sguardo sbalordito dei suoi compagni di squadra. 
   
 
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