Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MARTIFR    15/10/2012    4 recensioni
Alison, un'adolescente orfana, viene adottata da una donna, per miracolo. I primi tempi a scuola per lei saranno difficili, tutti la prenderanno in giro e nessuno l'accetterà così, nel suo modo di essere. Però sarà proprio in questa scuola che incontrerà Justin, un suo compagno di classe, dal quale è attratta ma infastidita allo stesso tempo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci giorni dopo
 Nei giorni trascorsi avevo scoperto che Greta era molto simpatica e passavamo gran parte del nostro tempo insieme. Ci divertivamo, come delle normali ragazze. Mi ci ero affezionata a lei, e sapevo che era sbagliato, ma con lei stavo bene e speravo che per una volta sarei stata  almeno un po' felice. Penso che anche lei si fosse affezionata a me, e che stesse bene con me. 
Avevo capito subito che saremmo diventate amiche, ma non pensavo di affezionarmici cosi tanto in soli dieci giorni, non era da me. Quella ragazza  era straordinaria.


Eravamo in classe e stavo per essere interrogata quando arrivo' la direttrice (che Dio benedica lei ed il suo tempismo) che mi chiamo' e mi disse di andare nel suo ufficio. 
Lí trovai una tizia che nei giorni passati avevo notato mentre ci guardava dalla finestra che dava sul cortile. Era sempre in tuta o comunque con vestiti non troppo eleganti. Aveva una faccia abbastanza simpatica: era rotonda/ovale, aveva i capelli biondi e gli occhi chiari. Era bassina ma non troppo e aveva un fisico abbastanza formosa. Sorrideva sempre, aveva un sorriso bellissimo, e quando sorrideva gli si formavano delle fossette fra le guance e i lati della bocca. Poteva avere al massimo 32/34 anni. Ma neanche. Si presento': "ciao io sono Sara, volevo parlare un po' con te perché vorrei adottarti" poi continuo' a blaterare, ma io ero rimasta alle parole "vorrei adottarti", mi risuonavano nella mente, come se ci fosse un'eco infinito.  
Ero stupita, contenta e anche triste nello stesso tempo . Continuo  a chiedermi perche' avesse scelto proprio me. Ero contenta di andarmene da quel posto ed ero triste perché finalmente avevo conosciuto qualcuno con cui andavo d' accordo e  che mi sopportava, Greta. Mi dispiaceva anche lasciarla li, da sola. 
Ed avevo anche confermato la mia teoria che quando ti affezioni ad una persona, si viene portati via da essi.
Quando mi ripresi dissi solamente "p-perché io?" e scappai in camera mia, non sapevo nemmeno io perché l'avessi fatto.
Dopo poco tempo tornai nella stanza. Ero molto imbarazzata e le due signore nella stanza sembravano abbastanza stupite.
Mi scusai e mi misi a sedere nella poltrona libera davanti alla direttrice, vicino a.... Come si chiamava? Ah si, Sara. Mi misi a sedere vicino a Sara e la direttrice se ne andò. Quella donna, Sara, aveva un nonsoche di familiare... Forse la voce... Sembrava quella che mi aveva chiamata la notte dell'incidente. Ma non poteva essere, la voce che mi chiamava era mia madre. E lei era morta. E poi me la ricordavo: aveva i miei stessi capelli castani con occhi marroni. Non era lei. Ma allora perche' mi sembrava tanto familiare? Non lo so.
Mi disse che mi sarebbe venuta a prendere appena finita la scuola, cinque giorni dopo.


Quando lo dissi a Greta, lei era un po' triste. Ma non era colpa mia. Lei diceva che era contenta per me, ma sapevo che era trista anche perche' nessuno sceglieva lei e perche' sarebbe stata di nuovo sola. la capivo, ma non potevo farci niente. Quell'occasione era piu' unica che rara, dovevo accettarla per forza. Tutti abbiamo bisogno di una famiglia, di affetto intorno, anche se non vogliamo ammetterlo, o magari non ce ne accorgiamo. Ognuno di noi ha desiderato almeno una volta un abbraccio sincero, una persona che ti ascolti e si interessi di te, che si prenda cura di te e che ti voglia realmente bene.
Io avevo l'opportunita', l'unica opportunità fino ad ora e per sempre, di avere una famiglia e degli amici, delle persone a cui volere bene e che mi vogliano bene, un posto in cui essere felice con queste persone. E non potevo sprecarla, perche' come ho gia' detto, non si sarebbe mai piu' ripresentata un'occasione come quella.  Non ci sarebbe stata un'altra pazza (si quella Sara era una pazza se voleva adottare ME, una persona come me, e l'unica spiegazione che mi ha dato alla domanda "perche' me" ha risposto "perche' mi sembri simpatica" ed era pazza se mi riteneva simpatica) come lei che avrebbe scelto una ragazza come me da portare in casa sua, con un'altro figlio piccolo (si Sara aveva un bambino, di nome Marco, di sette anni e mezzo). Gli altri avrebbero creduto che avrei portato sulla "cattiva strada" quel bambino, nessuno mi avrebbe ritenuto simpatica.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Saaalve! Benedetta vi ringrazia per le recensioni e per il numero delle visite *w* Spera che vi piaccia questo capitolo e chiede scusa per gli errori. A 3 recensioni il terzo capitolo ;) Baci!
  
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