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Autore: mangakagirl    15/10/2012    8 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa è successo quella giornata a Tropical Land?
Cosa sarebbe successo se Shinichi non avesse seguito Vodka?
Come sarebbero andate le cose da quel momento in poi?
Dal capitolo 3:
-Scusami Ran! Va’ verso casa… ti raggiungo subito- le dico correndo nella direzione del tizio e alzando una mano in segno di saluto. Sento che posso risolvere un altro caso ma, non appena sto per entrare nel vicolo, una mano mi afferra saldamente il polso. Mi volto sorpreso e vedo Ran in lacrime che stringe di più la presa.
-Ran…?- domando sorpreso cercando di liberarmi ma lei scuote la testa col capo rivolto verso il basso.
-Non andare- dice piano facendomi sbarrare gli occhi -Non lasciarmi sola, Shinichi…- alza lo sguardo: è disperata -Ti prego non farlo… Ti supplico Shinichi, non andare!- singhiozza senza lasciarmi andare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.

-Che forza!- esclamo. Quando sono venuto con papà non c’era ancora questa attrazione. Ci avviamo e ci mettiamo in fila: ne abbiamo per un po’, per cui decido di iniziare una conversazione. Ci penso un attimo mentre una folata di vento mi scuote i capelli. Ci sono!
-Devi sapere che Holmes è talmente geniale che la prima volta che incontra Watson con una stretta di mano capisce che è un medico e che è stato in Afghanistan…- Ran mi guarda stupita: non lo sapeva? -Così- aggiungo io afferrando la mano di una ragazza bionda che aspetta il suo turno per salire sul treno nella corsia accanto alla nostra.
-Eh?- mi guarda stupita senza capire perché le abbia stretto la mano.
-Ma chi è? Lo conosci?- le chiede la sua amica con gli occhiali guardandomi perplessa.
-No, ma…- risponde lei mentre Ran sposta lo sguardo da me a lei senza capire perché l’ho fatto.
-Ha i calli nelle mani!- dico io annoiato mettendo le braccia dietro la testa: ho scelto un esempio semplice che quasi mi annoio da solo -.- -Una ragazza così giovane può esserseli fatti solo con le parallele. Anche con il tennis- aggiungo alla fine. Poi ci penso qualche secondo e ammetto anche un’altra cosa.
-Bè, a dire il vero, poco fa il vento le ha alzato la gonna e le ho visto le gambe che hanno i tipici lividi da parallele- mi metto a ridere mentre Ran mette su uno sguardo sdegnato a dir poco -Per un detective è fondamentale essere sempre attento!- aggiungo divertito mentre la ragazza arrossisce e lei si volta sdegnata.
-Che pagliacciata! Avevi capito tutto prima ancora di stringerle la mano, imbroglione!- sbuffa con gli occhi chiusi e lo sguardo all’insù mentre ridacchio.
Quando si arrabbia è adorabile!
-EHI BELLO! LASCIA IN PACE LA MIA AMICA!- mi urla un uomo infuriato avvinghiato ad una ragazza.
Mannaggia a me quando non mi sto zitto!
-Ah siete insieme…?- domando in imbarazzo mentre una gocciolona mi scende sulla guancia: non è che mi fa nero?! -Volete sedervi vicini? Vi cediamo il posto…-
Ok, so che è pessima, ma è la prima cosa che mi salta in mente!
-Non importa grazie- la ragazza bionda agita una mano imbarazzata -Meglio lasciarli soli- aggiunge indicandomeli mentre ridacchia.
Mi volto e vedo il tipo di prima e la sua ragazza occupati in un bacio passionale e non posso fare a meno di arrossire. Sono così appiccicati tra loro che non si capisce dove finisce uno e inizia l’altra!
Ed ecco che uno strano pensiero si fa largo nella mia testa: perché ci siamo io e Ran a pochissima distanza tra noi?
Immagino me e lei in procinto di baciarci, lei con un vestito elegante e io in smocking…
Nella mia utopia trovo anche il coraggio di dirle: -Ran è da tanto che vorrei…-
Ma lei mi interrompe: -Shinichi anche io…-
Ma mentre la mia mente vaga lontana, Ran mi afferra per il giubotto verde  elettrizzata e mi distrae.
-Presto, tocca a noi!- esclama felice trascinandomi vicino al treno di forza. Maledizione, proprio ora che stavo per immaginare il nostro bacio! -.-
Il nostro b-bacio?!
Ma che mi prende?!
Mi riprendo dallo sciock e metto su un sorriso: meglio distrarsi, oggi devo stare male altrimenti non penserei a me e Ran come una coppia…
-E poi Holmel ha fatto…- non mi accorgo di chi altro sale sul treno -… Sicuramente perché Conan Doyle intendeva dire…- nemmeno dei due uomini in nero che si siedono all’ultimo posto. Ran abbassa scocciata la barra davanti a sé e non dice nulla.
-Ti ricordi cosa ha detto Holmes alle cascate di Reichenback, Ran?- le chiedo e lei, senza nemmeno guardarmi mi risponde atona:
-Neanche una parola-
-Ha detto: Se la morte di un uomo servisse a liberare l’umanità dal male io mi sacrificherei volentieri*-
-BASTAAA! SMETTILA CON QUESTI HOLMES E CONAN DOYLE! FANATICO!- mi urla furiosa facendomi sobbalzare dallo spavento.
Ma è impazzita?!
-Io non vedevo l’ora di venire qui con te!- il suo sguardo si incupisce e abbassa il tono -Come fai a non accorgerti dei miei sentimenti?-
Come?!
Dei suoi sentimenti?!
Mi sento un’idiota… questo significa che Ran… che lei allora…
L’immagine di me e lei che ci baciamo passionalmente si fa strada nella mia mente senza nemmeno volerlo: ma che mi succede?!
Il mio cuore batte fortissimo contro lo sterno, sento uno strano nodo all’altezza dello stomaco…
-Bè ecco, veramente anche io…- dico agitato e in imbarazzo ma sono convinto: Ran è innamorata di me, quindi è ora di dirle quello che provo per lei.
-Ihihihih- ridacchia.
Come sarebbe ridacchia?!
-Eh?!- esclamo io mentre lei scoppia a ridere indicandomi con il dito
-Scemo! Cosa fai, arrossisci? Ti stavo prendeno in giro!-
Io sono furioso! Come sarebbe che mi stava prendendo in giro?! Non si scherza su certe cose!
-Se ti lasci fregare così non sei un granchè come detective!- mi sfotte mentre io afferro la barra e tento in tutti i modi di alzarla per scendere e mollarla lì da sola.
Mi sento offeso! Ha giocato con il mio cuore!
-Si parte!- dice il macchinista mentre io lascio perdere l’idea di andarmene: tanto è inutile forzare la barra, non si apre.
Mentre saliamo, entriamo e usciamo da una caverna a forma di teschio, il vagoncino va lento e io guardo ancora stizzito ovunque tranne che verso di lei… Ran al mio fianco si guarda attorno un po’ strana mentre scheletri e mostri ci spuntano davanti per spaventarci.
Seee come no…
Ridicoli -.-
-Però- Ran rompe il silenzio che c’è tra noi -è vero che non vedevo l’ora di venire qui con te!-
Rimango sorpreso: ma se ieri ha detto che non ci teneva a venirci con me in particolare! E se poco fa…
Mi afferra la mano appoggiata sul sedile e la stringe fino a famela diventare bianca, io arrossisco mentre si tiene stretta alla barra di protezione spaventata con l’altra mano.
Che le prende ora?
Bè, davanti a noi c’è una ripidissima discesa.
Il vagone, da lento, cade giù come un proiettile ad una velocità impressionante.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-
Ran grida come una pazza e io sbarro gli occhi: ha un urlo acutissimo!
Il vagone viaggia come un fulmine, entra ed esce dalle case postate qua e là piene di mostri e Ran urla sempre più terrorizzata: il suo urlo rimbomba nel tunnel in cui siamo appena entrati. Ed è qui dentro che una goccia si spiaccica sulla mia fronte.
-Cos’è?- mi chiedo asciugandomi -Acqua?!-
Un rumore sinistro dietro di me, come un urlo strozzato e qualcosa che si rompe mi spaventa.
-AH!- urlo voltandomi indietro.
-COSè QUESTA COSA CALDA?!- urla Ran al mio fianco.
 -È  buio non vedo niente!
-Cos’è?-
-Che succede?!- urla la gente con noi sul treno e finalmente il tunnel finisce, torniamo alla luce e voltandomi indietro inorridisco: l’uomo dietro di me è stato decapitato. Un fiotto di sangue esce dal suo collo.
Vorrei che Ran non lo vedesse.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!- tutti urlano mentre arriviamo all’arrivo della giostra ed essa frena di botto.
-UN INCIDENTE!-
-PRESTO UN’AMBULANZA!-
-CHIAMATE ANCHE LA POLIZIA!-
Attorno a noi è un miscuglio di urla, pianti, grida di terrore e passi affrettati. Il corpo della vittima viene sdraiato a terra e la sua ragazza scoppia in lacrime insieme alle due ragazze con cui abbiamo parlato prima di salire sulla giostra.
-Argh! È terribile!- dicono tra le lacrime. Io mi avvicino al cadavere per studiarlo e copire cosa è successo: non è un incidente, è un omicidio.
Ran mi afferra per il giubotto, si inginocchia dietro di me e mi chiama piangendo: è terrorizzata.
Eppure io sono troppo preso dal caso per accorgemene e non la consolo. I due tizi vestiti di nero si agitano e fanno per andarsene ma io li fermo deciso:
-FERMI! Questo non è un incidente, è un omicidio! E l’assassino era con noi sull’ottovolante!- scandisco bene le parole mentre la mia “amica” continua a piangere accanto a me tenendomi per un braccio: vorrebbe essere rassicurata, ha paura.
-Sì, è uno di noi sette!- dico io voltandomi versi i passeggeri che con me e lei sono saliti sulla giostra. Ran sbarra gli occhi e mi stringe più forte cercando un sostegno.
-S-shinichi…- mormora spaventata tra le lacrime mentre i due tizi vestiti di nero si innervosiscono.
-Pfui! Non ho voglia di giocare!- sbraita quello con gli occhiali mentre la voce dell’ispettore Megure si fa largo tra la folla per passare -UH! Rogne!- esclama il tipo agitandosi mentre l’altro si abbassa meglio il cappello sulla testa, ma sarebbe impossibile non ricordarsi di loro: capelli lunghi e grigi uno, tozzo e occhiali da sole l’altro, entrambi neri come due corvi.
-OOH! Ma sei tu, Kudo!- esclama l’ispettore vedendomi e io sento la famosa adrenalina da detective pervadermi l’intero corpo.
-AH! L’ispettore Megure!- esclamo felice: quando c’è lui ho il via libera per tutte le indagini. Ran mi stringe più forte a sé ma sono troppo preso adesso per darle retta.
Lo so, sono un idiota…
Attorno a noi la folla acclama il mio nome con i soliti appellativi, vengo incoraggiato a risolvere il caso come solo io so fare.
E non impiego molto tempo a scrollarmi di dosso Ran e a tuffarmi nelle indagini. Scopro che l’assassina è la tizia a cui ho stretto la mano, mostro come si sono svolti i fatti e lei confessa tutto: vendetta per essere stata mollata da lui.
A volte la follia umana supera i limiti più impensabili…
Mi volto soddisfatto mentre tutti acclamano il mio nome, lei viene arrestata, poi noto Ran che continua a piangere in un angolo.
Mi rendo conto di essermi comportato male nei suoi confronti: sono un detective stacanovista, non c’è che dire, ha davvero ragione lei.
Poco dopo usciamo dalla scena del crimine, ovvero l’ottovolante, e ci riversiamo nella folla serale del parco.
Il sole sta tramontando, non mi sono reso conto che il caso ci ha portato via quasi due ore.
Guardo l’ora e noto che devo riportare Ran a casa, e in fretta: non può fare tardi o lo zietto mi affetta appena mi vede… e vorrei evitarlo -.-
-Dai, smetti di piangere!- dico imbarazzato per tentare di consolarla, ma lei mi rivolge un’occhiataccia: credo sia furiosa con me.
-Come fai ad essere così impassibile?!- mi chiede sdegnata asciugandosi un occhio col dorso della mano mentre ridacchio grattandomi la testa.
Come spiegarglielo…?
-Bè, ci sono abituato… cadaveri a pezzi e cose del genere…!-
-CHE ORRORE!- Ran scoppia ancora di più a piangere facendomi entrare nel panico: non era questo l’effetto che volevo!
-Su, ormai è passato, dai… capita spesso…- tento di rimediare al mio errore ma faccio solo peggio.
-NON COSE COSì!- urla sdegnata rivolgendomi un’occhiataccia peggiore di quella di prima.
Camminiamo in silenzio qualche secondo mentre lei continua a singhiozzare irrefrenabile, ed ecco che rivedo il tizio con gli occhiali di prima che si infila in un vicolo con fare sospetto.
Ed ecco di nuovo quella scossa di adrenalina farsi strada nel mio corpo…
-Scusami Ran! Va’ verso casa… ti raggiungo subito- le dico correndo nella direzione del tizio e alzando una mano in segno di saluto. Sento che posso risolvere un altro caso ma, non appena sto per entrare nel vicolo, una mano mi afferra saldamente il polso. Mi volto sorpreso e vedo Ran in lacrime che stringe di più la presa.
-Ran…?- domando sorpreso cercando di liberarmi ma lei scuote la testa col capo rivolto verso il basso.
-Non andare- dice piano dopo qualche secondo facendomi sbarrare gli occhi -Non lasciarmi sola, Shinichi…- alza lo sguardo: è disperata -Ti prego non farlo… Ti supplico Shinichi, non andare!- singhiozza senza lasciarmi andare.
Non so cosa fare. Seguire il mio istinto o stare con lei?
Il tizio era sospetto… potrebbe davvero nascondere qualcosa…
-Ti supplico- ripete piano affogando nel mio sguardo blu come l’oceano i suoi occhi azzurro-lilla vitrei e pieni di lacrime.
Perché è così terrorizzata all’idea che me ne vada?
Ma forse non è così importante la risposta…
Senza ripensarci annuisco piano.
Stare con lei, questa è la cosa migliore.
Stare con lei, smettere di farla soffrire.
Stare con lei, stare con la ragazza che adoro e che odio vedere piangere.
-Grazie- dice sollevata lasciandomi piano il polso con un sorriso riconoscente. Le sorrido a mia volta e le prendo piano una mano, guidato da un istinto che non credevo di avere. A volte si scoprono cose di se stessi che sono rimaste nascoste per anni…
-Dai andiamo o tuo padre  mi ammazza- dico sospirando e provocandole una risata mentre insieme ci avviamo all’uscita del parco.
Non ho seguito quell’uomo, non l’ho fatto.


*Film “Il fantasma di Baker Street”.


Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa!
ok gente... sn agitatissima!
qst chappy cm è venuto?!
ditemi ke è venuto bene pleaseeeee ><
dal prossimo partirà la mia testolina bakata cm già detto...
ODDIO SPERO DI NN DELUDERVI!
><
ok emm...
ke ne pensate di cm Ran impedisce a Shin di fare la cavolate + grande della sua esistenza???
e dei pensieri del nostro detective???
sn OOC vero??!?!?
ecco lo sapevo... T.T
ok, la pianto di scrivere xkè sto sclerando...
lascio a voi l'ardua sentenza!
siate magnanimi please!!!
ringrazio tutti coloro ke hanno perso il loro tempo dietro qst fict
e hanno recensito lo scorso chappy! v.v
siete grandiose ragazze!!! *---------*
arigatò gozaimasu v.v
grz grz grz grz!!!
grz a chi ha aggiunto la storia tra le seguite e preferite! v.v
ARIGATò!
un bacio e al prossimo capitolo!
mangaka-chan! <3

  
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