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Autore: MegJung    15/10/2012    0 recensioni
Allora questa è la prima parte della serie "I dolori del giovane Marco" avviso subito che la storia è abbastanza grezza con aggiunta di parolacce (non molte comunque). Chi non gradisce questo genere di contenuti è libero di non leggerla.
La storia è una parodia della celeberrima Chanson de Roland, con l'ispirazione del mio migliore amico che soffre pene d'amore inimmaginabili (si certo xD). Storia assolutamente demenziale, con qualche picco di termini altisonanti, creata solo ed esclusivamente per ridere!
Ma adesso dico sul serio qualcosa riguardo la storia: si tratta delle gesta eroiche del nostro eroe Marco che ne vedrà davvero delle belle!
Genere: Comico, Guerra, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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E dopo aver passato la nottata ubriaco fradicio il nostro prode tornò finalmente a casa. Certo ci ritornò sembrando una papera con le emorroidi, sotto effetto di gas esilarante, ma ci ritornò.
Tanto debole, quanto incosciente
tanto che il suo nome non ricordava veramente!
Oh il dramma della madre quando vide il suo giovinetto di anni diciassette,
che faceva in tondo come un coglione bu bu settete!
Egli si stese e si addormentò, ecco finalmente il meritato riposo del guerriero.
Ma che guerriero? Al massimo faceva la domenica softair!
Lentamente ancora vestito, riprese finalmente lucidità, finalmente si rese conto di essere un emerito imbecille, dopo l’ennesima sbronza per troppa lemon soda.
E quando gli ritornò il senno, ah tragedia del mondo!
Si ricordò tutto perfettamente, la festa, il vino e la letterina del brindisino. Così che al povero Marco giunsero in mente miriade di crucci e angosce.
Nella gran guerra sarebbe stato lui, il sergente Marco a combattere e allora la paura arrivò sicura. Il viso divino del ragazzo si contorse preoccupato e iniziò a pensare a come continuare a vivere.” Ma perché non mi opposi a tale follia?” rimuginò “ son troppo giovane per crepare e sono ancora illibato, non posso morire senza aver fatto una sana scopata!”.
Povero Marco, cosa avrebbe dovuto fare, sprecar lacrime era cosa assai futile e s’incazzò come una iena per quel crentin di sovrano che aveva.
Cosa gliene poteva fregar a quel orrido di Nicola della guerra, tanto era l’incantevole Marco che poteva finire sotto terra.
-         Ma porca puttana di una vacca troia! – esclamò il povero milite.
Ma perché a lui, perché? Lui è figo perché non facciam morir il re che è uno sgorbio umano? A noi c’è possibile anche perché se Marco ha scelto di fare il soldato, ora con cavoli acidi suoi. Va bene è lo gnocco della situazione, ma perché deve morir?
Che la divina Moira Atropo non tagli troppo presto il suo destino!
Certo però caro Marco se l’hai voluto tu adesso ci rimani, ci sei finito da solo nella merda!
   
 
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