- Signore e signori, miei cari amici e nobili del Ferelden. Oggi siamo riuniti qui, in questa sala, in attesa di una persona, una donna per la precisione. Una maga, anzi per meglio dire un'eroina, la nostra eroina, colei che ci ha salvati dal Flagello. E' con estremo piacere che voglio annunciarvi la nostra salvatrice. -
Al termine di quelle parole entrò la maga in quella sala adornata a festa, piena di persone pronte ad accoglierla. Un lungo vestito blu le fasciava quel corpo non più perfetto come un tempo, ma sempre elegante; con qualche cicatrice, ricordo di qualche battaglia passata in momenti non proprio felici. I capelli corvini erano raccolti a voler mostrare il suo bel viso, appesantito solo dal tempo passato tra affanni e sofferenze, ma che manteneva ancora tutta la sua fierezza.
Al suo seguito c'era la piccola Niche agghindata come un fiore e piena di lustrini e fiocchi, che decisamente non sopportava.
- Demeria, mia cara, siete proprio voi? - una voce familiare la scosse da tutta quell' agitazione e stupore.
- Bann Teagan, o forse dovrei dire Arle? - un lungo sorriso si delineò sul suo volto, era così bello sentire una voce familiare che l'accogliesse come da tempo non faceva più nessuno.
- Vi prego Demeria, per voi sarò sempre e solo Teagan. - l'uomo si allontanò dalla folla e si avviò in un punto più appartato della sala, dove si trovava la donna.
Oh Teagan, era sempre lo stesso, sempre uguale a quando era un semplice Bann. Per nulla montato di testa, fedele al suo popolo, e sapeva come far sentir speciale una persona.
- Ma fatevi guardare. Non siete per nulla cambiata! L'unica eccezione è questa piccolina qui. - disse mentre si piegava sulle ginocchia per guardarla negli occhi. - Come ti chiami tesoro? -
La piccola tendeva a nascondersi dietro la madre, non era abituata a stare in mezzo a tutte quelle persone.
- Su, non essere timida. Non è nel tuo stile! - La madre spinse la piccola verso l'uomo che alzo lo sguardo e le sorrise.
Creatore, era cambiata. Eccome se lo era! Era ancora più bella, per quanto fosse possibile, di quando, in tempi più cupi, entrò nella chiesa di Redcliff in cerca di aiuto. L'aveva notata subito, dal primo passo fatto lì dentro. Bella, elegante, fiera in ogni suo movimeto, in ogni suo gesto.
Ognuno di quei suoi passi era un tonfo al cuore. Molte donne gli si presentarono come mogli, ma nessuna mai era arrivata alla sua altezza. Cercava sempre un po' di lei in chiunque gli si presentasse davanti, senza successo.
Per quattro anni, la scena del loro primo incontro era sempre nei suoi pensieri, così come il suo volto, i suoi capelli, le sue labbra. E pregava che stesse bene, pregava di rivederla.
Il Creatore finalmente aveva udito le sue suppliche.
- Mi chiamo Niche..-
- Oh allora parli, e io che pensavo che il mabari ti avesse mangiato la lingua - e prese a farle il solletico.
- Ve la cavate con i bambini. -
- Bhè, Connor è stato un ottimo maestro. -
- Come si trova nel Circolo? -
- Non ci danno molti modi per vederlo, ma da quello che scrive sembra che stia bene. - un velo di tristezza ricopriva le sue parole.
Una lacrima prese a rigargli il volto, dispiaciuta Demeria gli accarezzò dolcemente il viso. L'uomo strinse delicatamente la mano tra le sue e schioccò un lieve bacio.
- Non voglio annoiarvi con le mie stupide lagne, andiamo a fare un giro per i giardini del palazzo. Sarò felice di essere la vostra guida, il vostro umile servitore - disse solenne facendo un inchino che fece sorridere le due.
Da lontano Alistair osservava la scena impotente, non capendo quali fossero le reali intenzioni di Teagan. Si stava avviando verso i tre.
 - Maestà, la regina vi desira. -
Così lasciò perdere.
-...e questa è la serra. E' bellissima non trovate? -
- E' stupenda -
- Certo, nessun fiore può raggiungere la vostra bellezza, però lasciate almeno che ci provino! Illusi. -
- Sappiate che non mi lascerò battere facilmente. - disse solenne, ma con aria scherzosa.
E fu un attimo che si ritrovarono a guardarsi negli occhi, senza poter commentare e senza riuscire a distogliere gli sguardi. Nessuno dei due osava parlare per spezzare quell'attimo. Nessuno dei due aveva il coraggio di definire quel momento. Nessuno dei due voleva che quel momento finisse.
- Demeria, non si salutano i vecchi amici? - La voce di Eamon ruppe quell'atmosfera che si era creata.
- Eamon, vi trovo bene. Come vanno le cose a palazzo? - immediatamente si voltò, dando le spalle all'uomo che era al suo fianco.
- Ne parleremo dopo, sono venuto qui perchè la regina vi ha mandata a chiamare. Io starò dentro, poi potremmo parlare per quanto tempo vorrete.-
- Va bene, andrò subito.Vieni Niche entriamo. - segretamente, stava ringraziando Eamon di essere intervenuto. Lei aveva sempre amato Alistair, e lo amava ancora. Ma non riusciva a capire cosa le succedeva quando c'era Teagan. Era diverso, lui era un qualcosa di speciale che lei non era mai riuscita a definire. Forse l'unica persona che poteva leggerle l'anima senza ferirla.
- Demeria... -
Si fermò incapace di voltarsi. Ma decise di continuare a camminare, fermarsi e girarsi le sarebbe costato troppo in questo momento.

•·.· ́ ̄`·.·•QualcosaDiCuiParlare
Finalmente, tra scuola e vari esami ho trovato il tempo per il quinto capitolo :D
Stava passando così tanto tempo che stavo dimenticando alcuni dettagli della storia >.<
Bhè che dire è apparso un altro personaggio importante nel corso della nostra storia. Ho inserito Tegan perchè durante il gioco è uno dei personaggi che mi ha colpito di più. Forse perchè estremamente dolce con la mia maghetta :3
Spero che questo capitolo vi piaccia. Baci :)