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Autore: SexyJames    16/10/2012    7 recensioni
" Lo amerà, ne sono sicura. Forse ora fa fatica ad accettarlo, magari ci vorrà molto tempo prima che lo faccia, ma lo amerà e lo proteggerà come fa con Neil " Leila aveva ragione, Adam amerà il piccolo Tommy. Quel dolce bambino biondo ruberà il suo cuore, occuperà la sua anima e lui lo amerà più di chiunque altro nella sua vita.
[ Adommy ]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Love Child - Capitolo Tredici - When sorry seems to be the hardest word. PARTE 2: I belong to you

When sorry seems to be the hardest word

Parte 2

I belong to you


Los Angeles

Aveva appena superato il check-out quando lo vide, di spalle, mentre faceva finta di essere li per puro caso. Lo raggiunse velocemente, piazzandoglisi davanti. " Chi ti ha chiamato? "
" Oh Tommy Joe, dolcezza, cosa ci fai qui? "
" Chi è stato? " Sbuffò vistosamente, della sua libertà rimaneva solo la dolce illusione che lo aveva fatto sospirare contento durante il volo, gli era già stato sguinzagliato dietro un segugio, per di più fastidio e appiccicoso come la colla. " Di cosa parli, sto aspettando il mio ragazzo! Eccolo, guarda, è quel bel biondone incravattato " Si girò verso il punto che gli venne indicato, rivoltandosi poi verso di lui con un sopracciglio alzato. L'uomo stava baciando una donna, per di più con molto trasporto. " Ok Ok. Tua madre, è stata lei a chiamarmi, minacciarmi e farmi annullare le tue prenotazioni in albergo "
" Cosa? " Ok, l'urlo isterico che aveva appena lanciato non era stato per niente virile, ma era scioccato, non poteva essere vero.
" Ma, hey, casa mia è molto più confortevole "
" Non voglio passare due settimane con te "
" Cos'ho che non va? "
" Brad, sei troppo colorato! " L'amico lo guardò dalla testa ai piedi, storcendo il naso, disgustato dal suo solito abbigliamento total black.
" Detto da te lo accetto " Sbuffò di nuovo, non poteva crederci, era stato incastrato dall'astuzia di sua madre. Avrebbe dovuto scegliere un altro posto dove trascorrere la sua breve vacanza, così da non darle quella possibilità, invece non ci aveva nemmeno pensato. E se Adam avesse saputo dove si trovava, soprattutto in compagnia di chi, sarebbe impazzito. " Non dire nulla ad Adam, ti prego "
" Ti sembro idiota per caso? Non ho proprio intenzione di averci a che fare ora che lo hai fatto infuriare. E per la cronaca, sei stato pessimo, davvero pessimo " Brad, come se nulla fosse, gli mise un braccio sulla spalla, trascinandolo verso l'uscita dell'aeroporto e sommergendolo con le sue chiacchiere rumorose.
" Vedrai, ci divertiremo. Ho il divano più comodo di sempre e conoscenze gay che ti faranno girare la testa. Ho davvero intenzione di farti vedere cosa ti stai perdendo, ovviamente, di questo terremo allo scuro la mammina e il fidanzatino "

***

" Alza le chiappette d'oro e risplendi, Tommy Joe " Brad tirò da un lato le tende della finestra in salotto, disturbando il suo ospite biondo che dormiva sul divano. Tommy nascose il viso sotto il cuscino, cercando di sfuggire alla luce del sole e perdersi di nuovo nei suoi sogni, ma Brad era davvero intenzionato a mettere in atto la sua missione. Gli rubò il cuscino, iniziando la sua ramanzina a voce fin troppo alta. " Sono due giorni che non fai altro che dormire, alza il culo, ora, o giuro che ti rimando da tua madre seduta stante. Non ho intenzione di avere a che fare con te in questo modo, sei venuto qui per imparare qualcosa della vita o solo per perdere un po' di tempo? Lo sai che chi non dorme non piglia pesci? E tu, fattelo dire ragazzo mio, hai bisogno di prenderne qualcuno. Forse questa cosa era meglio non dirla, Adam mi ucciderà. " Continuò a parlare per diversi minuti, infastidendo Tommy coi i suoi discorsi sconclusionati. Il biondo controllò l'ora, spalancando poi gli occhi a quello che vide. Erano le otto del mattino ed era stato svegliato brutalmente.
" Brad! Sono le otto del mattino, chiudi quella maledetta bocca! " Il moro smise subito di parlare, ma iniziò a canticchiare in modo stridulo una strana melodia che inorridì Tommy e gli fece sperare di diventare sordo all'istante. " Dio, quando ti detesto " Il biondino si tappò le orecchie con le mani, pentendosi della sua decisione. Era finito all'inferno. Non aveva nessuna possibilità di scappare illeso dalla fastidiosità di Brad e dai suoi modi di fare troppo vivaci ed entusiasti, ne sarebbe davvero rimasto danneggiato, profondamente. Brad si diresse in cucina, sorridendo alle reazioni drammatiche che Tommy aveva quando il suo spazio veniva invaso con prepotenza. Pensò ad Adam, che era la persona con meno tatto sulla faccia della terra, e a quanto sarebbe stato divertente vederli alle prese con una vera e propria convivenza. Gli portò il caffè, dandogli poi un dolce bacio sulla fronte. " Buongiorno, tesoro " Tommy lo guardò malissimo, impossessandosi della sua tazza e spingendolo un po' per allontanarlo dal suo spazio personale. " Ti odio " Brad rise di cuore, già completamente rapito dalla sua finta indisponenza. Aveva convissuto con Adam per anni e Tommy in confronto a lui era una passeggiata, in soli due giorni aveva capito come accarezzarlo al momento giusto e trasformarlo in un micetto affettuoso. " Finirai per adorarmi, ne sono sicuro " Gli si sedette accanto, dandogli un altro bacino, quella volta su una guancia. Tommy, come si aspettava, non si tirò in dietro, si spinse contro di lui, posandogli la testa sulla spalla.
" Ti prego, non svegliarmi mai più in questo modo " Rise di nuovo, passandogli un braccio attorno alle spalle. " Lo prometto, rispetterò il tuo silenzio, ma non starò qui ad osservarti poltrire tutto il tempo "
" Cosa vuoi fare? Anzi, cosa vuoi farmi fare? "
" Io? Niente! Tu cosa vuoi fare? " Tommy rimase in silenzio per qualche minuto, scorrendo mentalmente la lista delle cose che voleva fare durante quelle settimane di libertà. Avrebbe fatto incazzare i suoi genitori, già immaginava le miriadi di ramanzine che avrebbe dovuto sopportare una volta tornato a casa, ma voleva farlo. Era la sua vita, il suo corpo, non doveva chiedere il permesso a nessuno se voleva arricchirlo con qualche modifica.
" Per prima cosa voglio cambiare colore di capelli "
" Davvero? "
" Si "
Osservò Brad urlare euforico per tutto il salotto, rassegnandosi mestamente alla situazione. Di quel passo non solo il suo silenzio non sarebbe più stato rispettato, stava anche per fallire nella ricerca della pace interiore di cui aveva bisogno. " Fantastico, chiamo un amico! " Continuò a guardarlo muoversi velocemente per casa, afferrare il telefono e prendere un appuntamento con un certo Sutan, che a quanto sembrava faceva magie con quel tipo di cose.

****

Fissò con occhi spalancati l'insegna del salone di bellezza in cui Brad lo aveva portato. Non era appariscente, no, molto peggio, con ogni sua singola lampadina rosa shocking urlava 'Trash' ad intermittenza. In che diavolo di guai si stava cacciando? Lo seguì in silenzio, cercando di stargli appiccicato il più possibile. Non era intimidito, era affascinato, ma si sentiva a disagio in quell'ambiente. Non si era mai sentito abbastanza attraente e spigliato accanto a persone come quelle che stavano aspettando pazientemente il loro turno, erano tutti attraenti e sicuri di se stessi, ed erano perfetti.
" Non lasciarti intimidire, tutti loro hanno avuto il classico periodo buio e poco dignitoso durante l'adolescenza. " Brad lo capì immediatamente, era diventato davvero bravo a decifrare i suoi stati d'animo. Gli strinse una mano, alzandogli in mento con un dito e guardandolo dritto negli occhi.
" Cammina a testa alta, tesoro, non hai nulla in meno di loro. Fai vedere i tuoi lineamenti perfetti e falli sospirare d'invidia " Gli fece l'occhiolino, trascinandolo poi verso il retro del salone per raggiungere Sutan. Il biondo incoraggiato dalle sue parole non abbassò più lo sguardo, attraversò la stanza a testa alta, ostentando la sicurezza emotiva che voleva tanto possedere anche quando non veniva costantemente rassicurato in quel modo. 

" Oh mio dio, Brad, dove hai trovato questa piccola meraviglia? " Tommy, senza che se ne rendesse conto, si ritrovò avvolto da una stretta carezzevole, molto differente da quelle a cui era abituato. Un giovane uomo altissimo, magro e con i lineamenti asiatici più belli che avesse mai visto lo stava abbracciando con delicatezza, facendolo sentire speciale, anche se non aveva la più pallida idea di chi fosse. " Piacere, sono Sutan a volte Raja. "
Gli strinse la mano timidamente, ricambiando il sorriso. " Piacere Sutan a volte Raja, io sono Tommy Joe sempre "
Sutan rise di cuore, voltandosi poi verso Brad. " E' adorabile. Davvero, dove lo hai trovato? " Il moro alzò le spalle con fare annoiato, raccontandogli l'ovvio. " E' di Adam " 
" Ti pareva, quella puttanella ha sempre il meglio! "
Tommy, però, non si unì alla risata elegante della sua nuova conoscenza, si girò verso Brad, fulminandolo con lo sguardo. " Quante volte devo dirvi che non sono un oggetto e non appartengo a nessuno, tanto meno a lui? " Sfatare quel mito era diventato un lavoro a tempo pieno, tutte le persone che aveva accanto pensavano a lui come una proprietà privata da non azzardarsi a toccare se non si voleva far arrabbiare il suo irascibile possessore. Beh, non era così, apparteneva solo a se stesso, e se avesse voluto farsi toccare dal primo uomo che gli passava davanti l'avrebbe fatto. Era una sua decisione, un suo volere, non spettava a nessun altro dargli il permesso di fare qualcosa. Non era uno schiavo, era un ragazzo libero. " Sono sicuro che non la pensa così "
" Fottiti  " Si girò velocemente, cercando di scappare da quella conversazione, ma Sutan lo fermò, prendendolo da un braccio e trascinandolo con sé.
" Hey hey hey, nessuno se ne va dal mio salone con questo umore nero. Vieni, ho in mente qualcosa di spettacolare per te "
Brad sospirò mestamente, non era sua intenzione tirare fuori l'argomento 'Adam' ogni secondo, ma avevano davvero bisogno di fare una chiacchierata a riguardo. Il biondo doveva capire realmente con chi si era messo, accettarlo per quello che era e scenderci a compromessi, non poteva continuare con quella storia della non-appartenenza. Aveva ragione, Adam doveva smettere di trattarlo con possessività, ma gli apparteneva, come il moro apparteneva a lui.

Sutan pasticciò con i capelli di Tommy per ore, senza nemmeno assicurarsi sulla vera tonalità del colore che il ragazzo aveva scelto, gli sussurrò solo un piccolo 'fidati di me' e cominciò a lavorare la sua magia in silenzio. Non appena finì gli permise di guardarsi allo specchio e non riuscì a fare a meno di sentirsi orgoglioso dello sguardo assolutamente entusiasta che gli vide negli occhi, brillavano di luce propria. " Wow, solo wow. Sono esattamente come li avevo immaginati, grazie " Tommy lo abbracciò stretto, ringraziandolo di cuore. Anche se avevano litigato non vedeva l'ora di farli vedere a Brad, sperava tanto che gli piacessero. " Posso fare un'altra delle mie magie sul tuo viso? " Sutan glielo chiese con dolcezza, sorridendogli incoraggiante, e lui non poté fare altro che annuire e lasciarlo fare. Lo adorava totalmente, da quel momento in poi le sue magie sarebbero state indispensabili per la sua immagine. Il moro aggiunse un po' di ombretto nero al suo make- up, sfumandolo su tutta la palpebra mobile, dandogli un look ancora più drammatico che si sposava alla perfezione con i suoi nuovi capelli viola\blu. " Credo proprio che farai innamorare tutta la comunità gay di Los Angeles "
Lo ammirò innocentemente nella sua giovane età, provando ad immaginare anche solo un minimo dell'amore pazzo che Adam doveva provava per lui.
" Tieni, così ogni volta che vorrai potrai fare impazzire i tuoi corteggiatori "  Gli porse l'ombretto che aveva appena usato su di lui, imbarazzandolo un po'.
" Niente obiezioni, ne ho milioni tutti uguali. Tienilo, mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio lavoro "
" La tua magia " Tommy lo corresse, sorridendogli con gratitudine, dandogli anche un altro abbraccio. " Basta così, Tommy Joe sempre, o dovrò davvero rapirti per tenerti tutto per me " Risero insieme, raggiungendo Brad che era ancora in attesa nel salone principale. Il moro non appena li vide li raggiuse, spalancando gli occhi non appena realizzò l'accaduto. Il biondo e intimidito Tommy Joe era sparito con una sola tinta colorata e del make-up nero sugli occhi, davanti a sé aveva un giovane ometto con una nuova espressione determinata in viso. " Wow " Lo chiuse in un abbraccio, sperando davvero che tutto quello fosse ciò sentiva di essere e non una maschera sotto il quale nascondersi. " Sutan mi ha regalato il suo ombretto, come mi sta? "
" Ti sta divinamente, tesoro " Tommy sorrise ampiamente, abbracciandolo di rimando. " Scusa per quello che ti ho detto prima "
" No, non scusarti adesso, dobbiamo ancora finire il discorso. Lo farai quando mi avrei urlato contro tutti gli insulti possibili ed immaginabili che tieni dentro da mesi " Rise di nuovo, guadagnandosi da lui dei pizzicotti sulla pancia e prima di lasciare il salone un altro abbraccio delicato da parte di Sutan. Cambiò idea, lasciare casa per qualche settimana e scegliere Los Angeles come meta era stata l'idea migliore di sempre, si sentiva già più rilassato e sereno, pronto a nuovo magie.

****

San Diego

" Tesoro mio, cos'hai? " Leila era preoccupata, erano giorni che Adam era sottotono, schivo e fin troppo silenzioso, non poteva essere solo a causa dell'assenza di Tommy, era persino più pallido del solito. " Non mi sento molto bene " Gli mise una mano sulla fronte, trovandolo sudato e bollente, aveva la febbre. " Viene giù a mangiare qualcosa, amore, così ti do qualcosa per abbassare la temperatura "
" Ho freddo " Il moro affondò il viso nel cuscino, facendola sorridere. Si era sempre comportato in quel quando stava male, voleva essere coccolato e riempito d'attenzioni, e Leila non poté fare a meno di immaginarlo come un piccolo bambino troppo cresciuto che aveva ancora bisogno della sua presenza costante accanto. " Porta la coperta con te allora, no? " Si alzò fiaccamente dal letto, sbuffando, tirando la trapunta leggera dal letto di Tommy e trascinandosela dietro come se fosse un mantello. La signora Lambert rise sonoramente, scuotendo la testa divertita. Era impossibile non amarlo, e non lo pensava solo perché era sua madre ed era di parte, ma perché Adam aveva un altro dono, oltre a cantare come una vera e propria rockstar d'altri tempi, ed era quello di saper catturare le persone con solo uno dei suoi gesti buffi. Era unico nel suo genere, unico e inimitabile. Sperava tanto che tutto ciò che aveva subito in passato, un giorno, ne sarebbe davvero valso la pena. Ma dentro di sé già lo sapeva, il talento, la sincerità e la forza d'animo che il suo ragazzone possedeva gli avrebbero permesso di dimostrare a chiunque, anche a tutte quelle persone che gli avevano fatto del male, chi era il vero Adam Lambert e di cosa era capace. Per i successivi tre giorni si dedicò solo ed esclusivamente a lui, distraendolo anche dai pensieri che costantemente volavano a Tommy. Lo shopping e un appuntamento dal parrucchiere aiutarono molto, ma la ciliegina sulla torta la mise una nuova offerta di lavoro che lo motivò e lo rese felice. Finalmente tornò se stesso, pronto a rimettersi in gioco anche dopo aver passato un periodo terribile.

****

Los Angeles

" Dobbiamo parlare, tesoro " Erano seduti in un piccolo fast-food, pranzando con hamburger calorici e bevande super gasate. Era stato il volere di Tommy, ovviamente, e Brad stava cercando di accontentarlo perché gli voleva bene. No, in realtà aveva accettato solo perché voleva affrontare con lui quel discorso senza che il giovane facesse resistenza e si chiudesse in se stesso come al suo solito. Voleva davvero aiutarlo e sapeva con certezza che metterlo davanti al suo stupido cibo spazzatura lo avrebbe reso amichevole e pronto alla conversazione.
" Non gli permetterò più di trattarmi come se fossi di sua proprietà, non voglio stare con lui in quel modo "
" Non si sente così nei tuoi miei confronti perché vuole manovrarti come un oggetto, lui è così caratterialmente, è geloso e possessivo, a volte esagera, ma sa perfettamente quando è troppo " " Non lo sa, credimi. Quella sera se non fosse stato così incazzato con me avrebbe assalito quel ragazzo, ne sono sicuro "
" Non è stato carino da parte tua provocarlo in quel modo, hai colpito il suo punto debole e se vuoi davvero tenerlo con te non devi farlo. Ti ama, profondamente, e credo che ormai tu abbia capita che ha paura di perderti " Lo riprese con affetto, senza giudicarlo, cercando davvero di fargli capire dove aveva sbagliato. " Lo so.. "
" Qual è il problema, tesoro, non è solo questo, o mi sbaglio? Sono sicuro che questa è tutta una facciata, senti di appartenergli, come senti che lui appartiene a te " Tommy non poteva aver fatto tutto quel disastro solo per un po' di gelosia, si rifiutava di credere che fosse così ingenuo ed immaturo.
" Ho paura di fargli male e questa cosa mi impedisce di essere me stesso "
" Perché? "
" Perché mi piace divertirmi con amici, mi piace scherzare con loro e flirtarci giocosamente, e lui ci soffre. Non voglio fargli male, non così "
" Puoi sempre sopportare le sue scenate di gelosia e subito dopo rassicurarlo, dargli un bacio e sussurrargli all'orecchio che non andrai da nessuna parte perché lo ami "
" Non possiamo venirci incontro a metà strada? "
" Dovrebbe essere così, ma il più delle volte non succederà. E' il mondo reale questo, Tommy, e sei in una relazione con un uomo con un carattere forte, non puoi nascondere la testa sotto la sabbia. Nessuno di voi due può farlo, non hai un caratterino facile nemmeno tu. Molte volte sarà lui a cedere e a venirti incontro, ed altre volte sarai tu a farlo, è questo l'equilibrio delle coppie reali, la relazione che vivete in quella casa, lontano dalla società, è distorta. Non sto dicendo che il vostro rapporto sia fasullo, ma è sicuramente ancora troppo immaturo, gli state impedendo di crescere. Non sei stanco di nasconderti? Non vorresti portarlo al cinema, prenderlo per mano durante una passeggiata in centro o baciarlo davanti ai tuoi amici senza farti problemi? Non senti il bisogno di  vivere davvero quello che c'è tra voi? " Gli occhi di Tommy divennero lucidi, pieni di lacrime e desideri che avrebbe dovuto cominciare a realizzare già da tempo. " Si, con tutto me stesso " Brad si accorse subito del suo malessere e si dispiacque per lui, non voleva farlo intristire, voleva solo aprirgli gli occhi ed incoraggiarlo a vivere la sua gioventù. Gli prese le mani tremanti tra le sue, stringendogliele dolcemente.
" Non avere paura, accetta chi sei e il modo in cui ti ama, le difficoltà le supererete col tempo, insieme. Vedrai, sarà tutto più facile. Vi rilasserete l'uno nella presenza e nelle attenzioni dell'altro e imparerete a fidarvi del vostro istinto e dei vostri sentimenti. Qualcosa mi dice che imparerai qualche trucchetto per non farlo arrabbiare e, sicuramente, anche per ottenere ciò che vuoi da lui senza puntare i piedi e colpirlo nei suoi punti deboli "
" Parli come se tifassi per noi " Sorrise apertamente, continuando a stringergli le mana. " Lo faccio davvero "
" Non ti da fastidio? Mi dispiace se parlo con te di lui, ma non so con chi altro farlo " Lo osservò nascondersi dietro il suo ciuffo, notando anche il lieve rossore che gli vivacizzò delicatamente le guance. " Il nostro rapporto finì molto tempo prima che arrivassimo a San Diego, c'è solo voluta la tua onnipresenza fastidiosa che me ne liberasse " Ci scherzò sopra, come al suo solito, ma quando Tommy gli sparò uno sguardo deciso si ricompose, parlandogli seriamente.
" Davvero, sto bene. Una parte di me lo amerà sempre, ma non più come un amante innamorato, lo sento davvero come un caro e vecchio amico.  "
" Anche una parte di lui ti amerà sempre, lo hai aiutato tanto, ti vuole davvero bene " Lo sapeva, lui e Adam si volevano bene e si sarebbero sempre rimasti accanto reciprocamente, ma come amici funzionavano molto meglio. " Anche tu mi vuoi bene, vero? " Riprese con i suoi modi di fare scherzosi, facendo cadere la discussione in risate rumorose e dolci litigi, divertendolo genuinamente. " No, io ti detesto! Sei colorato e fastidioso, non ti sopporto! "

****

Qualche ora più tardi

L'osservò ammirarsi allo specchio, trovandolo molto più rilassato di quanto non fosse stato la settimana prima. Sembrava sentirsi davvero a proprio agio con la sua nuova immagine, era disinvolto e sorridente, come se in una sola settimana il suo mondo fosse cambiato come desiderava. Ma la cosa che lo rendeva più felice era vederlo approcciarsi con le persone senza sentirsi intimidito, usciva con Sutan e si perdeva nella città degli angeli con sicurezza, quasi come se gli appartenesse da sempre. Non una volta lo aveva visto tirarsi indietro dalle attenzioni degli uomini in modo spaventato o aggressivo, lo aveva fatto con gentilezza, usando la sua vera personalità e non il ragazzo arrabbiato che aveva ferito il proprio fidanzato senza che se ne rendesse conto. Era timido, amorevole e delicato, proprio come Adam lo aveva sempre descritto, ma le sicurezze che stava trovando in se stesso erano già più che evidenti, e Brad non poteva fare a meno che esserne orgoglioso. Da quando Tommy era arrivato a Los Angeles e aveva invaso il suo appartamento con musica metal e vestiti dark non era riuscito a smettere di vederlo come un fratellino minore a cui voler bene, era strano, ma in qualche modo la loro era una amicizia che dentro di sé sentiva giusta. " Cosa vedi quando ti guardi allo specchio? " Gli si avvicinò, abbracciandolo dolcemente da dietro e posandogli la testa sulla spalla. Tommy gli sorrise attraverso lo specchio, grato per tutto quello che il Brad stava facendo per lui.
" Vedo me stesso. Inizialmente pensavo che il problema fosse solo dentro di me e che sarebbe stato difficile capire davvero quali erano le cose che necessitavano di un cambiamento, ma in realtà mi sono reso conto che quello che mi limitava di più era non esprimere me stesso in questo modo. Ora, non dico che sia tutto risolto, c'è ancora molto da fare, ma sto bene. Mi sento consapevole di quello che sono e di quello che voglio "
" Avevi davvero bisogno di farlo per conto tuo , uh? "
" Si. Li amo tutti, ognuno di loro ha sempre fatto di tutto per farmi sentire accettato, sono parte della famiglia, ma ho bisogno di saper contare anche solo ed esclusivamente sulle mie stesse forze. Non voglio mai più sentirmi smarrito e senza un punto di riferimento, so che non mi lasceranno mai, ma quando Adam se ne andrà di nuovo nessuno di loro potrà aiutarmi "
" Tesoro, perché pensi questo? " 
" Non lo penso, Brad,  ne sono certo. Lui è destinato a qualcosa di grande, lo percepisco ogni volta che canta anche solo una singola nota, ma standomi accanto non potrà mai raggiungere quello per il quale ha sempre lavorato. Devo prepararmi a lasciarlo andare quando ne avrà bisogno  "
Lo abbracciò stretto, senza trovare le parole adatte per provare a sfatare quella certezza che molto probabilmente era più che fondata sulla realtà. Non aveva mai incontrato nessuno che amasse in modo così totalitario e il fatto che fosse un ragazzino di diciassette anni a farlo era ancora più triste e sconvolgente. Tommy aveva imparato troppo presto cosa significasse mettere da parte i propri desideri per quelli della persona amata.
" Dai, basta. So che sei innamorato di me, ma non stringermi in questo modo, sono delicato " Tommy rise, staccandosi dal suo abbraccio e finendo di prepararsi. Era il suo week-end perfetto, non voleva intristirsi pensando ad Adam. Sutan e Terrance gli avevano promesso una serata infuocata e non vedeva davvero l'ora di cominciare a divertirsi sul serio. Brad però, prima di perdersi con lui nella notte losangelina aveva un piano da mettere in atto.
" Tommy? " Lo chiamò con finto tono innocente, preparando il cellulare. Il ragazzo si girò verso di lui, sorridendo con dolcezza e facendogli l'occhiolino, ma arrabbiandosi immediatamente non appena intuì i suoi piani malefici. " No, non provocarlo, ti prego "
" Cosa? Chi? Siuuuuuuuuuuuum! " Inviò la foto con fare compiaciuto, complimentandosi con se stesso e con le idee geniali di cui era dotato.
" Bradly! Giuro che ti darò la dannazione eterna per questo! " Divertito corse in bagno a nascondersi, scappando lontano dalla furia adolescenziale che cominciò ad inseguirlo e ad inveirgli contro violentemente. 

****

Il cuore cominciò a battergli velocemente nel petto quando sentì il cellulare vibrare con dolcezza nella tasca posteriore dei suoi jeans. Era una settimana che reagiva in quel modo non appena qualcuno lo cercava, ma non era mai Tommy, probabilmente si stava divertendo ed era troppo distratto per pensare, anche solo per un attimo, al povero idiota perdutamente innamorato di lui che lo aspettava a casa. Il nome del suo ex fidanzato apparve sullo schermo, facendolo sorridere per un attimo. Era tanto che non si sentivano, in fondo in fondo era contento che fosse lui. Aprì il messaggio, aspettando pazientemente che una foto caricasse. Brad era così, gli inviava spesso foto strane che la maggior parte delle volte non riusciva nemmeno a capire di cosa trattassero, ma quella volta fu diverso, non appena vide l'oggetto dei suoi desideri apparire sullo schermo con i capelli viola, il trucco pesante sugli occhi e un tatuaggio sul braccio destro capì immediatamente, era stato preso per il culo. Strinse la mascella con forza, facendosi prendere da una delle sue solite crisi isteriche. Raggiunse la madre in salotto, attaccandola bruscamente. " Perché Tommy è a Los Angeles con Brad? Perché mi manda una dannata foto per prendermi per il culo? Gli avete dato voi il permesso di tingere i capelli e fare un tatuaggio? "
Leila gli strappò il cellulare dalle mani, fissando la foto con occhi spalancati. Dov'era finito il suo bambino biondo? Quello che vedeva nella foto non era più un ragazzino intimidito, era un giovane uomo con un sorrido dolce sulle labbra e uno sguardo determinato negli occhi. " E' bellissimo .. "
" Cosa? Ha i capelli viola! Incazzati, chiamalo e fallo tornare a casa! " Guardò suo figlio maggiore con un sopracciglio alzato, divertita dalla sua reazione esagerata. " Perché dovrei? "
" Perché e a Los Angeles, con Brad e chissà con chi altro! Non posso credere che l'hai lasciato andare in quel posto senza di me! "
" Ecco qual è il problema, sei geloso e vorresti esseri li con lui per tenerlo sotto controllo " Adam si passò una mano tra i capelli, frustrato da tutta quella situazione. Avrebbe dovuto immaginare che era a Los Angeles, per solo due settimane dove altro sarebbe potuto andare?
" Brad me la pagherà, come ha potuto non dirmelo? "
" Tesoro mio, calmati, per favore. E' stata una mia decisione, sono stata io a chiedergli di annullare le prenotazioni in albergo ed ospitarlo a casa sua. Non te l'ho detto perché non volevo che lo seguissi, so alla perfezioni che lo avresti raggiunto anche in macchina "
" Sono ancora in tempo ... "
" Ma non lo farai, Adam, ha bisogno di finire quest'esperienza da solo "
" Non ripetermi più che sono uno stronzo possessivo e che non lo lascio respirare, lo so perfettamente. Vado in camera mia! " Sospirò sconfitto, arrendendosi al volere di sua madre. Si sarebbe limitato e avrebbe cercato di non farsi prendere da uno dei suoi solito colpi di testa, ma era ancora arrabbiato, sia con lei che con i due stronzetti che se la spassavano alle sue spalle.

****

Brad non rimase illeso dalla furia del suo dolce ospite, i segni dei suoi morsi gli avrebbero fatto compagnia per settimane, ma non erano stati abbastanza dolorosi per persuaderlo ad abbandonare il suo piano. Osservò attentamente la situazione per ore, aspettando con pazienza che si presentasse un'altra occasione succulenta. Successe quando Terrance trascinò Tommy sulla pista da ballo, bloccandolo tra il suo corpo e quello di un ragazzo che non si fece scappare la possibilità di strusciarsi contro un giovane e sexy straniero mai visto prima. Sorrise ampiamente quando vide il suo dolce amico coprirsi il viso con le mani e spingersi contro Terrance per scappare dalle grinfie dell'uomo dietro di lui, era adorabile. Immortalò il momento, inviando la foto al suo ragazzo preferito. " Siuuuuuuuum! "
" Bradly, stronzetta, non è carino prenderlo in giro così "
" Oh stai zitta Raja, non è puro e semplice divertimento, è una missione con un nobile scopo "
Attese con un ghigno sulle labbra, preparandosi alla vittoria di cui aveva bisogno per rompere il ghiaccio tra i quei due testoni che non si erano mandati nemmeno un sms durante quella prima settimana di lontananza. Dopo nemmeno due minuti il suo cellulare squillò prepotentemente, rendendolo ancora una volta orgoglioso dei suoi piani. " Ciao, amore, piaciute le foto? "
" Bradly Bell! Cosa diavolo stai combinando, perché mi stai facendo questo? "
" Volevo solo mostrarti quello che ti stai perdendo. Uh, aspetta, credo che il tuo fidanzatino abbia appena dato il suo milionesimo due di picche losangelino. Te lo passo! "
" Brad, no! " Porse il telefono a Tommy, che si era appena avvicinato al loro tavolo ed era ancora rosso dall'imbarazzo. " Tieni, è per te! "
Il ragazzo, pensando fosse la madre, prese in mano il cellulare di Brad, continuando a ridacchiare con Raja che gli scompigliava i capelli giocosamente.
" Pronto? Smettila, Raja, ci ho messo ore a sistemarli! "
" Thomas, noto che ti stai divertendo " Il sorriso di Tommy si spense, era appena stato incastrato. Tirò un forte calcio negli stinchi dell'amico, non dispiacendosi nemmeno un po' per avergli fatto male. " Adam, scusa, ma Brad oggi pensa di essere simpatico con questi stupidi giochetti infantili. Qualsiasi cosa ti abbia detto non crederci, non è vera! "
" In realtà, non mi ha detto, mi ha solo mandato un'altra foto " Cercò di colpirlo un'altra volta, ma Raja, ridendo, lo fermò. Trovò la foto incriminata, immaginando l'espressione incazzata che Adam doveva avere in viso in quel momento. " Mi dispiace, io.. io...stavamo solo scherzando "
" Non stiamo più insieme, mi hai lasciato, sei libero di fare ciò che vuoi " La finta indifferenza nella voce di Adam fu tremenda, poco convinta e frettolosa, quasi come se non vedesse l'ora di scappare dalla loro telefonata. " Adam, ascol- "
" Lascia perdere, siamo a posto così. Divertiti. "
" Aspetta! Non riattaccare, per favore permettimi di parlarti, sono felice di sentirti "  Adam rimase in silenzio, non sapeva cosa dire, non era nemmeno incazzato con lui, dalla foto si vedeva chiaramente che era imbarazzato e cercava in tutti i modi allontanarsi da quel ragazzo. " Quando torni a casa? "
Si morse il labbro con forza, si era fatto scappare quella domanda con ingenuità e gli aveva praticamente detto che sentiva la sua mancanza. Il sorriso di Tommy si palesò dolcemente, illuminandogli gli occhi. " Domenica prossima. Mi manchi anche tu, Adam "
Brad roteò gli occhi al cielo, anche secondo i suoi gusti erano fin troppo sdolcinati. Facevano di tutto per tenersi a distanza, ma non appena si avvicinavano, anche minimamente, cadevano l'uno ai piedi dell'altro senza accorgersene. " Si, emm, ok ... Ci vediamo settimana prossima, ciao! "
Adam chiuse la chiamata freneticamente, spegnendo persino il telefono. Non poteva parlare con lui in quel modo, non quando l'unica cosa che voleva fare era prendere la macchina e raggiungerlo. Gli occhi di Tommy era luminosi e sereni, quasi sognanti, e Brad, astutamente, colse il momento per farsi perdonare. Lo abbracciò, chiedendogli scusa con dolcezza. " Ti perdono solo perché è andata bene, ma come abbiamo concordato l'altro giorno non merita di essere trattato in questo modo "
" Lo so, ma sono andato sul sicuro, non sono idiota, sapevo che quella foto lo avrebbe solo fatto capitolare ai tuoi piedi "
" Non farlo più "
" Lo prometto "

Tommy passò la sua ultima settimana a Los Angeles con un sorriso felice sulle labbra, divertendosi con gli amici e continuando a scoprire tante nuove cose su se stesso. Pensò ad Adam spessissimo, sommergendolo anche di sms brevi ma pieni di significato. Il moro gli rispose ogni volta, cercando però di tenersi a distanza, aveva promesso di lasciarlo respirare e non opprimerlo, e l'avrebbe fatto, anche se non vedeva l'ora di vederlo e stringerlo a sé per ore e ore intere.

****

San Diego

Non stava correndo verso casa, no, stava solo cercando di teletrasportarsi. Tommy era tornato da Los Angeles quel pomeriggio e lui aveva appena letto il messaggio di sua madre. Era in ritardo di quattro ore, quattro fottute ore lontano dal suo amore quando, invece, avrebbe dovuto essere lì con lui ad abbracciarlo e baciarlo fino a togliergli il respiro. Entrò in casa di corsa e aspettandosi di trovarlo in camera salì le scale come una saetta, senza accorgersi invece che era in salotto con tutta la famiglia, ridendo della sua goffaggine. " Tommy Joe! " Scese gli scalini tre a tre, rischiando seriamente di rompersi l'osso del collo, ma quando Tommy lo raggiunse, avvolgendogli le braccia al collo e scontrandosi contro il suo corpo con forza, non riuscì ad impedirsi di sentirsi folle e felice. Chi se ne fregava se erano crollati sulle scale e avevano appena fatto una delle loro solite figure, erano di nuovo l'uno nelle braccia dell'altro, ed era l'unica cosa che importava. " Dio, siete imbarazzanti " Neil li scavalcò, commentandoli acidamente come al suo solito. Mentre Eber, Leil e Brad, che aveva accompagnato Tommy da Los Angeles, si dileguarono per casa in silenzio. Adam lo avvolse con un braccio, tenendolo stretto a sé e massaggiandosi l'osso sacro con l'altra mano. Era caduto sul suo posteriore, picchiando duramente la schiena sui gradini. " Ti sei fatto male? "
" No, ma alziamoci da qui e lanciamoci su qualcosa di più morbido " Si era fatto malissimo e non riusciva a sollevare Tommy come avrebbe desiderato fare, ma si sentiva bene, alla perfezione.  Si spostarono in camera loro, sdraiandosi sul letto su in fianco, faccia a faccia. " Ciao " Glielo sussurrò dolcemente, accarezzandogli i capelli viola, completamente rapito dalla loro morbidezza. Era soffici e di un colore vibrante, si adattavano perfettamente a lui e alla sua nuova immagine. Non riusciva davvero a smettere di accarezzarlo e fissarlo affascinato, era magnifico. Tommy ricambiò il suo saluto allo stesso modo, passandogli una mano tra i capelli, che erano di una tonalità più chiara e lo facevano sembrare più giovane e paffuto. Li amava. Amava lui, totalmente, tanto da non riuscire nemmeno a trovare le parole per dirgli quanto gli era mancato. Era troppo emozionato, il cuore gli batteva furiosamente nel petto, togliendogli il respiro. Trovò comunque il coraggio di spingersi verso lui, abbracciarlo di nuovo e nascondere il viso nell'incavo del suo collo, dandogli un bacio delicato. Aveva capito che si era fatto male quando erano collassati sulle scale, così cominciò a massaggiargli lentamente l'osso sacro, mandandogli in tilt la libido.
Il moro rabbrividì sotto i suoi tocchi pieni di cura, incapace di controllarsi. Gli alzò il viso con dolcezza, in modo tale che potesse guardarlo dritto negli occhi, domandandogli in silenzio se ciò che stava succedendo era una vera e propria riconciliazione. Tommy lo capì immediatamente, ma non poté rispondergli con il bacio d'assenso che voleva tanto dargli perché qualcuno bussò alla loro porta, spezzando il momento magico che stavano vivendo.
" Tommy, ci sono i tuoi amici " Adam gli diede un piccolo bacio sulla punta del naso, scivolando via dalle sua braccia e allontanandosi da lui per mettere la giusta distanza che avrebbe dovuto mantenere fin da subito. " Vai, non farli aspettare " Era giusto che anche loro avessero un pezzo di lui, poteva aspettare, lo aveva fatto per tutta la vita, qualche ora in più non cambiava nulla. " Adam ... "
" Vai, parleremo più tardi " Aveva bisogno di ricomporsi, si era fatto sopraffare dalla felicità di averlo rivisto, ma avevano ancora troppe cose da chiarire, non potevano spazzare via tutto con un abbraccio e un bacio, non aveva davvero più intenzione di stare con lui con tutti i loro problemi sospesi per aria e in bilico sulle loro teste. " Stai bene? " Tommy però non era stupido, aveva capito cosa stava succedendo, Adam stava battendo in ritirata per difendersi. Non glielo avrebbe permesso. Gli si avvicinò, ricominciando a massaggiargli la schiena con dolcezza. Il moro sospirò mestamente, scappando di nuovo dalle sue attenzioni.  " Puoi lasciarmi respirare per un secondo? "
" Ma sono appena tornato... "
" Appunto, non riesco a ragionare correttamente se mi tocchi così " Il suo cuore sussultò dolcemente alla risata cristallina di Tommy, ma non riuscì comunque a rilassarsi accanto a lui. " Allora quando potrò farti un massaggio? " Lo scrutò minuziosamente, aspettandosi di trovare nei suoi occhi qualche tipo di presa in giro, o l'insicurezza che aveva sempre fatto parte del loro rapporto, invece li vide solo pieni d'affetto e tranquillità. " Quando sarò sicuro che non mi stai prendendo per il culo " Aveva bisogno di certezze, non poteva rischiare di nuovo di buttarsi alla cieca in una relazione incasinata. Tommy, di nuovo, lo capì. Doveva essere delicato e trattarlo con gentilezza, Adam era ancora molto più fragile di quando desse a vedere. Gli accarezzò il braccio con dolcezza, raggiungendo i suoi amici e lasciandogli lo spazio di cui aveva bisogno.

" Sei sempre il solito incompetente "
" Stammi lontano, traditore " Brad rise sonoramente, avvicinandoglisi e abbracciandolo stretto. " Mi sei mancato "
" Mi sei mancato anche tu " Adam ricambiò il suo abbraccio, in realtà più che felice di vederlo. Erano mesi che non gli parlava, con tutto il casino che era successo con Tommy non aveva nemmeno avuto il tempo e la testa per pensare un po' ai suoi amici. " Perché quest'espressione triste? "
Brad gli accarezzò i capelli, cercando di risollevargli un po' il morale con il suo affetto. " Mi sei mancato davvero "
Il moro si strinse a lui ulteriormente, sospirando rilassato sotto le sue carezze gentili. " Bugiardo, ti sono solo mancati i miei grattini " Lo prese in giro, facendolo sorridere. " Lo ammetto, è vero! "
" A parte i capelli e il tatuaggio non ha fatto stronzate, si è comporto bene. " Glielo sussurrò in un orecchio, continuando a coccolarlo e a tenerlo stretto. Sapeva che era in ansia per quello, voleva informazioni, voleva certezze e rassicurazioni, ma non era lui a dovergliene, era Tommy a dover fare quel passo, lui poteva solo essere un buon amico e tranquillizzarlo senza intromettersi troppo. " Si? "
" Si, tesoro, davvero. Ora però pretendo che il mio vecchio Adam torni a galla, che mi dia uno dei suoi sorrisi spacca cuore e che scenda giù a godersi la festicciola "  Lo sculacciò giocosamente, godendosi appieno la sua risata e il piccolo ' Ti voglio bene ' che gli venne sussurrato da lui con dolcezza.
" Ti voglio bene anche io, stronzetto! "

****

Aveva appena cominciato a divertirsi e a rilassarsi quando Tommy lo raggiunse in giardino, posandogli una delle sue mani gelide sul collo e parlandogli all'orecchio dolcemente. " Posso rapirti per un po'? " Rabbrividì incerto, non sapeva cosa fare, Tommy si stava imponendo su di lui da quando era tornato ed era insolito, non ne era abituato. " Perché? " Si stava comportando come un idiota, lo sapeva, ma non riusciva a fare a meno di sentirsi in pericolo accanto a lui. Non voleva farsi male, non un'altra volta. " Perché voglio stare con te senza tutte queste persone intorno "
" Certo, ovvio, andiamo a nasconderci " Come al suo solito arrivò alle conclusioni erroneamente, senza nemmeno lasciargli il tempo di spiegarsi. Lo prese per mano e lo trascinò in casa poco delicatamente, irritandolo. " Cosa? No, non intendevo in quel modo. Dio, rilassati, voglio solamente stare un po' da solo con te perché mi sei mancato " Tommy si staccò dalla sua presa, fulminandolo con gli occhi. " E non trascinarmi da una parte all'altra in questo modo, non lo sopporto "
" Cosa vuoi? "
" Puoi smettere di comportarti così? "
" Puoi dirmi velocemente cosa vuoi e poi lasciarmi in pace? "
" Sembra davvero che tu non sia felice di vedermi " Adam non appena vide i suoi occhi intristirsi capì di essere stato fin troppo brusco nei suoi confronti e di avergli fatto credere una cosa assolutamente falsa, così lo tirò in un braccio delicato, stringendolo con cura. " Non è così, mi dispiace, ma mi stai confondendo " Tommy però non aveva le sue stesse intenzioni, si strinse forte contro di lui, baciandolo vivacemente su una guancia.
" Parlo proprio di questo, sei entusiasta e su di giri, è strano "
" Sono sempre io, Adam, non avere paura. Probabilmente è solo l'influenza colorata di Brad, hai dimenticato che ho vissuto con lui ventiquattro ore su ventiquattro per due settimane? Domani dopo scuola sarò sicuramente il solito musone solitario " Si strinsero con enfasi per più di cinque minuti, sospirando felici l'uno nelle braccia dell'altro. Era strano per entrambi essere di nuovo insieme in quel modo, avevano passato dei momenti terribili nelle settimane passate, si erano davvero feriti a vicenda, ma, fortunatamente, il loro rapporto era più forte di tutto ciò che era successo. Tommy si staccò dall'abbraccio per qualche minuto, scavando confusamente nelle tasche della sua felpa alla ricerca di una piccola scatolina dorata. Quando la trovò gliela porse con un sorriso imbarazzato, tranquillizzandolo. Il timido Tommy Joe era ancora presente, era solo nascosto sotto strati e strati di contentezza.
" E' per te.. " Adam aprì il suo regalo con cautela, emozionandosi non appena vide il ciondolo attaccato alla collana d'argento che Tommy gli stava donando con così tanto affetto. Era l'occhio di Horus, uno dei suoi simboli preferiti. " Ti ho sentito parlarne con mamma qualche tempo fa, così quando l'ho visto ho pensato che potesse piacerti "
" E' bellissimo, grazie " Si chinò verso di lui per baciarlo, ma Tommy, continuando ad arrossire e a nascondersi dietro il suo ciuffo, che era ricresciuto abbastanza per fargli di nuovo da scudo, si tirò indietro. " Non voglio più farti del male, sento da come reagisci alla mia vicinanza che non ti fidi di me. Per favore, permettimi di sistemare questa cosa prima che succeda qualcosa tra noi. Voglio che tu sia sicuro di quello che provo per te, voglio chiederti scusa come meriti "
" Cosa stai suggerendo, Tommy Joe, vuoi corteggiarmi? "
" Posso? " Non aveva molto senso per Adam, non si trattava nemmeno di cedere in meno di mezzo secondo, era già ai suoi piedi da un pezzo, ma se Tommy ne aveva bisogno allora lo avrebbe lasciato fare. " Puoi procedere velocemente? "
" Ansioso di entrare nei miei pantaloni? " Tommy riprese con i suoi modi di fare audaci e flirtanti, quella volta però facendolo ridere di cuore.
" Mi conosci fin troppo bene " Adam lo strinse ancora per un po', accarezzandogli la schiena dolcemente e cominciando a riabituarsi alla sua vicinanza. Tommy si stava lasciando andare contro di lui come al suo solito, naturalmente e senza un briciolo di imbarazzo. " Portami via, Adam " 
" Dove? "
" In spiaggia " Sentiva anche lui il bisogno rifugiarsi per un po' nel loro posto speciale e ricominciare a riprendere la loro quotidianità insieme, ma Tommy era appena tornato, non gli sembrava giusto portarlo via da casa senza permesso anche solo per poche ore. " Chiedi a mamma e papà prima "
" Dai, Ad- " Lo guardò con sguardo serio, bloccando la sua lamentela. " Ok. Uffa. " Il ragazzino corse sul portico, urlando ai genitori, che erano ancora in giardino a parlare con Brad, la sua iniziativa. " Adam ed io usciamo! Ciao, a domani! " Cercò di svignarsela immediatamente, ma il signor Lambert lo fermò. " Aspetta, Thomas, sei appena tornato "
" Adam deve portarmi in un posto " Il moro alzò gli occhi al cielo, avrebbe dovuto aspettarselo, il suo dolce amore era bravo con quelle piccole manipolazioni innocenti.  " Può aspettare fino a domani "
" Dice che è di vitale importanza " Tuttavia sorrise alla sua testardaggine, tempo addietro lo avrebbe trovato estremamente irritante, in quel preciso momento, invece, lo stava amando. Stava dimostrando davvero quanto volesse passare del tempo con lui e quanto avesse sentito la sua mancanza.
Eber cercò di riprenderlo di nuovo, ma Tommy si voltò velocemente, dandogli le spalle e scappando via prima che potesse sentire da lui anche una sola parola. " Va bene, papà, torneremo presto. Addio. " Prese Adam per mano, ridendo gioiosamente alla sua astuta vittoria e trascinandolo fuori casa di corsa. I signori Lambert, completamente esterrefatti, lo osservarono scappare via con Adam, girandosi poi verso Brad per fulminarlo con lo sguardo.
" Cosa? E' vostro figlio, la sua impertinenza non è una mia responsabilità "
" Bradly, vieni in ufficio con me, abbiamo un tatuaggio da discutere " Il giovane rabbrividì, terrorizzato, stava per finire scuoiato vivo.

****

Qualche ora più tardi

" Tommy, sono le quattro del mattino, te l'avevo detto che il nostro posto era troppo lontano e avremmo fatto tardi "
Salirono le scale silenziosamente, cercando di non farsi sentire dalla loro famiglia. Erano stati in spiaggia per ore, scambiandosi solo lunghi sguardi innamorati e coccolandosi dolcemente sotto la luna. " Credo che rimarrò sveglio, altrimenti non riuscirò proprio ad alzarmi per andare a scuola. Cosa facciamo? " Tommy parlò senza un briciolo di malizia nelle sue intenzioni, fissando Adam con il suo sguardo dolce e rilassato, finendo però per accendere comunque il desiderio del suo ex ragazzo. " Questa cosa che stai facendo non si chiama corteggiamento, bensì, seduzione "
Il moro borbottò sotto voce, spingendolo con dolcezza dentro la loro stanza. Ne avevano parlato ed avevano deciso di tornare a dormire nella stessa camera, ma per il momento in letti separati. " Ti stai lamentando? "
" No, ma sicuramente lo farai tu quando avrò finito col tuo corpo " Tommy spalancò gli occhi, fingendo di essere scandalizzato dalla semplicità con il quale Adam aveva espresso le sue allusioni. " Sei un porco " Lo spinse leggermente, ridendo con affetto. " Non è colpa mia, mi stai provocando "
Il moro arrossì, rendendosi conto di quello che aveva detto. Non gli aveva mai risposto in quel modo a voce alta, lo aveva fatto nella sua mente, certo, ma aveva sempre cercato di essere gentile, soprattutto dopo averlo fatto scappare durante uno dei loro primi approcci intimi. " Hai promesso .. "
Tommy lo riprese, sentendo il cuore sciogliersi non appena lo vide toccarsi il retro del collo in imbarazzo. Era adorabile. Adam gli stava facendo vedere, apertamente, il modo in cui si sentiva, senza scappare o nascondersi, stando solo li davanti a lui con i suoi sinceri occhi blu e il viso arrossato. Erano davvero cresciuti in quelle due settimane e in quel preciso istante, più che mai, erano l'uno davanti all'altro privi di difese." Va bene, corteggiami, platonicamente "
" Buonanotte, Adam " Gli si avvinò, alzandosi sulle punte e dandogli un dolce bacio sul collo, facendolo rabbrividire di nuovo sotto il suo tocco. Adorava il potere che aveva su di lui, il modo in cui lo faceva reagire, ma non l'avrebbe più usato per fargli male, mai più.

Adam si mise a letto anche lui, cercando di concentrarsi su qualche pensiero banale e non sulla sensazione accaldata che Tommy gli aveva lasciato sulla pelle. Ma non ci riuscì, continuò solo a sentire il formicolio delle sue labbra sul collo e l'intensità del loro rapporto che alleggiava ancora dentro di lui anche dopo tutto il dolore che aveva provato a causa sua. Dopo circa dieci minuti lo vide balzare giù dal letto con fare determinato e cominciare a spostarlo con difficoltà verso il suo. " Aiutami! "
" Lo sai che non possiamo unire i letti, perché devi farli incazzare a tutti i costi? Tommy, dai, papà verrà preso da una crisi isterica! "
" Si arrabbierà con te, non con me " Lo vide sollevare le spalle con indifferenza e gongolare un po' nella sua furbizia, così decise di intervenire nel peggiore dei modi e provare a prenderlo in contropiede per dimostrare la propria innocenza. Lo raggiunse, tirando il letto per tutta la stanza e accostandolo bruscamente vicino al suo. " Tommy Joe, ti avevo detto di non unire i letti, non voglio dormire con te. Hey, tieni lontano quelle mani peccatrici dal mio corpo innocente " Urlò senza ritegno, fissandolo con sguardo compiaciuto. Non c'erano possibilità che i loro genitori non avessero sentito, ma l'espressione incredula sul viso di Tommy valeva tutta la ramanzina che avrebbe dovuto subire al mattino. " Non sai recitare, stronzo. Come potranno mai crederti quando urli con quella voce stridula da diva fallita? " Il ragazzino lo spinse sul letto, salendogli in grembo e mordendogli il collo con forza. " Diva fallita? Un giorno vincerò l'oscar e ti rimangerei quest'offesa " Continuò ad assalirlo, facendolo gemere dolorosamente. Tuttavia Adam non fece nulla per allontanarsi dal suo attacco, anzi, lo avvolse con le braccia, stringendolo a sé con amore, ridendo quando gli fece perdere l'equilibrio e Tommy crollò senza grazia sul suo petto.
" L'oscar come miglior sfigato di sempre " Risero ancora e ancora, svegliando tutti. " Fate silenzio, idioti! Andate a fornicare in qualche dannato hotel se volete fare tutto questo macello prima di arrivare al sodo. Maledizione, ho un fottuto esame da superare domani mattina!" Neil bussò rumorosamente alla loro porta, urlando tutta la sua frustrazione a voce altissima. Dopo di che sentirono anche la risata squillante di Brad arrivare dalla stanza accanto e i loro genitori urlare a tutti quanti di smettere di fare baccano. I due si zittirono immediatamente, rimanendo però abbracciati e arrossendo l'uno nelle braccia dell'altro.
" Questo è stato imbarazzante "
" A colazione sarà anche peggio " Adam gli accarezzò i capelli con dolcezza, strofinando la punta del naso contro il suo collo. Gli era mancato sentire il suo profumo, era intenso e maschile, lo aveva sempre adorato. Cominciava anche ad adorare la sua nuova audacia, Tommy si stringeva a lui intimamente, toccandolo con il suo corpo esile in modo perfetto, consapevole della sua sensualità. " Sei diverso, più sicuro di te "
" Sono anche più sicuro di chi voglio nella mia vita e come voglio comportarmi con lui "
" E' un uomo fortunato " Tommy sorrise, contraddicendolo subito. " No, io sono fortunato. Lui è così bello, intelligente, sexy e di talento " Gli accarezzò il viso con affetto, passandogli poi una mano tra i capelli mori. " E come se tutto questo non bastasse ha il cuore più dolce e sincero che abbia mai conosciuto "
" L'ultima volta che l'ho incontrato mi è sembrato un bastardo possessivo "
" Lo è, anche troppo " Rise al suo broncio, accarezzandogli poi il labbro inferiore con un dito. Non riusciva a smettere di toccarlo e fargli sentire la sua presenza, era passato troppo tempo da quando erano stati vicini in quel modo per l'ultima volta, voleva davvero ricominciare a dimostrargli quello che provava per lui. " Ma lo riprenderai con te ugualmente? "
" Se lui potrà fidarsi di nuovo di me, si. "
" E se non ci riuscisse? "
" Passerò tutto il mio tempo provandoci "
" Vale così tanto per te? "
" Molto più di quanto lui creda, è la mia vita "
Adam strinse gli occhi con forza, cercando di trattenere tutte le emozioni che si erano scatenate in lui udendo quella dichiarazione. Il suo cuore sarebbe sempre stato in pericolo con Tommy, ne era consapevole, ma sentirlo parlare in quel modo lo rendeva irrazionale oltre ogni limite, e invece non poteva esserlo, non in quel momento, aveva bisogno delle sue scuse prima di lasciarsi andare di nuovo a lui. " Dio, Tommy, non dire queste cose. Non dirle! " Lo strinse forte, portandolo con sé sotto il lenzuolo e nascondendolo tra le sue braccia per il resto della notte. Si addormentarono così, l'uno nelle braccia confortevoli dell'altro, perdendosi di nuovo nel loro amore senza che potessero evitarlo.

****

Una parte della famiglia Lambert stava pranzando serenamente, chiacchierando sottovoce per non svegliare i due dormiglioni che ancora riposavano beati in camera loro. Tommy saltò scuola, di nuovo, ma quella volta fu Eber a non svegliarlo e a lasciarlo tranquillo tra le braccia di Adam. Era stato felice di entrare in camera loro e trovarli addormentati l'uno accanto all'altro in quel modo, anche se, onestamente, non era molto contento del loro improvvisato letto matrimoniale. " Volete vedere come s'incazza? " Il ghigno di Brad era pura malvagità, ma sia Neil che il Signor Lambert non vedevano l'ora di vedere la furia di Tommy scatenarsi contro di lui, così lo incoraggiarono, sorridendo poi divertiti non appena sentirono il moro cominciare a cantare istericamente. Si prospettava un spettacolino niente male, decisamente da non perdere. Tommy non stava dormendo, stava solo godendo del calore confortevole del corpo di Adam accanto al suo, ma non appena sentì la voce stridula dell'amico disturbare la sua quiete strinse la mascella con rabbia, odiando profondamente quegli stupidi scherzetti fastidiosi. " Brad!!! Hai un fottuto megafono al posto delle corde vocali, abbassa la voce, sei insopportabile! "
Adam gemette tra le sue braccia, coprendosi le orecchie con le mani. Si sarebbe soffermato volentieri a coccolarlo se quell'idiota di Brad non fosse stato più che deciso a fargli perdere la pazienza. " Fottuto stronzetto!!! " Si divincolò velocemente dalla stretta del suo amore, correndo fuori dalla stanza.
" Chiudi la bocca! " Lo raggiunse, ma il  ragazzo, ridendo, scappò verso il giardino prima che potesse acchiapparlo e torturarlo lentamente. Non gliene fregava nulla se era in mutande e sembrava un pazzo, doveva fargliela pagare. " Avevi promesso di non farlo più, stronzo! " Attraversò la sala da pranzo come una furia, passando poi per la cucina per afferrare una padella al volo e inseguirlo. Finirono per rotolarsi un po' per il giardino, litigando scherzosamente per interi minuti, mentre Neil e il signor Lambert continuavano a ridere furiosamente di loro e ad osservarli senza intervenire. Ma non appena Adam li raggiunse vide Brad tirare i capelli viola del suo ragazzo, piantandogli le unghie perfettamente limate nella cute e facendogli male. Corse a dividerli giusto un attimo prima che Tommy si arrabbiasse sul serio e reagisse d'istinto. In certi momenti era davvero un gattino furioso pronto all'attacco, doveva stare attento. Gli accarezzò la testa dolcemente, sparando uno sguardo arrabbiato a Brad che, sentendosi in colpa, chiese subito scusa al suo dolce amico. " Mi ha fatto male " Tommy si nascose nelle braccia di Adam, cercando le sue coccole delicate e facendolo sorridere con affetto. Eber li osservò, notando immediatamente la profonda confidenza reciproca nei loro tocchi. Erano diversi, più fisici, molto meno spaventati di starsi accanto di quanto non fossero mai stati. Adam era completamente perso in quello che provava, e Tommy, consapevole, lo teneva in pugno con delicatezza, cercando di non spaventarlo e fargli male.
" Adam, i letti tornano al loro posto entro stasera " Ma in quanto padre attento, presente e autoritario doveva mettere in chiaro alcune cose.
" Ok, io vado a vestirmi " Tommy se la svignò rapidamente, lasciando Adam alle prese con i rimproveri del padre. " Non è stata una mia idea "
" Non mi interessa, separate i letti o vi proibirò di dormire nella stessa camera. Anzi, nel mio ufficio, immediatamente, abbiamo una conversazione da fare "
" Cosa? Ti prego no, non quella. " Il moro arrossì in imbarazzo, guadagnandosi due pacche incoraggianti da parte del fratello minore.
" Me l'hai già fatta milioni di volte, ti prego, risparmiami almeno questa volta "
" Vuoi che chiami anche lui? " Spalancò gli occhi terrorizzato, era la cosa peggiore che potesse essere fatta al loro rapporto. Era meglio sacrificarsi e subirla in privato, senza che Tommy morisse d'imbarazzo ogni volta che gli si avvicinava. " No! " Lo seguì sconsolato, andando incontro alla conversazione peggiore della sua vita.

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Quella sera stessa si accoccolò tra le braccia di Tommy, cercando di dimenticare per sempre la chiacchierata avuta qualche ora prima col padre.
" E' stato imbarazzante? "
" Imbarazzante? Mi sono sentito mortificato. Credo volesse anche allungarmi qualche profilattico, alla fine però mi ha praticamente proibito di avere rapporti con te " Il ragazzino rise sonoramente, accarezzandogli i capelli con dolcezza, cercando di consolarlo. " Ma noi non andiamo a letto insieme "
" Infatti! Gliel'ho detto più volte, ma non ci crede. Mi ha guardato come se stessi cercando di fregarlo, ha anche detto ' Non provare a toccare il mio bambino per almeno altri quattro anni ' " Rise ancora più forte, Eber gli aveva detto una cosa simile quando aveva visto il suo tatuaggio. Evidentemente, secondo suo padre, doveva compiere ventun anni prima di cominciare a vivere come tutti i comuni mortali. " Non ridere, Tommy, è stato tremendo "
" Che carino, sei ancora imbarazzato, hai le guaciotte rosse " Gli strinse le guance giocosamente, prendendolo in giro e continuando a farlo arrossire. Era dolce vederlo in quel modo, sperava tanto che continuasse ad essere così aperto nel dimostrare quello che provava e che non si ritirasse più in se stesso come aveva sempre fatto. Più vedeva le sue emozioni più era in grado di capire come comportarsi con lui e amarlo come meritava.
" Comunque non penserai mica di ascoltarlo vero? Quattro anni è impensabile! " Lo stuzzicò volontariamente, cercando di capire le sue vere intenzioni.
" Tommy, seriamente, ti sembro il tipo di persona che aspetta quattro anni? " Fu più che soddisfatto da quella risposta, l'espressione impaziente e maliziosa negli occhi di Adam prometteva solo tanti momenti perfetti da passare insieme in camera da letto. Avrebbero trovato il modo di aggirare la presenza della loro famiglia, ne era sicuro. Tuttavia però, decise di giocare con la sua dolcezza ancora per un po'. Lo guardò con un sopracciglio alzato, facendo finta di non essere per niente d'accordo con quello che Adam aveva appena detto. " Mi sono appena messo nei casini? "
" Ti conviene non aggiungere altro " Dopo di che rimase in silenzio tra le sue braccia, sorridendo con amore quando venne tirato da lui sul suo corpo morbido e stretto possessivamente. " Se necessario aspetterò anche un'eternità "

Desiderava solo che Adam fosse se stesso, affettuoso, gentile, a volte lunatico e possessivo, ma comunque se stesso. Voleva avere la possibilità di viverlo liberamente, senza terzi che lo condizionassero o decidessero per lui, opprimendolo. Capiva perfettamente le preoccupazioni dei suoi genitori, ma se Adam avesse voluto rapirlo per ore e amarlo doveva sentirsi libero di farlo, e se lui stesso voleva starci insieme, intimamente, loro non avevano nessun diritto di impedirlo. Era una sua scelta, un suo desiderio. Sarebbe successo al momento giusto, senza ansie e senza preoccupazioni, quando entrambi sarebbero stati pronti si sarebbero amati anche fisicamente. Dentro di loro non c'era più spazio per paure ed insicurezze, era arrivato il momento di vivere davvero, insieme, senza il timore costante di star deludendo le persone al quale tenevano ed invece, ingenuamente, finire solo per distruggere il loro stesso rapporto.

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Mattino dopo

Tommy si svegliò molto presto, sentendosi un po' irrequieto. Non aveva molta voglia di andare a scuola, voleva stare a casa con Adam e passare del tempo con lui. Tentò persino di barattare qualche sabato sera in cambio di un altro giorno di scuola da saltare, ma Eber fu irremovibile, rifiutò categoricamente. Si vestì in silenzio, preparando le sue cose con ancora quella strana sensazione addosso che lo stava tormentando da quando aveva aperto gli occhi. Tornò in camera un'ultima volta, sentendo il bisogno di vedere Adam prima di uscire di casa. Si fermò ad osservarlo per qualche minuto, notando dopo tanto tempo quanto fosse rilassato e pacato mentre dormiva. Gli sembrava così giovane e delicato, quasi innocente. Gli si avvicinò, accarezzandogli una guancia con dolcezza. Il loro amore era orgoglioso e cocciuto, tanto da aver impedito ad entrambi di fare passi l'uno verso l'altro per troppo tempo, anche se si volevano ancora profondamente. Avrebbero dovuto essere meno insicuri e spaventati, fregarsene di tutto e mostrare orgogliosamente quello che avevano. Invece erano stati degli stupidi, avevano fatto un gran casino. Ancora ce l'aveva con se stesso per averlo fatto soffrire in quel modo, aveva visto il suo dolore per settimane e aveva semplicemente continuato ad assecondare la sua fuga in silenzio e ad ignorarlo. Trovare il coraggio di chiedergli scusa era quasi impossibile, con tutto il cuore sapeva che Adam lo rivoleva, esattamente come lui stesso lo desiderava, ma mettere da parte l'orgoglio era difficile, più di quanto avesse mai immaginato. Tuttavia, doveva farlo, quel maledetto orgoglio non faceva altro che dividerli e farli comportare come dei ragazzini immaturi, distruggendo il loro rapporto. Non era così che doveva andare, e proprio in quel momento qualcosa lo stava spingendo a farlo, a metterlo da parte e fare quello che sentiva davvero. Basta con quella stupida idea del corteggiamento, non aveva senso. Si chinò verso di lui, accarezzandogli dolcemente i capelli e dandogli un bacio delicato sulle labbra. Il moro non si mosse, continuò a dormire profondamente, ma non appena Tommy gli diede un secondo bacio sorrise nel sonno. Il giovane sentì il cuore riempirsi d'affetto, mancanza, desiderio e possessività, era suo e come un idiota lo aveva lasciato libero di farsi baciare da un altro. Gli accarezzò di nuovo i capelli, questa volta facendogli sentire distintamente i suoi tocchi. Adam sollevò le palpebre, incontrando subito il suo sguardo con amore. Era sorpreso di vederlo li, a pochissimi centimetri dal suo viso, ma non lo diede a vedere, gli sorrise dolcemente, come se non fosse successo nulla tra loro, come se fosse stato tutto un brutto sogno. Lo guardò con il cuore negli occhi, dimenticando all'istante il dolore che aveva provato quando il suo giovane amore gli aveva lanciato dietro tutti i suoi regali, quando era stato sbattuto fuori dalla sua camera e quando lo aveva visto scappare lontano per due settimane. Sparito, completamente. L'amore che provava per lui aveva cancellato tutto, forse erratamente, ma non gli portava. Basta, era stanco, lo rivoleva. Lo tirò sul letto, abbracciandolo con forza. Il biondino gli si avvinghiò contro, naturalmente, sentendo scoppiare dentro di sé quella sensazione di appartenenza che aveva sempre e solo provato con lui. Le braccia di Adam erano il suo posto, lo erano sempre stato. Doveva smettere di ricordarlo ogni volta che era vicino al perderlo definitivamente, da quel momento in poi lo avrebbe ricordato a se stesso in ogni istante possibile. Il moro lo coccolò per qualche minuto ancora, senza dire nulla, godendo solo della loro ritrovata vicinanza. Era diverso dai giorni precedenti, erano passati troppo velocemente, avevano scherzato, si erano stuzzicati e aveva cercato di riabituarsi l'uno alla presenza dell'altro, ma non erano andati avanti mettendo da parte l'orgoglio, lo stavano facendo in quel momento. " Adam... "
" Si? "  
" Mi dispiace per essere stato uno stronzo insensibile e averti fatto soffrire in quel modo, puoi perdonarmi e tornare ad essere il mio ragazzo? "
" Si, amore mio, si " Fu ben consapevole di averlo detto e non se ne pentì, lo strinse forte, nascondendolo nel suo abbraccio pieno d'amore. Tommy però continuava a sentire una strana sensazione dentro di sé, qualcosa che gli diceva di non lasciarlo, di rimanere con lui. " Vorrei stare qui con te e non lasciarti mai più " Ricambiò la sua stretta, annullando con un bacio settimane e settimane di lontananza. Non aveva dimenticato la morbidezza delle sue labbra paffute e lentigginose, del suo corpo forte e morbido nei punti giusti che di notte gli aveva sempre fatto da cuscino e di giorno da scudo verso la cattiveria. Non aveva dimenticato il profumo della sua pelle bianca e delicata, delle sue mani grandi e gentili che lo toccavano come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Non aveva dimenticato come ci si sentisse standoci insieme e percepire il suo amore nell'anima. Adam ricambiò il suo bacio e le sue carezze con le stesse emozioni che aveva provato durante il loro primo bacio, di nuovo, quasi non gli sembrava vero che fosse tra le sue braccia in quel modo. Ma non avrebbe pianto, no, non ce n'era bisogno, avrebbe aspettato che tornasse da scuola e lo avrebbe portato in qualche posto divertente per risentire la sua dolce risata e suoi begli occhi nocciola luccicare con gioia.
" Tesoro, sei in ritardo " Leila entrò nella stanza, trovandoli abbracciati, commuovendosi un po' quando notò il modo con cui si stringevano l'uno all'altro. Tommy scese dal letto con fare determinato, ricomponendosi e, stupendo sia Adam che la madre, piazzando al moro un sonoro bacio sulle labbra.
" Basta nascondersi, sono orgoglioso di te e di quello che abbiamo, se mi vuoi ancora allora sono pronto ad affrontare tutti quegli stronzi la fuori "
Adam, sorpreso, lo fissò in silenzio per qualche secondo. E, infine, non trovando proprio nulla da dirgli che potesse fargli capire quant'era felice di sentire quelle parole lo baciò, dimostrandogli quanto ancora lo volesse. Tommy con un'ultima carezza lo salutò, allontanandosi con la madre che lo accompagnò a scuola con un sorriso orgoglioso e soddisfatto sulle labbra. Il moro si rotolò sul letto per diversi minuti, ridendo felice per quello che era appena successo. Non riusciva a crederci, Tommy era di nuovo il suo ragazzo. Dopo un po', sentendosi sereno e rilassato si rimise a dormire, sperando così che quelle ore passassero il più velocemente possibile e che finalmente potesse riavere il suo amore con sé. Il suo Tommy Joe da baciare e coccolare, da amare tutto il tempo. Senza immaginare, però, che qualcosa di inaspettato e completamente fuori dal loro controllo avrebbe rimesso in pericolo la loro vita insieme.


Ecco Adam in questi capitoli LOL lo sto immaginando così :)


Ps. Mi scuso per non aver risposto alle recensioni che mi avete lasciato nello scorso capitolo ma, davvero, non ho avuto tempo D: 
     Comunque le ho lette tutte quante e vi ringrazio di cuore :3

   
 
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