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Autore: PerfectlyImperfect    16/10/2012    1 recensioni
Ti verrò a prendere con le mie mani,
e sarò quello che non ti aspettavi...
e sarò il vento che ti porti dentro
e quel destino che nessuno ha mai scelto...
e poi...
l'amore è una cosa semplice!
E adesso, e adesso, e adesso
te lo dimostresrò...
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe
Note: AU, Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina

 

Pensavo di essermi abituato alle sorprese che l’Italia poteva riservare, ma a quanto pare questo fantastico Paese colpisce ancora. Sì, perché credo ci sia della magia qui, soprattutto in Toscana, soprattutto a Firenze, ed è stata proprio quella magia a metterci lo zampino. Dimmi tu, caro diario, come spiegheresti se no l’incontro con una creatura tanto celestiale? E’ nato e vissuto a pochi chilometri da me per anni, eppure l’ho incontrato qui, allora, come me lo spiegheresti? Non ho mai visto un ragazzo così bello, così tanto genuino. No, no, non gli ho fatto nessun tipo di esame medico, ma io mi accorgo se una persona sta bene solo guardando il suo sorriso, e intendo bene internamente, nell’anima. Per non parlare di quegli occhi diario mio, occhi azzurri profondi, come il paradisiaco mare della Sardegna. Sembrerà strano sentirmelo dire, ma potrei essermi innamorato. Sì esatto, innamorato, senza alcun motivo logico. C’è una pecca, anzi se ci stai a pensare ce n’è più di una: è fidanzato, il che già è un problema, ma il fatto che lo sia con un ragazzo complica il tutto. Come, non capisci? Vuol dire che io nutrirò delle speranze e che quasi matematicamente queste speranze verranno infrante, come tutte le volte che sì è acceso quello stupido barlume dentro di me. Ora devo lasciarti caro diario, Emma mi chiama e vuole che andiamo a fare una delle ultime colazioni insieme, sì come se uno dei due minacciasse di andarsene da un momento all’altro! Viene Andrea, il suo ragazzo, che novità! Sperando che non litighino come al solito e che non la convinca ad andare a Torino, no, non sopporterei l’allontanamento della mia prima vera amica italiana, o forse è meglio dire la mia prima vera amica. Poi non può andarsene ora che sono così confuso dopo quell’incontro, l’incontro di ieri sera. Presto ti aggiornerò, ciao!
 
 
Kurt ormai aveva trovato un equilibrio a Firenze, aveva già la sua routine e la cosa più fantastica era che l’aveva trovata con il suo Sebastian. Credeva che questa esperienza li avrebbe allontanati, mentre invece la testardaggine del ragazzo più grande unita al suo immenso conto in banca erano riusciti a trovare una soluzione, quella che poi in realtà appariva essere la più ovvia. Ancora non riusciva a capire perché non avesse pensato di invitarlo fin da subito in Italia con lui, quando poi si è rivelato un autentico colpo di genio.
Per quanto riguardava il corso, il professor Di Stefano aveva aumentato il livello di difficoltà e non tutti gli studenti ne furono così entusiasti.
- Allora ragazzi, ci stiamo avvicinando alla fine del vostro primo mese di permanenza a Firenze, quindi a metà del vostro viaggio. E come sapete ci sarà un altro test, ovviamente un po’ più complicato rispetto al primo della scorsa settimana. L’obiettivo è farvi tornare a casa sapendo l’italiano abbastanza bene per affrontare le situazioni base, ed è ora che si cominci a far pratica su questo punto! – disse il professore con fare teatrale facendo capire a tutti che sarebbe arrivata una sorta di mazzata da un momento all’altro. – So che la grammatica è difficile, più di metà degli italiani non sa coniugare correttamente il congiuntivo quindi vi capisco, ma il miglior modo per impararla e saperla usare è la pratica. – gli studenti erano tra il preoccupato e l’impaziente, quindi il professore decise di svuotare il sacco – Tutto ciò per dirvi che dall’inizio della quinta settimana io comincerò a parlare solo in italiano -.
Iniziò un gran vocio tra studenti indignati ed altri eccitati, Kurt d’altro canto era terrorizzato. – So che ce la potete fare, ovviamente per le cose più difficili vi verrò incontro, ma ripeto, è ora che cominciate ad aver dimestichezza con la lingua italiana reale, se no per imparare solo la teoria potevate fare un semplice corso extracurriculare nei vostri istituti. Voi avete la fortuna di poter non solo ammirare le bellezze di una delle città più affascinanti di Italia, ma anche di poter praticare in tempo reale il vostro italiano. Saranno i vostri tutor a fare il maggior lavoro in questa seconda parte del corso: dunque non cercate di convincerli a non farvi far pratica, potrebbe essere una cosa che vi nuocerebbe troppo -. Ora il professore assunse un’aria severa, Kurt pensò che in quel momento fosse identico a quello sguardo che faceva ogni tanto Marianna per farsi ascoltare.    – Loro vi aiuteranno a prepararvi e poi mi aiuteranno nella valutazione dopo la prova finale, che non sarà un semplice test, vi avviso! – disse piuttosto orgoglioso il professore, ma naturalmente non disse a nessuno in cosa consistesse quella prova.
Finita la lezione, Kurt provò a pensare al modo per passare il pomeriggio: Sebastian era impegnato in una seduta di ripetizioni di francese e inglese americano, mentre Marianna era bloccata in una riunione di metà corso con gli altri tutor e i professori, decise quindi di approfittare del suo tempo libero per chiedere ad Emma di uscire, in fondo l’aveva salvato da una situazione scomoda e non aveva avuto il tempo e il modo di conoscerla.
 
A: Emma
Ciao!! Sono sconvolto dopo una notizia
del professore, avrei tanta voglia di distrarmi
un po’ con te =) Hai impegni oggi pomeriggio?
K
 
Emma rispose dopo pochi minuti e Kurt non poté fare a meno di sorridere:
 
Da: Emma
Ehi tesoro! Che novità? Nulla di
preoccupante vero? Devo dirne quattro anche
a lui? =P Comunque sono più che disponibile!
Che ne pensi di una passeggiata e poi cena con hamburger all’Hard Rock? =)
 
Kurt approvò e decisero di vedersi nel primo pomeriggio.
Emma arrivò puntualissima, sorridente e bellissima come l’altra sera. – Ciao Emma! A saperlo mi sarei vestito in maniera più adatta! –
La ragazza apparve lievemente imbarazzata - Ma che dici? Sono vestita così perché fa un caldo che non si respira! Poi fattelo dire, sei sempre bello! – e così  gli diede un bacio sulla guancia facendo arrossire a sua volta l’americano. I due iniziarono a passeggiare per le vie di Firenze non dando tanto peso ai turisti e ai monumenti. A quanto pare aveva ragione Marianna, un giorno si sarebbe abituato.
- Che novità hai saputo oggi a lezione? – chiese la ragazza curiosa
- Che tra qualche giorno ci sarà una full immersion nella vostra lingua! Il professore parlerà solo italiano e anche Marianna, che è la mia tutor, dovrà spronarmi a parlare in giro, sono terrorizzato! –
- E perché? Hai detto che il test è andato bene e la lingua ti piace, la pratica è solo la ciliegina sulla torta! –
- Sarà, ma ho una paura matta! –
- Non hai avuto paura a venire qui da solo per due mesi e hai paura di andare in giro a chiedere qualche informazione in italiano?? Mmmmh, non prendermi in giro! – e così i due ragazzi risero riuscendo così a tranquillizzare gli animi del ragazzo.
- Allora a quanto ho capito neanche tu sei di Firenze – chiese Kurt cominciando così la lunga serie di domande che avrebbe voluto rivolgere all’amica.
- Sei un ragazzo molto attento! – rispose Emma ammiccando e poi cominciò a raccontare – No, in effetti non sono nata a Firenze e non penso di rimanerci per il resto della mia vita. Non mi fraintendere, amo questa città, ma sono venuta per necessità. Io sono di Torino, al nord dell’Italia –
- Ah sì ho presente, dove hanno fatto i le Olimpiadi invernali del 2006? Mio padre è fissato con lo sport e mi ha obbligato a guardare tutte le gare –
- Ma infatti non mi sembri un tipo da sport. Comunque esatto, proprio lei! Non sai che spettacolo era la città in quel periodo, era veramente rinata – gli occhi di Emma erano emozionati, le doveva mancare molto la sua città e il ragazzo sapeva bene cosa voleva dire stare lontano dalla propria famiglia.
- E quindi come mai sei qui? –
- Io ho una vocazione per le lingue straniere e cominciata l’università a Torino mi ero resa conto che non avrei concluso nulla stando lì, tra la pessima organizzazione e i pessimi insegnanti. Così al termine del primo anno mi sono informata e ho scoperto che qui a Firenze c’era una delle facoltà di lingue più rinomate di Italia quindi, approfittando del mio amore per questa città, ho preso forza e coraggio e sono partita –
- Così? Definitivamente? Sei riuscita a lasciare tutta la tua vita a Torino e a venire a vivere in una città così lontana? Non ti ha trattenuto nulla? –
Emma ora sembrò essersi oscurata un po’, questo voleva dire che aveva lasciato qualcosa di molto importante, magari qualcuno.
- E’ stata una scelta difficile da fare, ma una mattina mi sono guardata allo specchio e ho capito che lì stavo perdendo soldi e tempo. Quindi ho lasciato tutto, la mia favolosa famiglia e non per ultimo il mio ragazzo – Emma raccontava il tutto con immensa tranquillità, in fondo era riuscita a mettersi in parte l’anima in pace, ma nei suoi occhi era riconoscibile anche un filo di tristezza.
- Come si chiama? Da quanto state insieme? –
- Si chiama Andrea, ci siamo conosciuti al liceo in cui andavamo e stiamo insieme da poco più di 3 anni. Non ha preso bene la notizia all’inizio, ma sapeva che non poteva ostacolarmi. –
- E non poteva venire con te? –
- Lui, a contrario mio, frequenta una delle facoltà più famose di Torino, non avrebbe avuto senso lasciare tutte le occasioni che poteva dargli quel corso. Il futuro è importante tanto per me quanto per lui – dopo un momento di pausa la ragazza si risollevò, come spesso aveva fatto Marianna, e questo colpì il ragazzo facendogli riconoscere la grande forza che avevano le sue amiche - Però insomma non è una situazione tanto brutta! Fortunatamente ci sono offerte coi treni e il viaggio dura appena 3 ore, riusciamo a viaggiare e a vederci abbastanza spesso. Sono molto grata a Firenze, mi ha dato una grande opportunità per la carriera e poi ho trovato degli amici degni di questo nome, cosa che a Torino ho trovato molto difficile -.
Mentre chiacchieravano, arrivarono davanti all’Hard Rock Cafè. Kurt ne aveva già visti in America però quello. forse perché più piccolo, dava un senso di accoglienza. Emma andò dal cameriere a chiedere un tavolo e durante l’attesa i due fecero guardarono le classiche magliette souvenir e scattarono qualche foto sulle regali poltrone in giro per il locale. Quando finalmente si sedettero, Kurt ripensò al punto in cui si era fermata la conversazione e non poté fare a meno di pensare a Blaine. Inizialmente fu tentato di lasciar perdere e di non chiedere nulla su di lui, ma per poi, per la prima volta, decise di percorrere la strada più sconsiderata – I veri amici, di cui parlavi, ti riferivi a Blaine? Come vi siete conosciuti? Che persona è? – sperò di non essere apparso troppo invadente e la ragazza, sorridendogli, lo tranquillizzò - Eh sì, Blaine è veramente una persona speciale. Ti confesso che se non fossi così legata ad Andrea ci avrei provato –la ragazza sorrise e l’americano si tranquillizzò ‘Ok è etero, quindi non sarà mai una minaccia, non sono un pessimo ragazzo! Kurt, tranquillo!’ pensò fra sé.
 - E’ molto bello, non credi Kurt? – e così il ragazzo, completamente imbarazzato, riuscì solo ad annuire con la testa. – E’ una persona molto introversa, io credo che gli manchi la sua famiglia, forse anche questo ci ha uniti così –
- Lo capisco, poi insomma l’America è molto più lontana rispetto a Torino, non vedrà la sua famiglia da molto –
- Hai ragione, no effettivamente credo non sia mai tornato in America da quando è andato ad Arezzo e per quanto possa amare questo posto, la famiglia è la famiglia –
- Già, ma non ha conosciuto nessuno di speciale? – Kurt sperò di nuovo di non aver fatto intravedere quel filo di interesse che provava.
- Nessuno oltre ad un vecchio quaderno che è diventato il suo diario segreto. Passa un sacco di tempo a scrivere lì sopra, te l’ho detto non parla molto e soprattutto non esce tanto spesso, quando mette il naso fuori è perché io lo porto di peso! Magari conoscesse qualcuno -. Kurt all’improvviso ebbe un’idea geniale – Tu hai avanzato una proposta interessante l’altra sera, un’uscita con Marianna! Che ne dici? -
Emma parve illuminata quanto Kurt – Ma certo! Ti dirò, mi aveva già sfiorato quell’idea, magari così uscendo da soli potranno trovare una certa intesa e dai, da cosa nasce cosa –
- Non dobbiamo neanche organizzare nulla, ora tocca solo a loro due che dovranno scegliere il giorno! O magari potremmo trovare noi il momento perfetto, quando arriva Andrea!! E io e Seb spariremo, mi inventerò qualcosa! –
- Sì sì, ci sto! Ovvio, dovrò insistere molto con Blaine prima di convincerlo, ma non credo che farà il difficile più di tanto, sa che quando mi fisso con qualcosa divento molto molto insistente – e così i due amici continuarono a chiacchierare e terminato il panino, continuarono la loro passeggiata provando a pensare ai posti da suggerire agli amici per la loro uscita, in modo da aiutare quella piccola scintilla. Kurt era molto preso da questo progetto, così avrebbe potuto aiutare l’amica a dimenticare Alessandro e si sarebbe convinto definitivamente che Blaine giocava nell’altra squadra. Due piccioni con una fava! Al termine della passeggiata, Emma riaccompagnò Kurt al dormitorio – Mi ha fatto molto piacere parlare con te, abbiamo un sacco di cose in comune e poi sei uno dei pochi che riesce a farmi parlare senza sosta anche delle cose più nascoste –
- Tutto merito di Firenze Emma – disse Kurt con l’aria di uno che la sapeva lunga – Se ci pensi arriviamo da posti molto distanti, abbiamo fatto vite opposte, solo a Firenze potevamo trovarci e andare così d’accordo! –
- La penso come te – disse lei – e a quanto pare avrà ragione Blaine, è pura magia! –
‘ Incredibile come venga fuori così spesso questo ragazzo’ si ritrovò a pensare Kurt che però non fu dispiaciuto più di tanto della cosa.
I due amici si salutarono promettendo di aggiornarsi per la loro missione-appuntamento. Quella stessa sera Kurt non resistette e chiese a Marianna di raggiungerlo per andare a bere qualcosa, doveva assolutamente raccontargli tutto!
 

- Allora, che fantastiche idee avete partorito quest’oggi tu ed Emma? – chiese divertita la ragazza
- Che quell’uscita che lei ha proposto ieri, tua e di Blaine, potrebbe essere un appuntamento! –
- Un…che?! – Marianna quasi urlò per l’incredulità – Non so se gli interesso! Non so nulla di lui! E se poi è noioso? O uno psicopatico? –
- Ma che psicopatico! Emma mi ha assicurato che è una persona gentilissima, un po’ introversa forse, ma per bene, e ormai lo conosce da un anno. Poi insomma non eri d’accordo con me sul fatto che fosse molto bello? –
La ragazza cercò di nascondere il proprio viso con le mani, anche se si notò lo stesso fra le sue dita il rossore provocato dall’imbarazzo per quell’ammissione, così annuì.
- E quindi? Che hai da perdere? Male che vada trovi un buon amico il che non è mai un male –
- Hai ragione, mi hai convinto. Ma dove lo porto questo ragazzo?! –
 

Intanto in un dormitorio, nemmeno così distante:
- Piazzale Michelangiolo Blaine! E’ il posto più romantico della città! –
- Ma non voglio portarla in un posto romantico, ci esco per la prima volta! Ma poi non credo sia proprio un’ottima idea questa dell’appuntamento -.
‘Ecco, Emma non capisce’ pensò Blaine ‘ Niente contro la ragazza, ma possibile che non abbia ancora capito che non mi interessano proprio…le ragazze?! E’ vero, non parlo mai della mia vita privata quindi insomma, non lo fa con cattiveria, ora però è arrivato il momento di dirglielo’
- Senti Emma, apprezzo molto, ma… - però la ragazza lo interruppe
- Apprezzo molto anche io, apprezzo il fatto che tu mi sia vicino quando scende Andrea e quando va via dopo l’ennesima proposta di ritornare a Torino e il mio ennesimo rifiuto. Ora voglio fare qualcosa io per te, magari non è il tuo tipo, ma per favore, anzi ti supplico, esci con questa ragazza. Mal che vada trovi una buona amica, chi lo sa, ma son anni che sei in Italia Blaine, e quasi uno che sei a Firenze, non credi sia arrivato il momento di dedicarti un pochino di meno al tuo quaderno e un pochino di più al magnifico mondo che abbiamo intorno? –
Emma era stata convincente, come al solito, e Blaine non trovò nessun argomento per ribattere. In fondo aveva ragione, poteva essere anche una semplice uscita con una futura amica, basta stare chiusi in stanza!
- Ok, mi hai convinto, come sempre! – e nel sentire quelle parole Emma gli saltò al collo, abbracciandolo e dandogli una miriade di baci sulla guancia, dicendo poi – Lo so che non puoi resistermi! E so anche che ti divertirai! –
- Non credi di sapere un po’ troppe cose? – la canzonò Blaine, ma lei gli rispose con una linguaccia e poi lo riabbracciò.
 

La settimana terminò e arrivò così quel weekend che la compagnia non avrebbe potuto passare assieme, infatti sarebbe arrivato Andrea, il ragazzo di Emma, e avrebbero passato la maggior parte del tempo insieme da soli. Era la situazione perfetta per far uscire Blaine e Marianna insieme, ora mancava solo una scusa per cui non ci sarebbero stati neanche Seb e Kurt. Si ritrovarono così a parlarne la sera nella stanza di Seb.
- Amore ma secondo te dobbiamo inventarci un motivo per non esserci? – disse Sebastian con un tono un po’ brusco. Era diventato un po’ irascibile da quando aveva trovato il lavoro come tutor, aveva la sensazione di non poter stare abbastanza con Kurt e quindi di poterlo perdere da un momento all’altro. Era spaventato perché lì in Italia non sapeva muoversi, si sentiva estraneo a tutto, a tratti anche a Kurt, e questo non gli piaceva. Però sapeva che erano solo paranoie e che non doveva trattar male Kurt per questo.
- No Seb, ma che dici, era solo che non abbiamo organizzato nulla… per il momento! E che però dobbiamo dire fin da subito che non ci siamo –
- Ma non avevi detto che sapevano che sarebbero usciti da soli? –
- Sì, ma non sapevano che sarebbero usciti proprio domenica da soli! –
- Se lo dici tu, ma ti assicuro che non dovremo inventare nulla, ho già dei programmi per me e per te!
- Perfetto, non vedo l’ora! Non stiamo insieme da tanto tempo – disse Kurt avvicinandosi con fare malizioso al suo ragazzo
- Eh sì, dobbiamo recuperare un sacco di cose – rispose il più grande avvicinando pericolosamente le mani ai bottoni dei jeans dell’altro - E che dici, ti andrebbe un piccolo anticipo? –
- Wow, sì direi che ce lo meritiamo, professore –
Quando udì queste parole, a Sebastian cominciarono a venire in mente mille fantasie che non vedeva l’ora di attuare e così, senza freni inibitori, si avvinghiò a Kurt e iniziò a baciarlo e a spogliarlo con passione, come desiderava e come ha bramato ogni minuto dall’ultima volta che erano riusciti a trovare un po’ d’intimità. Kurt, da parte sua, continuava ad alimentare quelle fantasie e poi si lasciò portare anche lui dalla passione e dal desiderio, in parte sentiva che glielo doveva.
Quando entrambi raggiunsero l’apice, Seb si allontanò per ricomporsi e la mente di Kurt cominciò a viaggiare vorticosamente. Non si era mai sentito così dopo aver fatto l’amore con il suo ragazzo, era confuso, completamente. Quando chiudeva gli occhi sognava di accarezzare quei capelli ricci, di baciare quelle labbra carnose. No, c’era qualcosa che non andava e a quanto pare Kurt non riusciva più a chiudere in sé quei pensieri.     ‘ Forse, quando capiterà qualcosa con Marianna, sarà molto più facile smettere di pensare a queste fesserie!’ pensò Kurt che riuscì incredibilmente, e forse per l’ultima volta, a far finta di nulla per poter riaccogliere a fianco a lui, sul letto, quel suo ragazzo così bello e raggiante.
 

Il sabato sera i ragazzi uscirono tutti insieme e gli americani conobbero Andrea, dando il loro benestare all’amica, che parve più che raggiante con il suo ragazzo vicino. Inoltre durante la serata, Emma e Kurt riuscirono con disinvoltura a parlare del giorno seguente e a far organizzare a Blaine e Marianna la loro uscita, insomma tutto andò secondo i piani.
Seb svegliò presto Kurt quella domenica mattina – Ehi amore! Ma sono le 7! –
- Lo so, ma ti devo portare in un posto speciale e purtroppo per te, non è nelle vicinanze. Su, muoviti! –
Stile zombie, Kurt si alzò e andò a prepararsi, anche se Sebastian gli consigliò di non dedicarsi molto all’acconciatura. Ma dove diavolo aveva intenzione di portarlo, in una discarica?!
Scesero insieme e salirono sulla macchina che Seb noleggiò per l’occasione. Kurt, come prevedibile, si riaddormentò immediatamente e si risvegliò solo una volta arrivati.
- Sveglia dormiglione, ora ho proprio bisogno che tu sia un po’ più collaborativo – scherzò il più grande
- Ma, mi hai portato al mare? – chiese Kurt stupito dopo aver carburato il cervello.
- Sì amore, siamo a Marina di Pisa. Non è il mare più bello d’Italia, ma è pur sempre il mare! E siamo sempre noi, io e te, quindi dammi il cellulare, oggi potranno fare tutti a meno di te – e così approfittando di un Kurt ancora lievemente assonnato, Sebastian riuscì nel suo intento e mise via il telefono del ragazzo, nascondendolo alla sua vista per tutta la giornata.
Dopo essersi messi i costumi, Seb estrasse un ombrellone, un’enorme borsa frigo stracolma di cibo e degli asciugamani dalla macchina – Santo panino amore! Ma come sei organizzato! –
- Questo e altro per noi due, deve essere una giornata perfetta! –
Kurt era sempre al sicuro con Sebastian, sapeva che quando organizzava cose così speciali, tutto andava alla perfezione, però per un momento, anche se molto breve, provò una sorta di fastidio per tutta questa eccessiva organizzazione. Naturalmente non ci diede peso, come per la maggior parte dei suoi pensieri più intimi in quel periodo e si dedicò completamente al suo ragazzo passando una fantastica giornata.  
I due fecero il bagno e presero il sole ridendo e scherzando tutto il tempo, come se esistessero solo loro nel mondo.
Sul tardo pomeriggio, visto il sonno che colpì all’improvviso il ragazzo più grande, Kurt si mise la crema per proteggere la sua bianchissima pelle e poi decise di fare una nuotata, approfittando del mare limpido e poco affollato. Si buttò con un tuffo in acqua e si beò della sensazione di freschezza intorno a lui. Il mare era blu e invitante, quindi decise di spingersi un po’ di più verso il largo. Non solo stava notevolmente meglio dentro l’acqua, ma Kurt si sentì anche libero e spensierato, come non lo era da tempo, in fondo negli ultimi giorni non aveva trovato molto tempo per se stesso. Si rese conto di essere cambiato da quando era partito, e non poteva più negarlo, ed erano anche cambiati i sentimenti verso Sebastian. Come mai si sentiva così in trappola? Non era forse contento di averlo accanto a lui? Non lo sapeva, non capiva più quello che c’era nella sua testa.
Continuò a nuotare e improvvisamente si rese conto dello spettacolo intorno a lui: il mare sembrava quasi denso alla vista, ma era un piacere sguazzarci dentro muovendo tutto il corpo per stare a galla. Il pensiero di essere lì in mezzo al nulla e di riuscire a restare a galla da solo, diede a Kurt l’impressione quasi di essere invincibile, di avere una grande forza, pari a quella delle sue amiche. In fondo perché doveva dubitarne? Tutti i suoi amici e familiari a Lima gliel’avevano ripetuto per settimane dopo la scelta di andare da solo in Italia, quindi forse l’unico che non se n’era reso ancora conto era proprio lui. Chissà se Emma e Marianna sapevano di essere di così tanta ispirazione all’americano, con la loro solarità e la loro capacità di star bene dopo un momento di tristezza. Poi all’improvviso un lampo attraversò la sua mente: Emma… Marianna… Non le aveva sentite tutto il giorno! Blaine era uscito con Marianna quel pomeriggio!
A quel pensiero il ragazzo cominciò a nuotare velocemente verso la riva e, non appena arrivò sotto l’ombrellone, trovò Sebastian sorridente, intento a preparare un panino alla Nutella per merenda.
- Amore, il cellulare? – chiese paonazzo Kurt
- No oggi niente cellulare! Me l’hai dato appena siamo arrivati, non ricordi? Ora vieni a fare merenda, questa crema è squisita –
- No a me serve il cellulare Seb, ora – disse Kurt con tono fermo e questo fece rabbuiare il ragazzo più grande
- Cos’hai di così importante da fare eh? Ormai sei diventato popolare a Firenze e non puoi dedicare più un’intera giornata al tuo ragazzo? – Sebastian era rosso in viso, aveva urlato ma fortunatamente la spiaggia era vuota e nessuno aveva assistito a quello sfogo. Poi uno sconcertato Kurt rispose, più duramente dell’altro – Smettila di fare la vittima! Non sono una star, ma ho degli amici qui che hanno bisogno di me! –
- E io secondo te non ne ho bisogno? Non ho bisogno di te? Io ti sto perdendo e non posso permettere questa cosa, hai più complicità con Blaine a momenti che con me – a sentir nominare quel nome Kurt si infervorò nuovamente, non se l’aspettava – Cosa c’entra Blaine?!?! Ma se non lo conosco, lo conosco quanto lo conosci tu! Ma con Marianna sì magari e anche con Emma, perché con loro si può parlare, non devono sempre dimostrarsi più perfette di me!  - le parole gli uscirono come un fiume in piena, Seb parve sbiancarsi non appena le udì
- Io non voglio apparire perfetto, voglio solo dimostrarti quanto vali per me, quanto siamo perfetti noi insieme –
- Non devi controllare la mia vita Seb, non puoi proprio permettertelo. Non è colpa mia se sono riuscito a legare con delle persone qui, non è colpa mia se io con loro ho confidenza e tu no, non è colpa mia se riesci a conquistare le persone a Lima mentre qui ti senti bloccato. Io sto con te, sei il mio ragazzo e non hai nulla di cui temere, ma cercare di controllarmi è stato un colpo basso –
- Non mi pare che tu però abbia cercato il tuo telefono prima, mentre prendevamo il sole insieme – ribatté Sebastian, non rendendosi conto di aver peggiorato ulteriormente la situazione
- Hai ragione, perché sto bene con te. Ma sapevi dell’appuntamento tra Marianna e Blaine, sapevi che lei aveva bisogno che io le stessi vicino e un buon fidanzato magari, invece che far finta di nulla e cercare di distrarmi, se ne sarebbe ricordato e, sapendo che era importante per me, avrebbe cercato di interessarsene anche lui, ma tu devi avere sempre le cose sotto controllo. Ora, se non ti spiace, dammi il telefono e andiamo via, voglio tornare al dormitorio e farmi un doccia, domani comincia la quarta settimana di lezione – e così, in silenzio, i due raccolsero tutte le loro cose e andarono in macchina per poi ripartire alla volta di Firenze. Kurt prese il cellulare e rimase sconvolto nel vedere quante persone l’avessero cercato: 13 chiamate di Marianna, 7 di Emma, svariati sms delle due amiche e uno da un numero sconosciuto. Cominciò a leggere quelli delle amiche, prima disperate perché non lo trovavano poi gli ultimi, di ore dopo, abbastanza sconcertanti:
 
Da: Marianna
Tesoro! Non so dove tu sia finito,
avevo bisogno di te =( comunque l’uscita non
è andata male, ho una grande novità da
comunicarti! Tieniti forte =) dimmi quando
torni che ti chiamo. Kisses
M
 
Kurt non riusciva a capire se fosse un buon segno o meno, che sarà successo? Si saranno messi insieme? Avranno già deciso la data del matrimonio?
 
Da: Emma
Honey! Mi hai lasciata a comandare tutto
il piano da sola!! Comunque non so se sai la
notizia, insomma l’avevo sospettato eh,
però mi sento proprio stupida! Fammi sapere
quando torni, bacio!
 
No, a quanto pare non avevano scelto ancora il nome dei loro primi bambini, ma allora cosa sarà successo? Il cuore gli si fermò per un attimo quando lesse il messaggio dal numero sconosciuto
 
Da: Sconosciuto
Ciao Kurt, sono Blaine. Ascolta, non vorrei
aver spezzato il cuore alla tua amica oggi,
e non so a chi chiedere come sta, puoi
chiederle ancora scusa da parte mia?
A presto
B
 
‘ Blaine… Blaine ha il mio numero! ‘ fu il primo pensiero di Kurt, che però si sentì subito in colpa, non solo per non aver pensato a come potrebbe stare la sua amica con un ipotetico cuore spezzato, ma perché il suo sentimento più grande fu… entusiasmo? Sollievo?!
 
Appena arrivò al dormitorio scese dalla macchina salutando appena Sebastian che, dal canto suo, aveva mantenuto uno sguardo di ghiaccio per tutto il viaggio. Non aveva neanche provato a scusarsi, doveva smetterla di imporsi così, ormai iniziava ad apparire pesante anche se lo faceva solo a fin di bene.
Non appena salì in camera, Kurt rispose a Emma e poi chiamò Marianna, con il cuore in subbuglio, incuriosito e preoccupato.
- Kurt! Ma dove diavolo eri finito? –
- Scusa Marianna, so che dovevo essere reperibile – disse Kurt in tono dispiaciuto – ma ero al mare con Sebastian e mi ha nascosto il cellulare, lasciamo stare abbiamo litigato –
- Mi dispiace, non volevo che questa uscita vi facesse discutere-
- E’ un insieme di questioni, non ti preoccupare – la tranquillizzò Kurt che però non voleva parlare del litigio con Seb, ma di ben altro – Quindi? Ho ricevuto un sacco di messaggi disperati tuoi, di Emma, e persino uno di Blaine –
- Di Blaine? Ma… e che ti ha chiesto? –
- Mi ha chiesto come stavi, che era preoccupato per te e di chiederti ancora scusa da parte sua –
- Che dolce, è un ragazzo dolcissimo Kurt! –
Kurt di secondo in secondo capiva sempre meno – Quindi? Mi spieghi che è successo? Non sto più nella pelle! –
- Ok tranquillo! Allora, l’uscita è andata benissimo, abbiamo parlato dell’Italia e delle cose che abbiamo in comune, ripeto è una persona come poche al mondo –
- E quindi? Cos’ha fatto per spezzarti il cuore? –
- Spezzarmi il cuore? No, io dico solo che si tratta di sfiga certificata Marianna Di Stefano – commentò la ragazza ridendo
- Allora mi spieghi???? –
- Kurt, il fatto è che a Blaine non piaccio io –
- Ma… e te l’ha detto così? E questa cosa ti sembra tanto dolce e gentile?! –
- Kurt, non hai capito, a Blaine non piaccio per lo stesso motivo a cui non piaccio a te –
Kurt ci mise un po’ ma poi riuscì a collegare tutti i pezzi e a capire – Quindi vorresti dire che… -
- Sì caro, il bellissimo ragazzo che TU hai adocchiato dal pullman, proprio lui, è gay -.
Oh cavolo, questo complica decisamente la situazione.

 

Nota Autrici:
Buongiorno ragazzi nostri =P
Questa settimana ci trovate un po' acciaccate,
ma sicuramente non ci siamo dimenticate di voi!
Allora, che ne pensate di questo capitolo?
Immaginiamo ci sia qualcuno che fa il tifo
e che non vede l'ora di vedere Sebastian via,
lontano dai nostri beniamini =)
Che dirvi, tempo al tempo, le cose son più
complicate di quelle che sembrano ;)
Intanto speriamo che la storia vi stia piacendo,
e in caso ci farebbe molto piacere sentircelo dire =D
Ciao a tutti, buona lettura!
Alla prossima settimana

PerfectlyImperfect


 

  
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