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Autore: Ellies    16/10/2012    3 recensioni
"Era sempre stato Lorcan quello dubbioso, quello pieno di paure. Quello premuroso, che aveva fatto di tutto per farlo stare bene. Era anche quello che si era innamorato per primo. Fin da quando si era perso nella Torre di Grifondoro, e aveva incontrato i suoi occhi, aveva capito che era decisamente e irrimediabilmente fottuto."
Prequel di "Could you forget your first love?".
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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When you're gone.



Era sempre stato Lorcan quello dubbioso, quello pieno di paure. Quello premuroso, che aveva fatto di tutto per farlo stare bene. Era anche quello che si era innamorato per primo. Fin da quando si era perso nella Torre di Grifondoro, e aveva incontrato i suoi occhi, aveva capito che era decisamente e irrimediabilmente fottuto.
Non poteva essere una cotta da ragazzino quella che, a quasi diciassette anni, lo colpì come un Bolide in pieno petto, facendogli prima pensare attentamente che poteva solamente essere un bel ragazzo.
Pura attrazione fisica.
D'altronde lo sapevano tutti che era gay; non si era mai risparmiato un commentino sul culo di qualche Grifondoro, come per esempio James Sirius Potter. Però non sapeva che anche il suo fratellino avesse un didietro davvero niente male.
Ma quando cominciò a pensare a lui di giorno, di notte e soprattutto nudo, sotto la doccia, allora comprese che forse lo desiderava, lo desiderava molto, a giudicare dalla felicità del suo... Amichetto.
Ma aveva davvero capito di essersi innamorato quando si ritrovò accanto a lui, -beh, più che altro su di lui- una mattina, dopo che aveva avuto il coraggio di cadere dalla scopa mentre Lorcan stava per fare uno dei suoi tiri quasi-infallibili.
Lo aveva visto, sbiancare improvvisamente e perdere conoscenza, mentre si avvicinava pericolosamente al suolo. Aveva lasciato cadere la Pluffa e si era lanciato, letteralmente, verso di lui, afferrandolo per un braccio e tirandolo sulla sua scopa, prima di atterrare e poggiarlo delicatamente a terra.
Si era messo sopra di lui e delicatamente aveva cercato di svegliarlo.

Magari è come con le principesse, Lorcan, potresti provare a baciarlo.

Il ragazzo arrossì per quel pensiero, mentre fissava le labbra di Al riprendere un po’ del solito colorito roseo, e aprire gli occhi.
Fu sicuro che avesse visto la preoccupazione nei suoi occhi, le gote arrossate e forse anche qualcos’altro che in quel momento lo stava imbarazzando tantissimo, e cercò di alzarsi in tutta fretta.
Non poteva. Merlino, non poteva avere quelle reazioni in pubblico, davanti a tutta la scuola!
Ma Albus non voleva la stessa cosa, effettivamente.
Fu quello il momento in cui capì che l'amore aveva fregato anche lui: quando vide le sue labbra comporre il suo nome, come se fosse estremamente felice di vederlo, con le mani che erano andate a stringersi sulla sua divisa, come a non volerlo lasciar scappare. Di nuovo.
Dopo averlo fissato per qualche minuto negli occhi –probabilmente Albus avrà avuto il tempo di ripensarci, e giudicare che era un totale idiota-, sbattè i suoi, azzurri come il cielo e si riscosse, prendendolo delicatamente in braccio, e annunciando ai presenti che l’avrebbe portato in Infermeria.

Se fosse stato necessario avrebbe fatto lui l’infermierina.

Sei mesi dopo, un'estate passata a riflettere sui loro sentimenti ed entrambi con parecchi problemini da risolvere –molti dei quali comportavano un cavallo dei pantaloni da nascondere fin troppo spesso-, si erano messi assieme.


-

 
“Lorcan, smettila! Mettimi. Subito. GIÙ!”
Urlò il ragazzo dai capelli corvini, mentre il suo amorevole ragazzo lo sollevò di peso –nonostante Albus fosse decisamente troppo alto per i suoi gusti-, portandolo di nuovo sull'enorme tenda che Lorcan lo aveva costretto a stendere nel Parco.
“Resta qui...” Gli sussurrò languidamente all'orecchio, sfiorandogli la pelle attorno all'ombelico, scendendo poi sul lembo di pelle con le labbra e la lingua, facendolo gemere appena.
Cercò di divincolarsi, Albus, ma l'altro glielo impedì, intensificando quelle attenzioni.
Gli mancava, gli mancava troppo. Erano stati settimane, o mesi, senza sentirsi, ognuno troppo impegnato con la scuola, oppure con i corsi di Medimagia –per Lorcan- e Magisprudenza –per Albus.
Lo voleva un po’ per sé, come facevano prima di quegli impegni improrogabili che li avevano tenuti a distanza anche di migliaia di chilometri, in giro per l’Inghilterra.
Anche se le Facoltà erano vicine, tra di loro, -forse fin troppo- erano stati costretti ad andare in due periodi diversi dell’anno, e non erano riusciti ad incontrarsi.

“...Lorcan, basta.”
La voce di Albus lo rispose dalle sue riflessioni e il biondo alzò la testa, con lo sguardo appena oscurato. Con i pugni stretti, andò a sedersi dal lato opposto in cui stava Albus, chiudendosi in un silenzio ostile per alcuni minuti, per poi alzare lo sguardo.
“Perchè mi rifiuti, Al?”
“Io... Non ti rifiuto, Lorcan!”
Nella voce del piccolo Potter c’era una sorta di tacita rassegnazione, come se nemmeno lui fosse convinto dell’enorme bugia che gli aveva appena detto.
“Ah, no? Allora perchè ti stavo dando una splendida occasione di fare l'amore, davanti al Lago Nero al tramonto, come mi hai sempre -calcò duramente su quella parola- detto di voler fare, e ci ritroviamo a fissarci come due idioti?”

Era incredibile come riuscisse a ricordarsi sempre delle sue richieste, e molto più spesso di come soddisfaceva i suoi bisogni.

“Lorcan, io...”
“Hai un altro?”
Buttò fuori, e Albus spalancò la bocca, sgranando gli occhi smeraldini, allibito, mentre Lorcan si morse il labbro per la sua maledetta lingua lunga. 
“Come- come puoi davvero chiedermi una cosa del genere?”

Ma è davvero così assurdo, Albus?

Gli occhi azzurri del ragazzo erano appena lucidi. Albus sapeva che era così: poteva sembrare duro, all'esterno, o con gli altri, ma con lui tirava fuori il lato emotivo, che si rifiutava di far vedere a qualcun altro che non fosse lui.
“...Mi sento rifiutato, Albus. Lo capisci? -La voce era appena incrinata e seppe che stava per scoppiare.- È orrendo, come se non ti piacessi più, se ti fossi diventato indifferente. Non... -Albus vide che stava arrossendo, nonostante tutto- …non ti ecciti nemmeno più. Credi che non lo senta, che non me ne accorga? E’ già da un po’, da quando… Da quando siamo tornati.
Ti prego, dimmi che cosa ti succede, Albus. Se è colpa mia, se non ti faccio più nessun effetto, me ne andrò. Te lo prometto, non ti costringerò a restare con me.”

Albus si avvicinò a lui, asciugandogli le lacrime silenziose che non avrebbe mai voluto vedere scendere sul suo volto, sussurrandogli che lui era l’unico, con un macigno nello stomaco grosso come un Ippogrifo.


-

 
 
Erano seduti sul letto a baldacchino, Lorcan e Jeremy -che era il suo migliore amico, uno dei pochi di Corvonero, in effetti-.
Jeremy gli passava delle Api Frizzole ExtraLarge –Edizione Limitata!- una dopo l’altra, intascandone qualcuna per se, senza che Lorcan lo vedesse.
“Ci andiamo a fare un giro?” Propose poi, ormai decisamente irritato dal fatto che Lorcan stesse finendo la scatola  che aveva comprato solo due ore prima, in presa ad una crisi di depressione, come l’aveva definita lui.
Jeremy era sicuro che non esistessero crisi da depressione, anche perché Lorcan sembrava semplicemente solo depresso, altro che crisi.  Quelle le aveva quando non gli entrava più la maglietta nera che gli fasciava i pettorali inesistenti, ma che lui metteva solo perché Albus lo trovava sexy.
Ecco, era tornato di nuovo a pensare ad Albus, alla causa del malessere di Lorcan e delle sue crisi-tranquille, meglio dette “Occasioni per mangiare Api Frizzole a volontà senza che Jeremy possa dirmi nulla.”
Ma a lui stava bene, fino ad un certo punto. Però si era stufato di vederlo ingozzarsi di caramelle, e così l’aveva trascinato fuori dal Dormitorio, nei corridoi, tentando invano di farsi spiegare, in un modo più chiaro di qualche farfuglio, cosa fosse successo.
“Albus non mi vuole più.”
“E cosa ti fa pensare una simile sciocchezza?” Esclamò Jeremy, alzando un sopracciglio. Albus che non voleva più Lorcan? In quale diavolo di universo si erano ritrovati?
“Non vuole più fare l’amore con me. Ci provo, non insito se non vuole, ma sono settimane che non lo facciamo e…”
“Okay, okay. Non voglio sapere le condizioni in cui si trova il tuo- hai capito.
Ma la fortuna vuole che Albus sia proprio lì avanti e- E SCHERZAVO! Lorcan, vieni, ti è caduta un’Ape Fr-“
Ma il ragazzo non stava più ascoltando Jeremy, piuttosto la conversazione di Albus con un ragazzo che non aveva mai visto.
“Devi finirla di scrivermi. Non è stato nulla per me, io sto con Lo-”
E alzando il viso lo vide, vide il ragazzo che amava e che aveva sempre fatto tutto per lui, mantenere quella fredda espressione distaccata che usava con tutti, e avvicinarsi a loro. Per un momento, ebbe paura che lo volesse picchiare, schiaffeggiare. Aveva un’aria ferita che sapeva essere tutta colpa sua.
“Lorcan, io…”
“E’ finita.” Pronunciò duramente, eppure con uno strano tono piatto, senza guardarlo negli occhi.

Quegli occhi l’avevano fatto innamorare, e non poteva, non doveva guardarli in quel momento.

“C-cosa?”

Non dire che non te lo aspettavi, piccolo Al.

“E’ finita, Albus. Puoi- puoi scoparti chi vuoi, a questo punto. Questo ragazzo, chiunque tu voglia. A me non importa più.
Ti dimenticherò.”

E lo lasciò così, fermo nel mezzo del corridoio, consapevole che non l’avrebbe mai più rivisto, non avrebbe mai più potuto guardare quegli occhi verdi sorridere con lui, non avrebbe più potuto baciarlo, o fare l’amore.
Era stato così spiazzato, in quel momento, che non ce l’aveva fatta. Non aveva più pensato a nulla, tranne a fare la cosa giusta.
Non voleva più guardarlo allontanarsi da lui, costringere Albus ad una storia che ormai gli andava stretta.
Non aveva smesso di amarlo.
Ma non voleva più illudersi. 





Angolo dell'autrice.

Bene! Come promesso (ma a chi?!) ho fatto questo prequel che nello scriverlo mi ha distrutta. Davvero. Non potrei mai immaginare Albus e Lorcan separati, ma... Nulla è rose e fiori, no?
*Fa fuori una scatola di fazzolettini e parecchi barattoli di Nutella.*
Jeremy è Jeremy, il migliore amico disponibile che è anche piuttosto innamorato di Lorcan, ma non lo da minimamente a vedere. (Ma pensate un po' che stupido bravo.) Forse lo ritrovere in un'altra cosina, ma sssssh.

Poi, questa... Cosuccia qui va principalmente a Depa29 (che sono riuscita a citare, viva me!) che con il suo fantasticherrimo prequel (Can it be love?) mi ha fatto venire voglia di scriverne uno pure io.
Infine va a Domi, (la agsdhfrt Liechsley) che mi sta riempendo decisamente troppo di complimenti, e che non ringrazierò mai abbastanza, anche se così mi fa montare come deliziosa panna montata.
Uhm- panna.

Beh, se vi piace lasciate un commento, oppure no. Fate come vi pare! °O°

Hasta pronto,

El. 
   
 
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