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Autore: ColfersBackpack    16/10/2012    1 recensioni
Certo,le avventure estive sono piacevoli e divertenti...
Ma che succede se diventano qualcosa di più?
Ma sopratutto,che succede se dall'altra parte del mondo hai un fidanzato che ti aspetta?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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.Capitolo 13.

-ritorno a casa-

 

 

 

Questo capitolo è per voi ragazzi.

Grazie per aver creduto nella mia storia.

 

 

 

Sam alzò gli occhi verso l'orologio,nervoso.

Erano a malapena le sette di mattina,lui non aveva dormito un granché,e la stanchezza e lo stress iniziavano a farsi sentire.

Ma invece di tornare a letto,si alzò,si vestì in fretta e,una volta prese le chiavi della Vespa e il cellulare,lasciò la camera.

Puntò verso l'uscita dell'hotel,ma solo quando fu fuori si rese conto di cosa stava facendo,e si bloccò.

Non poteva piombare a casa di Quinn così all'improvviso.

Innanzi tutto,non sapeva nemmeno dov'era.

E poi,molto probabilmente le ragazze stavano ancora dormendo,e lui di certo non voleva svegliarle.

Sam si guardò intorno,chiedendosi cosa fare.

-Bhe,intanto datti una calmata- si disse -Mercedes è al sicuro e adesso starà dormendo tranquilla,e non avrebbe senso svegliarla solo per assicurarsi che stia bene-

Quindi mandò un messaggio a Rachel,per dirle di avvisarlo quando si sarebbero svegliate,e poi si avviò verso un bar per prendersi un caffè e mettere qualcosa sotto i denti.

 

 

***

 

 

-Buongiorno- esclamò Quinn entrando in cucina.

-mmh-

La bionda alzò un sopracciglio,preoccupata -Rachel,stai bene?-

Domanda che,come risposta,ottenne un altro grugnito.

Quinn si avvicinò a Rachel,che era seduta sulla sedia,appoggiata con braccia e testa sul tavolo -Che c'è?-

-E' stato un inferno-

-Cosa? Stanotte?-

Rachel annuì,chiudendo gli occhi -Non ho dormito per niente,Mercedes continuava ad avere incubi,si agitava,urlava nel sonno e piangeva,e io cercavo di tranquillizzarla,senza riuscirci.

E' successo più o meno fino alle quattro,poi si è finalmente addormentata,ma io continuavo a svegliarmi perché mi sembrava di sentirla piangere o cose del genere,e non ho chiuso occhio-

-Oh tesoro,mi dispiace...perché non vai un po' sul divano a riposarti? Tanto Mercedes dorme,e se si sveglia ci penso io-

-Non lo so,magari con un caffè mi sistemo e....-

-C'è ancora il mio odore- sussurrò Quinn al suo orecchio – Ti sembrerà di dormire con me-

-Ti odio Quinn- esclamò poco dopo Rachel,alzandosi dalla sedia -Non puoi sfruttarmi così-

La ragazza rise,facendo spuntare un sorriso anche a Rachel -Dai vai a dormire- disse,baciandole dolcemente la fronte.

Quando sentì le molle del divano cigolare,la ballerina si appoggiò al tavolo,mordendosi il labbro; era preoccupata,ma non solamente per il fatto di Mercedes: oramai mancavano solo due giorni alla fine della settimana,e quindi al ritorno di Rachel in America,e loro non ne avevano ancora parlato.

Certo,erano successe un sacco di cose,e non ne avevano avuto tempo,ma Quinn iniziava a temere che Rachel evitasse l'argomento di proposito.

E lei di certo non avrebbe detto niente,nel caso che non la volesse portare con sé a casa.

Per lei non sarebbe stato un problema; amava l'Italia e le piaceva il suo lavoro,ma se Rachel glielo avesse chiesto si sarebbe trasferita anche nella giungla per vivere in mezzo ai gorilla.

E si sarebbe fatta valere se qualche scimmione si fosse azzardato anche solo a sfiorare la sua fidanzata.

Ma non voleva dirlo alla ragazza che ora dormiva beatamente sul suo divano per paura che lei la considerasse solo una...cotta,o un'avventura estiva,e non la volesse con sé una volta tornata a casa.

Dopotutto aveva anche un fidanzato che la aspettava,anche se le aveva giurato che l'avrebbe lasciato comunque.

Quinn scosse la testa,sconsolata: per lei Rachel era molto più che una cotta o un'avventura estiva,ma non voleva metterla a disagio,costringendola a portarsela dietro come “bagaglio indesiderato” ;una volta tornata in America avrebbe dovuto dare delle spiegazioni su di lei,e la ragazza poteva capirla se non se la sentiva.

Dopotutto mancava veramente poco alla partenza,e se ancora non le aveva detto niente probabilmente la conclusione era una sola: non voleva portarla con sé.

Gli occhi della bionda divennero lucidi,mentre lei si dava della stupida per aver passato così poco tempo con Rachel; aveva sprecato così tanto tempo per dichiararsi,per fingere di essere arrabbiata con lei quando l'aveva lasciata a casa dopo la litigata,per pensare al lavoro...e poi avevano dovuto consolare Kurt,poi pensare a Mercedes...certo,le ultime due cose le avrebbe fatte comunque,ma si rese conto con orrore che,su due settimane in cui Rachel era stata in Italia,ne avevano passata insieme solo una,o anche meno.

Avevano sprecato tempo prezioso che non sarebbe più tornato indietro,e ora aveva solo due giorni da passare con la sua fidanzata,prima che se ne tornasse a casa.

 

 

***

 

 

-Tutto a posto tesoro?-

Kurt si girò,trovando Blaine che lo fissava con interesse.

-Io..si,tutto a posto-

-Kurt,ti prego,ti ho perdonato e ho accettato di ricominciare tutto da capo,non farmi pentire della mia scelta- esclamò lui serio.

Kurt sospirò -Okay,scusa. Niente,stavo solo pensando a..come dirlo a..a..Sebastian-

Blaine si incupì immediatamente,tanto che il soprano dovette avvicinarsi a lui e afferrargli il viso con le mani,in modo da poterlo guardare negli occhi -Io ho scelto te. Lo sai,e continuerò a ripetertelo all'infinito,ti amo e sono immensamente felice che tu abbia deciso di perdonarmi. Ma non mi sembra giusto partire senza dire nulla a Sebastian,non trovi? Sarebbe alquanto maleducato e meschino-

-Perché infatti lui non è stato maleducato e meschino,proprio per niente-

-Hai ragione- acconsentì Kurt -Ma io non sono così,quindi ora lo chiamo,gli chiedo di vederci e gli spiego la situazione-

-E quale sarebbe questa situazione?-

-Che dopodomani torno a casa,con te,che mi dispiace ma ho scelto te,e che se vuole possiamo rimanere amici e sentirci con e-mail o roba simile-

-Se vuole potete rimanere amici? E' un po'...patetico,non ti pare?- azzardò Blaine,continuando comunque a tenere il broncio.

Kurt rifletté per un secondo -Hai ragione,sarebbe ridicolo dirgli una cosa del genere,probabilmente lui non vorrà più sentirmi e mi manderà a quel paese-

-Si deve solo azzardare a dire una cosa del genere e lo trucido-

Kurt sorrise -Grazie mio cavaliere dalla brillante armatura,ma non ce ne sarà bisogno. Dai,prova a metterti nei suoi panni-

-Va bene- si arrese il riccioluto -Ma io vengo con te-

-Ehm,Blaine,se iniziate a fare a botte io non vengo a dividervi,e poi non voglio che vi rompiate qualcosa o vi facciate male. Quindi,non se ne parla nemmeno. Tanto sarà una cosa veloce,non succederà niente tra noi,hai la mia parola-

-E come posso io fidarmi della tua parola?-

Kurt guardò Blaine ferito,ma poi riabbassò lo sguardo -Capisco. Hai ragione,la mia parola non vale più niente. Allora puoi venire,ma promettimi che non alzerai le mani-

-Va bene- acconsentì il ragazzo -Senti Kurt,scusa se prima sono sembrato un po'...duro-

-No no,hai assolutamente ragione,la mia parola non significa più nulla oramai- disse lui con un sorrise un po' triste -Ma riconquisterò la tua fiducia,e un giorno non dubiterai più delle mie parole. Ora,passami il cellulare per favore,così chiamo Sebastian e chiudiamo questa storia-

Blaine si avvicinò alla scrivania,prima di fermarsi,guardarsi intorno e chiedere perplesso -Ehi aspetta un attimo...dov'è Mercedes?-

 

 

***

 

 

-Buongiorno dormigliona-

Mercedes alzò gli occhi entrando in cucina,e si trovò davanti Quinn che le sorrideva gentilmente -Vuoi un caffè?-

-Si,grazie-

La bionda annuì e si girò verso i fornelli mentre Mercedes si sedeva -Ehi Quinn,volevo ringraziarti. Insomma,a malapena mi conosci e mi hai aperto la porta di casa tua,mi hai fatto dormire nel tuo letto,mi hai trattata come se fossi la tua migliore amica...quindi grazie mille,davvero,lo apprezzo molto. E mi dispiace per tutto il disturbo-

-Oh Mercedes non preoccuparti,la porta di casa mia è sempre aperta,e non hai disturbato affatto,davvero-

-So di aver disturbato,insomma te e Rachel magari avreste voluto passare una serata romantica insieme o cose del genere...-

Quinn si sedette accanto alla ragazza,prendendole la mano -Tesoro,tranquilla,non importa. Te sei molto più importante di una serata romantica con Rachel-

Mercedes annuì poco convinta -Aspetta,ma dov'è Rachel?-

-Sta...dormendo sul divano- ammise la bionda

-Oh lo sapevo,non l'ho fatta dormire stanotte,vero? Ho avuto un sacco di incubi,probabilmente non ha chiuso occhio per colpa mia...-

-Shh,shh- sussurrò Quinn,guardandola come per chiedere il permesso di un abbraccio.

L'altra annuì,così la strinse tra le braccia,accarezzandole gentilmente i capelli -Mercedes,stai tranquilla,sono sicura che a Rachel non importa dormire,ha preferito consolare e aiutare te,e questo perché lei è una ragazza fantastica-

-Sei proprio innamorata,eh?- sorrise Mercedes.

-Si vede tanto?- continuò Quinn,felice che la ragazza stesse parlando tranquillamente,senza crisi di panico o cose del genere.

-Oh si,credimi. E mi dispiace per stasera,ma sono sicura che vi potrete rifare una volta tornate a casa-

Quinn sorrise,dopo aver visto la luce negli occhi di Mercedes; non c'era buio,non erano vuoti,ma vivi e vispi,e questo non poteva che essere un buon segno.

Inoltre aveva lasciato che la toccasse e che la abbracciasse; certo,lei era una ragazza e quindi probabilmente non le ricordava l'aggressione,ma erano comunque passi avanti.

Evidentemente Mercedes era davvero una ragazza forte come sembrava.

La bionda,persa in questi pensieri,ci mise un po' a capire cosa voleva dire la frase -Aspetta,”tornate a casa”? Nel senso,insieme? In America?-

La ragazza sembrò stupita -Ma certo Quinn,cosa pensi,che ti lascerà qui da sola? Guarda che anche lei è cotta di te,si vede lontano un miglio. Probabilmente non vede l'ora di presentarti a tutti i suoi amici e alla sua famiglia-

Una piccola luce di speranza si accese nel cuore della ballerina,che però la soppresse subito; non voleva illudersi,se poi le cose non fossero andate come si aspettava ci sarebbe stata troppo male.

Probabilmente la stessa luce apparve e sparì subito dopo sul suo viso,visto che Mercedes si fece più vicina -Quinn,che c'è?-

La ragazza scosse la testa -Bhe,sarebbe davvero meraviglioso Mercedes,ma non credo finirà così. Insomma,tra due giorni partite e tornate a Lima,e lei ancora non mi ha detto niente...non credo che mi porterà con se-

-Ma ne avete parlato? Le hai detto che vuoi venire?-

-No,e non lo farò nemmeno. Non voglio costringerla a portarmi con sé se non vuole,non voglio farla sentire in imbarazzo. Se mi lascerà qui,la cosa mi distruggerà,ci starò malissimo,ma non glielo farò vedere,la saluterò senza lacrime e urla di disperazione,la guarderò andare via,e poi una volta sola mi sfogherò,piangerò,urlerò e distruggerò soprammobili. Ma lei non lo verrà a sapere,e penserà che io l'abbia dimenticata. Ma io non la dimenticherò-

Mercedes la fissò intensamente per qualche secondo,prima di dire -Cara,ma non hai pensato che anche lei magari ragiona così? Insomma,sarà convinta che tu non vuoi andare con lei,che ami troppo l'Italia,che ami la tua vita e il tuo lavoro,e non ti dirà niente per non costringerti a dirle no. Ti saluterà diplomaticamente,e poi a casa urlerà,si dispererà e si darà della stupida per averlo fatto,pentendosi di non avertelo chiesto. E' questo che vuoi?-

-No,assolutamente no,lei deve essere felice-

-Appunto,quindi parlane con lei. Spiegale che vuoi andare a casa con lei e che vuoi far parte della sua vita. E se ti dirà di no,pazienza,poi potrai sfogarti. Ma penso sia meglio sentirsi dire no,piuttosto che vivere con il dubbio del “e se...?”-

Quinn si morse il labbro,insicura.

-Pensaci,d'accordo?-

-Okay- si arrese la bionda -Oh,il tuo caffè,me ne ero dimenticata..-

-No,non importa,non mi va più. Tranquilla,sto bene- aggiunse immediatamente,dopo aver visto lo sguardo preoccupato che la ballerina le aveva lanciato -Vado in bagno,tu intanto pensa a quello che ti ho detto,va bene?-

Quinn annuì sovrappensiero,così Mercedes si alzò e si chiuse in bagno.

Aprì l'acqua della doccia,in modo che coprisse i rumori,poi scivolò lungo la porta e,una volta a terra,scoppiò a piangere,coprendosi la bocca per non fare rumore.

Era dura,più dura di quanto pensasse: era come se una parte del suo cervello volesse ricordarle continuamente cosa era successo,facendole tornare in mente i suoni,le sensazioni,gli odori della sera prima.

E per quanto lei provasse a dimenticarle o a non pensarci,il cervello era lì a ricordarle come l'avevano toccata,come avevano riso tra di loro,come lei non era riuscita a muoversi,bloccata completamente dal terrore...e poi era arrivato Sam e l'aveva salvata. Letteralmente.

Sam.

Il pensiero attraversò la mente della ragazza come un lampo.

Chissà com'era preoccupato per lei.

Da quanto non aveva sue notizie? Dalla sera prima?

O Quinn e Rachel gli avevano detto qualcosa?

Sarebbe arrivato lì,a casa di Quinn? No,non sapeva dove si trovava. A meno che le ragazze non glielo avessero detto.

E se lui si fosse presentato lì,dicendo di volerla vedere?

Ce l'avrebbe fatta?

Sarebbe riuscita a parlargli,a trattarlo normalmente o gli avrebbe fatto venire in mente solo brutti ricordi?

Con Rachel e Quinn andava tutto bene,ma loro erano ragazze,era diverso.

Sarebbe stata così forte da poter affrontare l'incontro con un ragazzo?

E questo le fece venire in mente anche un'altra cosa: Kurt.

Cosa sapeva lui?

Sapeva qualcosa?

Magari non sapeva nulla,si aspettava che andasse a dormire all'hotel,e non vedendola tornare si era preoccupato,era andato alla polizia e aveva denunciato la sua scomparsa.

Mercedes era abbastanza sicura che l'avrebbe fatto.

Ma prima avrebbe chiamato Quinn e Rachel,no?

Non avrebbe agito di sua volontà,così senza pensare.....Mercedes scosse la testa: agire d'istinto e senza preoccuparsi delle conseguenze era proprio da Kurt.

Così si alzò,chiuse l'acqua e andò in camera; accese il cellulare e non restò troppo stupita nel trovare svariate chiamate e messaggi da Sam e Kurt,e due persino da Blaine.

Che fare?

Non sapeva se aveva la forza di parlare con qualcuno; sopratutto con Kurt,avrebbe significato dovergli spiegare cosa era successo,e decisamente non se la sentiva.

Ma anche parlare con Sam non sarebbe stato affatto facile.

La ragazza restò a fissare il cellulare per qualche minuto,prima di prenderlo e portarlo in cucina.

-Quinn,puoi farmi un favore?-

-Certo,dimmi pure-

Quando vide il telefono,con le chiamate e i messaggi,capì al volo -certo Mercedes,dammi pure che faccio io-

-Grazie Quinn- sorrise Mercedes abbracciandola -Sei la miglior fidanzata-della-migliore-amica al mondo-

La ragazza rise,abbracciandola a sua volta -Grazie mille,è il miglior complimento che abbia mai ricevuto,dico davvero-

 

 

***

 

 

Kurt camminava nervoso avanti e indietro,aspettando l'arrivo di Sebastian.

Ogni tanto lanciava occhiate a Blaine,che lo aspettava dall'altra parte della strada,per rassicurarlo,poi si voltava e il panico lo assaliva.

Cosa avrebbe detto a Sebastian? Voleva davvero ferirlo così?

No,assolutamente,ma quello che aveva fatto,per quanto bello e piacevole,era stato molto scorretto nei confronti di entrambi,e ora che aveva finalmente preso una decisione,non poteva farsi venire mille altri dubbi.

Ma quanto poteva essere giusto quello che stava facendo,se solo il pensiero gli stringeva lo stomaco e gli faceva venire la nausea?

Kurt guardò di nuovo Blaine,che gli lanciò un sorriso d'incoraggiamento,e si convinse che stava facendo la cosa giusta.

Il suo posto era con Blaine,col primo ragazzo che aveva baciato,col suo primo vero amore,e non con un ragazzo conosciuto in una vacanza.

A questo punto l'unica cosa che voleva era chiudere definitivamente quella faccenda,e si guardò intorno nervoso,con la paura che Sebastian avesse deciso di dargli buca.

Si erano dati appuntamento vicino al ristorante di Tonino,dove aveva avuto luogo il loro pranzo disastroso,in modo che Kurt e Blaine avessero saputo poi come tornare in hotel.

Quando il soprano stava seriamente iniziando a temere che Sebastian non sarebbe venuto,si senti chiamare.

Si girò e lo vide,che camminava verso di lui.

Prese un respiro profondo e gli andò incontro -Ciao Sebastian-

-Volevi parlarmi?- tagliò corto lui.

-Si,io...ecco...- vuoto totale. E pensare che si era preparato tutto il discorso. Ma ora,con quegli occhi verdi che lo fissavano,tutto era diventato più difficile.

-Senti Kurt,ho capito. Ho visto il nanerottolo sull'altro marciapiede. Strano che non si sia mescolato tra i bambini che sono passati due minuti fa,l'altezza più o meno è quella. Probabilmente si sono spaventati per tutto quel coso che ha in testa e che assomiglia terribilmente a una leccata di mucca-

-Hai finito?-

-Bhe,prima volevo commentare quell'orrendo papillon che indossa,si rivelerebbe utile solo nel caso in cui qualcuno volesse strozzarlo...ma non penso che nessuno gli si avvicinerebbe,resterebbe prima abbagliato dai pantaloni giallo evidenziatore...almeno non rischiate di essere rapiti,derubati o uccisi-

Kurt alzò gli occhi al cielo -E' inutile che cerchi di farmi cambiare idea così-

-E come devo fare allora? Dimmelo,e io lo farò-

-No Sebastian. Mi dispiace,davvero,ma io ho scelto lui. Sono stato un ingrato a trattarlo come l'ho trattato,lui non se lo meritava,l'ho deluso e ferito-

E io invece me lo merito? E' giusto che sia io quello deluso e ferito,vero? Perché finché siamo da soli io sono meraviglioso,ma quando poi spunta lui io divento solo un peso. Sono sempre stato la ruota di scorta,una semplice avventura,tanto per distrarsi e non pensare al fatto che eravate divisi. L'amore vero trionfa su tutto,alla fine,non è vero?-

-Non sei stato una distrazione,tanto per divertirmi mentre ero da solo,okay? Su questo puoi stare certo. Ma non posso ferire così Blaine,ho perso la sua fiducia ed ora sto combattendo per riaverla-

-Però puoi ferire così me,giusto?-

-Sebastian,io non vorrei dover...-

-No Kurt,senti: va bene. D'accordo hai scelto lui,me ne farò una ragione,ma non provare a dirmi che mi ami,che mi hai mai amato e che on vorresti dover scegliere,ma sei obbligato. Perché sono tutte cazzate,e non credo proprio che tu abbia il diritto di continuare a mentirmi-

Kurt abbassò lo sguardo,prima di rialzare la testa e fissare i suoi occhi in quelli di Sebastian -Okay,hai ragione. Mi dispiace. Tra due giorni torniamo a casa,e mi sembrava giusto dirti come stanno le cose,invece di scappare senza avvisarti-

-Bene- esclamò Sebastian,senza distogliere lo sguardo – Grazie per averlo fatto-

Kurt accennò un sorriso triste.

-Dovresti andare- sussurrò Sebastian,accennando a Blaine .Non vorrei che si trasformasse da Pisolo a Brontolo e mi inseguisse con quelle gambine corte,brandendo un'ascia-

-Brontolo non aveva un'ascia. Nessuno dei sette nani aveva un'ascia-

-Lo so,ma essere inseguiti da un nano con un'ascia dovrebbe far più paura che essere inseguiti da un nano che ti manda contro gli uccellini incantati del bosco,no?-

Kurt sorrise -Si,dovrebbe-

-Allora..ciao Kurt-

-Ciao Sebastian. E' stato bello conoscerti,dico davvero-

Lui annuì distratto,e i due si avviarono dall'altra parte delle strada,dove Blaine li fissava intensamente; quando Sebastian gli passò davanti accennò a un saluto,che venne prontamente ignorato dal ragazzo,che proseguì per la sua strada.

-Com'è andata? Devo dormire con un occhio aperto stanotte?- chiese Blaine con un sorriso.

-E' andata...bene. Pensavo che sarebbe stato più...traumatico-

-Questo perché lui si è comportato da uomo e non ha fatto scenate-

-Hai ragione. Dopotutto lui non è una primadonna come me-

I due risero,prendendosi per mano.

-Tranquillo Kurt,nesso è più primadonna di te,neanche Rachel-

-A proposito di Rachel,forse è meglio se la chiamo,Mercedes non mi risponde e io inizio ad essere davvero preoccupato-

Blaine non ebbe il tempo di rispondere che il cellulare di Kurt squillò -E' Mercedes- esclamò sollevato il soprano,prima di rispondere -Ehi Mercedes,ci stav...Quinn? Ma cos...-

Kurt si bloccò,ascoltando preoccupato -D'accordo,arrivo subito-

Blaine lo guardò stupito -Che succede?-

-Mercedes,è successo un casino,devo andare da Quinn,lei è lì con le ragazze. E no Blaine,non puoi venire. Mercedes è stata aggredita da alcuni ragazzi,non so nemmeno se vorrà vedermi-

Il riccioluto si fece subito più serio -Cosa? Ma come..?-

-Non lo so,ma appena arrivo e mi dicono qualcosa ti chiamo,okay?-

Il ragazzo annuì preoccupato -Fammi sapere-

 

 

***

 

 

Quinn aveva appena chiuso la conversazione con Kurt,che qualcuno suonò insistentemente il campanello.

Andò ad aprire,e non fu molto sorpresa di trovarsi davanti Sam,che guardava preoccupato dietro di lei -Come sta? E' tutto a posto? Posso vederla?-

-Sam,Sam,aspetta un attimo. Ha detto che vuole provare a vedere te e Kurt,ma non sappiamo come reagirà,okay? Dopotutto non è passato nemmeno un giorno,quindi non prendertela se non ti vuole vedere o se si comporta in modo strano-

-Certo,non preoccuparti. Dov'è? Mercedes!- urlò poi a una figura che si era mossa nel corridoio

-Eh?- rispose questa.

-Oh scusa Rachel,pensavo che...-

-Si si ho capito- disse la bruna con uno sbadiglio -Ma ti pregherei di non urlare così,non è esattamente il massimo farsi trapanare un timpano appena svegli-

-Okay,scusa. Ora posso..-

-Quinn per piacere lascialo entrare prima che sfondi la porta-

La bionda si fece da parte,mentre Sam entrava silenziosamente in casa.

-Dov'è?- sussurrò circospetto.

-Non c'è bisogno di sussurrare Sam,non sei in un film di spionaggio-

Il ragazzo sbuffò.

-Comunque è in salotto,prima stanza a sinistra-

Il ragazzo annuì e si avviò con passo infermo verso la sala.

-Mercedes?- chiamò,affacciandosi alla porta.

-Oh ciao Sam- rispose lei,seduta sul divano.

Il ragazzo restò sulla porta,indeciso su cosa fare.

-Puoi...puoi entrare,credo-

-Mercedes,se non ce la fai non ho problemi a..-

-No no,entra pure. Dico davvero,porta il tuo meraviglioso sedere qui- aggiunse,visto che Sam sembrava ancora indeciso.

-Ai suoi ordini signora- sorrise lui,prima di avvicinarsi al divano.

-Allora- aggiunse dopo qualche secondo -Come stai?-

Mercedes annuì,stringendo le labbra -Bene,dopotutto. Sarebbe potuta andare molto peggio-

Sam annuì,a disagio.

Non sapeva cosa dire,cosa fare,cosa non dire e cosa non fare.

Fu la ragazza a interrompere il silenzio -Allora Sam,come va?-

-Vuoi la verità,Mercedes?-

Lei annuì diventando più seria,visto il tono di voce che aveva usato il ragazzo.

-Bene,allora mi sento malissimo,davvero. Mi sento...in colpa,stanotte non ho dormito per la preoccupazione,e mi sono dovuto trattenere per non piombare qui alle sette di mattina. Mi dispiace,è colpa mia e...no,per favore,non interrompermi. Non dirmi che non è successo niente e che stai bene. Non minimizzare la cosa. Tu non stai bene. Semplicemente,non vuoi che gli altri soffrano per causa tua,e quindi fingi che sia tutto a posto,fingi di esserti dimenticata di tutto,fingi che non sia mai successo. Ma non puoi fingere così Mercedes,non per sempre. Dovresti sfogarti,invece di tenere tutto dentro. E sappi che,se vuoi,io sarò sempre qui per ascoltarti-

La ragazza annuì -Hai ragione,grazie mille. Ma sappi che non è stata colpa tua,assolutamente-

Sam era poco convinto,ma sorrise lo stesso -Certo. Allora,che ne dici di..- si interruppe un attimo,tendendo l'orecchio -Ehi,hai sentito?-

La ragazza annuì,mentre dall'altra stanza provenivano delle voci.

Entrambi riconobbero Rachel che sussurrava qualcosa e cercava di tranquillizzare qualcuno,mentre Quinn sbuffava per la troppa confusione che stavano facendo.

-Vado a vedere cosa succede-

-No Sam,per piacere- rispose velocemente Mercedes -Rimani qui,non lasciarmi da sola-

-Ma Mercedes,devo andare a contr...-

La ragazza lo stava implorando con gli occhi,e il biondo notò che il respiro le si era fatto più veloce,mentre le mani le tremavano leggermente.

-Va bene- esclamò -Non preoccuparti,ci sono qua io,okay? Non vado da nessuna parte-

La ragazza annuì,cercando di tranquillizzarsi.

Pochi secondi dopo,sentì una voce più che conosciuta chiamarla -Mercedes? Tesoro,posso entrare?-

Mercedes si alzò di scatto dal divano,trattenendo le lacrime -Kurt!-

La faccia del ragazzo sporse timidamente dalla porta -Mercedes...mi dispiace se arrivo solo ora,ma ho lascia-

Non fece in tempo a finire la frase che la ragazza gli era già davanti -Dovreste smetterla di scusarvi tutti- un sorriso le illuminò il volto,mentre accarezzava lentamente la mano del ragazzo.

Kurt rimase immobile,mentre lei gli sfiorava dolcemente il palmo,per arrivare poi alle dita.

-Scusa Kurt,ma più di così io non-

-Anche te dovresti smettere di scusarti,sai?- disse Sam,che si era avvicinato curioso -Piacere,Sam- disse poi rivolgendosi a Kurt.

Questo si aprì in un sorriso,stringendogli la mano -Kurt- prima di sussurrare a Mercedes -E' carino-

-Vi lascio soli- esclamò a un tratto Sam -Avrete un sacco di cose da raccontarvi,immagino-

-Va bene- rispose Mercedes -Ma non te ne andare,okay?-

Il biondo sorrise -Non preoccuparti,non vado da nessuna parte-

 

 

***

 

 

-E' con lei?- chiese Quinn,quando Sam entrò in cucina.

-Si. Lei l'ha...toccato,gli ha accarezzato la mano. E'...è un buon segno,no?-

Le ragazze si scambiarono uno sguardo,sorridendo -E' un ottimo segno- dissero insieme,ridacchiando.

-Ma non te la prendere se ha toccato Kurt e non te,dopotutto lo conosce da una vita e non c'era ieri sera,quindi magari non lo ricollega all'aggressione- aggiunse poi Rachel,diventando più seria.

Sam sorrise -Non sono geloso. Davvero,adesso sono solo incredibilmente felice-

-E' giusto così-

Passarono circa un'oretta seduti al tavolo,a parlare del più e del meno,prima che Kurt spuntasse dal nulla,come più o meno era sua abitudine -Sta abbastanza bene. Abbiamo parlato,ha voluto raccontarmi di ieri sera anche se le ho assicurato che non ce n'era bisogno,ma non ha avuto crisi o cose del genere. Poi abbiamo parlato di altre cose,come due vecchi amici. E,a questo proposito...voi due- disse indicando Rachel e Quinn -Uscite. Andate a pranzo fuori. Qui ci pensiamo io e Sam. Avete bisogno di chiarire alcune cose. E non contradditemi,sono ordini che vengono direttamente dal capo-

Le due si alzarono con inquietante sincronia un sopracciglio,incredule,quando spuntò Mercedes sulla soglia -Per capo intende me- esclamò,facendo sobbalzare tutti -Quindi ora vi vestite e uscite-

Ci fu un rapido scambio di sguardi,prima della resa -D'accordo. Vado a vestirmi- disse Rachel,alzandosi.

-Vengo anch'io- aggiunse Quinn,che passando davanti a Mercedes le sussurrò un -Grazie-

 

 

***

 

 

-E' la cosa più buona che abbia mai mangiato- esclamò Rachel,addentando il suo panino.

-Tesoro,è solo un panino-

-Bhe,è un panino italiano,e il cibo italiano è sempre più buono-

La bionda sorrise -Come vuoi-

Ci fu qualche minuto di silenzio,mentre le due,sedute su una panchina vicino casa,mangiavano e riflettevano-

-Rachel,devo dirti una cosa- esclamò a un tratto Quinn,smettendo di mangiare e girandosi meglio verso l'altra,in modo da poterla guardare negli occhi.

-Che succede?-

Quinn prese un respiro profondo -Io...vorrei tornare in America. Con te-

Rachel quasi si strozzò col boccone che stava masticando,ed ebbe bisogno di qualche pacca sulla schiena per non morire soffocata.

-Rachel,io ti amo,e vorrei passare molto più tempo con te. Queste settimane abbiamo sprecato un sacco di tempo,e la cosa mi sta distruggendo. So che portarmi con te significherebbe dare delle spiegazioni a un sacco di persone,ma io ti prometto che sarò lì per aiutarti e sostenerti,per consolarti e per amarti,sempre. Se non ti senti pronta possiamo anche fingere che siamo solo amiche,mi va bene. Ma voglio stare con te. Certo,solo se anche tu lo vuoi. Altrimenti,dimmelo,e io non insisterò e rimarrò qui-

-Quinn,come puoi anche solo pensare che io non ti voglia portare con me?-

La bionda fu colta alla sprovvista -Bhe,non ne abbiamo mai parlato,pensavo che non volessi...-

-Non ti ho mai detto niente perché..perché...avevo paura. Paura che tu volessi restare qui. Ma speravo che tu venissi con me. Avevo già pensato a una festa o una cosa del genere per dare la buona notizia a tutti-

Le due risero spensierate,come non facevano da giorni.

Un enorme masso si era tolto dalle loro spalle,e ora erano più fiduciose.

Sarebbero state insieme,non importava dove o quando.

 

 

***

 

 

I due giorni passarono velocemente,e il giorno della partenza sera ormai arrivato.

Quinn e Rachel erano più innamorate che mai,Blaine ricominciava ad avere fiducia in Kurt,e Mercedes stava un po' meglio.

Le valigie erano già sui taxi,mentre Kurt,Blaine e Sam lasciavano l'hotel: si sarebbero incontrati con le ragazza direttamente all'aereoporto.

-Vi mancherà Napoli?- chiese Sam,mentre salivano sulla macchina.

-Sicuramente. E' una città meravigliosa- esclamò Kurt,mentre l'auto partiva,mostrando loro la città per l'ultima volta.

-Non posso che essere d'accordo con Kurt. Un pezzo del nostro cuore rimane qui-

-Bhe,chi dice che non ci tornerete?-

-Se torneremo,dovrò stare molto più attento alle guide degli hotel- esclamò Blaine,ricevendo come risposta una gomitata da parte di Kurt.

I tre osservarono le strade,le case,i castelli,le persone; Kurt si sentiva come la prima volta che era arrivato,due settimane prima.

Era incredibile che fosse passato tutto quel tempo,sembrava il giorno prima che la pioggia gli aveva dato il benvenuto.

Ora invece il sole brillava alto nel cielo,e Kurt pensò che,nonostante tutto,Napoli gli sarebbe mancata davvero.

Aveva qualcosa di magico.

All'aereoporto Sam vide subite le ragazza e corse da Mercedes,che era piuttosto scossa e spaventata da tutta la gente e i ragazzi che le passavano accanto.

Ma non appena vide la massa di capelli biondi si tranquillizzò e sorrise.

Fecero il check-in,aspettarono il loro volo,ed infine salirono sull'aereo.

-Ti mancherà?- chiese Rachel a Quinn,che guardava pensierosa fuori dal finestrino.

La bionda si voltò verso di lei per sorriderle e darle un bacio veloce -Si,ma non importa. Tu mi saresti mancata molto,molto di più-

Nei sedili dietro,Sam e Mercedes si sorridevano.

Poi,ad un tratto,lei avvicinò lentamente al ragazzo,che la fissò stupito.

Lei sorrise timidamente,prima di posare la sua mano su quella di Sam.

Il biondo si commosse,restando in silenzio; sperò di riuscire a comunicarle con gli occhi quanto ne fosse grato e onorato:ci riuscì,perché lei sorrise e rimase a fissarlo con gli occhi colmi d'amore,senza rompere quel silenzio magico che si era creato.

Le hostess spiegarono le varie regole di sicurezza,mentre l'aereo si accingeva a partire.

-Tutto a posto?- chiese Blaine,guardando il suo ragazzo.

-Si,grazie a te- sorrise lui,stringendogli la mano.

Mentre ricordavano di spengere i cellulari,quello di Kurt vibrò.

Il ragazzo guardò stupito il messaggio.

Era di Sebastian.

A Napoli piangi due volte: la prima quando arrivi,e la seconda quando parti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

* Angolo dell' “autrice” (?) *

Eh già,è finita. Detto così suona veramente male çç

Mi scuso per il ritardo,ma ho avuto un sacco da fare.

Vorrei ringraziare tutti.

Tutti quelli che hanno creduto nella mia storia.

Tutti quelli che l'hanno seguita.

Tutti quelli che hanno recensito,e tutti quelli che hanno letto in silenzio.

Tutti quelli che hanno dato una possibilità alla mia fanfiction.

Grazie mille,davvero,vorrei abbracciarvi tutti :')

Spero di non avervi deluso,e spero che il finale via sia piaciuto.

Se volete potete seguirmi su Twitter,sono @ColfersBackpack c:

Alla prossima :')

 

-Chiara ♥

 

  
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