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Autore: Koizora    16/10/2012    0 recensioni
Vi è mai capitato di imbattervi in un oggetto magico? No? Allora preparatevi ad ascoltare una storia che parla di magia e di amicizia. Il protagonista non è un eroe, né un animale o un semplice babbano. Al centro della storia troviamo infatti una pergamena, strappata e consunta, che sembrerebbe simile a tante altre. Ma forse non è così. Sì perché dovete sapere che, pronunciando determinate parole, essa diviene una mappa che mostra la pianta di un castello : Hogwarts. Ebbene preparatevi a sentire la storia della famosa Mappa del Malandrino, creata da quattro giovani maghi: Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso. Pronti a leggere? Allora cominciamo ...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Due giorni dopo, James si trovava nella sala comune dei Grifondoro insieme ai suoi amici; fuori il tempo era brutto, il cielo scuro e le nuvole gonfie di pioggia. Tirava un forte vento e, a causa del clima, l’allenamento di Quidditch era stato annullato.
“ Mi annoio “ disse il malandrino sospirando; era la quinta volta che ripeteva la stessa frase, sdraiato sulla sua poltrona preferita vicino al fuoco. “ non so che fare …”
“ Puoi studiare, o fare i compiti” rispose Remus alzando lo sguardo dal libro che stava leggendo. “ Oppure puoi andare in biblioteca a leggere un libro. Scegli tu.”
A quelle parole James sospirò ancora più pesantemente rivolgendo uno sguardo di supplica al suo amico.
“ Ah no, caro mio Ramoso, hai fatto un patto, ricorda. Una sufficienza in Pozioni in cambio di 5 giorni di penitenza. Niente scherzi e malandrinate “ disse Remus con un sorriso.
“Sei cattivo. Su, sono stato bravo questi 2 giorni, non puoi concedermi un premio?”
 James congiunse le mani implorante, esibendo uno sguardo triste e afflitto. Di solito funzionava con le ragazze, e aveva sortito i suoi effetti anche con i genitori; la prova era il nuovo manico di scopa ricevuto questa estate. Ma Remus era un osso duro e non si sarebbe arreso tanto facilmente, James lo sapeva.
“ James, sai che non funziona con lui, è evidente che il tuo sguardo da cane bastonato non è efficace” intervenne Sirius; poi, vedendo la faccia afflitta del suo amico ( lui non sapeva resistergli ), aggiunse
“ senti, facciamo così. Per questi giorni  ce ne staremo buoni buoni a organizzare scherzi , poi quando la tua pena sarà scontata passeremo all’azione. La settimana prossima sarà dedicata alle malandrinate, te lo prometto, e passeremo alla storia”.
James soddisfatto si rilassò sulla poltrona, lanciando a Lupin uno sguardo di sfida. “ Te la sei cercata Lunastorta. Non dire che non ti abbiamo avvertito. “
Lupin sospirò, rimpiangendo per un attimo di non aver ascoltato James, poi decise che si sarebbe mostrato risoluto e deciso; doveva far capire che, anche se malandrino, era un Prefetto e aveva una certa autorità. Inoltre non poteva chiudere gli occhi su ogni scherzo che James e Sirius combinavano; voleva che quei due si responsabilizzassero, altrimenti non avrebbero mai concluso niente di buono. Intendiamoci, Lupin era molto legato ad entrambi, voleva loro un mondo di bene, erano gli unici amici che aveva e sapeva bene che erano due maghi valenti ed eccezionali. Ma a volte tendevano ad esagerare e lui, in quanto coscienza del gruppo, era costretto a riportarli sulla retta via; e questa volta era il caso di intervenire.
Intanto che Lupin si trovava assorto nei suoi pensieri, James si trovò a riflettere sulle parole del suo amico e per la prima volta comprese che aveva ragione, in parte. Perché non usare il tempo a disposizione per fare qualcosa di costruttivo? Certamente non doveva avere nulla a che fare con la scuola o con il Quidditch. Poteva fare qualcosa per sé o per i suoi amici, qualcosa di utile, adatta per le esigenze e per ogni bisogno. Così il malandrino iniziò a pensare a tutti gli oggetti utili da poter creare o sfruttare nei loro scherzi; avrebbe potuto creare delle piume in grado di svolgere ogni compito, cappelli che potevano far leggere i pensieri degli altri, pergamene magiche che nascondevano i segreti e ovviamente incantesimi divertenti.
Eccitato per le idee elaborate, James si volse verso Sirius per condividerle con lui accorgendosi così che, mentre egli era immerso nelle sue riflessioni, i malandrini stavano discutendo tra loro. Peter infatti si era lamentato più volte della spropositata grandezza del castello e, non di rado, capitava che si perdesse nei meandri di qualche corridoio o aula nel tentativo di raggiungere il proprio dormitorio. Per James e Sirius invece muoversi dentro Hogwarts era facile: a causa dei loro vagabondaggi avevano ottenuto una vasta conoscenza del castello, imparando tutti i passaggi utili, le abitudini di alcuni fantasmi e le trappole da evitare; anche Lupin non aveva nessun problema e compensava la mancanza di informazioni con qualche incantesimo. Così ora si trovavano, ancora una volta, a consolare il povero Minus dandogli consigli utili.
“ Lo sai, Coda, non ho mai conosciuto uno studente del quinto anno che avesse problemi a trovare il suo dormitorio, o il bagno, o la Sala Grande!” disse Sirius.
“ Sir, non prenderlo in giro. È evidente che Peter ha un problema di orientamento o di memoria” intervenne Lupin “ dovresti aiutarlo, non deriderlo”.
“ Aiutarlo? E come? Vuoi che gli regali una bussola magica o una mappa del castello?”.
“ Una mappa sarebbe utile, così potrebbe orientarsi e io la smetterei di perdere ore a cercarlo”.
“ Dai Lunastorta , sappiamo tutti che sei il migliore con gli incantesimi. Falla tu questa mappa”.
“ Altrimenti potrebbe farla James, visto che si annoia e non sa come trascorrere il tempo. Che ne dici James?” chiese Lupin. “James, ci sei? Stai fissando il vuoto da cinque minuti.”.
“ Che cos'ha?” domandò Sirius. “ Sembra che sia in uno stato di shock. Non l’ho mai visto così, neanche quando pensa ad Evans”.
“ F-Forse sta male … “ disse Peter tremante.
James non si scompose alle domande dei suoi amici ma continuò a fissare il fuoco, mentre un’idea strana e bizzarra prendeva forma nella sua testa. Aveva ascoltato la conversazione dei suoi compagni e alla parola mappa la sua mente aveva avuto un flash. Perché non creare una mappa del castello? Una mappa che rivelasse tutti i passaggi segreti, le stanze e i corridoi di Hogwarts? Una mappa che mostrasse tutti gli abitanti del castello sia umani  che fantasmi, i loro movimenti e la loro collocazione? Poteva essere utile a tutti loro, per orientarsi, muoversi di notte indisturbati, e fare ogni sorta di malandrinata senza essere mai scoperti.
Eccitato per questa idea così originale James passò ad illustrarla ai suoi amici; pertanto, distolse lo sguardo dal fuoco ( erano passati più di dieci minuti ) e si concentrò sui suoi compagni.
“ Ragazzi!” disse con tono tanto forte da far impaurire Peter.
“ Alleluia!” esclamò Sirius, “ sei tornato tra noi. Dimmi Ramoso che diamine ti è preso? Pensavo ti avessero lanciato una fattura. Non dirmi che stavi dormendo ad occhi aperti …” .
“ Niente di tutto questo Sir” rispose James con un ghigno. “ è che ho avuto un’idea fantastica.” .
“ James Potter che ha idee originali? Questo giorno dovrò ricordarmelo” .
“ Davvero Felpato, credimi, ho pensato ad una nuova malandrinata che passerà alla storia”.
“ Sono tutto orecchi amico mio, lo sai che agli scherzi non so resistere” disse quello con un ghigno.
“ Vedete, le parole di Rem mi hanno fatto pensare” iniziò James, ma subito venne interrotto.
“ Vuoi dire che per una volta hai ascoltato un mio discorso? Deve essere un miracolo, oppure finalmente le mie preghiere vengono udite!” esclamò Lupin sorpreso.
“ Non ti fare strane illusioni Lunastorta” lo rassicurò James” anche se questa volta ti ho considerato, non è detto che lo farò in futuro; tra l’altro non è mia intenzione rinunciare al mio spirito da malandrino. Diciamo che, su tuo suggerimento, ho deciso di sfruttare il tempo a disposizione per fare qualcosa che sia utile a tutti noi.”
“ Ossia?” chiese il timido Peter.
“ Voglio creare una mappa della scuola” annunciò fiero James.
“Una mappa della scuola? Sarebbe questa la tua grande idea che passerà alla storia?” disse Sirius sarcastico. “ Wow che genio. Davvero, persino Mocciosus avrebbe detto qualcosa di più intelligente... e questo è grave”.
“ Ah. Ah. Ah. Davvero spiritoso! Ti avverto Felpato, se osi ancora paragonarmi a Mocciosus dirò a tutta la scuola di quella volta che cantavi in mutande le canzoni Babbane.” Rispose James con un tono minaccioso; poi, approfittando del silenzio di Sirius ( che a quelle parole era impallidito) riprese a parlare.
“ Ovviamente non voglio creare una mappa comune, ma una magica, in grado di mostrare tutto il castello con i suoi abitanti e la loro posizione”.
A quelle parole anche Remus, che stava leggendo un libro, alzò lo sguardo perplesso e sorpreso, mentre Peter e Sirius sorridevano soddisfatti.
“ E come pensi di fare?” chiese Lupin curioso. “ Dubito che tu sappia i giusti incantesimi e, se non erro, a disegnare sei una frana. Perciò …”
“Perciò ho deciso di rendervi partecipi e chiedere il vostro aiuto” concluse James con un sorriso. Poi, notando la loro espressione, soprattutto quella di Remus, decise di giocare la sua carta vincente: intenerire tutti con il suo sguardo irresistibile. Perciò, congiunte le mani, disse con sguardo implorante:
“ Vi prego ragazzi! Sapete bene che è un’idea geniale; sarà utile a tutti noi. Peter, tu non arriverai mai più in ritardo né ti perderai, rischiando di beccarti punizioni dalla Mc Granitt. E tu, Sir, portai usufruire di tutti i passaggi segreti per fare scherzi a chiunque, sia insegnanti che alunni. E tu, Remus, non dovrai temere di essere beccato durante gli spostamenti notturni e potrai uscire tranquillo durante le notti di luna piena”.
Alla fine, dopo tanti “Ti prego” e “Per favore”, le sue parole e il suo sguardo vinsero l’incertezza degli altri e riuscirono a convincere anche Remus che, sebbene tra tutti fosse il più maturo, era comunque un ragazzo e un malandrino. Perciò venne deciso che i giorni seguenti sarebbero stati dedicati alla preparazione della mappa; James e Sirius si sarebbero occupati di perlustrare il castello, annotando i vari passaggi segreti e le abitudini degli insegnanti e dei fantasmi. Remus avrebbe pensato agli incantesimi vari da apportare sulla pergamena, per renderla invisibile e animata; infine, Peter avrebbe disegnato la pianta, essendo tra tutti il più bravo.
Eccitati e contenti, i malandrini decisero di concludere la serata brindando al loro progetto e festeggiarono con della Burrobirra e dei dolciumi, presi a Mielandia durante la loro ultima gita ad Hogsmade e tenuti in serbo per qualche occasione speciale.
  
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